Alcune tastiere viste a SanRemo 2017.

10-02-17 21.44

Crosfader ha scritto:
Io ho un idea a riguardo.
C'è un grandissimo piano a livello mondiale, che vuole svuotarci la testa a forza di armonie ripetitive, frequenze fisse a 440 hz, 4 accordi e mi raccomando, stessa tonalità e bpm!
I brani si scrivono in poco tempo, si consumano in poco tempo e il riciclo musicale è velocissimo. Tutti famosi almeno per un giorno.
A conferma della mia tesi ecco i mitici TALENT!

Quotone per Crosfader!!!!!!!!!!!!!!!!
Hai ragione... tu si che hai capito tutto!!!
E' proprio così, il piano satanico/massonico in atto a distruggere l'uomo anche sul piano artistico/culturale è più che evidente... solo chi non vuol vedere non vede... e i massoni naturalmente!
  • Dallaluna69
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10-02-17 22.00

@ mima85
Crosfader ha scritto:
C'è un grandissimo piano a livello mondiale, che vuole svuotarci la testa a forza di armonie ripetitive, frequenze fisse a 440 hz, 4 accordi e mi raccomando, stessa tonalità e bpm!


Non saprei se questo impoverimento musicale è voluto per influenzare le masse, ed alla teoria dell'accordatura a 440 Hz voluta per qualche misterioso complotto massonico per manipolarci mentalmente (se è quella a cui ti riferisci) onestamente non ho mai creduto. Da secoli si fa un sacco di musica accordata a 440 Hz e non mi pare che i capolavori con gli strumenti accordati in questo modo siano mancati, ne che abbiano avuto ricadute negative sulla mente di chi li ha ascoltati.

Di certo l'impoverimento musicale e culturale in generale va tutto a vantaggio del business delle case discografiche. Perché fa si che possano diminuire gli sforzi per produrre musica, visto che non serve più produrre materiale di qualità, e contemporaneamente massimizza i profitti, perché al pubblico impoverito di cultura musicale va bene così e "consuma" (quanto odio 'sto termine applicato alla musica...) spazzatura musicale a volontà.

Per quanto riguarda le radio, qui in ufficio abbiamo sempre Radio 3iii (una radio della Svizzera italiana), il cui livello qualitativo è estremamente basso, e sono costretto a sorbirmela per 8 ore al giorno. Il problema è che su qualsiasi altra radio ti sintonizzi, a parte qualche rara eccezione trovi sempre la medesima spazzatura musicale. Fosse per me la spegnerei, ma ovviamente non posso imporre il mio volere ai colleghi.
Quotatura fatta in casa: "perché al pubblico impoverito di cultura musicale va bene così e "consuma" (quanto odio 'sto termine applicato alla musica...) spazzatura musicale a volontà."

Hai ragione. Purtroppo il consumismo è stato praticamente inventato dall'industria discografica americana nel dopoguerra, quando si scoprì un nuovo target (anche se all'epoca non si chiamava così): il giovane.
Fino al giorno prima, i soldi in tasca li teneva solo il capofamiglia. Ora gli spiccioli li aveva anche qualcuno a cui non dovevi proporre il disco di musica classica che avrebbe ascoltato tutta la vita. Si poteva proporre un prodotto da bruciare in fretta e sostituire. Si scoprì questo giochino:
1. Lanci l'Elvis di turno, bello e maledetto
2. I giovani si innamorano e corrono a comprare il disco
3. L'Elvis di turno diventa fenomeno di massa e va sulla tv nazionale
4. Il giovane pensa: "ah! Piace a tutti, allora a me fa schifo"
5. Si lancia il nuovo Elvis bello e maledetto.

Con questo giochino "lancia e brucia, lancia e brucia" si arriva tranquillamente fino a oggi. E probabilmente ci siamo cascati tutti. Personalmente ricordo benissimo la sensazione forte di aver "scoperto" Vasco, Battiato (sono del 69) e la più spiacevole sensazione di quando un giorno ti svegli e scopri che li ascoltano tutti.

Se oggi molti pianisti sparano a zero su Allevi e Einaudi, sicuramente c'è una componente di gusto personale, ma c'è anche la spinta del giochino di cui sopra: hanno successo e quindi bisogna prendere le distanze. Se Einaudi fosse finlandese e vendesse 200 copie a cd, molti direbbero: "è un genio intimista. Il mondo non è pronto per lui".

10-02-17 22.04

@ Dallaluna69
Quotatura fatta in casa: "perché al pubblico impoverito di cultura musicale va bene così e "consuma" (quanto odio 'sto termine applicato alla musica...) spazzatura musicale a volontà."

Hai ragione. Purtroppo il consumismo è stato praticamente inventato dall'industria discografica americana nel dopoguerra, quando si scoprì un nuovo target (anche se all'epoca non si chiamava così): il giovane.
Fino al giorno prima, i soldi in tasca li teneva solo il capofamiglia. Ora gli spiccioli li aveva anche qualcuno a cui non dovevi proporre il disco di musica classica che avrebbe ascoltato tutta la vita. Si poteva proporre un prodotto da bruciare in fretta e sostituire. Si scoprì questo giochino:
1. Lanci l'Elvis di turno, bello e maledetto
2. I giovani si innamorano e corrono a comprare il disco
3. L'Elvis di turno diventa fenomeno di massa e va sulla tv nazionale
4. Il giovane pensa: "ah! Piace a tutti, allora a me fa schifo"
5. Si lancia il nuovo Elvis bello e maledetto.

Con questo giochino "lancia e brucia, lancia e brucia" si arriva tranquillamente fino a oggi. E probabilmente ci siamo cascati tutti. Personalmente ricordo benissimo la sensazione forte di aver "scoperto" Vasco, Battiato (sono del 69) e la più spiacevole sensazione di quando un giorno ti svegli e scopri che li ascoltano tutti.

Se oggi molti pianisti sparano a zero su Allevi e Einaudi, sicuramente c'è una componente di gusto personale, ma c'è anche la spinta del giochino di cui sopra: hanno successo e quindi bisogna prendere le distanze. Se Einaudi fosse finlandese e vendesse 200 copie a cd, molti direbbero: "è un genio intimista. Il mondo non è pronto per lui".

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10-02-17 23.07

Dallaluna69 ha scritto:
Se oggi molti pianisti sparano a zero su Allevi e Einaudi, sicuramente c'è una componente di gusto personale, ma c'è anche la spinta del giochino di cui sopra: hanno successo e quindi bisogna prendere le distanze. Se Einaudi fosse finlandese e vendesse 200 copie a cd, molti direbbero: "è un genio intimista. Il mondo non è pronto per lui".

Einaudi e Allevi? Scusami tanto ma a me fanno cagare!
  • Tama72
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10-02-17 23.35

Io, personalmente, piuttosto di spappolarmi i cosiddetti guardando San Remo ho suonato un po' e adesso mi guardo Ray su canale 5 ( Ray Charles )
  • Dallaluna69
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11-02-17 00.38

@ SanMicheleArcangelo
Dallaluna69 ha scritto:
Se oggi molti pianisti sparano a zero su Allevi e Einaudi, sicuramente c'è una componente di gusto personale, ma c'è anche la spinta del giochino di cui sopra: hanno successo e quindi bisogna prendere le distanze. Se Einaudi fosse finlandese e vendesse 200 copie a cd, molti direbbero: "è un genio intimista. Il mondo non è pronto per lui".

Einaudi e Allevi? Scusami tanto ma a me fanno cagare!
Perché ti scusi? Tuo sacrosanto diritto farti piacere quello che vuoi. Avrai notato che ho specificato "ci sarà sicuramente una componente di gusto personale". Era soltanto un esempio, avrei potuto farne 100 diversi.
Spero tu possa comprendere il resto di quello che ho scritto, senza fermarti al fatto che ti piaccia o meno Einaudi.
  • paolo_b3
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11-02-17 10.29

@ Dallaluna69
Quotatura fatta in casa: "perché al pubblico impoverito di cultura musicale va bene così e "consuma" (quanto odio 'sto termine applicato alla musica...) spazzatura musicale a volontà."

Hai ragione. Purtroppo il consumismo è stato praticamente inventato dall'industria discografica americana nel dopoguerra, quando si scoprì un nuovo target (anche se all'epoca non si chiamava così): il giovane.
Fino al giorno prima, i soldi in tasca li teneva solo il capofamiglia. Ora gli spiccioli li aveva anche qualcuno a cui non dovevi proporre il disco di musica classica che avrebbe ascoltato tutta la vita. Si poteva proporre un prodotto da bruciare in fretta e sostituire. Si scoprì questo giochino:
1. Lanci l'Elvis di turno, bello e maledetto
2. I giovani si innamorano e corrono a comprare il disco
3. L'Elvis di turno diventa fenomeno di massa e va sulla tv nazionale
4. Il giovane pensa: "ah! Piace a tutti, allora a me fa schifo"
5. Si lancia il nuovo Elvis bello e maledetto.

Con questo giochino "lancia e brucia, lancia e brucia" si arriva tranquillamente fino a oggi. E probabilmente ci siamo cascati tutti. Personalmente ricordo benissimo la sensazione forte di aver "scoperto" Vasco, Battiato (sono del 69) e la più spiacevole sensazione di quando un giorno ti svegli e scopri che li ascoltano tutti.

Se oggi molti pianisti sparano a zero su Allevi e Einaudi, sicuramente c'è una componente di gusto personale, ma c'è anche la spinta del giochino di cui sopra: hanno successo e quindi bisogna prendere le distanze. Se Einaudi fosse finlandese e vendesse 200 copie a cd, molti direbbero: "è un genio intimista. Il mondo non è pronto per lui".

Che le case discografiche debbano guadagnare credo sia un loro sacrosanto diritto, ci mancherebbe, ed inoltre senza soldi non ci sarebbero i mezzi per diffondere la musica stessa.
Quello che penso è che fino agli anni 80 l'industria discografica teneva molto di più in considerazione il livello qualitativo.
Oggi invece, se ci pensiamo, le "nuove proposte" le fanno passare direttamente in tv prima ancora che abbiano intrapreso una carriera, le fanno votare ai telespettatori, dopodichè se "bucano" allora possono provare a fargli incidere un disco.
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
S.Remo, in tal senso, è uno dei momenti più importanti di attuazione di questa strategia, ed io non ho mezzi termini nel condannarlo: merda pura.
  • zaphod
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11-02-17 11.06

Andando un pelino OT, mi pare di aver notato un sensibile peggioramento della qualità audio/mix.
Ho voluto sentire un brano in particolare, scritto da un caro amico; sono rimasto basito da come fosse bassa la voce nel mix generale (ma l'ho riscontrato in tutti i brani che ho sentito). In più, il pianoforte era troppo alto e con una risonanza fastidiosa. Ok, ho sentito il tutto non attraverso un hifi, bensì dal televisore (come però il 99,99% degli italiani) ma ciò sembra grottescamente dare ragione a chi sostiene che ormai non interessano più i contenuti ma i risultati di vendita... emo
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11-02-17 11.10

@ zaphod
Andando un pelino OT, mi pare di aver notato un sensibile peggioramento della qualità audio/mix.
Ho voluto sentire un brano in particolare, scritto da un caro amico; sono rimasto basito da come fosse bassa la voce nel mix generale (ma l'ho riscontrato in tutti i brani che ho sentito). In più, il pianoforte era troppo alto e con una risonanza fastidiosa. Ok, ho sentito il tutto non attraverso un hifi, bensì dal televisore (come però il 99,99% degli italiani) ma ciò sembra grottescamente dare ragione a chi sostiene che ormai non interessano più i contenuti ma i risultati di vendita... emo
Colpa delle tv a schermo piatto...
io ho una soundbar della samsung sotto la TV che mi fa sentire tutto bene
  • Jerrymusic
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11-02-17 11.22

La Mannoia, nel tempo, ha saputo oculatamente scegliere le canzoni da cantare e i musicisti coi quali suonare. Forse qualcuno più attento avrà notato che nel video postato da Crosfader, con Fiorella suona (la fisa) un 'certo' Giovanni Boscariol, proprio il tastierista del festival, che cura pure gli arrangiamenti della "band". Musicista, arrangiatore, produttore... non certo un fessacchiotto qualsiasi, che ho visto all'opera ed è veramente un mostro di bravura...

Ciò per dire che a Sanremo, nonostante ciascuno di noi voglia ascoltare dal metal al jazz di qualità, sentiremo sempre ciò che il grande pubblico si aspetta, senza sussulti, con qualche rara eccezione. Ma almeno hanno la decenza di reclutare musicisti di una certa levatura.

Per restare in tema, il prophet è una vera goduria!
  • anonimo

11-02-17 11.38

@ SanMicheleArcangelo
Crosfader ha scritto:
Io ho un idea a riguardo.
C'è un grandissimo piano a livello mondiale, che vuole svuotarci la testa a forza di armonie ripetitive, frequenze fisse a 440 hz, 4 accordi e mi raccomando, stessa tonalità e bpm!
I brani si scrivono in poco tempo, si consumano in poco tempo e il riciclo musicale è velocissimo. Tutti famosi almeno per un giorno.
A conferma della mia tesi ecco i mitici TALENT!

Quotone per Crosfader!!!!!!!!!!!!!!!!
Hai ragione... tu si che hai capito tutto!!!
E' proprio così, il piano satanico/massonico in atto a distruggere l'uomo anche sul piano artistico/culturale è più che evidente... solo chi non vuol vedere non vede... e i massoni naturalmente!
pensa al piano mondiale che da millenni sta rincoglionendo la gente attraverso le religioni...
  • anonimo

11-02-17 11.57

Un paio di considerazioni sparse

1) il bello ed il brutto oggettivi esistono

2) immergere le masse nel brutto oggettivo, convincendoli che invece é bello, serve a rendere le masse meno capaci di usare il senso critico e quindi essere più malleabili

3) la mannoia é ed é sempre stata una cantante mediocre che canta canzoni mediocri...ma ha la fortuna di avere come concorrenti degli obbrobri tipo la consoli, la pausini et similia

4) le canzoni di sanremo, a parte qualche eccezione, sono sempre state banali...il bello é che ogni anno sono più banali dell'anno prima

5) bisogna ricominciare ad ascoltare bach, mozart, beehtoven, mahler etc etc...solo così potremo rimettere la musica contemporanea in un quadro logico

6) l'unica nota positiva é che finora al festival di Sanremo non hanno mai invitato garbarek
  • paolo_b3
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11-02-17 12.24

@ anonimo
pensa al piano mondiale che da millenni sta rincoglionendo la gente attraverso le religioni...
Com'era la battuta di "Full Metal Jacket"?
"Il soldato Joker è un ignorante senza dio ma ha fegato, ed il fegato è tutto!"
emo
  • kurz4ever
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11-02-17 12.29

Strano....nessuno ha ancora tirato fuori le scie chimiche o gli ufo...
  • anonimo

11-02-17 12.30

@ kurz4ever
Strano....nessuno ha ancora tirato fuori le scie chimiche o gli ufo...
non hai letto con attenzione emo
  • paolo_b3
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11-02-17 12.31

@ anonimo
Un paio di considerazioni sparse

1) il bello ed il brutto oggettivi esistono

2) immergere le masse nel brutto oggettivo, convincendoli che invece é bello, serve a rendere le masse meno capaci di usare il senso critico e quindi essere più malleabili

3) la mannoia é ed é sempre stata una cantante mediocre che canta canzoni mediocri...ma ha la fortuna di avere come concorrenti degli obbrobri tipo la consoli, la pausini et similia

4) le canzoni di sanremo, a parte qualche eccezione, sono sempre state banali...il bello é che ogni anno sono più banali dell'anno prima

5) bisogna ricominciare ad ascoltare bach, mozart, beehtoven, mahler etc etc...solo così potremo rimettere la musica contemporanea in un quadro logico

6) l'unica nota positiva é che finora al festival di Sanremo non hanno mai invitato garbarek
1) Brutto... qui è proprio merda pura
2) Forse la capacità di conoscere ed apprezzare la musica per i suoi contenuti è riservato alla minoranza che ci si approccia in maniera critica, è il tutto per tutti che crea i mostri che ci fanno ascoltare la merda pura
3) La Mannoia è oggettivamente scarsina ma ha condotto la sua carriera in maniera ignitosa, la Consoli è la ragazza che si è liberata dalla schiavitù del maschilismo siculo (figura retorica che non coincide con ciò che penso), la Pausini (ahime mia conterranea) è merda pura.
4) Le canzoni di S.Remo sono al 90%... vabbè poi mi ripeto
5) Ce n'è molta altra di roba interessante senza scivolare nella merda pura
6) Magari se si mette a fare merda pura chiamano pure Garbarek.
  • Jerrymusic
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11-02-17 13.31

@ anonimo
Un paio di considerazioni sparse

1) il bello ed il brutto oggettivi esistono

2) immergere le masse nel brutto oggettivo, convincendoli che invece é bello, serve a rendere le masse meno capaci di usare il senso critico e quindi essere più malleabili

3) la mannoia é ed é sempre stata una cantante mediocre che canta canzoni mediocri...ma ha la fortuna di avere come concorrenti degli obbrobri tipo la consoli, la pausini et similia

4) le canzoni di sanremo, a parte qualche eccezione, sono sempre state banali...il bello é che ogni anno sono più banali dell'anno prima

5) bisogna ricominciare ad ascoltare bach, mozart, beehtoven, mahler etc etc...solo così potremo rimettere la musica contemporanea in un quadro logico

6) l'unica nota positiva é che finora al festival di Sanremo non hanno mai invitato garbarek
Qualche elemento è condivisibile, ma penso che un concetto univoco di musica non faccia altro che impoverirla e renderla sterile. Vai a spiegare alla ragazzina 16enne che si emoziona ascoltando i neomelodici che quella che ascolta è merda...
Intervengono, a mio parere, tanti e tali elementi, che sarebbe presuntuoso definire di merda o di qualità una data musica... lo è per ME, non significa che lo sia per TUTTI.
Altra cosa è la padronanza tecnica dei mezzi: se un pianista è scarso, lo sarà sia se suona Bach, sia se suona il liscio!

Quindi, per concludere, vi sono secondo me due piani: quello tecnico e quello emozionale.
Quello tecnico è oggettivo, quello emozionale è soggettivissimo.
Per riprendere l'esempio fatto, io mi emoziono nell'ascolto di Wild Music di Erroll Garner, la ragazzina col neomelodico. Ciò che è "popolare" (pop) ha ugualmente una sua dignità (se suonata bene!).

Poi sono d'accordo con Cyrano che la cultura musicale va elevata, nel senso che si debba avere l'opportunità di poter ascoltare più musica possibile e di diversi generi ed epoche. Sarà infine la persona a scegliere (criticamente) ciò che più gli garba, fossero anche i neomelodici (non me ne vogliano, è solo un esempio).
  • markelly2
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11-02-17 14.10

Ma serve per forza l'industria discografica?

Spero in un futuro dove la musica non dipenda dai soldi, ma solo dalla voglia di farsi sentire (tramite web).
  • anonimo

11-02-17 14.15

@ markelly2
Ma serve per forza l'industria discografica?

Spero in un futuro dove la musica non dipenda dai soldi, ma solo dalla voglia di farsi sentire (tramite web).
Serve ed è sempre servita i grandi gruppi pop e non solo del passato non sarebbero esistiti senza produttori musicali e tecnici del suono con i controcazzi, oggi molti pensano di essere dei fenomeni e fanno tutto da soli il risultato è sotto gli occhi di tutti...
  • markelly2
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11-02-17 14.24

@ anonimo
Serve ed è sempre servita i grandi gruppi pop e non solo del passato non sarebbero esistiti senza produttori musicali e tecnici del suono con i controcazzi, oggi molti pensano di essere dei fenomeni e fanno tutto da soli il risultato è sotto gli occhi di tutti...
Se la musica pop è inferiore a tutto il resto... emo

Almeno nel prossimo futuro, mi auguro che la tecnologia vada talmente avanti da permettere di registrare brani da sé in maniera ineccepibile.

Poi sarà il web e politiche pubblicitarie personali a decretarne il successo.

Molta musica che ha fatto la storia è stata registrata alla buona, o addirittura solo scritta su spartito.