07-01-18 16.33
Ma a fare il DJ si cucca ancora?
Perchè quando ero ragazzino, c'era la corsa a fare il DJ alle festicciole, perchè "conoscere" il DJ voleva dire poter avere una cassetta con tutte le ultime canzoni.
Per il resto, penso che sia frutto dell' (in)voluzione dei giovani.
Conosco alcuni musicisti, che han suonato da sempre da soli o in vari gruppi locali, e che oggi sono sulla 70ina, e mi raccontano dei tempi che furono, quando guadagnare 1 milione a serata era la normalità, quando la loro presenza riempiva le balere, quando nessuno stava seduto e tutti ballavano.
Oggi mi dice che i padroni dei locali chiedono espressamente il play-back perchè, dicono, non possono accettare defaillance nemmeno momentanee; mi dice che lo mettono praticamente nel contratto.
Mi dice anche che alla gente non interessa più ballare quel tipo di brani, ballano quelli di guetta, però interessa cantarli (cosa che non possono fare con quelli di Guetta), e non interessa una scaletta, ma vogliono cantare i brani che LORO richiedono, e che quindi un musicista deve essere in grado di proporre (molti musicisti se gli chiedi un brano in particolare, è probabile che ti mandino affanculo, quindi qualcuno deve anche fare il mea culpa ...).
Ecco il perchè funziona il karaoke, e non funziona il live.
Mi raccontava anche che un gestore chiama un DJ di Milano, che ti fa cantare con la voce quasi originale del cantante del brano, dice che gli costicchia, ma che fa ogni sabato il pieno.
Come sempre, vale la regola di seguire il mercato e loro, estranei a questa tecnologia, non rimane altro che andare a suonare nelle case di riposo, gratis.
Circa il termine "musicista", chi suona, anche se parzialmente, con l'arranger o con le basi, io lo classifico lo stesso come DJ, dopo tutto, fa praticamente lo stesso tipo di "lavoro".