agli utilizzatori di workstations

  • zerinovic
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05-02-17 04.35

@ anonimo
Beh se io facessi il panettiere mi girerebbero le scatole a vedere che il 5% della gente compra i miei panini ed il 95% li rubaemo
Si,ok, ma se tu una volta fatto un panino li potessi duplicare all'infinito? Il tuo guadagno é indefinibile, il panettiere invece se li suda uno a uno...due pesi due misure...
  • kurz4ever
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05-02-17 09.35

@ anonimo
kurz4ever ha scritto:
...non è lo stesso modello che ha seguito roland con le srx... ? come mai ora non lo fa più?


Direi proprio di no. Le srx erano cd rom in formato hardware (schede di campioni) : ben diverse da moduli che possono fare da clone hammond con tanto di drawbars, oppure caricare vsti proprietari e cose simili.

Al massimo potevi metterci a paragone le plg del motif, perche' le prime due serie di motif erano gia' su quella strada, e a parere mio era quella la direzione da portare avanti.

Se poi non lo hanno fatto, ci saranno mille motivi (economici, di richieste di mercato e preferenze dei campioni e cose simili).

Un motif con plg avanzate, editing video, controllabile esternamente con mouse e tastiera sarebbe gia' cio' che avrei io nell'immaginario e potenzialmente la tecnologia odierna permetterebbe ancora di piu'.

ecco, si yamaha era un esempio più calzante...tuttavia morto anche quello...
con montage potevano rifare un ex5 in tecnologia moderna ma hanno finito per fare un sy99++
Alla fine è solo questione di €... è pieno di gente che possiede tutte le librerie del mondo craccate (in realtà più che altro le colleziona e non le usa) ma se dovesse pagarle penso che il discorso cambierebbe e molto.
  • zerinovic
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05-02-17 10.02

kurz4ever ha scritto:
ecco, si yamaha era un esempio più calzante...tuttavia morto anche quello...

Anche il rack triton era cosi. Partivi che era un le..classico, finivi che era piu potente di un Extreme piu la exb-moss di z1 installata.
  • anonimo
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05-02-17 10.25

kurz4ever ha scritto:
ecco, si yamaha era un esempio più calzante...tuttavia morto anche quello...


Esatto, e proprio qui sul forum eravamo in tanti ad aspettarci che yammi continuasse su questa strada.
Si apri' proprio una diatriba tra chi (nell'entusiasmo del nuovo motif xs) lo vedeva come lo strumento perfetto, e chi (come me) che diceva che era uno strumento ribollito e castrato rispetto all'ES. (senza offesa per l'XS, pero' all'epoca significava svendere un ES pieno di schede plg, per prendere un rompler destinato ad invecchiare e non espandibile).

Di fatto quell'esperienza fece capire che il maggior interesse del mercato era per lo strumento impacchettato, con i soli preset e basta. Perfino il sequencer interno col tempo e' andato a perdere di interesse (per ovvi motivi).

kurz4ever ha scritto:
con montage potevano rifare un ex5 in tecnologia moderna ma hanno finito per fare un sy99++


Di fatto con montage sono tornati indietro, mettendo la ciliegina della FM sulla torta, per dare un'idea di progresso e camuffare l'ennesima rivisitazione del Motif, che poi era una rivisitazione dell'Ex7 che a sua volta era una rivisitazione dell'Sy99.. : un paradosso ma e' cosi'.

Con cio' non dico che Montage non sia un buon prodotto, ma dico solo che di fatto nelle workstations c'e' una lunga tendenza (di tutti i costruttori) a ritritare sempre la solita pasta.

Se prendiamo un nuovo synth Roland, ci trovi una lista di suoni nuovi (supernatural) in mezzo ad un mare di suoni che hanno 20 anni. Il massimo dell'innovazione hardware e' la porta USB assieme al D-Beam e basta.
Se prendi un juno stage, gli aggiungi un Gem RPX per dei pianoforti realistici, spendi 1/4 del corrispettivo 76 tasti odierno, ed hai piu' o meno la stessa pasta.

Se da Roland vuoi le espansioni, devi prendere un synth aggiuntivo (System 1, system 8) a 1500 euro, comprando di nuovo tastiera, display ecc... : la conferma che possono fare, ma fanno in modo di far comprare piu' volte lo stesso prodotto (o quasi).

Succedeva gia' ai tempi di Fantom e V Synth, che avevano molto hardware in comune (e teoricamente potevano diventare un solo synth), ma venivano venduti separatamente a prezzi esosi.

Facciano loro, ma se tanta gente si butta sul software (legale o no che sia), le fette di mercato perdute non saranno facilmente riconquistabili.
  • anonimo
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05-02-17 10.36

Cyrano ha scritto:
Beh se io facessi il panettiere mi girerebbero le scatole a vedere che il 5% della gente compra i miei panini ed il 95% li ruba


Premetto che io non uso VSTi instruments (neppure quelli che mi sono stati dati originali in bundle).

Se tu panettiere, mettessi i panini in vendita a 30 euro l'uno, anche quando ne vendi centinaia di migliaia di pezzi, diventa fisiologico (seppur non giustificabile) che qualcuno potendo fare la moltiplicazione dei pani, attinga a questo metodo illegale.

I prezzi di molti software (anche non musicali) sono totalmente ingiustificati e da monopolio, tant'e' vero che ci sono altre case che perseguono politiche ben diverse.

Il giorno che prendero' un hardware con drawbars ecc, un programma come VB3 lo comprero' ad occhi chiusi e con grande soddisfazione, oltre che con l'interesse a sostenere il software affinche' resti sul mercato e cresca.
Quanto costav il suo corrispettivo di Native Instruments? : quasi quattro volte di piu'.... in fondo e' eticamente scorretto anche questo. Siccome fare i furbi e' nel DNA umano, sia che si tratti di programmatori, o di acquirenti, non mi meraviglio del fatto che chi puo' la fa franca.

Io vorrei un sistema piu' onesto da entrambe le parti.
Windows viene venduto in miliardi di copie (non milioni, miliardi), e se costasse 30 euro la microsoft straguadagnerebbe comunque.
Con cio' non difendo la pirateria : sono contro tutte le forme di pirateria, sia di chi copia programmi propietari, che di chi esercita il monopolio per gonfiare i prezzi (e' pirateria pure quella, ma pochi hanno il coraggio di dirlo).

I pochi strumenti software che ho sono tutte app per ipad, comprate regolarmente a prezzi tanto ma tanto contenuti. (mi spieghino perche' un synth per ipad deve costare 30 euro, ed un synth per pc debba costare dieci volte di piu').
  • anonimo
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05-02-17 10.53

@ anonimo
Cyrano ha scritto:
Beh se io facessi il panettiere mi girerebbero le scatole a vedere che il 5% della gente compra i miei panini ed il 95% li ruba


Premetto che io non uso VSTi instruments (neppure quelli che mi sono stati dati originali in bundle).

Se tu panettiere, mettessi i panini in vendita a 30 euro l'uno, anche quando ne vendi centinaia di migliaia di pezzi, diventa fisiologico (seppur non giustificabile) che qualcuno potendo fare la moltiplicazione dei pani, attinga a questo metodo illegale.

I prezzi di molti software (anche non musicali) sono totalmente ingiustificati e da monopolio, tant'e' vero che ci sono altre case che perseguono politiche ben diverse.

Il giorno che prendero' un hardware con drawbars ecc, un programma come VB3 lo comprero' ad occhi chiusi e con grande soddisfazione, oltre che con l'interesse a sostenere il software affinche' resti sul mercato e cresca.
Quanto costav il suo corrispettivo di Native Instruments? : quasi quattro volte di piu'.... in fondo e' eticamente scorretto anche questo. Siccome fare i furbi e' nel DNA umano, sia che si tratti di programmatori, o di acquirenti, non mi meraviglio del fatto che chi puo' la fa franca.

Io vorrei un sistema piu' onesto da entrambe le parti.
Windows viene venduto in miliardi di copie (non milioni, miliardi), e se costasse 30 euro la microsoft straguadagnerebbe comunque.
Con cio' non difendo la pirateria : sono contro tutte le forme di pirateria, sia di chi copia programmi propietari, che di chi esercita il monopolio per gonfiare i prezzi (e' pirateria pure quella, ma pochi hanno il coraggio di dirlo).

I pochi strumenti software che ho sono tutte app per ipad, comprate regolarmente a prezzi tanto ma tanto contenuti. (mi spieghino perche' un synth per ipad deve costare 30 euro, ed un synth per pc debba costare dieci volte di piu').
P.S. Su ipad due avevo fatto il cosiddetto "jailbreak" quattro o cinque anni fa, per testare i programmi (che per me erano tutti nuovi), e mi sono accorto che su dieci applicazioni che sembravano essere meravigliose, sei o sette le potevi buttare via.

Dopo un mese di jailbreak, capita la musica ho ripristinato il tutto, ed ho acquistato le app originali, ma selezionandole opportunamente.
Ben contento di acquistare quelle app ben fatte, sapendo di sostenere chi fa software buono, di avere gli aggiornamenti eccetera.

Un software (non musicale) tra tutti : Sygic..
Dopo aver comprato non so quanti navigatori hardware con tanto di fregatura (da Garmin ne ho presa una enorme), mi sono buttato su Sygic (sempre quattro anni fa).
Aggiornamenti continui, possibilita' di avere il programma su tre dispositivi e cosi' via.
Nel tempo ho anche esteso il programma stesso (traffico, mappe europa ecc.).

Con Garmin ho preso un navigatore che per andare da Torino a Bari (direzione Salento) mi faceva uscire ad ogni casello dell'autostrada, nonostante le impostazioni fossero corrette.
Il problema fu risolto con l'aggiornamento, ma il medesimo era a pagamento, e costava quanto un navigatore nuovo !!!
Andai sui siti non legali, scaricai l'aggiornamento pirata ed andai avanti cosi'.

Adesso anche se offrono gli aggiornamenti a vita, ben mi guardo (per principio) dal comprare un navigatore hardware da quei costruttori : sono stati in malafede per tanto tempo, e la devono pagare.

Questo solo per dire che i pirati non sono solo quelli che scaricano illegalmente : con Garmin fui costretto ad attingere a software pirata, per avere semplicemente cio' che mi spettava e che avevo pagato : un navigatore funzionante.

Stessa cosa con NUVI : la navigazione era in ritardo rispetto alla posizione, e ti diceva di svoltare quando avevi gia' passato l'incrocio !!..

Dopo aver buttato via i soldi per due volte, sono passato alle app, e sono ben contento di sostenere chi gestisce Sygic : prezzo onesto ed assistenza egregia (eppure campa lo stesso)..
  • Roberto_Forest
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05-02-17 10.59

Io non capisco bene questa cosa di volere l'entrata per il mouse e la scheda video per un monitor in una tastiera... Ma alla fine già adesso basta collegarla con un semplice cavetto USB a un computer ed aprirne l'editor, non mi sembra una gran differenza e anzi mi sembra più pratico sia per l'utilizzatore che il produttore di tastiera. (Tra l'altro in molti hanno solo portatili a casa, neanche monitor esterni..)
E anzi ora gsi addirittura l'editor te lo fa online su browser quindi non serve neanche avere il software installato e con qualsiasi dispositivo WiFi puoi fare le modifiche. Spero che altri marchi prendano questa strada del WiFi+browser.
Per il resto boh... Se parliamo di studio approfondito del suono, proprio di sound engineering, allora forse i vostri discorsi sono validi, ma per il 99% del musicista medio con le tastiere di ultima generazione si è raggiunto un rapporto qualità/prezzo/peso di gran lunga superiore a quello che c'era da dieci anni fa in giù. Forse un tastiera a campioni ha meno "fascino" rispetto a un synth o uno strumento a modelli fisici? Mah...c'è poco da dire, come resa sonora i campioni suonano bene, e per quasi tutti i suoni è la scelta migliore. E lì nei campioni non c'è chissà quale tecnologia o innovazione, ma conta di più la potenza e la capacità di spazio del dispositivo. Quindi montage la vedete ancora come un motif classic un po rivisitato? Sì, lo è, è proseguito su quella strada, la tecnica è la stessa, sempre campionamento, sempre efficace, campioni nuovi sempre poi grandi. Io non CI vedo niente di male, se un metodo funziona e suona bene, perché cambiarlo? Solo per marketing?
  • anonimo

05-02-17 11.42

@ Roberto_Forest
Io non capisco bene questa cosa di volere l'entrata per il mouse e la scheda video per un monitor in una tastiera... Ma alla fine già adesso basta collegarla con un semplice cavetto USB a un computer ed aprirne l'editor, non mi sembra una gran differenza e anzi mi sembra più pratico sia per l'utilizzatore che il produttore di tastiera. (Tra l'altro in molti hanno solo portatili a casa, neanche monitor esterni..)
E anzi ora gsi addirittura l'editor te lo fa online su browser quindi non serve neanche avere il software installato e con qualsiasi dispositivo WiFi puoi fare le modifiche. Spero che altri marchi prendano questa strada del WiFi+browser.
Per il resto boh... Se parliamo di studio approfondito del suono, proprio di sound engineering, allora forse i vostri discorsi sono validi, ma per il 99% del musicista medio con le tastiere di ultima generazione si è raggiunto un rapporto qualità/prezzo/peso di gran lunga superiore a quello che c'era da dieci anni fa in giù. Forse un tastiera a campioni ha meno "fascino" rispetto a un synth o uno strumento a modelli fisici? Mah...c'è poco da dire, come resa sonora i campioni suonano bene, e per quasi tutti i suoni è la scelta migliore. E lì nei campioni non c'è chissà quale tecnologia o innovazione, ma conta di più la potenza e la capacità di spazio del dispositivo. Quindi montage la vedete ancora come un motif classic un po rivisitato? Sì, lo è, è proseguito su quella strada, la tecnica è la stessa, sempre campionamento, sempre efficace, campioni nuovi sempre poi grandi. Io non CI vedo niente di male, se un metodo funziona e suona bene, perché cambiarlo? Solo per marketing?
I campioni sono stati un progresso irrinunciabile, secondo me oggidì non se ne può fare a meno...ciò non toglie che la sintesi sottrattiva (ed altri tipi di sintesi) hanno comunque il loro ruolo nell'armamentario di un buon tastierista
  • anonimo
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05-02-17 12.49

hrestov ha scritto:
Io non capisco bene questa cosa di volere l'entrata per il mouse e la scheda video per un monitor in una tastiera... Ma alla fine già adesso basta collegarla con un semplice cavetto USB a un computer ed aprirne l'editor, non mi sembra una gran differenza e anzi mi sembra più pratico sia per l'utilizzatore che il produttore di tastiera. (Tra l'altro in molti hanno solo portatili a casa, neanche monitor esterni..)


hrestov non si tratta di volere queste cose. Il tema della discussione e' "perche' le workstation stanno scomparendo", e la risposta l'hai gia' data tu : porta USB, computer esterno ecc.

Pero' questa soluzione comporta il fatto che ovunque tu vada, devi portarti dietro il computer con annessi e connessi.

Io ho solo detto che potenzialmente la tecnologia potrebbe evitare questo, integrando tutto dentro una workstation.
Per il resto, lavorando solo in casa e per svago, a me non serve neppure sequencer interno, espansioni, moduli e quant'altro.
Se mi servono sette tipi di sintesi, un clone hammond ed un pianoforte digitale, mi compro (magari in vent'anni) nove tastiere e le tengo li.
Pero' il succo e' che il potenziale attuale delle workstation e' ben diverso ma non viene implementato.

Se un solo ipad riesce ad essere un sintetizzatore multisintesi, un sequencer, un registratore audio, un lettore di partiture eccetera (con grafica eccellente), e riesce a farlo nello spazio di un cartoncino, figuriamoci cosa non si potrebbe integrare in tastiere da 76 ed 88 tasti.
Tutto qui.

  • zerinovic
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05-02-17 12.57

Non manca molto per vedere una cosa del genere l'esempio é in queato caso un mixer scheda audio compressore effetti ecc.tutto in uno, il behringer x18, ci hanno fayto anche il posto per metterci il dispositivo che vuoi tu....a vedere la stessa cosa su una workstation non ci vorrà molto...
  • anonimo

05-02-17 13.40

Un altra soluzione potrebbe essere:

1) tastiera muta
2) superficie di controllo programmabile
3) macchina virtuale su computer con logica "plug and play" (ovvero quando la lanci si comporta come se fosse una workstation hardware, ma può essere "costruita" con tutti gli elementi che si vuole)
  • anonimo
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05-02-17 13.45

zerinovic ha scritto:
Non manca molto per vedere una cosa del genere l'esempio é in queato caso un mixer scheda audio compressore effetti ecc.tutto in uno, il behringer x18, ci hanno fayto anche il posto per metterci il dispositivo che vuoi tu....a vedere la stessa cosa su una workstation non ci vorrà molto...


Il problema e' che finche' il dispositivo e' esterno al costruttore, e' soggetto ai cambiamenti (connettori ecc.), e rischia di creare obsolescenza precoce del prodotto madre.

Un esempio e' la IO Dock di Alesis che ho sul mio ipad 2. Se dovessi prendere un nuovo ipad, dovrei sostituire anche la IO Dock, che non costava proprio pochissimo.

Le strade percorribili sarebbero due : o la casa madre si attrezza per dispositivi simili (ma gli investimenti non sarebbero esigui) oppure arriva ad accordi con il produttore del dispositivo esterno (che invece e' sempre restio a fare cose simili, perche' guarda ai suoi programmi a lungo termine).

Se si unificassero le due cose pero' una workstation teorica (e ribadisco che qui si parla del concetto e di teoria), potrebbe avere estensioni di mille tipi.
Sintetizzatore madre predisposto per estensioni di vario genere, tablet con prestazioni simili ad ipad (non restera' esclusiva eterna di apple), dove il costruttore di synth (yamaha, roland, korg ecc) puo' sviluppare applicazioni dedicate.
Sul tablet ci puoi mettere un bel VB3, e puoi magari comprare una piccola unita' hardware dello stesso costruttore synth con i soli controlli drawbar (se vuoi il clone hammond), e cosi' via.

E' un concetto diverso, che sposta il business su altri prodotti con i suoi pro e i suoi contro per il produttore.
Tra i contro c'e' il fatto che il produttore dovra' rinunciare alla ghiotta manna del costringere l'acquirente a ricomprare tastiera, bender, display ecc per avere un clone hammond (o un va ecc).
Il pro e' che potrebbe rifarsi dei mancati proventi di questa scelta, vendendo moduli, software e soprattutto sottraendo mercato all'area degli strumenti software, attraverso una re fidelizzazione dei musicisti su un'hardware che diventerebbe compatto, completo, e flessibile su tutte le esigenze.
Un'altro pro e' quello che si rivitalizzerebbero dei prodotti, che oramai triti e ritriti tendono a perdere interesse : le scarse novita' dei nuovi strumenti, portano tanta gente a tenersi in casa quelli che hanno gia', per evitare di svendere prodotti validi svenandosi su prodotti che offrono pochi vantaggi rispetto alla spesa aggiuntiva.

Pura teoria, ma secondo me prima o poi potrebbe anche diventare realta'.
  • zerinovic
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05-02-17 14.04

No,aspetta, l'x18 a concepito il dispositivo a livello gestionale, non é necessario il Tablet o checchessia,per farlo funzionare ma solo per regolarlo. Tramite app e wi-fi, e ovviamente per usb. Puoi supporta osx win e Linux mi pare.
Ecco ora immagina la stessa cosa ma con tastiera fader,pedali,e bottoni...in pratica funge da schermo,ma....i due mondi sono fusi in un unico prodotto,portatile.e senza mille connessioni da fare.
  • anonimo
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05-02-17 14.42

Cyrano ha scritto:
Un altra soluzione potrebbe essere:

1) tastiera muta
2) superficie di controllo programmabile
3) macchina virtuale su computer con logica "plug and play" (ovvero quando la lanci si comporta come se fosse una workstation hardware, ma può essere "costruita" con tutti gli elementi che si vuole)


Infatti !.

Le possibilita' sono piu' di una, ma finche' si vende la pappa pronta e ribollita (in questo devo dare ragione ad Anumj), si fa mercato con prodotti rimescolati con pochi investimenti.
Il risultato e' che una parte di consumatori svende il vecchio prodotto e si svena per comprarne uno quasi uguale, e dall'altra, altri musicisti abbandonano l'hardware e passano ad altri sistemi piu' flessibili (seppur piu' scomodi per certi versi).

Questa tendenza potra' reggere ancora qualche anno, ma prima o poi yamaha dovra' abbandonare il motif ritrito e digerito, e Roland dovra' abbandonare il jv 1080 ribollito e ri condito.
(ovviamente sto esagerando per dare l'idea).

Se poi ci aggiungiamo che tutte queste tastiere oramai hanno delle keybed decisamente discutibili (salvo rari casi), e la keybed e' l'elemento che trasmette gran parte del feeling a chi suona, la frittata e' fatta.
Per me hanno tirato troppo la corda, ed il mercato se ne sta accorgendo.

Sotto Natale ho visto i reparti tastiere vuoti come non mai (in diversi negozi), ed i reparti che una volta erano adibiti a queste macchine ora contengono software ed attrezzature Dj.
E' vero che e' cambiato il modo di fare musica, ma e' anche vero (torno a dar ragione ad Anumj) che molti prodotti, seppur migliorati nei suoni, hanno subito un relativo declino rispetto all'impennata della tecnologia e del potenziale che essa potrebbe offrire al settore.


  • kurz4ever
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05-02-17 15.40

@ anonimo
Cyrano ha scritto:
Un altra soluzione potrebbe essere:

1) tastiera muta
2) superficie di controllo programmabile
3) macchina virtuale su computer con logica "plug and play" (ovvero quando la lanci si comporta come se fosse una workstation hardware, ma può essere "costruita" con tutti gli elementi che si vuole)


Infatti !.

Le possibilita' sono piu' di una, ma finche' si vende la pappa pronta e ribollita (in questo devo dare ragione ad Anumj), si fa mercato con prodotti rimescolati con pochi investimenti.
Il risultato e' che una parte di consumatori svende il vecchio prodotto e si svena per comprarne uno quasi uguale, e dall'altra, altri musicisti abbandonano l'hardware e passano ad altri sistemi piu' flessibili (seppur piu' scomodi per certi versi).

Questa tendenza potra' reggere ancora qualche anno, ma prima o poi yamaha dovra' abbandonare il motif ritrito e digerito, e Roland dovra' abbandonare il jv 1080 ribollito e ri condito.
(ovviamente sto esagerando per dare l'idea).

Se poi ci aggiungiamo che tutte queste tastiere oramai hanno delle keybed decisamente discutibili (salvo rari casi), e la keybed e' l'elemento che trasmette gran parte del feeling a chi suona, la frittata e' fatta.
Per me hanno tirato troppo la corda, ed il mercato se ne sta accorgendo.

Sotto Natale ho visto i reparti tastiere vuoti come non mai (in diversi negozi), ed i reparti che una volta erano adibiti a queste macchine ora contengono software ed attrezzature Dj.
E' vero che e' cambiato il modo di fare musica, ma e' anche vero (torno a dar ragione ad Anumj) che molti prodotti, seppur migliorati nei suoni, hanno subito un relativo declino rispetto all'impennata della tecnologia e del potenziale che essa potrebbe offrire al settore.


Ma anche la storia dei dj lascia il tempo che trova.... I reparti di chitarre bassi e batterie sono ancora pieni di prodotti... Forse è solo un problema di prezzo...con la disponibilità economica che c'è ora una ws deve attestarsi sui 1500/1800 al massimo...
Però c'è da dire che i negozi di telefonini continuano ad essere pieni ed a vendere un sacco di giocattoli che superano gli 800 euro... E tutto sommato sono strumenti che soddisfano un bisogno di omologazione piuttosto che uno stimolo creativo.... Anche il fatto che mostrare di avere grano con un cellulare costoso o muovere le mani a ritmo di musica passando sul mixer pezzi interpretati da altri porta più patata che mettersi a suonare al piano tua sta musica noiosa... E si sa che tira più un pelo di f..a che un carro di buoi...
  • anonimo
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05-02-17 17.03

kurz4ever ha scritto:
Forse è solo un problema di prezzo...con la disponibilità economica che c'è ora una ws deve attestarsi sui 1500/1800 al massimo...


Proprio per questo la workstation a moduli potrebbe essere una soluzione.
Parti da uno strumento base, e piano piano te lo configuri.

Di fatto molti di noi spendono poco per volta, ma a conti fatto hanno speso di piu', ritrovandosi un parco strumenti disordinato, pieno di cavi e quasi mai esaudienti.

Non demonizzo il software : per molti versi in studio e situazioni specifiche oramai e' la soluzione migliore (ma li hanno anche una bella fetta di hardware).
Per i poveri derelitti come noi, che spesso devono portarsi in giro quintalate di roba, diventa il ripiego per avere piu' cose in poco spazio e peso, ma per tanti e' sempre un compromesso (pc, tempi di caricamento e problemi gia' discussi).

Concettualmente tutto questo potrebbe stare in una sola unita', ma evidentemente i costruttori preferiscono venderci un pezzo per volta, riproponendoci lo stesso hardware : tastiera, display, bender, porta usb eccetera.

Sul discorso celulare spezzerei una lancia (anche se non mi sono simpatici gli smartphone).
Spesso si dice "c'e' la crisi ma la gente compra i cellulari". Una volta si compravano le case, le auto, si cambiavano i mobili (ben altre spese).
Bene o male in un budget annuale, un cellulare (spesso finanziato) si riesce a far uscire, e questo non e' sinonimo di benessere, ma una magra consolazione di un paese che una volta si permetteva ben altro ed ora si e' rinchiuso in uno status symbol. (scusate l'ot da polis, ma era per rispondere all'amico kurz.).

Insomma, concludendo io sono convinto (tornando alle workstation) che siamo ancora schiavi di un mercato che ci impone
i loro prodotti pur avendo la possibilita' di innovarli.
Qualcuno lo ha gia' capito ed ha cambiato marcia, alcuni invece sono ancora attratti da novita' dubbie, e qualche volta inconsistenti.
La Gas per i Reface ed i Boutique e' gia' finita, e basta andare sui siti di annunci per vedere li tutti quelli acquistati con scritto "causa inutilizzo". Segno che quella che sembrava una novita' in realta' si e' rivelata qualcosa di poco attraente, ed incapace di conquistare l'entusiasmo in modo duraturo.

Per dare un idea, il CVP 407 acquistato nuovo quasi 10 anni fa a seguito di un'occasione favorevolissima, e' ancora al suo posto, e l'entusiasmo per tale strumento e' lo stesso di quando fu acquistato.
Non a caso quello strumento (a parte la forma ed il peso) contiene una tastiera dal feeling ineguagliabile con tasto in legno, una libreria di timbri ottimi ed attualissimi nonostante il tempo (e fin qui nulla di strano.
Una sezione master programmabile a preset, dove ti salvi tutte le configurazioni, i canali e le cose utili a gestire il tuo set.
Un sequencer (che potenzialmente poteva diventare come quello di cubase).
Un uscita video, che avrebbe consentito di usare sequencing ecc esternamente (mancava la porta mouse e la tastiera e sarebbe stato perfetto).
Una sezione organi con possibilita' di regolazione dei drawbars (non sono dei migliori, ma parliamo di dieci anni fa).
Porta USB per chiavetta e seconda porta USB per hard disk da usare stand alone.
Modem per connessione internet (inutile ma c'e').

Tolto il fatto che sto parlando di un pianoforte con mobile e tasti in legno, dove gran parte del costo e' dovuto alla struttura, tutto questo era gia' presente dieci anni fa. Con la tecnologia odierna si sarebbe potuto implementare in altre tastiere (con opzioni PLG o tablet e quant'altro), ma non si e' fatto. Chi e' stanco di digerirsi l'ennesima zuppa rimescolata, ne ha tratto le dovute conclusioni.
  • zerinovic
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05-02-17 18.17

ovvia Korg vi ha accontentato + sl studio, e siete a cavallo...emo
  • benjomy
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05-02-17 18.47

@ zerinovic
ovvia Korg vi ha accontentato + sl studio, e siete a cavallo...emo
Lavorare con un expander è quasi come lavorare con un pc...
  • kurz4ever
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05-02-17 19.17

@ benjomy
Lavorare con un expander è quasi come lavorare con un pc...
In che senso?
  • anonimo
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05-02-17 19.27

zerinovic ha scritto:
ovvia Korg vi ha accontentato + sl studio, e siete a cavallo...


Leggete cosa dice il primo utente del forum : I would say it needs to be modular:
- Kronos Brains module - touchscreen tablet size with headphones out and usb for simple Class compliant midi/audio connectivity, which would be compact and lightweight enough to carry around to rehearsals etc;
- Kronos i/o module for full range input and output connectivity
- Kronos controller module different keybord versions including advanced and expensive capacitive touch keyboard with all the knobs and faders touch strips etc
Yes, I know modular approach on M3 was not very successful, but, hey, Korg is doing modular with little bits and volcas very successfully, so why not the high end modular Kronos?


Non credo di essere l'unico a pensarla cosi'..emo