25-05-17 18.19
In origine erano gli strumenti tradizionali, quelli che erano in giro da un paio di millenni.
Ma, a parte il piffero e la chitarrina, costavano un botto ed erano alla portata di pochi.
Poi inventarono l'organo hammond. Non era nemmeno l'ombra del re degli strumenti a cui si ispirava (l'organo a canne). Però quello permetteva la tecnologia elettromeccanica dell'epoca. E sebbene non economico, lo era infinitamente di più della Cosa Vera. Ed i più fecero buon viso a cattivo gioco.
Poi con i primi componenti elettronici analogici inventarono il sintetizzatore a sintesi sottrattiva. Vabbè, faceva rutti, scoregge e pernacchie e non molto altro, e non assomigliava per niente a nulla di musicalmente noto. Però quello era il massimo che si poteva fare con l'elettronica analogica. Costava sempre un botto, ma infinitamente meno di The Real Thing. Ed i più fecero buon viso a cattivo gioco.
Poi arrivò il microprocessore e con esso la possibilità di fare calcoli. Ed inventarono la sintesi FM, che dava più possibilità espressive ed imitative rispetto a quella sottrattiva. Ed infatti per la primna volta nella storia dell'umanità si poteva suonare qualcosa di ragionevolmente simile ad un pianoforte (elettrico od acustico), senza possedere The Real Thing. OK, il synth FM non era ancora economico, ma caspita: qui si inizia a ragionare!! Ed infatti fù un boom di vendite come mai era stato prima.
Poi inventarono, a prezzi elevati ma abbordabili, la memoria in cui si potevano memorizzare i dati. E a qualcuno balenò l'idea che anziché manipolare in tempo reale con calcoli, delle sinusoidi, cercando di tirarci fuori qualcosa di non troppo dissimile da The Real Thing; si poteva invece registrare la Cosa Vera e riprodurla a piacimento con realismo impensabile, senza doverla fisicamente possedere.
E qui l'umanità fece non un passo, ma un balzo in avanti.
Inizialmente la memoria era costosa, e quindi si pensò di campionare i pochi attimi dell'attacco di un suono (quelli fondamentali per caratterizzarlo) e poi mandare in loop all'infinito (sustain) una breve registrazione che occupava poca memoria. Finalmente furono creati organi elettronici che imitavano in maniera sconvolgente il Re degli strumenti (che per definizione si presta benissimo ad un breve attacco ed un sustain infinito in loop).
Poi la memoria calò di prezzo, e si poterono imitare in maniera quasi indistinguibile da The Real Thing anche tutti gli altri strumenti (vedi ad esempio SA2 in Tyros). Qualcuno potè anche sprecare centinaia di mega byte di campioni per registrare quello che i primi synth rudimentali (analog e FM) facevano con poche centinaia di byte.
La dura realtà è che al giorno d'oggi con ~1000€ mi posso comprare una workstation al top della sintesi a campioni (es MOXF) ed avere quello che analog ed FM hanno sempre sognato e mai raggiunto. Inoltre il rompler fà anche l'80÷90% di quello che può fare uno di quei synth. Quei synth invece fanno lo 0% di quello che può fare un rompler. Inoltre hanno infinitamente meno polifonia e costano di più.
Non c'è quindi da stupirsi che il rompler abbia la quasi totalità del mercato. E che il più grande produttore al mondo di strumenti musicali si dedichi a questo mercato, lasciando agli altri le briciole di tecnologie alternative.