Novità Yamaha CP 73/88

  • benjomy
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22-01-19 11.28

@ zerinovic
Quello che dici é indubbiamente vero, ma di solito una persona di esperienza non ha nemmeno bisogno di provarlo uno strumento, parlo di un esperienza trasversale, che ha suonato un gran numero di strumenti vecchi e nuovi acustici ed elettrici ecc...nella sua mente ha già un anteprima di come suonerà. In base a come é fatto,in base alle specifiche...se ha già provato una certa meccanica, già sente sotto le dita le articolazioni di quella keybed, con il suono idem...ci sono qui dei punti interrogativi come la BHS...é certo quindi che una prova,confermerà, o cancellerà alcuni dubbi. Ma sicuramente é uno strumento che suona bene.la novità é nel peso e nella compattezza,leggerezza,immediatezza anche almeno pare...per Yamaha.
pensa che i pianisti vanno alla steinway e li provano, uno per uno, prima di scegliere quello giusto per loro....
e si che dalle specifiche si dovrebbe sapere che suona bene...
quindi, secondo te, basta leggere le specifiche , il manuale e sai già come suonerà quello strumento.
l'interazione tasto suono... la risposta dinamica al TUO tocco, non quello dell'utenmte X, ma il TUO tocco, etc. etc.
va bene che siamo entrati nell'era del virtuale, ma per favore, almeno nella musica lasciamo che la realtà, la prova sul campo e , in ultima analisi, IL SUONARE, prevalgano su sterili informazioni tecniche
  • benjomy
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22-01-19 11.33

Antony ha scritto:
Pessima scopiazzatura by Nord e Kawai

Nord posos anche essere d'accordo. non capisco dove consisterebbe la scopiazzatura di kawai
Antony ha scritto:
Un MODX8 - eccezione per la mediocre meccanica GHs

hai detto niente... magari a un pianista la meccanica interessa...
Antony ha scritto:
Kawai MP11SE ( per quanto abbia il "difetto" - per alcuni - di pesare 32 kg......probabilmente non ha capito una beata minchia

emo quindi tu magari tre sere alla settimana ti scarrozzi un cadavere di 32 kg più custodia rigida? complimenti... io sono anziano e non me la sento più...
  • michelet
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22-01-19 11.54

paolo_b3 ha scritto:
cosa ci saremmo aspettati da un pianoforte digitale che invece yamaha CP88 non ci darà? Cosa avrebbe dovuto avere per essere considerato un prodotto azzeccato?

A questo punto rispondo in base al mio personale gusto. Innanzitutto uno stage piano dovrebbe avere una tastiera pesata dalla qualità ineccepibile (e già qui ognuno la pensa diversamente...). In secondo luogo dovrebbe emulare il timbro di pianoforte con un'accuratezza pari, se non superiore, agli strumenti virtuali più progrediti. In terzo luogo dovrebbe avere una serie di controller fisici dalla forma "normale", facilmente configurabili ed adattabili all'esecutore, un'interfaccia utente che consenta modifiche immediate veloci ma una programmabilità (fuori dal palco) approfondita. In ultima, ma non meno importante, un peso relativamente contenuto (entro i 20 kg). E, volendo, anche un'estetica gradevole,
Mi rendo conto che ho elencato tutta una serie di caratteristiche "ovvie" sulle quali si potrebbe discutere per un tempo indefinito.
Quindi, ritorno ancora a quanto detto in precedenza. Siamo noi, come utenti finali che dobbiamo determinare il successo o meno di uno strumento. Altrimenti, continueremo a comperare strumenti che ci soddisfano solo in parte.
  • paolo_b3
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22-01-19 12.06

@ michelet
paolo_b3 ha scritto:
cosa ci saremmo aspettati da un pianoforte digitale che invece yamaha CP88 non ci darà? Cosa avrebbe dovuto avere per essere considerato un prodotto azzeccato?

A questo punto rispondo in base al mio personale gusto. Innanzitutto uno stage piano dovrebbe avere una tastiera pesata dalla qualità ineccepibile (e già qui ognuno la pensa diversamente...). In secondo luogo dovrebbe emulare il timbro di pianoforte con un'accuratezza pari, se non superiore, agli strumenti virtuali più progrediti. In terzo luogo dovrebbe avere una serie di controller fisici dalla forma "normale", facilmente configurabili ed adattabili all'esecutore, un'interfaccia utente che consenta modifiche immediate veloci ma una programmabilità (fuori dal palco) approfondita. In ultima, ma non meno importante, un peso relativamente contenuto (entro i 20 kg). E, volendo, anche un'estetica gradevole,
Mi rendo conto che ho elencato tutta una serie di caratteristiche "ovvie" sulle quali si potrebbe discutere per un tempo indefinito.
Quindi, ritorno ancora a quanto detto in precedenza. Siamo noi, come utenti finali che dobbiamo determinare il successo o meno di uno strumento. Altrimenti, continueremo a comperare strumenti che ci soddisfano solo in parte.
Eh si, a parte il peso, il resto sono caratteristiche soggettive, anche la fedeltà di emulazione lo è se partiamo dal presupposto che non sarà mai uguale al suono del pianoforte vero.
Ma a questo punto... quindi cosa manca al CP73 - 88? E non rivolgo la domanda solamente a te.
  • benjomy
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22-01-19 12.12

@ paolo_b3
Eh si, a parte il peso, il resto sono caratteristiche soggettive, anche la fedeltà di emulazione lo è se partiamo dal presupposto che non sarà mai uguale al suono del pianoforte vero.
Ma a questo punto... quindi cosa manca al CP73 - 88? E non rivolgo la domanda solamente a te.
manca, ma non a Cp 88 ma a tutto il panorama,. una tastiera pesata di qualità (e entro 20 kg si può fare) con all'interno qualcosa come keyscape...
  • luigitarta
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22-01-19 12.31

@ benjomy
manca, ma non a Cp 88 ma a tutto il panorama,. una tastiera pesata di qualità (e entro 20 kg si può fare) con all'interno qualcosa come keyscape...
A questo punto dico : "accattateve un piano acustico"....
Per la fedeltà usate VST....
Io trovo CP88, come digitale ,un buon passo avanti come suoni pianistici e se la keybed è la stessa di CP 4 ci si può suonare di tutto e bene non benissimo . Poi ci vuole sempre "il manico" l'unico che fa la vera differenza
  • emidio
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22-01-19 12.53

Ragazzi, la verità potrebbe stare nel mezzo...
È vero che questo CP è solo un rompler, e che nulla c’è al suo interno tranne la “vecchia” AWM2, ma...
Yamha l’ha finalmente resa immediatamente accessibile, e questa per la Casa giapponese è comunque di fatto una novità. Per chi desidera uno strumento “accendi e suona”, questa è una cosa importante quanto un “motore di sintesi” in più per uno smanettone. Semplicemente, non è uno strumento per “nerd”, ma per chi vuole un piano su un palco immediato e di semplicissimo utilizzo.
Poi...
Qual è la cosa che rende davvero valido uno stage piano? Il suono? Anche. Ma soprattutto l’interazione tra tasto e suono (tradotto: quello che ci fa godere nel suonarlo), cioè quell’”alchimia” che permette l’equilibrio che tutti noi cerchiamo, e che ancora (e scusate se è un dato FONDAMENTALE!) noi non conosciamo.
Si, perché se tale interazione fosse nei due nuovi CP quella che ci si aspetta, allora avrebbe senso qualsiasi scelta costruttiva, anche se SULLA CARTA sembra inadeguata.
È il motivo per cui (ora parlo soggettivamente) io non ho mai goduto così tanto nel suonare un piano digitale (pur essendo una schiappa come pianista) come con il Numa Concert, così come - al contrario - ho schifato il Grand Stage trovandolo “freddissimo” sotto questo aspetto... Quindi, in questo caso (tenendo conto che l'obiettivo è uno stage piano e non una workstation) i 5 motori di sintesi e tutte le altre chicche tecnologiche, dal mio punto di vista saprei benissimo Korg dove se li potrebbe mettere... Sempre con rispetto parlando 😄
  • anonimo

22-01-19 13.05

emidio ha scritto:
Per chi desidera uno strumento “accendi e suona”, questa è una cosa importante

emidio ha scritto:
non è uno strumento per “nerd”, ma per chi vuole un piano su un palco immediato e di semplicissimo utilizzo.

emidio ha scritto:
Quindi, in questo caso (tenendo conto che l'obiettivo è uno stage piano e non una workstation) i 5 motori di sintesi e tutte le altre chicche tecnologiche...

Perfettamente d'accordo! emo
  • zerinovic
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22-01-19 14.51

@ benjomy
pensa che i pianisti vanno alla steinway e li provano, uno per uno, prima di scegliere quello giusto per loro....
e si che dalle specifiche si dovrebbe sapere che suona bene...
quindi, secondo te, basta leggere le specifiche , il manuale e sai già come suonerà quello strumento.
l'interazione tasto suono... la risposta dinamica al TUO tocco, non quello dell'utenmte X, ma il TUO tocco, etc. etc.
va bene che siamo entrati nell'era del virtuale, ma per favore, almeno nella musica lasciamo che la realtà, la prova sul campo e , in ultima analisi, IL SUONARE, prevalgano su sterili informazioni tecniche
Quindi ogni prodotto interessante che uscirà con la tp 100 per fare un esempio, dovrai sempre provarla...io dico che la scarterai...a meno che tu definendola insuonabile in realtà sono solo "cavilli" tuoi...
  • benjomy
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22-01-19 15.43

@ zerinovic
Quindi ogni prodotto interessante che uscirà con la tp 100 per fare un esempio, dovrai sempre provarla...io dico che la scarterai...a meno che tu definendola insuonabile in realtà sono solo "cavilli" tuoi...
per quanto mi riguarda, e sottolineo, per quanto riguarda ME, nessuna tastiera con la tp 100 sarà per me interessante. (fermo restando che una prova la concederei comunque, visto che, ad esempio Ns 76 lo avevo provato e rispetto ad esempio alla sl 73 era una spanna sopra.
Se parliamo, peraltro, di uno stage PIANO di fascia alta, credo che nessuno desidererebbe avere la tp 100 come meccanica.
Io parlavo di uno stage PIANO, con meccanica tipo kawai ( anche mp7 senza scomopdare mp 11), tipo rd 2000, con hardware e software dedicato, tipo keyscape per avere ottimi suoni di piano , e ep.
basterebbe poi poco di più per aggiungere qualche suono valido di contorno ( pad, strings), lasciando perdere tutte le amenità varie ( chitarre, bassi - se proprio proprio devo suonare la line aid basso mi prendo una tastierina da due ottave e la metto sopra; marimba, faluti etc.))
Io credo che molti pianisti sarebbero ben contenti di ciò...
  • benjomy
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22-01-19 15.45

luigitarta ha scritto:
A questo punto dico : "accattateve un piano acustico".

che spiritoso... poi chiamo te per trasportarlo.. ma che discorsi sono??
luigitarta ha scritto:
Per la fedeltà usate VST....

altra ovvietà.. certo che in studio si usano i vst... l'idea sarebbe quella di mettere un vst all'interno di uno stage piano.... difficile? non credo. manca solo la volontà
luigitarta ha scritto:
Poi ci vuole sempre "il manico" l'unico che fa la vera differenza

concordo!
  • maxpiano69
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22-01-19 16.08

@ emidio
Ragazzi, la verità potrebbe stare nel mezzo...
È vero che questo CP è solo un rompler, e che nulla c’è al suo interno tranne la “vecchia” AWM2, ma...
Yamha l’ha finalmente resa immediatamente accessibile, e questa per la Casa giapponese è comunque di fatto una novità. Per chi desidera uno strumento “accendi e suona”, questa è una cosa importante quanto un “motore di sintesi” in più per uno smanettone. Semplicemente, non è uno strumento per “nerd”, ma per chi vuole un piano su un palco immediato e di semplicissimo utilizzo.
Poi...
Qual è la cosa che rende davvero valido uno stage piano? Il suono? Anche. Ma soprattutto l’interazione tra tasto e suono (tradotto: quello che ci fa godere nel suonarlo), cioè quell’”alchimia” che permette l’equilibrio che tutti noi cerchiamo, e che ancora (e scusate se è un dato FONDAMENTALE!) noi non conosciamo.
Si, perché se tale interazione fosse nei due nuovi CP quella che ci si aspetta, allora avrebbe senso qualsiasi scelta costruttiva, anche se SULLA CARTA sembra inadeguata.
È il motivo per cui (ora parlo soggettivamente) io non ho mai goduto così tanto nel suonare un piano digitale (pur essendo una schiappa come pianista) come con il Numa Concert, così come - al contrario - ho schifato il Grand Stage trovandolo “freddissimo” sotto questo aspetto... Quindi, in questo caso (tenendo conto che l'obiettivo è uno stage piano e non una workstation) i 5 motori di sintesi e tutte le altre chicche tecnologiche, dal mio punto di vista saprei benissimo Korg dove se li potrebbe mettere... Sempre con rispetto parlando 😄
Amen emo emo
  • benjomy
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22-01-19 16.19

@ emidio
Ragazzi, la verità potrebbe stare nel mezzo...
È vero che questo CP è solo un rompler, e che nulla c’è al suo interno tranne la “vecchia” AWM2, ma...
Yamha l’ha finalmente resa immediatamente accessibile, e questa per la Casa giapponese è comunque di fatto una novità. Per chi desidera uno strumento “accendi e suona”, questa è una cosa importante quanto un “motore di sintesi” in più per uno smanettone. Semplicemente, non è uno strumento per “nerd”, ma per chi vuole un piano su un palco immediato e di semplicissimo utilizzo.
Poi...
Qual è la cosa che rende davvero valido uno stage piano? Il suono? Anche. Ma soprattutto l’interazione tra tasto e suono (tradotto: quello che ci fa godere nel suonarlo), cioè quell’”alchimia” che permette l’equilibrio che tutti noi cerchiamo, e che ancora (e scusate se è un dato FONDAMENTALE!) noi non conosciamo.
Si, perché se tale interazione fosse nei due nuovi CP quella che ci si aspetta, allora avrebbe senso qualsiasi scelta costruttiva, anche se SULLA CARTA sembra inadeguata.
È il motivo per cui (ora parlo soggettivamente) io non ho mai goduto così tanto nel suonare un piano digitale (pur essendo una schiappa come pianista) come con il Numa Concert, così come - al contrario - ho schifato il Grand Stage trovandolo “freddissimo” sotto questo aspetto... Quindi, in questo caso (tenendo conto che l'obiettivo è uno stage piano e non una workstation) i 5 motori di sintesi e tutte le altre chicche tecnologiche, dal mio punto di vista saprei benissimo Korg dove se li potrebbe mettere... Sempre con rispetto parlando 😄
esattamente il mio pensiero....emo
  • kurz4ever
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22-01-19 16.30

@ emidio
Ragazzi, la verità potrebbe stare nel mezzo...
È vero che questo CP è solo un rompler, e che nulla c’è al suo interno tranne la “vecchia” AWM2, ma...
Yamha l’ha finalmente resa immediatamente accessibile, e questa per la Casa giapponese è comunque di fatto una novità. Per chi desidera uno strumento “accendi e suona”, questa è una cosa importante quanto un “motore di sintesi” in più per uno smanettone. Semplicemente, non è uno strumento per “nerd”, ma per chi vuole un piano su un palco immediato e di semplicissimo utilizzo.
Poi...
Qual è la cosa che rende davvero valido uno stage piano? Il suono? Anche. Ma soprattutto l’interazione tra tasto e suono (tradotto: quello che ci fa godere nel suonarlo), cioè quell’”alchimia” che permette l’equilibrio che tutti noi cerchiamo, e che ancora (e scusate se è un dato FONDAMENTALE!) noi non conosciamo.
Si, perché se tale interazione fosse nei due nuovi CP quella che ci si aspetta, allora avrebbe senso qualsiasi scelta costruttiva, anche se SULLA CARTA sembra inadeguata.
È il motivo per cui (ora parlo soggettivamente) io non ho mai goduto così tanto nel suonare un piano digitale (pur essendo una schiappa come pianista) come con il Numa Concert, così come - al contrario - ho schifato il Grand Stage trovandolo “freddissimo” sotto questo aspetto... Quindi, in questo caso (tenendo conto che l'obiettivo è uno stage piano e non una workstation) i 5 motori di sintesi e tutte le altre chicche tecnologiche, dal mio punto di vista saprei benissimo Korg dove se li potrebbe mettere... Sempre con rispetto parlando 😄
Non è sul risultato, ma sul progresso. La tecnologia usata dai rompler puri è un cul de sac in cui la sintesi si è infilata dagli anni '90 e non può offire più della copia di un suono. Non può evolvere in qualcosa di innovativo. Non può eguagliare la modellazione fisica. Capirei nel 2000, ma nel 2020 mi aspettavo un concorrente di razza.
Korg ha fatto una cosa interessante, Crumar pure, Roland pure. E' migliore il suono di un campione? dipende, e comunque non ti permetterà di crearti il tuo piano. E' migliore la suonabilità di un motore a modelli fisici? Già ora sì.
  • benjomy
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22-01-19 16.49

kurz4ever ha scritto:
E' migliore la suonabilità di un motore a modelli fisici? Già ora sì.

parliamone......
credo sia il futuro, ma al momento direi che siamo al massimo (in pochi casi direi) 50/50
  • emidio
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22-01-19 17.36

@ kurz4ever
Non è sul risultato, ma sul progresso. La tecnologia usata dai rompler puri è un cul de sac in cui la sintesi si è infilata dagli anni '90 e non può offire più della copia di un suono. Non può evolvere in qualcosa di innovativo. Non può eguagliare la modellazione fisica. Capirei nel 2000, ma nel 2020 mi aspettavo un concorrente di razza.
Korg ha fatto una cosa interessante, Crumar pure, Roland pure. E' migliore il suono di un campione? dipende, e comunque non ti permetterà di crearti il tuo piano. E' migliore la suonabilità di un motore a modelli fisici? Già ora sì.
il tuo ragionamento lo condivido eccome... Ma ancora oggi il livello di realismo percettivo della modellazione (tranne per alcuni miracoli, come ad esempio il Rhodes di Crumar) è inferiore a quello dei campioni, mentre è assolutamente superiore il realismo propriocettivo (cioè il "godimento" di chi suona); non a caso ho un amico (pianista eccezionale) che possiede un Vpiano e - quando vuole farsi una suonata come si deve ad uso personale - usa quello e gode come un matto a prescindere dal realismo del suono prodotto.
Io credo che le grandi Case stiano comunque continuando lo sviluppo di tali tecnologie, ma le tireranno fuori rendendole "pret a porter" solo quando i risultati sonori saranno realistici come ora lo sono i campioni.
  • anumj
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23-01-19 00.21

@ losfogos
anumj ha scritto:
considerato che con 500 euro in più Nord Stage 3


La matematica dice, a casa mia, che il Nord costa 4000 euro, questa costa 2100
che il Nord sia in promozione a 3300 non significa nulla, si consideri i prezzi di inizio commercializzazione, e la Yamaha ancora non esiste nei negozi!
Chi vuole queste dannate multisintesi puo’ comprare altri prodotti Yamaha.


1) NS3 costa 3300 (non 4000)
2) CP88 costa 2300 (non 2100)
3) La CP è già in listino nei negozi.

Detto questo, non saranno 500 euro di differenza, come ho detto io nel precedente post, ma manco 1900 euro come dice la "tua" matematica.

La differenza, dai listini attuali, è di circa 1000 euro. E, ripeto, considerata la quantità e la qualità di caratteristiche della tastiera svedese, sono 1000 euro più che giustificati.

Se compri un CP88 hai la necessità di avere una seconda tastiera per colmare le ovvie lacune timbriche di un piano stage. E una tastiera che si possa definire adeguata non la si trova a meno di 1000 euro. Con un NS3 puoi fare praticamente tutto quello che vuoi.
  • anumj
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23-01-19 00.35

emidio ha scritto:
È vero che questo CP è solo un rompler, e che nulla c’è al suo interno tranne la “vecchia” AWM2, ma...
Yamha l’ha finalmente resa immediatamente accessibile, e questa per la Casa giapponese è comunque di fatto una novità.


Sarà una novità per Yamaha, ma è qualcosa che Nord fa già da 14 anni! emo

La cosa ridicola è che dopo 14 anni, Yamaha ha partorito uno stage 'tutto-fuori' che non è nemmeno lontanamente paragonabile con gli ultimi nord stage. E, ancor peggio, costa pure tanto. Una cacata del genere non dovrebbe superare i 1600 euro, altro che 2400!
Korg qualche anno realizzò l'SV1, tuttora in commercio, che suona da dio e ad un prezzo onesto.
La stessa Nord, nota per i prezzi alti, riesce ad offrire Nord Electro 6HP a 2300, che pur non avendo tutte le features di Stage offre comunque una flessibilità timbrica superiore a quella dei nuovi CP.

La questione è che se da un lato c'è Bertoldo... per forza di cose dall'altra ci deve essere un pollo che abbocca.
  • SimonKeyb
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23-01-19 01.32

anumj ha scritto:
Korg qualche anno realizzò l'SV1, tuttora in commercio, che suona da dio e ad un prezzo onesto.

Non aveva la RH3 che faceva cilecca? e cmq i suoni non mi hanno mai convinto, giusto il Rhodes salverei. Considerato ciò non direi che fosse un prodotto così riuscito da parte di Korg e non credo fosse mai stata contestate la mancanza di motori di sintesi. (e sticazzi mi viene da aggiungere per l'ennesima volta, se volete fare ricerca sonora compratevi un synth emo)

Ribadisco che per un piano digitale dovrebbero essere più che sufficienti pochi parametri per aggiustare il suono e la dinamica a proprio gusto. RD700 docet in questo caso.

Poi sul fatto che non è regalato mi permetto di osservare, se le foto non m'ingannano, che qualitativamente mi pare che siamo su un altro livello rispetto alla tradizionale plasticosità delle finiture di tutti i P e CP. Ci sono dettagli da workstation ammiraglia che non ricordo di non aver mai visto su un piano Yamaha, forse su CP1.
  • benjomy
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23-01-19 01.45

@ anumj
emidio ha scritto:
È vero che questo CP è solo un rompler, e che nulla c’è al suo interno tranne la “vecchia” AWM2, ma...
Yamha l’ha finalmente resa immediatamente accessibile, e questa per la Casa giapponese è comunque di fatto una novità.


Sarà una novità per Yamaha, ma è qualcosa che Nord fa già da 14 anni! emo

La cosa ridicola è che dopo 14 anni, Yamaha ha partorito uno stage 'tutto-fuori' che non è nemmeno lontanamente paragonabile con gli ultimi nord stage. E, ancor peggio, costa pure tanto. Una cacata del genere non dovrebbe superare i 1600 euro, altro che 2400!
Korg qualche anno realizzò l'SV1, tuttora in commercio, che suona da dio e ad un prezzo onesto.
La stessa Nord, nota per i prezzi alti, riesce ad offrire Nord Electro 6HP a 2300, che pur non avendo tutte le features di Stage offre comunque una flessibilità timbrica superiore a quella dei nuovi CP.

La questione è che se da un lato c'è Bertoldo... per forza di cose dall'altra ci deve essere un pollo che abbocca.
Allora.. ns3 si vende a 3300
Cp 88 a 2050. Sono circa 1300 euro di differenza. Questo un dato oggettivo
Quanto a sv1.. non direi che fosse esattamente un gioiello: meccanica cosi cosi, acustici cosi cosi, bottoni messi non esattamente nel posto giusto che si attivavano involontariamente, estetics particolare ma poco pratica... ma che stai a di’ anumj??emo