Si ritorna indietro nel tempo?

  • Fabri72
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08-03-17 23.19

mima85 ha scritto:
'sto cacchio di reggaeton che ha veramente stracciato le palle

Non posso che condividere. Lo stesso vale per chi frequenta la discoteca e non sente più l'odore di dance.
Negli anni '90 la dance di italica origine campionava brani già famosi, ma ne uscivano pezzi con un crescendo che man mano diventava esplosivo.
Reggaeton & co suonano come un coito interrotto. Ti aspetti "il crescendo" ed invece subentra "l'inceppando"!!!
Per me il brano icona degli anni '90 "ride on time" dei Black Box, clone di "Love Sensation" di Loleatta Holloway". La versione piano dance penso incontri il gusto di molti forumer(s).
Al minuto 0:40 un assaggio
  • mima85
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09-03-17 09.08

Fabri72 ha scritto:
Negli anni '90 la dance di italica origine campionava brani già famosi, ma ne uscivano pezzi con un crescendo che man mano diventava esplosivo.


Negli anni '90 si è prodotta bella musica dance, bella non solo da ballare ma anche semplicemente solo da ascoltare. Su quella che c'è in giro adesso è meglio che taccio o diventerei eccessivamente scurrile.
  • sterky
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09-03-17 12.24

Rispondo un po' a caso.
Sulle basi.....lo stesso Emerson usava sequencer. Un sequencer in fondo non è altro che un riproduttore di basi, solo che lavora in tempo reale. Allora che si fa? Non si lavora più con le ws in quanto hanno sequencer? Eliminiamo anche certi effetti che duplicani le voci, in fondo è come avere delle basi anche li!
Questo si è un ragionamento giusto per tornare indietro....

Sulla musica moderna, invece, ci sono cose molto interessanti. I subsonica, per dirne uno, il boosta usa di quei suoni di tastiera eccezionale, utilizzando spesso sintesi simili serge e bookla.
CHe poi non piaccia è un altro paio di maniche....
  • paolo_b3
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09-03-17 13.42

@ sterky
Rispondo un po' a caso.
Sulle basi.....lo stesso Emerson usava sequencer. Un sequencer in fondo non è altro che un riproduttore di basi, solo che lavora in tempo reale. Allora che si fa? Non si lavora più con le ws in quanto hanno sequencer? Eliminiamo anche certi effetti che duplicani le voci, in fondo è come avere delle basi anche li!
Questo si è un ragionamento giusto per tornare indietro....

Sulla musica moderna, invece, ci sono cose molto interessanti. I subsonica, per dirne uno, il boosta usa di quei suoni di tastiera eccezionale, utilizzando spesso sintesi simili serge e bookla.
CHe poi non piaccia è un altro paio di maniche....
Perfetto Sterky, il risultato in primis! Se però servono solo a risparmiare un elemento dal vivo... emo
  • mima85
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09-03-17 15.04

sterky ha scritto:
Sulla musica moderna, invece, ci sono cose molto interessanti. I subsonica, per dirne uno, il boosta usa di quei suoni di tastiera eccezionale, utilizzando spesso sintesi simili serge e bookla.


Anche i Planet Funk sono molto interessanti. Li ho sentiti una volta in concerto, è stato notevole.
  • benjomy
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09-03-17 15.15

@ paolo_b3
Perfetto Sterky, il risultato in primis! Se però servono solo a risparmiare un elemento dal vivo... emo
così come nel caso servano a dissimulare carenze esecutive...emo
  • anonimo

09-03-17 15.49

@ benjomy
così come nel caso servano a dissimulare carenze esecutive...emo
allora non vale neanche fare i soli jazz leggendoli emo
  • paolo_b3
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09-03-17 16.24

@ benjomy
così come nel caso servano a dissimulare carenze esecutive...emo
Certo, spero che se parliamo di musica professionale il livello degli esecutori sia almeno il minimo indispensabile. Se ci riferiamo invece ai dilettanti, beh facciano ciò che credono, non credo sia l'obiettivo di questa discussione.
Però in effetti andare sentire musica dal vivo e sorbirsi le basi un po' mi da fastidio, "sbaglia (come faccio io), ma almeno sbaglia te".
  • paolo_b3
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09-03-17 16.26

@ anonimo
allora non vale neanche fare i soli jazz leggendoli emo
Tanto... in percentuale quanti pensi se ne accorgano?

Non c'è molto da ridere, emo, è una discussione che potrebbe durare anni.
  • benjomy
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09-03-17 16.34

@ anonimo
allora non vale neanche fare i soli jazz leggendoli emo
non ho mai detto di leggerli...ma di memorizzarli.... è diverso...emo
  • benjomy
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09-03-17 16.39

@ benjomy
non ho mai detto di leggerli...ma di memorizzarli.... è diverso...emo
perchè invece saper fare una scala super locria e utilizzarla nel solo non emo è la stessa cosa?
  • anonimo

09-03-17 16.53

@ benjomy
non ho mai detto di leggerli...ma di memorizzarli.... è diverso...emo
diversissimo emo
  • anonimo

09-03-17 16.54

@ benjomy
perchè invece saper fare una scala super locria e utilizzarla nel solo non emo è la stessa cosa?
no e mi stupisce che tu me lo chieda
  • benjomy
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09-03-17 17.23

@ anonimo
no e mi stupisce che tu me lo chieda
io credo che parlare di improvvisazione meriti un lungo discorso ; discorso che è anche OT qui..
e parlo di improvvisazione in generale, ed in particolare nei soli )e non solo jazz ,non reputandomi io un pianista jazz).
Credo comunque che vi sia un delicato equilibrio e commistione fra qualcosa che esiste già nella tua testa (scale, frammenti, idee etc) e qualcosa che si crea al momento
ogni pianista ha il suo stile, stile che deriva anche da questo equilibrio
quindi forse non mi sono spiegato bene, ma credo che la differenza non sia poi così abissale.. tenuto anche conoto che magari da un assolo "tipo" ci si può allontanare, appunto improvvisando...
  • anonimo

09-03-17 17.33

l'improvvisazione è una cosa che viene creata al momento, le scale il fraseggio e tutto il resto sono le "parole" che usiamo nell'improvvisazione, poco importa quindi se in una determinata battuta usiamo una determinata scala anche i grandi pianisti lo fanno ma loro lo sanno fare bene e li sta la differenza.

Se dobbiamo parlare in pubblico una cosa è prepararsi il compito a casa un'altra è creare un discorso al momento con il linguaggio (fraseggio, scale ecc.) che conosciamo.
  • benjomy
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09-03-17 17.37

Jaam ha scritto:
Se dobbiamo parlare in pubblico una cosa è prepararsi il compito a casa un'altra è creare un discorso al momento con il linguaggio (fraseggio, scale ecc.) che conosciamo.

infatti a volte quando si parla in pubblico si prepara una scaletta da seguire, con indicazione delle cose da dire, dell'ordine delle stesse, etc.
oppure puoi parlare a braccio a seconda di quello che ti viene in mente..
.. trovo quantomeno singolare che si accettino le " sequenze" ma ci si scandalizza di fronte ai soli preparati...e comunque suonati, improvvisati, variati etc... emo
poi lo so che voi jazzisti siete così..non è colpa vostra..emoemo
  • paolo_b3
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09-03-17 17.40

@ anonimo
l'improvvisazione è una cosa che viene creata al momento, le scale il fraseggio e tutto il resto sono le "parole" che usiamo nell'improvvisazione, poco importa quindi se in una determinata battuta usiamo una determinata scala anche i grandi pianisti lo fanno ma loro lo sanno fare bene e li sta la differenza.

Se dobbiamo parlare in pubblico una cosa è prepararsi il compito a casa un'altra è creare un discorso al momento con il linguaggio (fraseggio, scale ecc.) che conosciamo.
Ti avevo avvertito...
voglio azzardare un'affermazione: possiamo dire che le scale sono il metodo con cui si è cercato di codificare la musica dei grandi jazzisti, ma che di fatto nella loro testa alle scale non pensavano?
  • anonimo

09-03-17 17.45

benjomy ha scritto:
trovo quantomeno singolare che si accettino le " sequenze" ma ci si scandalizza di fronte ai soli preparati...e comunque suonati, improvvisati, variati etc...


stai rigirando la frittata, io accetto tutto sei tu che non accetti le sequenze ma fai i soli preparati emo
  • benjomy
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09-03-17 17.51

@ anonimo
benjomy ha scritto:
trovo quantomeno singolare che si accettino le " sequenze" ma ci si scandalizza di fronte ai soli preparati...e comunque suonati, improvvisati, variati etc...


stai rigirando la frittata, io accetto tutto sei tu che non accetti le sequenze ma fai i soli preparati emo
se non vedi la differenza non ci posso fare nulla...emo
  • anonimo

09-03-17 17.53

@ paolo_b3
Ti avevo avvertito...
voglio azzardare un'affermazione: possiamo dire che le scale sono il metodo con cui si è cercato di codificare la musica dei grandi jazzisti, ma che di fatto nella loro testa alle scale non pensavano?
non parlerei di scale ma di fraseggio, di sicuro i grandi non pensano alle scale ma negli anni della formazione le hanno studiate, arriva un momento in cui un musicista non pensa più all'armonia ma a creare musica.