17-06-19 09.40
@ anonimo
Spectrum ha scritto:
Se ti senti già arrivato dopo un diplomino è segno che hai già terminato il tuo percorso musicale.
Non voglio dare ragione a uno o all'altro.
Vorrei solo esprimere la mia idea.
Nella Musica, come in qualsiasi Arte, Mestiere o Professione, il Diploma, la Laurea, l'Attestato dell'Accademia, ecc. sono importanti, ma valgono fino ad un certo punto.
E' importantissimo studiare, nessuno lo mette in dubbio, ma non basta, nel senso che bisogna anche essere portati, avere la predisposizione.
Io lavoro in ambito Sanitario e, ad esempio, ho conosciuto alcuni Medici che, pur essendo regolarmente Laureati in Medicina, non capiscono niente di Medicina, fanno solo danni. Invece, altri Medici, anche loro regolarmente Laureati, oltre allo studio hanno la predisposizione, sono "naturalmente portati" per questa Professione: hanno intuito, capacità, abilità, amano il proprio lavoro, sono sinceramente appassionati.
Questo vale anche per le Arti Figurative: ci sono Pittori diplomati all'Accademia che non sono portati e dipingono malissimo e Pittori autodidatti che sono dei geni.
Anche per la Musica penso possa valere lo stesso discorso: conosco Diplomati in Conservatorio che sanno suonare solamente con uno spartito davanti agli occhi, ma non hanno un minimo di creatività: senza spartito non sanno suonare nemmeno "Happy Birthday" ad una Festa di Compleanno. Poi, invece, ci sono Pianisti Diplomati al Conservatorio come Bollani, che hanno grandissima creatività e sanno suonare qualsiasi cosa: Classica, Jazz, Brasiliana, Pop, Musica Popolare Italiana, perché sono "naturalmente portati" per la Musica e, lo studio al Conservatorio, non ha fatto che amplificare tale predisposizione e dare loro gli strumenti tecnici per esprimere la propria creatività.
Quindi: lo studio, il Diploma, la Laurea, va benissimo, ma non deve essere un punto d'arrivo ma un punto di partenza.
Non per parlare di me stesso, parlerò dei cugini (di solito cugine) architetti.
Come è noto per fare l'architetto bisogna essersi laureati in architettura ed aver superato l'esame di stato. Direi che di "diplomini" qui ce ne sono due.
La cosa interessante è che l'architettura ha una parte di tecnica ma ha anche una parte artistica ed umanistica. Il bravo architetto deve riuscire a coniugare bellezza, solidità e funzionalità.
Ci possono essere ottimi e pessimi architetti, ed i pessimi architetti con velleità artistiche riescono anche a fare più danni che un musicista. Come non parlare del ponte di Calatrava di Venezia, lo stadio di baseball di Tampa Bay, del grattacielo Aon di Chicago, il grattacielo Hancock di Boston, il Ray and Maria Stata Center al MIT, lo stadio di Kansas City, il grattacielo Walkie Talkie di Londra, ed il Millenium bridge di Londra, per esempio han dimenticato per strada solidità, funzione od entrambe, e sulla bellezza le opinioni posson variare ma ognuno potrebbe portare vari discorsi a sé.
Avere seguito un percorso di studi in generale è molto utile ma non è di per sé garanzina di effettiva capacità.
Avere una conoscenza sistematia di una data materia permette di sapere bene cosa fare, ma poi ci sono abilità naturali, passione ed anche possibilità di riuscire a lavorare al meglio. Un architetto che lavora in Ikea a progettar cucine su misura come dire? credo che non sia spinto a dare al massimo.
Stesso discorso come detto si può fare della musiva e dei musicisti.