04-08-17 19.32
sterky ha scritto:
il discorso della cassa è: come si fa definire un suono naturale migliore quando, dopo una determinata catena effetti un suono non ha più niente di naturale?
Per produzioni di un certo livello in cui ci sia una parte di batteria, in genere negli studi di registrazione si usa una batteria vera e non un'emulazione digitale. La quesione è che quanto più un suono è completo
alla sorgente, tanto più lo puoi plasmare ed adattare per integrarlo nella tua produzione.
sterky ha scritto:
o ancora meglio, come si fa a definire migliore un suono che per uscire in un mix viene modificato pesantemente, quando un suono artificiale (un campionamento) contiene già tuto e probabilmente studiato ad hoc? solo perché il primo deriva da una cassa e il secondo da una ram?
hai ragione a dire he un piano campionato, o uno stenway, è migliore il secondo. ma se io devo prendere un determinato suono e per poterlo inserire in un determinato contesto lo devo modificare con compressori, gate, limiter, eq, delay e riverberi, mentre invece u suono artificiale contiene (può contenere, ma do per scontato che contenga) già tutto, quale è "migliore"?
Per lo stesso motivo che ho detto sopra, più il suono alla sorgente è completo e "naturale", tanto più può essere modellato. Se tu per registrare una traccia di batteria o di pianoforte parti da qualcosa che è già stato preprocessato di suo, avrai meno spazio di manovra per i tuoi adattamenti.
Poi in un live uno può preferire un pianoforte digitale per svariati motivi, tra cui il non dover impazzire a piazzare sul palco e microfonare un acustico, per il fatto che un digitale può essere fatto uscire più agevolmente in un insieme sonoro incasinato (pensiamo ad un concerto rock...), e via dicendo.
Insomma la questione non è bianco/nero, sul puro lato sonoro è chiaro che un originale sia migliore della sua copia, specialmente se si deve registrare un disco. E credo che qualsiasi tastierista, potendo scegliere, la sua parte di pianoforte preferirebbe suonarla su un acustico piuttosto che su un digitale, perlomeno in studio di registrazione. Ma senza dubbio ci sono tante altre situazioni dove un'emulazione, pur nel suo essere timbricamente inferiore al suo originale, può portare dei vantaggi a livello pratico.
Poi ci sono stati i casi fortunati di emulazioni inferiori di parecchio agli originali (lasciando da parte Hammond, Rhodes, eccetera, parlo di emulazioni digitali), ma risultate talmente adeguate per un certo genere musicale da essere arrivate addirittura a definirne la sonorità. La dance anni '90 ha le sue fondamenta nelle emulazioni grezze e sgraziatissime del pianoforte e dell'organo della Korg M1. Se in quei brani si sostituissero le parti di piano ed organo della M1 con piano acustico ed Hammond autentico, questi perderebbero buona parte del loro impatto. Lo stesso vale per quei brani di Lucio Dalla dove il pianoforte è stato suonato con la Roland RD-1000.
In questi casi un musicista può preferire un'emulazione digitale per alcune sue peculiarità timbriche, che però generalmente si ritrovano negli strumenti più vecchi e grezzi. Non credo che uno, per registrare un disco, scelga di suonare su un RD-2000 di ultima generazione per le sue peculiarità timbriche rispetto ad un acustico, perché ci si avvicina ad un livello tale per cui queste peculiarità diventano insigificanti.