Gnocchi assortiti

06-09-21 11.05

WTF_Bach ha scritto:
Un ombrello appoggiato in un angolo di una sala di museo.

Opera d’arte o oggetto dimenticato da un visitatore?


certamente non è opera d'arte, altrimenti ogni concetto espresso dall'uomo sarebbe un'opera d'arte: gli uomini tendono sempre a fare confusione...
  • serpaven
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06-09-21 11.48

monika_A3 ha scritto:
cosa ne pare di quest'interpretazione (credo abbastanza apprezzata dai più, a suo tempo)?

Tecnicamente, presumo che Del Monaco avesse tutte le carte per emettere vocali praticamente perfette: secondo voi in casi come questo è una questione di puro gusto? emo Se è così allora neanch'io mi lamento... anzi: mi arrendo!

nell'esibizione che hai linkato non si nota molto ma è stato uno dei fautori dell'affondo (qui si nota un po' di più) ad ogni costo. purtroppo anche nella lirica ci sono tendenze e quasi sempre viene apprezzata una voce più "piena" anche se frutto di storpiature tecniche. per scurire il timbro questi cantanti tendono a tenere forzatamente la laringe in basso ed aumentare il volume della cavità risonante. la prima evidenza è che storpiano tutte le vocali e non articolano bene, il secondo più grave è che fisiologicamente è scorretto e porta ben presto a patologie. lo stesso del monaco ha avuto parecchi problemi. un altro esempio di tale tecnica oggi viene utilizzata da Kaufmann oggi osannato in tutto il mondo come uno dei tenori più bravi.
  • markelly2
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06-09-21 12.15

@ igiardinidimarzo
WTF_Bach ha scritto:
Un ombrello appoggiato in un angolo di una sala di museo.

Opera d’arte o oggetto dimenticato da un visitatore?


certamente non è opera d'arte, altrimenti ogni concetto espresso dall'uomo sarebbe un'opera d'arte: gli uomini tendono sempre a fare confusione...
Potrebbe anche esserlo, ma chiaramente necessita di un preambolo, per comprendere il concetto che l'artista vuole esprimere.
Resta palese che tale opera non potrà mai avere lo stesso valore di altre opere più complesse, soprattutto sul fronte tecnico e artigianale.
  • WTF_Bach
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06-09-21 12.16

@ igiardinidimarzo
WTF_Bach ha scritto:
Un ombrello appoggiato in un angolo di una sala di museo.

Opera d’arte o oggetto dimenticato da un visitatore?


certamente non è opera d'arte, altrimenti ogni concetto espresso dall'uomo sarebbe un'opera d'arte: gli uomini tendono sempre a fare confusione...
Eppure in un museo proprio un ombrello appoggiato in un angolo fu presentato come “opera d’arte”.

Perché quello specifico ombrello era “opera d’arte” mentre molto altro erano oggetti dimenticato dai visitatori?
  • 1paolo
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06-09-21 12.17

@ markelly2
Potrebbe anche esserlo, ma chiaramente necessita di un preambolo, per comprendere il concetto che l'artista vuole esprimere.
Resta palese che tale opera non potrà mai avere lo stesso valore di altre opere più complesse, soprattutto sul fronte tecnico e artigianale.
Mio cugino con 10 euro fa un ombrello 🌂 più bello
  • markelly2
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06-09-21 12.18

WTF_Bach ha scritto:
Perché quello specifico ombrello era “opera d’arte”

Perché c'era dietro una intenzione, volta a esprimere un concetto artistico.
  • claudio101
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06-09-21 12.21

paolo_b3 ha scritto:
Ma in effetti il museo altera la percezione dell'opera, quindi per fruire di un'opera in maniera incontaminata non puoi entrare in un museo.

Ma io credo che sia vero...
Però ora si impone la questione del luogo: supponendo di porsi dinnanzi ad una scultura, quale sarebbe l'ambiente più idoneo a favorire lo stato emotivo ideale per ricevere, connotare e vivere al meglio le vibrazioni emananti dall'opera ? Mi verrebbe da dire: là dove il lavoro è stato iniziato, sgrezzato, rifinito e concluso, dove l'artista ha fatto dei passi indietro per scoprirsi soddisfatto o perplesso, ha rielaborato un particolare, si è preso una pausa, ha visto la propria creatura alla luce del mattino, o mascherata, o all'imbrunire.
Ed alla fine dove ha fatto la sua scelta: condividere il risultato con il resto del mondo o relegarlo, coperto, in un angolo ?
Scartata per ovvi motivi la possibilità di valutare un'opera nello studio dell'artista,, quale il luogo migliore ? Mi sembra un tema interessante... emo
Ciao.
  • WTF_Bach
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06-09-21 12.24

@ serpaven
monika_A3 ha scritto:
cosa ne pare di quest'interpretazione (credo abbastanza apprezzata dai più, a suo tempo)?

Tecnicamente, presumo che Del Monaco avesse tutte le carte per emettere vocali praticamente perfette: secondo voi in casi come questo è una questione di puro gusto? emo Se è così allora neanch'io mi lamento... anzi: mi arrendo!

nell'esibizione che hai linkato non si nota molto ma è stato uno dei fautori dell'affondo (qui si nota un po' di più) ad ogni costo. purtroppo anche nella lirica ci sono tendenze e quasi sempre viene apprezzata una voce più "piena" anche se frutto di storpiature tecniche. per scurire il timbro questi cantanti tendono a tenere forzatamente la laringe in basso ed aumentare il volume della cavità risonante. la prima evidenza è che storpiano tutte le vocali e non articolano bene, il secondo più grave è che fisiologicamente è scorretto e porta ben presto a patologie. lo stesso del monaco ha avuto parecchi problemi. un altro esempio di tale tecnica oggi viene utilizzata da Kaufmann oggi osannato in tutto il mondo come uno dei tenori più bravi.
Interessante il concetto che una tecnica scorretta porta a patologie dell’apparato fonatorio…

Bocca piena di gnocchi->errore tecnico->patologia dell’organo fonatorio.

E una patologia non è, mi pare, questione di “gusto personale”.
  • paolo_b3
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06-09-21 12.32

@ claudio101
paolo_b3 ha scritto:
Ma in effetti il museo altera la percezione dell'opera, quindi per fruire di un'opera in maniera incontaminata non puoi entrare in un museo.

Ma io credo che sia vero...
Però ora si impone la questione del luogo: supponendo di porsi dinnanzi ad una scultura, quale sarebbe l'ambiente più idoneo a favorire lo stato emotivo ideale per ricevere, connotare e vivere al meglio le vibrazioni emananti dall'opera ? Mi verrebbe da dire: là dove il lavoro è stato iniziato, sgrezzato, rifinito e concluso, dove l'artista ha fatto dei passi indietro per scoprirsi soddisfatto o perplesso, ha rielaborato un particolare, si è preso una pausa, ha visto la propria creatura alla luce del mattino, o mascherata, o all'imbrunire.
Ed alla fine dove ha fatto la sua scelta: condividere il risultato con il resto del mondo o relegarlo, coperto, in un angolo ?
Scartata per ovvi motivi la possibilità di valutare un'opera nello studio dell'artista,, quale il luogo migliore ? Mi sembra un tema interessante... emo
Ciao.
Non si tratta di quale luogo, sarebbe una strategia inapplicabile. La questione a cui mi riferisco è che il museo in quanto istituzione prevarica le emozioni spontanee. Ti ricordi Jannacci? "L'ha detto il telegiornale..."
Vorrei però aggiungere una mia personalissima considerazione: ogni opera umana si compone di oggettività e di soggettività, di estro e di disciplina, di arte e di artigianato: la parte artistica per me è quella che non ha bisogno del "libretto istruzioni".
  • WTF_Bach
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06-09-21 12.45

@ markelly2
WTF_Bach ha scritto:
Perché quello specifico ombrello era “opera d’arte”

Perché c'era dietro una intenzione, volta a esprimere un concetto artistico.
Esattamentissimamente.
  • WTF_Bach
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06-09-21 12.46

@ 1paolo
Mio cugino con 10 euro fa un ombrello 🌂 più bello
Non ci posso credere!!! Anche il mio….incredibbbbbbbile!!!! Uguale uguale uguale….
  • claudio101
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06-09-21 12.54

paolo_b3 ha scritto:
Non si tratta di quale luogo, sarebbe una strategia inapplicabile.

Certo, infatti lo scritto anch'io. La "condizione" mi era scaturita ripensando a quando ho visitato, per esempio, all'interno di un castello medievale, la sala dei banchetti con i suoi arredamenti, le scene di caccia sulle pareti...la stessa visione ricostruita in un museo forse non mi avrebbe restituito le medesime sensazioni. Opinione sempre personale.
paolo_b3 ha scritto:
la parte artistica per me è quella che non ha bisogno del "libretto istruzioni".

Su questo sono d'accordo, non aggiungo le molteplici motivazioni perché le ho già espresse, mi ripeterei.
  • Bob_Braces
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06-09-21 12.57

paolo_b3 ha scritto:
Vorrei però aggiungere una mia personalissima considerazione: ogni opera umana si compone di oggettività e di soggettività, di estro e di disciplina, di arte e di artigianato: la parte artistica per me è quella che non ha bisogno del "libretto istruzioni".

Il fatto di aver necessità o meno del libretto delle istruzioni dipende però integralmente dal fruitore.
Un fruitore sufficientemente "colto" può non aver alcun bisogno di istruzioni per giudicare un'opera, anche l'ombrello nell'angolo del museo.
Un fruitore sufficientemente "ignorante" potrebbe benissimo non cogliere quella che per te è la "parte artistica" palese di un'opera.
Un alieno che arrivasse sulla terra potrebbe essere ugualmente indifferente ai Volumina di Ligeti come al Lamento di Arianna di Monteverdi e noi non potremmo farci niente, e non per questo saremmo autorizzati a pensare dell'alieno che è un deficiente.
Il fatto (o problema) è che non abbiamo una definizione soddisfacente di cosa sia "arte", di cosa sia "il bello", di cosa sia "il vero", insomma stiamo amabilmente discutendo del nulla.
La sostanza è proprio che in estrema sintesi ognuno fa per sé, secondo i propri gusti.


  • claudio101
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06-09-21 13.00

WTF_Bach ha scritto:
Non ci posso credere!!! Anche il mio….incredibbbbbbbile!!!! Uguale uguale uguale….

Mio zio, invece, fa gli ombrelli privi di tessuto, a bacchette scoperte: li ha chiamati "parapioggia per giorni di sole ". Un genio. emo
  • WTF_Bach
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06-09-21 13.04

@ Bob_Braces
paolo_b3 ha scritto:
Vorrei però aggiungere una mia personalissima considerazione: ogni opera umana si compone di oggettività e di soggettività, di estro e di disciplina, di arte e di artigianato: la parte artistica per me è quella che non ha bisogno del "libretto istruzioni".

Il fatto di aver necessità o meno del libretto delle istruzioni dipende però integralmente dal fruitore.
Un fruitore sufficientemente "colto" può non aver alcun bisogno di istruzioni per giudicare un'opera, anche l'ombrello nell'angolo del museo.
Un fruitore sufficientemente "ignorante" potrebbe benissimo non cogliere quella che per te è la "parte artistica" palese di un'opera.
Un alieno che arrivasse sulla terra potrebbe essere ugualmente indifferente ai Volumina di Ligeti come al Lamento di Arianna di Monteverdi e noi non potremmo farci niente, e non per questo saremmo autorizzati a pensare dell'alieno che è un deficiente.
Il fatto (o problema) è che non abbiamo una definizione soddisfacente di cosa sia "arte", di cosa sia "il bello", di cosa sia "il vero", insomma stiamo amabilmente discutendo del nulla.
La sostanza è proprio che in estrema sintesi ognuno fa per sé, secondo i propri gusti.


Cosa sia vero lo sappiamo, invece, benissimo.

A cominciare dal fatto che 2+2 fa 4, che i gravi cadono verso il basso, che se non bevi dopo un po’ muori.
  • paolo_b3
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06-09-21 13.11

Bob_Braces ha scritto:
alieno che è un deficiente.

"L'alieno deficiente" ti consiglio di depositarlo. Ne farò uso... emo

Bob_Braces ha scritto:
Il fatto (o problema) è che non abbiamo una definizione soddisfacente di cosa sia "arte", di cosa sia "il bello", di cosa sia "il vero", insomma stiamo amabilmente discutendo del nulla.

A rischio di voler sembrare saccente, io la risposta me la sono data. Arte è tutto ciò che non soddisfa un bisogno concreto. E come tale non necessita di alcuna spiegazione.
  • markelly2
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06-09-21 13.13

@ WTF_Bach
Cosa sia vero lo sappiamo, invece, benissimo.

A cominciare dal fatto che 2+2 fa 4, che i gravi cadono verso il basso, che se non bevi dopo un po’ muori.
Se fossimo tutti felici e contenti di come vanno le cose in questo mondo, l'arte non esisterebbe nemmeno.

06-09-21 13.56

markelly2 ha scritto:
Se fossimo tutti felici e contenti di come vanno le cose in questo mondo, l'arte non esisterebbe nemmeno.


affermerei il contrario;
in quel caso ci sarebbe la vera arte: priva di passioni deleterie, scorie umane, deficienze strutturali:

sarebbe 'preghiera salita a Dio e ridiscesa sulla terra'...
  • WTF_Bach
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06-09-21 14.03

@ igiardinidimarzo
markelly2 ha scritto:
Se fossimo tutti felici e contenti di come vanno le cose in questo mondo, l'arte non esisterebbe nemmeno.


affermerei il contrario;
in quel caso ci sarebbe la vera arte: priva di passioni deleterie, scorie umane, deficienze strutturali:

sarebbe 'preghiera salita a Dio e ridiscesa sulla terra'...
Eppure l’arte non è principalmente risposta, ma domanda…
  • Bob_Braces
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06-09-21 14.25

paolo_b3 ha scritto:
A rischio di voler sembrare saccente, io la risposta me la sono data. Arte è tutto ciò che non soddisfa un bisogno concreto. E come tale non necessita di alcuna spiegazione.

Per quanto mi riguarda, è una definizione che va benissimo, ma rischia di fare arrabbiare Cyrano, perché capisci anche tu che si adatta ugualmente bene ad "Unknown Pleasures" quanto ai "Kindertotenlieder" (tra l'altro, due opere che mi angosciano/infastidiscono quasi allo stesso modo... emo )