Behringer: tutto e il contrario di tutto...

  • pentatonic
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04-02-21 19.01

quando ho fatto vedere a mio figlio diciottenne dei floppy disc ("ecco da cosa deriva l'icona "salva" del pc" "ah, non sapevo esistessero davvero") non voleva credere che avessero SOLO quel poco spazio a disposizione.
  • giosanta
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04-02-21 21.43

Pensa un po invece quando alle mie figlie ho fatto vedere il mio tecnigrafo, antenato del CAD...
E quando tempo fa ho dovuto usarlo, per far capire ad un ragazzino le proiezioni ortogonali, sul tavolo la mia mano cercava il comando "salva". Non sto scherzando.
  • mima85
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08-03-21 12.50

@ MarioSynth
Ci siamo quasi....

OB-Xa

Notate il nome cambiato, come l’originale. 100 unità pronte per i tester.

(Scusate il quote errato)
Ci sono novità a riguardo del marchio. Negli USA Behringer non potrà usare il marchio Oberheim ne chiamare il suo synth "OB-Xa".

La motivazione portata dall'ufficio brevetti americano è che non c'è nessuna connessione o collaborazione tra Behringer e Tom Oberheim e chiamare l'UB-Xa "Oberheim OB-Xa" suggerirebbe falsamente il contrario.
  • anonimo
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08-03-21 18.22

@ mima85
Ci sono novità a riguardo del marchio. Negli USA Behringer non potrà usare il marchio Oberheim ne chiamare il suo synth "OB-Xa".

La motivazione portata dall'ufficio brevetti americano è che non c'è nessuna connessione o collaborazione tra Behringer e Tom Oberheim e chiamare l'UB-Xa "Oberheim OB-Xa" suggerirebbe falsamente il contrario.
Di fatto Tom Oberheim e' un nome legato ai sintetizzatori, un fondatore quasi inventore (direi al pari di Bob Moog o quasi). Una cosa e' usare il nome di un prodotto tipo "monopoly" e tutt'altra e' invece usare un nome di persona legata a quella serie di sintetizzatori.

Sinceramente a me interessa poco come si chiamera' il successore dell'OB-Xa, importa di piu' la politica di distribuzione che Behringer sta attuando ai suoi prodotti. Politica che di fatto rischia di farli scomparire dai negozi, cancellando cosi' la possibilita' di vederli e provarli.
Questo e' decisamente peggio di un nome diverso.
Il model D l'ho preso perche' ho potuto vederlo e provarlo in negozio, senno' non ne sarei rimasto attratto.
Di fatto gia' quello store (oltre ad un'altro che mi ha riferito la stessa cosa successivamente) ha detto che tendera' a non prendere piu' prodotti Behringher. Ho poi capito che c'e' un divario tra chi distribuisce e vende allo stesso tempo (e sui grossi volumi si puo' permettere margini di guadagno irrisori) e chi invece facendo solo vendita ha piccolissimi margini di guadagno, a fronte di tanti oneri (assistenza ecc).
Con la distribuzione presso il famoso concorrente tedesco, molti negozi stanno cominciando a non tenere piu' in casa questi sintetizzatori, e questo e' un problema anche per chi vorrebbe vederli e provarli.
Penso che la politica di vendita sia decisamente piu' importante del nome del prodotto. Per me un clone oberheim potrebbe chiamarsi anche "scarrafone", ma se nel provarlo ne resto attratto sono invogliato all'acquisto.

  • mima85
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08-03-21 21.58

valenciano ha scritto:
Sinceramente a me interessa poco come si chiamera' il successore dell'OB-Xa, importa di piu' la politica di distribuzione che Behringer sta attuando ai suoi prodotti. Politica che di fatto rischia di farli scomparire dai negozi, cancellando cosi' la possibilita' di vederli e provarli.
Questo e' decisamente peggio di un nome diverso.


Si certo, l'ho fatto notare giusto perché tra le varie cose in questo thread s'è parlato anche del nome. Poi che si chiami UB-Xa, OB-Xa o Sandro poco cambia, lo strumento è sempre quello, mentre le politiche di vendita possono influenzare la disponibilità stessa del prodotto.
  • anonimo
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08-03-21 23.10

mima85 ha scritto:
le politiche di vendita possono influenzare la disponibilità stessa del prodotto.


Infatti.. Io sono attualmente interessato al monopoly, ma non mi va di comprarlo on line alla cieca. Nei negozi e' introvabile.

  • zerinovic
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15-03-21 21.48

Premesso che per noi potenziali acquirenti non cambia nulla, e che il negozio on line giustamente persegue le sue linee (nulla in contrario), di fatto questa scelta va a svantaggio di numerosi negozi tradizionali anche grandi.

In due posti diversi (uno anche molto grande), nel chiedere prodotti del marchio tedesco mi hanno risposto la stessa cosa : la politica di quel marchio ci sfavorisce pesantemente, riducendo i margini di guadagno a livelli irrisori, per cui non ci converra' continuare a tenere in casa quegli strumenti.

Personalmente ho estrapolato il fatto che un negozio on line, avendo grossi volumi di vendita puo' permettersi anche di guadagnare poco, ma su tanti ordini ci fa numero.

Cosa che non puo' fare chi invece e' costretto a tenere pochi pezzi perche' ha poco smercio.
Ma la cosa e' un boomerang. Io ho apprezzato i prodotti Behringer nel momento in cui ho potuto metterci mano e provarli di persona in negozio. Prima li ignoravo.. pur sapendo che esistevano.

Secondo me sarebbe stato piu' logico affidarsi ad un distributore neutrale (come fanno tanti altri marchi), anche a costo di avere prezzi un po' briciolo piu' alti.

Pero' ognuno ha la sua politica di vendita.. : il mercato oggi e' cosi'.
  • giosanta
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16-03-21 12.43

valenciano ha scritto:
Premesso che per noi...

Quello che dici è senz'altro condivisibile, tuttavi bisognerebbe considerare l'aspetto globale, non solo l'ultimo stadio, la vendita.
La vastità merceologica senza uguale disponibile oggi è, in parte, fondata anche sulla capillarità consentita dalle vendite supportate dal web. Trovo siano aspetti intimamente interconnessi, al punto che sviluppo e ricerca di molti nuovi prodotti è probabile siano fondati anche sulla certezza, da parte dello sviluppatore, di poter poi raggiungere, per quanto sopra, qualsivolgia interessato sul globo terrestre. In altri termini un assetto diverso dalla classica catena produttore - distributore - rivenditore.
Anche da un un punto di vista pratico bisogna disporre di spazi enormi per potere solo parzialmente avere disponibili oggetti appartenenti a cataloghi smisurati, senza poi dimenticare che non tutti abitiamo a Roma o Milano.
D'altro canto non è certo un caso se tutti si stanno adeguando alla politica introdotta dalla "madre di tutti i rivenditori on line": reso a costo zero, facendo cosi cadere l'ultima remora a riguardo, visto che si puo comprare per provare, senza rischi e costi, salvo un poco di fastidio.
Non dico che sia una cosa bella ma, per prodotti quantomeno di nicchia, è inevitabile.
  • zerinovic
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16-03-21 13.36

valenciano ha scritto:
Premesso che per noi potenziali acquirenti non cambia nulla,

preferisco ordinare su SM anziché su thom, vuoi perche mi fa piacere dare soldi ad un azienda italiana, vuoi perche le spese di spedizione sotto ad una certa cifra, sono più vantaggiose...
  • anonimo
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16-03-21 13.50

@ giosanta
valenciano ha scritto:
Premesso che per noi...

Quello che dici è senz'altro condivisibile, tuttavi bisognerebbe considerare l'aspetto globale, non solo l'ultimo stadio, la vendita.
La vastità merceologica senza uguale disponibile oggi è, in parte, fondata anche sulla capillarità consentita dalle vendite supportate dal web. Trovo siano aspetti intimamente interconnessi, al punto che sviluppo e ricerca di molti nuovi prodotti è probabile siano fondati anche sulla certezza, da parte dello sviluppatore, di poter poi raggiungere, per quanto sopra, qualsivolgia interessato sul globo terrestre. In altri termini un assetto diverso dalla classica catena produttore - distributore - rivenditore.
Anche da un un punto di vista pratico bisogna disporre di spazi enormi per potere solo parzialmente avere disponibili oggetti appartenenti a cataloghi smisurati, senza poi dimenticare che non tutti abitiamo a Roma o Milano.
D'altro canto non è certo un caso se tutti si stanno adeguando alla politica introdotta dalla "madre di tutti i rivenditori on line": reso a costo zero, facendo cosi cadere l'ultima remora a riguardo, visto che si puo comprare per provare, senza rischi e costi, salvo un poco di fastidio.
Non dico che sia una cosa bella ma, per prodotti quantomeno di nicchia, è inevitabile.
Condivido.. fa parte del progresso (nel bene e nel male) delle tecniche di vendita.

A me spiace solo il fatto di non poter vedere, provare e sentire in un negozio.
  • anonimo
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16-03-21 13.51

@ zerinovic
valenciano ha scritto:
Premesso che per noi potenziali acquirenti non cambia nulla,

preferisco ordinare su SM anziché su thom, vuoi perche mi fa piacere dare soldi ad un azienda italiana, vuoi perche le spese di spedizione sotto ad una certa cifra, sono più vantaggiose...
Su questo non ci sono dubbi.
  • effepi451
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02-04-21 12.05

Behringer Polyeight
Questo non è malaccio



(Spero che si vedano i link)
  • tsuki
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02-04-21 12.10

E' il clone di quale sinth?
  • giosanta
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02-04-21 12.10

Ho perso il filo. Questo adesso cos'è?
  • MarioSynth
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02-04-21 12.11

@ tsuki
E' il clone di quale sinth?
Decisamente il Polysix di Korg, qui "upgradato" a 8 voci, evidentemente.
  • effepi451
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02-04-21 12.26

Si, è il clone del Korg Polysix
Dalla pagina FB di Behringer:
"What an exciting day - the first Polyeight has come alive:-)
While this is still an early prototype, the firmware is all based on our new ARM platform, which will certainly speed up the development and time to market.
As you can see, the Polyeight is not a pure clone. We have retained the analog section, but added 2 more voices and especially a much improved user interface with very useful functions".
Link FB
  • mima85
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02-04-21 12.42

@ effepi451
Behringer Polyeight
Questo non è malaccio



(Spero che si vedano i link)
Va che bello emo

Peccato però per le 4 ottave. Dato che la polifonia è di 8 voci, l'avrei visto decisamente meglio a 5 ottave e con possibilità di fare split e layer.
  • Pianolaio
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02-04-21 12.42

MarioSynth ha scritto:
"upgradato" a 8 voci, evidentemente

E un'ottava in meno emo

mima85 ha scritto:
Peccato però per le 4 ottave. Dato che la polifonia è di 8 voci

Mi hai anticipato di qualche secondo emoemo
  • wildcat80
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02-04-21 13.14

Questo è interessante. Molto interessante.