Ansia da prestazione

  • anonimo

06-08-18 11.13

@ giannirsc
Esatto... come ad esempio nella mia testa l'accordo di sol bemolle minore non esiste... è sempre Fa diesis minore.. se ho un brano che devo scrivermelo in re bemolle se ho il sol bemolle minore io sulla MIA partitura scrivo sempre Fa diesis minore.. è errato ma nel mio modo di interpretare la musica il Fa diesis minore lo sento più familiare.. anche se non è la stessa cosa.. so che implica alterazioni differenti ma nello stesso tempo so che quel Fa diesis minore è un Sol bemolle minore
Idem per me. Preferisco veder scritto o scrivere Do#, Mib, Fa# Sol#, Sib, piuttosto che Reb, Re#, Solb, Lab, La#. È una cosa mia, lo so che non sarebbe sempre corretto ma basta intendersi con gli altri sugli accidenti in chiave (diesis o bemolli), nelle scale, negli accordi ecc. Come dicevo in un mio post precedente, l'importante è sapere ciò che si sta facendo...
  • anonimo

06-08-18 11.25

@ Amministratore
Però se suoni un accordo di Settima maggiore sai che stai suonando in I° o un IV grado, questo ti da un'idea della tonalità di base. Idem per un accordo di 6/9 che è quasi sempre un sostituto di maj7. Tutto il ragionamento armonico e quello improvvisativo prende una logica funzionale. Tra l'altro Mib 6/9 è Mib + sol do fa (sib opzionale) non mib + fa sib do (manca la terza che è da il "modo" all'accordo). Ci si trova ad usare questi trucchetti al volo ma penalizzano la trasposizione e funzionalità degli accordi. Meglio, a mio avviso, perdere un po' di tempo all'inizio coi "voicing" corretti e memorizzare la geometria degli spostamenti delle voci e di conseguenza delle dita.
Poi dipende dal tipo di sonorità che vuoi ottenere, se cerchi una sonorità jazz ci sono delle basi piuttosto chiare e ben divulgate al quale, soprattutto all'inizio conviene attenersi per poterci costruire sopra.
emo
Sì, sono d'accordo. Sono solo un modo, secondo me, di "vedere" meglio un accordo, senza stare ad impazzire con sigle e numeri. Poi è chiaro che bisogna avere l'orecchio per trovare la posizione, il rivolto che si adatta meglio all'armonia o alla melodia (perché, come cantava Jannacci: "Ci vuole orecchio, bisogna averlo tutto, anzi, parecchio..."). È anche vero che così facendo si rischia di omettere gradi importanti come la terza, la quinta o la settima, ma, per quanto mi riguarda, non suonando da solo , ma, in un gruppo con due chitarristi e un bassista, nell'altro gruppo con un secondo tastierista, un chitarrista e un bassista, qualcuno che, negli accordi, suoni la terza, la quinta o la settima, lo trovi sempre (o il bassista che fa passaggi fondamentale-quinta), anzi, ê meglio non suonare tutti insieme le stesse note e non raddoppiare o triplicare inutilmente terze, quinte e settime...
  • vin_roma
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06-08-18 11.30

Se dovessi leggere gli accordi Reb e Fa#- conseguenti starei male, come anche in Sol#7 un Do naturale (al posto di un Si#) che ascende al Do#. Non è una questione di solo rigore teorico, è proprio una questione di distanze pratiche e logiche. Se penso ad una terza capisco subito dove mi trovo e cosa devo fare indipendentemente dalle alterazioni, se me la chiami seconda aumentata mi confonde la logica, la stessa che mi permette di trasportare in qualsiasi tonalità qualsiasi pezzo.
  • SimonKeyb
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06-08-18 13.37

@ anonimo
mi sa che nel locale di stasera il jazz è vietato
mi era sfuggito "musica varia".... magari per un'altra volta, molto volentieri! emo
  • Asterix
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06-08-18 13.58

@ vin_roma
Se dovessi leggere gli accordi Reb e Fa#- conseguenti starei male, come anche in Sol#7 un Do naturale (al posto di un Si#) che ascende al Do#. Non è una questione di solo rigore teorico, è proprio una questione di distanze pratiche e logiche. Se penso ad una terza capisco subito dove mi trovo e cosa devo fare indipendentemente dalle alterazioni, se me la chiami seconda aumentata mi confonde la logica, la stessa che mi permette di trasportare in qualsiasi tonalità qualsiasi pezzo.
Se uno è abituato a ragionare "funzionalmente" (cosa che comunque tutti dovrebbero fare, a meno di sistemi armonici particolari) una enarmonia scorretta è un abominio!!!
Io se trovo successioni notate scorrettamente mi perdo.