11-09-17 08.33
@ vin_roma
paolo_b3 ha scritto:
sappiamo bene che di recente ci sono stati diversi attentati ad opera di gruppi islamici, ma non approfittiamone per fare di tutte le erbe un fascio, perchè subito dopo quei poveretti che ci hanno rimesso la pelle, i secondi ad avere avuto il maggior svantaggio da questi eventi sono la maggioranza di musulmani pacifici. Facciamoci una riflessione seria su questa cosa...
Non sono spaventato dalle novità, anzi, mi eccitano...
ma forse non godi di un punto di osservazione adeguato se pensi questo.
Cingalesi, cinesi, ukraini, indiani ...ci parli, condividi, puoi avere facilmente punti di contatto e crescita...
col mondo islamico, purtroppo, no, è una cultura che proprio in questo periodo, quando si trova nella condizione di rischiare la "diluizione" con altre culture, si esprime più duramente e questo grazie ai grandi investimenti che un progetto salafita sta portando in atto "istruendo" all'ortodossia gli imam in terra infedele...
Ho molti esempi di cambiamento di rotta di persone musulmane che prima bevevano e non pregavano ...e ora...
Il musulmano tipo non si fa domande, sa di essere nel giusto, non vuole sbagliare e non transige e noi, anche per la famiglia islamica "buona" che ci abita affianco, siamo infedeli da sopportare e questi non aspettano altro che, come gli viene da tempo detto, di essere abbastanza presenti sul territorio per imporre a noi il loro modo di essere.
A Londra e Bruxelles ci sono già quartieri dove di fatto, grazie agli imam "istruiti" da progetti superiori, vige la sharia e nessuno si permette di sovvertire l'andazzo.
L'islam da se, con la sua contorta incontestabilità, porta facilmente agli estremismi e nella fanatica corsa nel mostrarsi più "fedeli" e sottomessi di prima va da se che il terrorismo diventi si un fenomeno estremo, ma anche fisiologico e il maggior numero di vittime difatti è tra la loro popolazione.
Più passa il tempo e più inciamperanno nelle loro ipocrisie, ma non le abbandoneranno, anzi, saranno sempre più favorevoli all'ortodossia perché il "peccato" che gira tra le nostre strade e la loro poca autocritica alimenteranno sempre di più il loro confortevole paradiso che chiede solo semplice sottomissione regalando una comoda vita ipocrita ma senza dubbi o incertezze. E l'Egitto, il Libano, il Marocco di soli pochi anni fa sono già ricordi...
Non so se sia io ad essere eccessivo ma a "naso" e con le previsioni sulla loro crescita tra noi, 'sta cosa non la vedo bene.
Se tu non sei spaventato dalle novità fai parte di una ristretta minoranza, in quanto la novità è ignoto e come tale spaventa l'essere umano.
Ma ad essere concreti, in Italia e probabilmente in tutta Europa è in corso un decremento demografico che probabilmente è inarrestabile, per cui volente o nolente prima o poi verremo sostituiti da popoli provenienti dal di fuori di questo paese.
Se fossimo un po' più lungimiranti (e mi riferisco a governi delle nazioni occidentali) ci preoccuperemmo di fare in modo che gli africani, i sudamericani potessero vivere meglio nei loro paesi di origine, e questo toglierebbe un po di spinta all'emigrazione oltre chè consentire un più razionale sfruttamento del pianeta, ma sappiamo come vanno le cose, è utopia.
E allora se almeno provassimo a regolamentare questo flusso ridurremmo i rischi dei migranti ed i disagi degli italiani. Ma come ho già detto nel mio primo post, per vari interessi economici preferiamo mantenere "lo stato in cui".
Ora, almeno per scongiurare i rischi di una convivenza conflittuale, non sarebbe meglio dare una dignità di comunità paritetica anche ai musulmani e provare a dialogarci e a prendere in esame le loro esigenze nel rispetto delle nostre?
Se partiamo dal presupposto che è in corso un'invasione volta a musulmanizzare l'Europa, secondo me partiamo col piede sbagliato.
Anche perchè da quel poco che ho capito studiando quel poco di storia che ho studiato, le guerre si fanno sulla base di interessi economici, che interesse economico hanno i musulmani nel distruggere S.Pietro?
Senza offesa Vin, ma allora ha ragione Cyrano, la criminalizzazione di un popolo è stata in effetti una delle bandiere dell'antisemitismo nazionalsocialista.