Il triangolo

  • paolo_b3
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23-03-20 16.07

@ Bob_Braces
Uhm, anche per te Al Jarreau è un intruso?
emo

In effetti, potevo citare Billie Holiday per dare altro carburante a Cyrano emo, ma alla fine messo l'Oriettona solo come esempio di intonazione poco sindacabile in un genere che conosco poco.
Ho preso il mio NS2 da un tastierista che, tra le varie attività, è anche l'attuale tastierista di Orietta Berti. Quindi la mia rossa l'avrà toccata anche lei. emo

emoemoemo

P.S: Tra l'altro sulla copertina del 45 giri "Alla fine della strada" è rossa anche lei
  • tsuki
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23-03-20 16.12

@ Raptus
Non userei proprio questo paragone visto che anche i DJ riempiono gli stadi emo
I DJ fanno intrattenimento,non Arte. Possono essere bravissimi,divertentissimi,preparatissimi ma non creano.
  • Bob_Braces
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23-03-20 18.26

@ anonimo
Non è una boutade, credimi.

È l’amara constatazione che abbiamo perso quasi del tutto il senso di cos’è l’arte.

Oggi imperano il “gusto” e le “emozioni”.

Nessuno più ricorda il Bello ed il Vero, e chi ne parla passa, come qui dimostrato, per un burlone se non per uno svitato. emo
Mannò, dai, non credo che sia una cosa di oggi.

E' una pura speculazione personale, ma, in qualunque forma d'arte e da quando l'arte esiste, non credo che il pubblico medio sia mai andato molto al di là di gusto ed emozioni. E probabilmente in questo non c'è nulla di male.

Naturalmente, il discorso cambia totalmente per addetti ai lavori e appassionati, ma per queste categorie tu vedi un peggioramente rispetto al passato?
  • anonimo

23-03-20 18.40

@ Bob_Braces
Mannò, dai, non credo che sia una cosa di oggi.

E' una pura speculazione personale, ma, in qualunque forma d'arte e da quando l'arte esiste, non credo che il pubblico medio sia mai andato molto al di là di gusto ed emozioni. E probabilmente in questo non c'è nulla di male.

Naturalmente, il discorso cambia totalmente per addetti ai lavori e appassionati, ma per queste categorie tu vedi un peggioramente rispetto al passato?
Mah, è proprio nel pubblico generale che vedo il problema.

Primi del novecento: operai e piccola borghesia che ascoltavano gigli e la callas cantare la Boheme, e che, pur senza saperlo dire, aprivano gli occhi ad un barlume di bello.

Oggi: operai e piccola borghesia che ascoltano Bocelli e pensano: se tutti dicono che ha la voce più bella del terzo millennio, sarà anche vero... poi l’importante è che “me faccia sognà”... e poi chi se ne fotte, quel che importa è che mi piace.
  • markelly2
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23-03-20 19.01

@ anonimo
Mah, è proprio nel pubblico generale che vedo il problema.

Primi del novecento: operai e piccola borghesia che ascoltavano gigli e la callas cantare la Boheme, e che, pur senza saperlo dire, aprivano gli occhi ad un barlume di bello.

Oggi: operai e piccola borghesia che ascoltano Bocelli e pensano: se tutti dicono che ha la voce più bella del terzo millennio, sarà anche vero... poi l’importante è che “me faccia sognà”... e poi chi se ne fotte, quel che importa è che mi piace.
Secondo me è più l'aspetto da intrattenimento che colpisce, in gente come Bocelli (e così dicasi per Allevi e compagnia).
La serietà del vero musicista classico mal si sposa con uno spettacolo televisivo, e anche lo stesso artista non si trova a suo agio.
Invece con un po' di simpatia e di parlantina, il gioco è fatto. Pazienza se non siamo a livelli eccelsi, fanno di sicuro più audience di un "disdegnoso" Uto Ughi.

Pensate a quando Pavarotti, Domingo e Carreras si sono messi a fare concerti insieme: hanno letteralmente spaccato, ma di vera arte musicale classica se ne è sentita davvero poca, io ad esempio non li sopportavo, erano l'opera in versione light.

Anche un Riccardo Muti fa più "ascolti" quando lo intervistano piuttosto di quando dirige, o un Ezio Bosso fa tenerezza e compassione più per la sua storia che per le sue sinfonie.
  • wildcat80
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23-03-20 19.09

C'è da fare una distinzione enorme.
I musicisti sono un pubblico a parte.
"Noi" guardiamo il panorama musicale da una prospettiva differente e con una sensibilità differente rispetto al grande pubblico.
A questo punto inserisco una variabile: il "nostro" concetto di musicista è diverso da quello che ha il grande pubblico.
Insomma, non se ne arriva ad una.
  • anonimo

23-03-20 19.42

@ wildcat80
C'è da fare una distinzione enorme.
I musicisti sono un pubblico a parte.
"Noi" guardiamo il panorama musicale da una prospettiva differente e con una sensibilità differente rispetto al grande pubblico.
A questo punto inserisco una variabile: il "nostro" concetto di musicista è diverso da quello che ha il grande pubblico.
Insomma, non se ne arriva ad una.
1) certamente si, i musicisti fanno pubblico a parte

2) comunque ho potuto vedere il modo in cui mio nonno, tornitore con la quinta elementare, approcciava la musica. Non era un filosofo, ma non ha mai detto “mi piace” o “non mi piace”.

Diceva: “gigli è bravo” o “la boheme è bella”.
Un giorno, bambino, gli chiesi se era meglio verdi o Puccini.

Mi rispose: “io ascolto più volentieri verdi, ma la musica non é una partita di calcio, che uno vince ed uno perde”.

E concluse: “La musica migliore è quella bella”.