cercasi tastierista

  • Bob_Braces
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16-06-19 00.57

Spectrum ha scritto:
Anche Bach ha scritto su commissione i concerti brandeburghesi, ma rientrano tra le opere minori.

Ehhh!?
Anche se personalmente sono in totale disaccordo con la tua visione dell'arte e dell'artista, credo di aver capito cosa intendi, ma, ecco, dire che i Brandeburghesi siano tra le opere minori di Bach, questa è proprio un'enormità.
Che poi, guarda, secondo me non potevi citare un artista più sbagliato per sostenere la tua tesi.
Bach, soprattutto nella seconda parte della sua vita, era uno che doveva sfornare musica a getto continuo (pensa solo alle Cantate), perché questo era quello che prevedeva il suo contratto di lavoro con la municipalità di Lipsia.
Ed un segno del suo genio è propria quanta arte ci sia in quella musica nonostante sia stata composta "in serie"

Bob
  • anonimo
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16-06-19 02.08

@ Bob_Braces
Spectrum ha scritto:
Anche Bach ha scritto su commissione i concerti brandeburghesi, ma rientrano tra le opere minori.

Ehhh!?
Anche se personalmente sono in totale disaccordo con la tua visione dell'arte e dell'artista, credo di aver capito cosa intendi, ma, ecco, dire che i Brandeburghesi siano tra le opere minori di Bach, questa è proprio un'enormità.
Che poi, guarda, secondo me non potevi citare un artista più sbagliato per sostenere la tua tesi.
Bach, soprattutto nella seconda parte della sua vita, era uno che doveva sfornare musica a getto continuo (pensa solo alle Cantate), perché questo era quello che prevedeva il suo contratto di lavoro con la municipalità di Lipsia.
Ed un segno del suo genio è propria quanta arte ci sia in quella musica nonostante sia stata composta "in serie"

Bob
Non c'è bisogno dei concerti brandeburghesi per capire il genio di Bach. "Minori" intese come notorietà rispetto ad altre sue creazioni, non come valenza compositiva. Figurati se mi permetto di criticare il Maestro.
Poi mi spiegherai cosa c'entra la municipalità di Lipsia con le composizioni scritte per il principe di brandeburgo (peraltro mai suonate all'epoca).
Riguardo al tuo disaccordo, va bene così, ognuno ha la sua visione. A onor di contraddittorio, sarebbe stato meglio se tu avessi controbattuto con la tua idea di artista/musicista, avrei apprezzato di più.
  • Bob_Braces
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16-06-19 08.11

Spectrum ha scritto:
"Minori" intese come notorietà rispetto ad altre sue creazioni

Riferendosi ad un artista, con la locuzione "opera minore" di solito si intende qualcosa di poco significativo / trascurabile e non qualcosa di "meno noto". In ogni caso, nella sterminata produzione bachiana i concerti Brandeburghesi non sono in nessun modo minori nemmeno come li intendi tu.
Spectrum ha scritto:
Poi mi spiegherai cosa c'entra la municipalità di Lipsia con le composizioni scritte per il principe di brandeburgo

Ho citato il periodo di Lipsia come esempio del fatto che si può fare grandissima musica anche partendo da un approccio... "impiegatizio" :-)
Per il resto, da quanto ho potuto capire, mi sembra che tu abbia una visione dell'artista molto legata a una certa visione romantica dell'arte. L'artista vive (meglio se di stenti) nel fuoco della sua ispirazione e spesso muore giovane (di tisi? di sifilide? di overdose?) senza che necessariamente la sua arte sia stata compresa.
E' una visione assolutamente legittima, suggestiva e molto "potente" (tant'è che non sei l'unico a vederla così) affermatasi, semplifico, nei primi cinquant'anni del romanticismo, ma che fuori da questo periodo non ha molto riscontro con la realtà.

Come ti hanno già scritto altri, nella storia dell'arte ci sono migliaia di capolavori creati solo perché qualcuno ha pagato qualcun altro
  • paolo_b3
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16-06-19 09.05

@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
se ci focalizziamo su gente come i "rappers newyorkesi" che cantano il disagio degli afroamericani e nel bagno hanno i rubinetti placati in oro

Quante stanze aveva la villa di George Harrison? Non ricordo..
Non è importante - a mio giudizio - il conto in banca o le proprietà luxury... se vai a vedere fino in fondo, anche i beniamini sperperano... Lucio Dalla aveva uno yacht ormeggiato a Capri (mi pare) con annesso studio di registrazione a bordo.. Trovo giusto considerare invece il contributo artistico che un musicista da alla musica, il resto sono chiacchiere da bar
Sarò più esplicito: se ti riferisci al fatto che ci sono artisti che riescono a guadagnare cifre enormi, posso capire che tu dica "ricordatevi che la musica dovrebbe avere un valore che va oltre la ricchezza monetaria".

Ma se mi dici che un neo diplomato deve accettare di collaborare gratis con il prossimo e se chiede un compenso è un ragazzino viziato che non ha capito nulla della vita, sono in totale disaccordo con te.
  • markelly2
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16-06-19 09.49

Io direi di lasciar perdere Bach Mozart Beethoven come esempi di musicisti che componevano su commissione, perché stiamo parlando di 300 anni fa.
Concentriamoci sull'attualità, e su una realtà palpabile.
emo
  • anonimo

16-06-19 10.15

oggi è ancora peggio, c'è un'industria musicale che cura ogni passaggio con contratti e scadenze da rispettare
  • anonimo
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16-06-19 12.51

@ Bob_Braces
Spectrum ha scritto:
"Minori" intese come notorietà rispetto ad altre sue creazioni

Riferendosi ad un artista, con la locuzione "opera minore" di solito si intende qualcosa di poco significativo / trascurabile e non qualcosa di "meno noto". In ogni caso, nella sterminata produzione bachiana i concerti Brandeburghesi non sono in nessun modo minori nemmeno come li intendi tu.
Spectrum ha scritto:
Poi mi spiegherai cosa c'entra la municipalità di Lipsia con le composizioni scritte per il principe di brandeburgo

Ho citato il periodo di Lipsia come esempio del fatto che si può fare grandissima musica anche partendo da un approccio... "impiegatizio" :-)
Per il resto, da quanto ho potuto capire, mi sembra che tu abbia una visione dell'artista molto legata a una certa visione romantica dell'arte. L'artista vive (meglio se di stenti) nel fuoco della sua ispirazione e spesso muore giovane (di tisi? di sifilide? di overdose?) senza che necessariamente la sua arte sia stata compresa.
E' una visione assolutamente legittima, suggestiva e molto "potente" (tant'è che non sei l'unico a vederla così) affermatasi, semplifico, nei primi cinquant'anni del romanticismo, ma che fuori da questo periodo non ha molto riscontro con la realtà.

Come ti hanno già scritto altri, nella storia dell'arte ci sono migliaia di capolavori creati solo perché qualcuno ha pagato qualcun altro
Ok giri intorno ai miei argomenti ma non hai scritto qual'è la tua visione del musicista, evidentemente non ne hai una o sei un narcisista che sa criticare gli altri ma nasconde la propria opinione per timore di vederla criticata. Bene così, ne prendo atto.
  • anonimo
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16-06-19 13.01

@ paolo_b3
Sarò più esplicito: se ti riferisci al fatto che ci sono artisti che riescono a guadagnare cifre enormi, posso capire che tu dica "ricordatevi che la musica dovrebbe avere un valore che va oltre la ricchezza monetaria".

Ma se mi dici che un neo diplomato deve accettare di collaborare gratis con il prossimo e se chiede un compenso è un ragazzino viziato che non ha capito nulla della vita, sono in totale disaccordo con te.
Se rileggi i miei post vedrai che non ho scritto nessuna delle due. Non mi sono riferito al denaro (è jaam che vuole portare la discussione su questo piano), ho scritto che quella del musicista non è un lavoro ma una missione e non basta averla studiata a scuola per definirsi tale.
  • Bob_Braces
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16-06-19 17.56

Spectrum ha scritto:
Ok giri intorno ai miei argomenti ma non hai scritto qual'è la tua visione del musicista, evidentemente non ne hai una o sei un narcisista che sa criticare gli altri ma nasconde la propria opinione per timore di vederla criticata. Bene così, ne prendo atto.

Può suonare un po' paternalistico, ma sono entrato in questo thread, che per il resto non mi interessa particolarmente, solo per correggere l'oggettiva inesattezza che hai scritto sui concerti Brandeburghesi ed evitare che qualcuno che dovesse leggerla senza conoscere l'argomento la potesse prendere per buona.
Ciò detto, quello che tu chiami "girare intorno ai miei argomenti" per me sono controesempi fattuali che dovrebbero aiutarti a riflettere sul fatto che la tua tesi che l'unico artista possibile è quello che vive esclusivamente per l'arte non sia poi così solida.
Infine, hai ragione non ho un'opinione sull'argomento.
Per la mia esperienza, ti posso dire che gli artisti sono persone con i pregi e i difetti di tutte le altre, alcuni hanno approccio totalmente ludico all'arte, altri sono dei simpatici cazzari, altri sono stronzi, altri pensano molto più alla pheega o alla bottiglia che all'arte, e via discorrendo, l'unica cosa che li accomuna e li distingue dalla massa è quel quid in più che comunemente chiamiamo talento.
Ah, da quello che scrivi, mi sono fatto l'idea che tu sia piuttosto giovane, e quindi... vabbé, ma sentirsi dare del narcisista che nasconde le proprie opinioni solo per averti spiegato in modo, credo, molto pacato, perché non sono d'accordo con te non offre molti spunti per proseguire in modo proficuo la discussione.
  • paolo_b3
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16-06-19 18.30

@ anonimo
Se rileggi i miei post vedrai che non ho scritto nessuna delle due. Non mi sono riferito al denaro (è jaam che vuole portare la discussione su questo piano), ho scritto che quella del musicista non è un lavoro ma una missione e non basta averla studiata a scuola per definirsi tale.
Non l'hai detto tu, infatti, sono due concetti che ho espresso io cercando di interpretare quanto hai scritto. emo
  • anonimo
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16-06-19 22.39

Bob_Braces ha scritto:
Può suonare un po' paternalistico, ma sono entrato in questo thread, che per il resto non mi interessa particolarmente, solo per correggere l'oggettiva inesattezza che hai scritto sui concerti Brandeburghesi ed evitare che qualcuno che dovesse leggerla senza conoscere l'argomento la potesse prendere per buona.


Guarda che non puoi liquidare ciò che scrivo come una "inesattezza oggettiva" se quanto affermi non lo documenti con prove concrete. Mi dai un link a un articolo dove si afferma che i concerti brandeburghesi sono annoverate tra le opere più importanti di Bach?
Dal canto mio - di bassa e umile preparazione - ti faccio notare che sul testo "Nuova storia della musica" di Riccardo Allorto, in uso presso i licei musicali e conservatori, nel capitolo dedicato alle opere principali di Bach non si fa menzione dei concerti in oggetto... vengono citati solo nella scheda finale, che racchiude cronologicamente l'elenco completo delle composizioni. Puoi verificare tu stesso.

Aggiungo - e qui non posso portarti le prove perché non saprei dove andare a ricercare l'articolo - che anni fa su Repubblica c'era un articolo proprio su questi "concerti" (che si chiamano così ma non sono mai stati suonati, addirittura i manoscritti furono dimenticati per più di un secolo) in cui si affermava che secondo scoperte recenti, il Maestro fu in un certo senso "costretto" da esponenti politici a scrivere tale opera per motivi diplomatici nei confronti del principato di Brandeburgo e che li compose contro la propria volontà. La notizia mi è rimasta impressa fino a oggi perché i concerti brandeburghesi sono stati il mio primo disco di musica classica in assoluto (un vero e proprio imprinting).
Bob_Braces ha scritto:
Ah, da quello che scrivi, mi sono fatto l'idea che tu sia piuttosto giovane

Ma anche no! emo Perchè dovrei esserlo? Per l'aura di "romanticismo" a cui alludevi? O cosa? Via, ormai scrivilo, ché son curioso...
Bob_Braces ha scritto:
solo per averti spiegato in modo, credo, molto pacato, perché non sono d'accordo con te non offre molti spunti per proseguire in modo proficuo la discussione.

Beh fammi capire, tu arrivi, fai una comparsata da professorino, mi accusi di scrivere castronerie e poi ti dilegui senza neanche porgere l'onere della prova? Eh no, non si fa così, caro Bob emo
Comunque non intervengo più sull'argomento. Questa conversazione mi ha stufato. Vedo solo bastion contrari che criticano su tutti i fronti. Manco avessi scritto che Kim Kardashian c'ha le poppe piccole. Buon proseguo emo
  • Bob_Braces
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16-06-19 23.32

Spectrum ha scritto:
Dal canto mio - di bassa e umile preparazione - ti faccio notare che sul testo "Nuova storia della musica" di Riccardo Dallorto, in uso presso i licei musicali e conservatori, nel capitolo dedicato alle opere principali di Bach non si fa menzione dei concerti in oggetto...


Ai miei tempi si studiava sull'Allorto e non sul Dallorto.
Ammesso che stiamo parlando dello stesso testo (ma sono sicuro di sì...), siccome sono passati più di vent'anni dall'ultima volta che l'ho aperto, questa tua affermazione mi ha incuriosito e l'ho tirato giù dallo scaffale.
Nel Capitolo XXVII "Bach e Handel, sintesi dell'età barocca", si esamina l'opera di Bach per generi e strumenti e in fondo a pag 347 compare
"Per orchestra: L'opera più nota è la raccolta dei 6 Concerti Brandeburghesi, 1721, scritti per il Margravio del Brandeburgo, originale reinvenzione del concerto barocco italiano, ecc. ecc."

Forse non sei poi così giovane e in realtà sei solo un vecchio che trolla?

Ma tant'è, in questi tempi in cui i nostri politici chiamano professorone chi gli fa notare le cazzate che dicono, potrò di buon grado accettare anch'io il titolo di professorino da uno che le cazzate le inanella su un forum.

Torno a lurkare, ciao
  • anonimo
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16-06-19 23.43

Bob_Braces ha scritto:
Ai miei tempi si studiava sull'Allorto e non sul Dallorto.

Scusami refuso da correttore automatico

Bob_Braces ha scritto:
Nel Capitolo XXVII "Bach e Handel, sintesi dell'età barocca", si esamina l'opera di Bach per generi e strumenti e in fondo a pag 347 compare
"Per orchestra: L'opera più nota è la raccolta dei 6 Concerti Brandeburghesi, 1721, scritti per il Margravio del Brandeburgo, originale reinvenzione del concerto barocco italiano, ecc. ecc."

Beh chi possiede il libro in questione può verificare la genuinità della mia affermazione. Questi concerti non sono citati nel paragrafo delle opere principali, ma soltanto nella scheda in cui sono riunite tutte le composizioni in ordine cronologico (da cui hai estratto la citazione); quindi l'inesattezza l'hai scritta te.

Bob_Braces ha scritto:
sei solo un vecchio che trolla?

Mi sembra che sia te il troll prostatico ipertrofico della situazione. Se scrivo una sentenza sono sicuro della veridicità altrimenti starei zitto. Te al contrario sai solo offendere e sulle tue argomentazioni apporti... zero prove. Bah, ringraziami che ti ho fatto fare un ripassino, và. Auf wiedersehen. emo
  • anonimo

17-06-19 08.59

Spectrum ha scritto:
Se ti senti già arrivato dopo un diplomino è segno che hai già terminato il tuo percorso musicale.


Non voglio dare ragione a uno o all'altro.

Vorrei solo esprimere la mia idea.

Nella Musica, come in qualsiasi Arte, Mestiere o Professione, il Diploma, la Laurea, l'Attestato dell'Accademia, ecc. sono importanti, ma valgono fino ad un certo punto.

E' importantissimo studiare, nessuno lo mette in dubbio, ma non basta, nel senso che bisogna anche essere portati, avere la predisposizione.

Io lavoro in ambito Sanitario e, ad esempio, ho conosciuto alcuni Medici che, pur essendo regolarmente Laureati in Medicina, non capiscono niente di Medicina, fanno solo danni. Invece, altri Medici, anche loro regolarmente Laureati, oltre allo studio hanno la predisposizione, sono "naturalmente portati" per questa Professione: hanno intuito, capacità, abilità, amano il proprio lavoro, sono sinceramente appassionati.

Questo vale anche per le Arti Figurative: ci sono Pittori diplomati all'Accademia che non sono portati e dipingono malissimo e Pittori autodidatti che sono dei geni.

Anche per la Musica penso possa valere lo stesso discorso: conosco Diplomati in Conservatorio che sanno suonare solamente con uno spartito davanti agli occhi, ma non hanno un minimo di creatività: senza spartito non sanno suonare nemmeno "Happy Birthday" ad una Festa di Compleanno. Poi, invece, ci sono Pianisti Diplomati al Conservatorio come Bollani, che hanno grandissima creatività e sanno suonare qualsiasi cosa: Classica, Jazz, Brasiliana, Pop, Musica Popolare Italiana, perché sono "naturalmente portati" per la Musica e, lo studio al Conservatorio, non ha fatto che amplificare tale predisposizione e dare loro gli strumenti tecnici per esprimere la propria creatività.

Quindi: lo studio, il Diploma, la Laurea, va benissimo, ma non deve essere un punto d'arrivo ma un punto di partenza. emo
  • mike71
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17-06-19 09.40

@ anonimo
Spectrum ha scritto:
Se ti senti già arrivato dopo un diplomino è segno che hai già terminato il tuo percorso musicale.


Non voglio dare ragione a uno o all'altro.

Vorrei solo esprimere la mia idea.

Nella Musica, come in qualsiasi Arte, Mestiere o Professione, il Diploma, la Laurea, l'Attestato dell'Accademia, ecc. sono importanti, ma valgono fino ad un certo punto.

E' importantissimo studiare, nessuno lo mette in dubbio, ma non basta, nel senso che bisogna anche essere portati, avere la predisposizione.

Io lavoro in ambito Sanitario e, ad esempio, ho conosciuto alcuni Medici che, pur essendo regolarmente Laureati in Medicina, non capiscono niente di Medicina, fanno solo danni. Invece, altri Medici, anche loro regolarmente Laureati, oltre allo studio hanno la predisposizione, sono "naturalmente portati" per questa Professione: hanno intuito, capacità, abilità, amano il proprio lavoro, sono sinceramente appassionati.

Questo vale anche per le Arti Figurative: ci sono Pittori diplomati all'Accademia che non sono portati e dipingono malissimo e Pittori autodidatti che sono dei geni.

Anche per la Musica penso possa valere lo stesso discorso: conosco Diplomati in Conservatorio che sanno suonare solamente con uno spartito davanti agli occhi, ma non hanno un minimo di creatività: senza spartito non sanno suonare nemmeno "Happy Birthday" ad una Festa di Compleanno. Poi, invece, ci sono Pianisti Diplomati al Conservatorio come Bollani, che hanno grandissima creatività e sanno suonare qualsiasi cosa: Classica, Jazz, Brasiliana, Pop, Musica Popolare Italiana, perché sono "naturalmente portati" per la Musica e, lo studio al Conservatorio, non ha fatto che amplificare tale predisposizione e dare loro gli strumenti tecnici per esprimere la propria creatività.

Quindi: lo studio, il Diploma, la Laurea, va benissimo, ma non deve essere un punto d'arrivo ma un punto di partenza. emo
Non per parlare di me stesso, parlerò dei cugini (di solito cugine) architetti.
Come è noto per fare l'architetto bisogna essersi laureati in architettura ed aver superato l'esame di stato. Direi che di "diplomini" qui ce ne sono due.
La cosa interessante è che l'architettura ha una parte di tecnica ma ha anche una parte artistica ed umanistica. Il bravo architetto deve riuscire a coniugare bellezza, solidità e funzionalità.
Ci possono essere ottimi e pessimi architetti, ed i pessimi architetti con velleità artistiche riescono anche a fare più danni che un musicista. Come non parlare del ponte di Calatrava di Venezia, lo stadio di baseball di Tampa Bay, del grattacielo Aon di Chicago, il grattacielo Hancock di Boston, il Ray and Maria Stata Center al MIT, lo stadio di Kansas City, il grattacielo Walkie Talkie di Londra, ed il Millenium bridge di Londra, per esempio han dimenticato per strada solidità, funzione od entrambe, e sulla bellezza le opinioni posson variare ma ognuno potrebbe portare vari discorsi a sé.

Avere seguito un percorso di studi in generale è molto utile ma non è di per sé garanzina di effettiva capacità.
Avere una conoscenza sistematia di una data materia permette di sapere bene cosa fare, ma poi ci sono abilità naturali, passione ed anche possibilità di riuscire a lavorare al meglio. Un architetto che lavora in Ikea a progettar cucine su misura come dire? credo che non sia spinto a dare al massimo.

Stesso discorso come detto si può fare della musiva e dei musicisti.
  • anonimo

17-06-19 09.49

mike71 ha scritto:
Avere seguito un percorso di studi in generale è molto utile ma non è di per sé garanzina di effettiva capacità.
Avere una conoscenza sistematia di una data materia permette di sapere bene cosa fare, ma poi ci sono abilità naturali, passione ed anche possibilità di riuscire a lavorare al meglio.


Sono perfettamente d'accordo con te! emo

Lo studio ti dà delle conoscenze tecniche che, forse, da solo non riusciresti mai ad imparare e ti dà anche la possibilità di capire ciò che facevi spontaneamente prima di studiare: magari prima facevi delle cose perché ti venivano spontanee, ma non ne conoscevi il razionale, la spiegazione: ecco che lo studio ti dà la Teoria, ti dà delle "regole", delle spiegazioni che, prima di studiare, non conoscevi e perciò, con lo studio, diventi più consapevole di ciò che stai facendo.

Quindi lo studio è importante, ma bisogna avere anche delle capacità innate, una predisposizione naturale, altrimenti uno potrebbe, per assurdo, avere 10 Lauree e 10 Diplomi, ma essere completamente negato per quell'Arte o quella Disciplina, oppure essere solamente molto "tecnico", ma per niente "creativo" e quindi per niente "Artista".
  • radjuice
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16-07-19 08.16

@ lucabbrasi
ciao, scusate ma non resisto a chiedere un parere: così per sfizio ho appena risposto ad un annuncio "cercasi tastierista x repertorio 80-90". Bene, come al solito chiedo prima una lista definita dei pezzi previsti. Mi hanno risposto "ecco i pezzi dove sono previsti i synth". Cioè, stabiliscono loro dove dovrei suonare o meno. Voi come...rispondereste? Ho già un mio parere in merito ma vorrei veramente sapere il vostro approccio in tale situazione...
forse stanno cercando un roadie-sintetista... per sintetizzare carico-scarico!
emo
  • SimonKeyb
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16-07-19 13.31

mike71 ha scritto:
Ci possono essere ottimi e pessimi architetti, ed i pessimi architetti con velleità artistiche riescono anche a fare più danni che un musicista. Come non parlare del ponte di Calatrava di Venezia, lo stadio di baseball di Tampa Bay, del grattacielo Aon di Chicago, il grattacielo Hancock di Boston, il Ray and Maria Stata Center al MIT, lo stadio di Kansas City, il grattacielo Walkie Talkie di Londra, ed il Millenium bridge di Londra, per esempio han dimenticato per strada solidità, funzione od entrambe, e sulla bellezza le opinioni posson variare ma ognuno potrebbe portare vari discorsi a sé.

se cammini sui solchi è ovvio che si sbaglia di rado, ma quando esci un attimino per sperimentare è normale che succeda qualche inconveniente. E aggiungo "per fortuna"! perchè altrimenti saremmo tutti con il manuale del geometra a fare casette con lo stampino.

Comunque rimango basito da elenchi come il tuo e che si leggono in certi post, posso chiederti come ne hai avuto notizia e come riesci a riportarli in modo così preciso? Sono nozioni che vanno oltre l'avere "cugini architetti" è farina del tuo sacco o hai fatto copia-incolla da qualche parte?
  • steve
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16-07-19 17.39

lucabbrasi ha scritto:
Mi hanno risposto "ecco i pezzi dove sono previsti i synth"


scusami se ti rispondo solo ora... se intendono "facciamo pezzi anni 80-90 in cui ci sono parti prevalentemente o esclusivamente di synth... no piani... no EP... no organi ecc" non ci vedo nulla di male... è una loro scelta che tu puoi accettare o meno anche se capisco che per un tastierista puo trovarlo limitativo...