impeto di curiosità: acquistato Behringer Pro-800

  • stesgarbi
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12-01-24 13.31

Vedo sul mercato un synth analogico VCO, doppio oscillatore, con otto voci di polifonia e doppio LFO , all'incredibile prezzo di €.355, pagabili in tre rate da 118 euro..
Potevo resistere?......... NO emo

Mi è arrivato integro e ben confezionato.
Collegato al PC con Synthribe (programma che non necessita di installazione) mi ha aggiornato immediatamente ed in automatico il firmware.
Piccolino, compatto (sono riuscito a collocarlo sulla mia scrivania, incastrato sopra l' Hydrasynth ed, inclinato a mò di "pannello moog" ) ha un aspetto solido, con i knobs belli duretti e soprattutto le membrane che sembrano solide al tatto.
Tutto ha funzionato subito, molto bene.

E così, da un po' di giorni sto testando questo Pro-800.

Prima avvertenza.
I presets di fabbrica, come al solito.... forget it.
Quindi, "metodo Enrico Cosmi": inizializzare e pedalare di programmazione.

Seconda avvertenza.
Da ex possessore di un Prophet 600, dico subito che non ci si debbono fare illusioni.
Il vecchio "P5 dei poveri", con tutti i suoi limiti, era comunque dotato di una sua personalità ben marcata (talvolta capace di "mettere in crisi" i coni dei monitor), che non sto ritrovando nel P-800.
Quindi. niente confronti.

Trattandolo come un Synth qualunque, tuttavia, debbo dire che non è affatto male.
Il suono è quello di un synth polifonico "generalista", dalla struttura semplice, ma ben suonante nei suoi punti di forza, che sono i bassi e le ottave medie.
Un po' debole, invece, nelle ottave alte: non ci si debbono aspettare "screaming leads".
.
I suoi VCO non sono eccezionali e non hanno un particolare carattere, ma sono buoni (questa volta, a differenza del Deepmind, anche nell'onda a dente di sega) ed hanno sufficiente corpo.
Trovo che il detuning dei due oscillatori sia piacevolmente organico, nel senso che non produce eccessive controfasi (cosa che, ad esempio, non mi faceva andare troppo d'accordo con il mio Andromeda).
Gli oscillatori sono anche abbastanza versatili, consentendo la somma delle classiche forme d'onda del Prophet, con anche una PWM continua.
Di più, convogliando un LFO al PWM di un oscillatore, cui viene aggiunta la dente di sega, si ottengono inaspettate sonorità "a la Roland", abbastanza corpose anche con un solo oscillatore, potendo poi utilizzare il secondo VCO come sub o semplicemente come "complemento" per potenziare il suono..
Il suono diviene ancor più "rolandesco" se si aggiunge un TAL-Chorus (rigorosamente in send, secondo la mia personalissima filosofia).
In sintesi, i VCO non hanno il "carattere Sequential" (confrontati con il mio Take 5) e li trovo piuttosto "neutri", ma suonano bene, come ci si aspetta dai VCO.

Analogo discorso per il filtro.
Un buon 24db senza troppe pretese, ma senza "steps" avvertibili (e questo è un pregio) .
Rende piuttosto bene nei bassi, che riesce a mantenere (anche se non del tutto) quando si incrementa la risonanza, ed è anche capace di conferire una discreta "cremosità" al sound.
I bassi riescono corposi, organici e ben suonanti, ma ovviamente non ci si deve aspettare di far sobbalzare gli ascoltatori con un "Tom Sawyer".
Allo stesso modo, i suoni da "sezione di fiati" del P5 qui non sono di casa.
Un difetto, a mio personale parere, è che il cut-of passa un po' troppo in fretta dai toni cupi a quelli alti (si spera in un aggiornamento)..
Non è un filtro aggressivo, per cui non ci si debbono aspettare prestazioni da pro-one emo, e non è neppure paragonabile a quello di un vero Sequential, ma fa il suo dovere ed è sufficientemente versatile per molti generi musicali.

- SEGUE -
  • stesgarbi
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12-01-24 13.33

@ stesgarbi
Vedo sul mercato un synth analogico VCO, doppio oscillatore, con otto voci di polifonia e doppio LFO , all'incredibile prezzo di €.355, pagabili in tre rate da 118 euro..
Potevo resistere?......... NO emo

Mi è arrivato integro e ben confezionato.
Collegato al PC con Synthribe (programma che non necessita di installazione) mi ha aggiornato immediatamente ed in automatico il firmware.
Piccolino, compatto (sono riuscito a collocarlo sulla mia scrivania, incastrato sopra l' Hydrasynth ed, inclinato a mò di "pannello moog" ) ha un aspetto solido, con i knobs belli duretti e soprattutto le membrane che sembrano solide al tatto.
Tutto ha funzionato subito, molto bene.

E così, da un po' di giorni sto testando questo Pro-800.

Prima avvertenza.
I presets di fabbrica, come al solito.... forget it.
Quindi, "metodo Enrico Cosmi": inizializzare e pedalare di programmazione.

Seconda avvertenza.
Da ex possessore di un Prophet 600, dico subito che non ci si debbono fare illusioni.
Il vecchio "P5 dei poveri", con tutti i suoi limiti, era comunque dotato di una sua personalità ben marcata (talvolta capace di "mettere in crisi" i coni dei monitor), che non sto ritrovando nel P-800.
Quindi. niente confronti.

Trattandolo come un Synth qualunque, tuttavia, debbo dire che non è affatto male.
Il suono è quello di un synth polifonico "generalista", dalla struttura semplice, ma ben suonante nei suoi punti di forza, che sono i bassi e le ottave medie.
Un po' debole, invece, nelle ottave alte: non ci si debbono aspettare "screaming leads".
.
I suoi VCO non sono eccezionali e non hanno un particolare carattere, ma sono buoni (questa volta, a differenza del Deepmind, anche nell'onda a dente di sega) ed hanno sufficiente corpo.
Trovo che il detuning dei due oscillatori sia piacevolmente organico, nel senso che non produce eccessive controfasi (cosa che, ad esempio, non mi faceva andare troppo d'accordo con il mio Andromeda).
Gli oscillatori sono anche abbastanza versatili, consentendo la somma delle classiche forme d'onda del Prophet, con anche una PWM continua.
Di più, convogliando un LFO al PWM di un oscillatore, cui viene aggiunta la dente di sega, si ottengono inaspettate sonorità "a la Roland", abbastanza corpose anche con un solo oscillatore, potendo poi utilizzare il secondo VCO come sub o semplicemente come "complemento" per potenziare il suono..
Il suono diviene ancor più "rolandesco" se si aggiunge un TAL-Chorus (rigorosamente in send, secondo la mia personalissima filosofia).
In sintesi, i VCO non hanno il "carattere Sequential" (confrontati con il mio Take 5) e li trovo piuttosto "neutri", ma suonano bene, come ci si aspetta dai VCO.

Analogo discorso per il filtro.
Un buon 24db senza troppe pretese, ma senza "steps" avvertibili (e questo è un pregio) .
Rende piuttosto bene nei bassi, che riesce a mantenere (anche se non del tutto) quando si incrementa la risonanza, ed è anche capace di conferire una discreta "cremosità" al sound.
I bassi riescono corposi, organici e ben suonanti, ma ovviamente non ci si deve aspettare di far sobbalzare gli ascoltatori con un "Tom Sawyer".
Allo stesso modo, i suoni da "sezione di fiati" del P5 qui non sono di casa.
Un difetto, a mio personale parere, è che il cut-of passa un po' troppo in fretta dai toni cupi a quelli alti (si spera in un aggiornamento)..
Non è un filtro aggressivo, per cui non ci si debbono aspettare prestazioni da pro-one emo, e non è neppure paragonabile a quello di un vero Sequential, ma fa il suo dovere ed è sufficientemente versatile per molti generi musicali.

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- SEGUE DA PRECEDENTE -

Veniamo ora alle "dolenti note": gli inviluppi.
Su questo fronte, a mio avviso Behringer ha ancora un po' di lavoro di aggiornamenti firmware da fare.
Non sono "snappy", quindi non particolarmente adatti, ad esempio, a certi impieghi "spinettosi" tipici del Funky.
Tuttavia, permettono di eseguire accompagnamenti ritmici efficaci, ad esempio, con suoni "brassy" .
Il difetto maggiore è nei i tempi di decadimento, che ad un certo punto sembrano "tagliare" di netto il suono.
Ci sono tre modalità di inviluppo programmabili (e questo è un pregio, in termini di versatilità) ma il P-800 rimane comunque un synth più adatto a strings e pads (si, il suono di "In the air tonight" lo fa piuttosto bene), capace di spingersi efficacemente in sonorità adatte ancbe alle ritmica e nei bassi, a condizione di non cercare suoni "snappy".

Per quanto riguarda i soli, la possibilità di "impilare" due o più suoni in monofonico rende il Synth interessante anche da questo punto di vista.
I suoni escono belli grassi, oppure all'occorrenza anche piacevolmente "nodosi", "efficaci" (Mmmh...vedo troppi video del buon Enzo emo ) ma sempre in un range ben distante da quello di un P5 o di un Pro One.

Grande pregio (opinione personalissima): non ha effetti.
Il suono, il suono nudo e crudo, questo conta per me.
Gli effetti si possono aggiungere dopo, a piacere.
Magari un buon distorsore analogico, un bel chorus, un delay.
Non avendo la "spinta" di certi synth blasonati, magari un compressore "tipo 1176" potrebbe giovare.
Se manca il suono di base, tuttavia, a mio parere non ci sono effetti che tengano.
In questo caso, il P-800 se la cava bene.

Uscita mono.
Come nei vecchi synth: per me non è un problema.
Oltretutto, "stereoizzare" un segnale mono, anche con giochi di pan, oggi come oggi è piuttosto facile e si può fare in molti modi, con attrezzature o plugins ad hoc.

Curiosità 1
Il feeling con i synth (ed in generale con gli strumenti) è sempre un fatto personalissimo, che non può mai avere valore assoluto.
Ciò premesso, con mia sopresa ho avuto un feeling migliore con questo P-800 che con il nettamente superiore Rev 2 (che ho dato via perchè proprio "non mi ci trovavo" come sonorità, a differenza del Prophet 08 che mi piaceva molto di più a livello di impatto sonoro).
Tuttavia ripeto: è un fatto assolutamente personale.

- SEGUE -
  • stesgarbi
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12-01-24 13.33

@ stesgarbi
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Veniamo ora alle "dolenti note": gli inviluppi.
Su questo fronte, a mio avviso Behringer ha ancora un po' di lavoro di aggiornamenti firmware da fare.
Non sono "snappy", quindi non particolarmente adatti, ad esempio, a certi impieghi "spinettosi" tipici del Funky.
Tuttavia, permettono di eseguire accompagnamenti ritmici efficaci, ad esempio, con suoni "brassy" .
Il difetto maggiore è nei i tempi di decadimento, che ad un certo punto sembrano "tagliare" di netto il suono.
Ci sono tre modalità di inviluppo programmabili (e questo è un pregio, in termini di versatilità) ma il P-800 rimane comunque un synth più adatto a strings e pads (si, il suono di "In the air tonight" lo fa piuttosto bene), capace di spingersi efficacemente in sonorità adatte ancbe alle ritmica e nei bassi, a condizione di non cercare suoni "snappy".

Per quanto riguarda i soli, la possibilità di "impilare" due o più suoni in monofonico rende il Synth interessante anche da questo punto di vista.
I suoni escono belli grassi, oppure all'occorrenza anche piacevolmente "nodosi", "efficaci" (Mmmh...vedo troppi video del buon Enzo emo ) ma sempre in un range ben distante da quello di un P5 o di un Pro One.

Grande pregio (opinione personalissima): non ha effetti.
Il suono, il suono nudo e crudo, questo conta per me.
Gli effetti si possono aggiungere dopo, a piacere.
Magari un buon distorsore analogico, un bel chorus, un delay.
Non avendo la "spinta" di certi synth blasonati, magari un compressore "tipo 1176" potrebbe giovare.
Se manca il suono di base, tuttavia, a mio parere non ci sono effetti che tengano.
In questo caso, il P-800 se la cava bene.

Uscita mono.
Come nei vecchi synth: per me non è un problema.
Oltretutto, "stereoizzare" un segnale mono, anche con giochi di pan, oggi come oggi è piuttosto facile e si può fare in molti modi, con attrezzature o plugins ad hoc.

Curiosità 1
Il feeling con i synth (ed in generale con gli strumenti) è sempre un fatto personalissimo, che non può mai avere valore assoluto.
Ciò premesso, con mia sopresa ho avuto un feeling migliore con questo P-800 che con il nettamente superiore Rev 2 (che ho dato via perchè proprio "non mi ci trovavo" come sonorità, a differenza del Prophet 08 che mi piaceva molto di più a livello di impatto sonoro).
Tuttavia ripeto: è un fatto assolutamente personale.

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Curiosità 2
Ho messo a confronto il P-800 con l'Hydrasynth deluxe ed ho scoperto che l'ASM ci va piuttosto (in certi casi molto) vicino, anche se il digitale alla fine tende sempre ad "impasticciarsi" un po' nelle frequenze medie.
Alcuni filtri dell'Hydra hanno addirittura più personalità (valutazione personale) pur essendo digitali.
La modulazione PWM del P-800 mi è risultata più naturale.
il Pro-800 (ovviamente nei limitati suoni che riesce a fare rispetto al mastodontico Hydrasynth) mi è comunque parso più definito, più netto ed "organico".
Ho anche provato a farli suonare insieme, come fossero in "multi", accoppiando l'analogico del P-800 ai suoni digitali in cui l'Hydra eccelle, con risultati notevoli: un universo da esplorare.

In sintesi.
Il Pro-800 non è affatto male.
Lo trovo un buon synth analogico "Swiss Army knife", utile in molte situazioni, che può ben fare da complemento ad altri synth più "sonicamente specializzati".
Semplice, nella struttura del suono, ma comunque dotato di una certa versatilità, è capace di adattarsi a contesti diversi.
Non è il synth che senti in un pezzo e dici: "caspita, è Lui", ma si integra bene in un mix, con il suo sound analogico.
Ovviamente, chi già possiede un Prophet 06 o altri synth di quella fascia, non avrà necessità di acquistare un P-800, a meno di non trovarlo utile in contesti live, accoppiato ad una master.
la mia personale scelta di provarlo è stata dovuta al desiderio di aggiungere un po' di polifonia analogica a quella disponibile sul Take 5, senza imbarcarmi in spese pazze .
Devo dire che, in quello che sa fare, il P-800 mi sta andando bene e sonicamente lo sento meglio rispetto ai plugins, anche quelli blasonati.
Calcisticamente, lo potremmo definire "un buon mediano"..... ma anche i mediani. alla fine, servono a far giocare bene una squadra.

In definitiva, non è nulla di eccezionale ma per quello che fa suona bene.
E non suona bene "per il prezzo" (solo dieci anni fa, un analogico VCO con queste caratteristiche avrebbe richiesto ben altri esborsi) ma suona bene - e a volte anche molto bene - per quello che sa fare.

L'importante è che chi lo acquista abbia ben chiaro che non è un Prophet, sia consapevole delle caratteristiche di impiego in cui questo synth può rendere al suo meglio e sia disposto a programmarlo a dovere.

Ho la sensazione che lo terrò nel mio set-up e non me ne pentirò.
  • Bob_Braces
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12-01-24 14.30

@ stesgarbi
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Curiosità 2
Ho messo a confronto il P-800 con l'Hydrasynth deluxe ed ho scoperto che l'ASM ci va piuttosto (in certi casi molto) vicino, anche se il digitale alla fine tende sempre ad "impasticciarsi" un po' nelle frequenze medie.
Alcuni filtri dell'Hydra hanno addirittura più personalità (valutazione personale) pur essendo digitali.
La modulazione PWM del P-800 mi è risultata più naturale.
il Pro-800 (ovviamente nei limitati suoni che riesce a fare rispetto al mastodontico Hydrasynth) mi è comunque parso più definito, più netto ed "organico".
Ho anche provato a farli suonare insieme, come fossero in "multi", accoppiando l'analogico del P-800 ai suoni digitali in cui l'Hydra eccelle, con risultati notevoli: un universo da esplorare.

In sintesi.
Il Pro-800 non è affatto male.
Lo trovo un buon synth analogico "Swiss Army knife", utile in molte situazioni, che può ben fare da complemento ad altri synth più "sonicamente specializzati".
Semplice, nella struttura del suono, ma comunque dotato di una certa versatilità, è capace di adattarsi a contesti diversi.
Non è il synth che senti in un pezzo e dici: "caspita, è Lui", ma si integra bene in un mix, con il suo sound analogico.
Ovviamente, chi già possiede un Prophet 06 o altri synth di quella fascia, non avrà necessità di acquistare un P-800, a meno di non trovarlo utile in contesti live, accoppiato ad una master.
la mia personale scelta di provarlo è stata dovuta al desiderio di aggiungere un po' di polifonia analogica a quella disponibile sul Take 5, senza imbarcarmi in spese pazze .
Devo dire che, in quello che sa fare, il P-800 mi sta andando bene e sonicamente lo sento meglio rispetto ai plugins, anche quelli blasonati.
Calcisticamente, lo potremmo definire "un buon mediano"..... ma anche i mediani. alla fine, servono a far giocare bene una squadra.

In definitiva, non è nulla di eccezionale ma per quello che fa suona bene.
E non suona bene "per il prezzo" (solo dieci anni fa, un analogico VCO con queste caratteristiche avrebbe richiesto ben altri esborsi) ma suona bene - e a volte anche molto bene - per quello che sa fare.

L'importante è che chi lo acquista abbia ben chiaro che non è un Prophet, sia consapevole delle caratteristiche di impiego in cui questo synth può rendere al suo meglio e sia disposto a programmarlo a dovere.

Ho la sensazione che lo terrò nel mio set-up e non me ne pentirò.
Thanks per la bella rece!
  • dxmat
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12-01-24 14.37

@ stesgarbi
- SEGUE DA PRECEDENTE -

Curiosità 2
Ho messo a confronto il P-800 con l'Hydrasynth deluxe ed ho scoperto che l'ASM ci va piuttosto (in certi casi molto) vicino, anche se il digitale alla fine tende sempre ad "impasticciarsi" un po' nelle frequenze medie.
Alcuni filtri dell'Hydra hanno addirittura più personalità (valutazione personale) pur essendo digitali.
La modulazione PWM del P-800 mi è risultata più naturale.
il Pro-800 (ovviamente nei limitati suoni che riesce a fare rispetto al mastodontico Hydrasynth) mi è comunque parso più definito, più netto ed "organico".
Ho anche provato a farli suonare insieme, come fossero in "multi", accoppiando l'analogico del P-800 ai suoni digitali in cui l'Hydra eccelle, con risultati notevoli: un universo da esplorare.

In sintesi.
Il Pro-800 non è affatto male.
Lo trovo un buon synth analogico "Swiss Army knife", utile in molte situazioni, che può ben fare da complemento ad altri synth più "sonicamente specializzati".
Semplice, nella struttura del suono, ma comunque dotato di una certa versatilità, è capace di adattarsi a contesti diversi.
Non è il synth che senti in un pezzo e dici: "caspita, è Lui", ma si integra bene in un mix, con il suo sound analogico.
Ovviamente, chi già possiede un Prophet 06 o altri synth di quella fascia, non avrà necessità di acquistare un P-800, a meno di non trovarlo utile in contesti live, accoppiato ad una master.
la mia personale scelta di provarlo è stata dovuta al desiderio di aggiungere un po' di polifonia analogica a quella disponibile sul Take 5, senza imbarcarmi in spese pazze .
Devo dire che, in quello che sa fare, il P-800 mi sta andando bene e sonicamente lo sento meglio rispetto ai plugins, anche quelli blasonati.
Calcisticamente, lo potremmo definire "un buon mediano"..... ma anche i mediani. alla fine, servono a far giocare bene una squadra.

In definitiva, non è nulla di eccezionale ma per quello che fa suona bene.
E non suona bene "per il prezzo" (solo dieci anni fa, un analogico VCO con queste caratteristiche avrebbe richiesto ben altri esborsi) ma suona bene - e a volte anche molto bene - per quello che sa fare.

L'importante è che chi lo acquista abbia ben chiaro che non è un Prophet, sia consapevole delle caratteristiche di impiego in cui questo synth può rendere al suo meglio e sia disposto a programmarlo a dovere.

Ho la sensazione che lo terrò nel mio set-up e non me ne pentirò.
Recensione precisa e dettagliata con riferimento anche ad altri synth per confronto.
Che dire? Ottima e thanks d'obbligo.
  • maxpiano69
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12-01-24 15.34

Thanks anche da parte mia, anche io stavo leggendo in rete varie review ed anche discussioni sui vari problemi del Pro800, alcuni apre indirizzati dai nuovi firmware (ma non tutti).

Chiaro che per quel prezzo (come dice stesgarbi siamo nell'ordine di quello di certi plugin) alcune limitazioni sono secondo me del tutto accettabili, ma se basta un aggiornamento software a risolverle (magari non tutte, ma quante più possibile) speriamo che ne arrivino altri allora emo
  • ruggero
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12-01-24 17.19

bella recensione.
lo volevo comprare visto che in questi anni sto rifacendo live tutto The wall che è fatto con quasi solamente il P5 come synth ma poi ho preso un Argon8 e con quello faccio tutto e di più... e ho anche gli effetti interni.
  • wildcat80
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  • Thanks: 1522  

12-01-24 18.31

Grazie per la recensione molto ben fatta, che fortunatamente non mi sposta di 1 cm dalla posizione che ho assunto nei confronti di questo strumento, cioè di non farmi invogliare dal prezzo.
La tua recensione è molto equilibrata, e conferma appieno i motivi per cui molti non ne sono rimasti entusiasti.
Io personalmente dopo 8 mesi di riflessioni stavo valutando il riacquisto di un poly analogico che al momento mi manca (ho un Fantom07 con tutte le emulazioni analogiche installate, un Modwave e un bellissimo mono/parafonico analogico moderno, l'Uno Synth Pro desktop) e il Pro800 poteva, sulla carta, essere il candidato ideale... Ma non lo è.
  • stesgarbi
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12-01-24 19.22

ruggero ha scritto:
poi ho preso un Argon8

Bellissimo Synth.
  • stesgarbi
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  • Thanks: 187  

12-01-24 19.28

wildcat80 ha scritto:
il Pro800 poteva, sulla carta, essere il candidato ideale... Ma non lo è.

Ho visto alcuni video (tra cui uno di Enzo Messina) con il Modal Cobalt: un virtual analog ben fatto, che suona molto, ma molto bene.
L'avevo considerato, prima di acquistare il P-800.
Bellissimo anche l'Argon8, che implementa anche sintesi wavetable.
  • wildcat80
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  • Risp: 7293
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1522  

12-01-24 20.41

@ stesgarbi
wildcat80 ha scritto:
il Pro800 poteva, sulla carta, essere il candidato ideale... Ma non lo è.

Ho visto alcuni video (tra cui uno di Enzo Messina) con il Modal Cobalt: un virtual analog ben fatto, che suona molto, ma molto bene.
L'avevo considerato, prima di acquistare il P-800.
Bellissimo anche l'Argon8, che implementa anche sintesi wavetable.
Anche se andiamo OT... Modal ha fatto belle cose. Ho avuto un Argon8M che ho tenuto per un annetto, e ho avuto modo di apprezzare la qualità costruttiva, superlativa per uno strumento di fascia budget, il supporto software, e il suono.
Strumento che con il firmware più recente diventa anche un virtual analog completo, con alcuni filtri un po' diversi dal solito e ottime modellazioni dei filtri Moog ladder, SEM e Sallen Key.
Purtroppo ora Modal è in amministrazione controllata, non so quale sarà il suo destino... Ma i motivi che mi hanno spinto a cambiare erano legati alla ricerca di un certo tipo di sonorità, che sul Modal si poteva approssimare facendo un po' di fatica, poiché il materiale sonoro era molto vasto ma blindato dalla casa. A me interessava ricreare i le sonorità di alcuni dinosauri ibridi (PPG, DW8000, SQ80 citando i synth, nonché dei vari sampler con filtri analogici della metà degli anni 80), cosa possibile senza impazzire solo su uno strumento che potesse riproporre in maniera più fedele possibile le caratteristiche di quella generazione di strumenti.
Così la scelta è caduta sul Modwave, che oltre ad avere ottime modellazioni dei filtri (incluso SSM2044, marchio di fabbrica di molti di quegli strumenti), ha la possibilità di caricare tonnellate di wavetables e multisamples: in poco tempo l'ho farcito di wavetables originali e di croccanti samples a bassa risoluzione presi dalle librerie di quei campionatori.
  • wildcat80
  • Membro: Supporter
  • Risp: 7293
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1522  

18-04-24 10.01

@ wildcat80
Grazie per la recensione molto ben fatta, che fortunatamente non mi sposta di 1 cm dalla posizione che ho assunto nei confronti di questo strumento, cioè di non farmi invogliare dal prezzo.
La tua recensione è molto equilibrata, e conferma appieno i motivi per cui molti non ne sono rimasti entusiasti.
Io personalmente dopo 8 mesi di riflessioni stavo valutando il riacquisto di un poly analogico che al momento mi manca (ho un Fantom07 con tutte le emulazioni analogiche installate, un Modwave e un bellissimo mono/parafonico analogico moderno, l'Uno Synth Pro desktop) e il Pro800 poteva, sulla carta, essere il candidato ideale... Ma non lo è.
Alla fine ho cambiato posizione e il Pro 800 è arrivato.
Perché ho cambiato posizione? Per una coincidenza fortuita.
Un paio di mesi fa, faccio un favore a un conoscente riminese: doveva comprare uno strumento da un tizio che abita vicino a me, ma non si fidava del pagamento online, quindi ho fatto da corriere (cifra importante).
Così, passa il tempo... E io stavo facendo valutazioni sull'UB XA: bello, interessante, ma costa una cifra seria e non ho garanzie sui tempi di consegna e sulla qualità dello strumento. Sentivo il bisogno di fare un test su questa nuova generazione di polifonici, ma la realtà era che non ero convinto di spendere 370 euro.
Quando si dice il destino... Mi scrive il tizio in questione e mi dice: guarda devo vendere un po' di cose, visto che mi hai dato una grossa mano ho pensato di chiederti se c'era qualcosa di tuo interesse fra i miei strumenti, e farti un prezzo di favore.
Fra le cose in vendita aveva questo Pro 800: accordo sul prezzo e via.
È arrivato ieri, e stamattina sono in recupero, quindi... Proviamolo!

Prime impressioni: la costruzione sembra solida. Non condivido la scelta di avere i connettori MIDI IN e phones out sul pannello, ma sono dettagli.
Come mi dice correttamente Maxpiano, è una scelta dettata dallo standard eurorack per ampliare i potenziali acquirenti come tutti i moduli del resto.
Il data entry value è molto lento, un po' come tutti gli altri encoder, ma alla fine è una scelta buona perché aiuta nelle regolazioni fini su fine tune e amount vari. Sono ben abituato col Fantom che ha encoder che sono sensibili alla velocità di rotazione.
Settaggio del canale MIDI dai selettori posteriori, connessione alla thru box e dalle cuffie al mini mixer che entra sull'audio in del Fantom.
Apro una zona external senza effetti e apro una patch di brass a caso: il suono c'è, non sono brass che mi piacciono di più ma in 3 secondi tiro fuori una patch di brass in stile Prophet con PWM e sawtooth su entrambi gli oscillatori e polymod in azione molto convincente ma... In alto non spinge niente. Tanto è buono nelle ottave cantanti quanto debole in alto.
Non è un problema, diamo un po' di gas alle alte dall'equalizzatore dell'audio in.
Siamo sempre dry, senza effetti.
Così per dare a tutto lo stesso ambiente, diamo un po' di aria con il riverbero del Fantom e un filo di delay: equalizzatore, delay, riverbero e il piccolo Plofet adesso c'è tutto.
Ora si inizia il test più approfondito e... Vi saprò dire!
  • wildcat80
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18-04-24 11.12

L'editing anche da pannello è semplice, anche le funzioni nascoste si raggiungono facilmente tramite alcune combinazioni, tipo l'assegnazione degli amount di velocity e aftertouch su VCF e VCA.
Mi impressiona in positivo la tenuta dell'accordatura, che ad esempio sui Korg della serie Logue (parliamo di macchine a VCA moderne, con i synth vintage non ha senso fare paragoni) era abbastanza una pena, soprattutto sul Prologue prima dell'ultimo aggiornamento firmware era un continuo retuning.
  • Deckard
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18-04-24 11.45

@ wildcat80
Alla fine ho cambiato posizione e il Pro 800 è arrivato.
Perché ho cambiato posizione? Per una coincidenza fortuita.
Un paio di mesi fa, faccio un favore a un conoscente riminese: doveva comprare uno strumento da un tizio che abita vicino a me, ma non si fidava del pagamento online, quindi ho fatto da corriere (cifra importante).
Così, passa il tempo... E io stavo facendo valutazioni sull'UB XA: bello, interessante, ma costa una cifra seria e non ho garanzie sui tempi di consegna e sulla qualità dello strumento. Sentivo il bisogno di fare un test su questa nuova generazione di polifonici, ma la realtà era che non ero convinto di spendere 370 euro.
Quando si dice il destino... Mi scrive il tizio in questione e mi dice: guarda devo vendere un po' di cose, visto che mi hai dato una grossa mano ho pensato di chiederti se c'era qualcosa di tuo interesse fra i miei strumenti, e farti un prezzo di favore.
Fra le cose in vendita aveva questo Pro 800: accordo sul prezzo e via.
È arrivato ieri, e stamattina sono in recupero, quindi... Proviamolo!

Prime impressioni: la costruzione sembra solida. Non condivido la scelta di avere i connettori MIDI IN e phones out sul pannello, ma sono dettagli.
Come mi dice correttamente Maxpiano, è una scelta dettata dallo standard eurorack per ampliare i potenziali acquirenti come tutti i moduli del resto.
Il data entry value è molto lento, un po' come tutti gli altri encoder, ma alla fine è una scelta buona perché aiuta nelle regolazioni fini su fine tune e amount vari. Sono ben abituato col Fantom che ha encoder che sono sensibili alla velocità di rotazione.
Settaggio del canale MIDI dai selettori posteriori, connessione alla thru box e dalle cuffie al mini mixer che entra sull'audio in del Fantom.
Apro una zona external senza effetti e apro una patch di brass a caso: il suono c'è, non sono brass che mi piacciono di più ma in 3 secondi tiro fuori una patch di brass in stile Prophet con PWM e sawtooth su entrambi gli oscillatori e polymod in azione molto convincente ma... In alto non spinge niente. Tanto è buono nelle ottave cantanti quanto debole in alto.
Non è un problema, diamo un po' di gas alle alte dall'equalizzatore dell'audio in.
Siamo sempre dry, senza effetti.
Così per dare a tutto lo stesso ambiente, diamo un po' di aria con il riverbero del Fantom e un filo di delay: equalizzatore, delay, riverbero e il piccolo Plofet adesso c'è tutto.
Ora si inizia il test più approfondito e... Vi saprò dire!
Wild c’hai sempre ste botte de culo eh emo
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18-04-24 11.55

@ Deckard
Wild c’hai sempre ste botte de culo eh emo
Direi che per un 2/3 strumenti in effetti ho avuto veramente culo.
Ma soprattutto il segreto è uno: avere conoscenze fra gente che si appassiona ma non legge i manuali e si vuole liberare degli strumenti emo
Di tutti gli strumenti che ho avuto in giro per casa per disparati motivi solo uno non mi ha convinto, il Nymphes.
  • PandaR1
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18-04-24 12.01

@ Deckard
Wild c’hai sempre ste botte de culo eh emo
Beh, io ne avevo visto uno su mercatino a tipo 220 euro, si trova a prezzi ridicoli
  • Deckard
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18-04-24 12.13

@ PandaR1
Beh, io ne avevo visto uno su mercatino a tipo 220 euro, si trova a prezzi ridicoli
Da quello che leggo li vale tutti (in senso negativo)
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18-04-24 12.18

@ Deckard
Da quello che leggo li vale tutti (in senso negativo)
Eh si, manca il marchio sequential, con quello ne varrebbe anche 2000
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18-04-24 13.08

@ Deckard
Da quello che leggo li vale tutti (in senso negativo)
Mah ti dirò, ovviamente è presto, l'impressione al primo ascolto secco lascia un po' così: bassi e ottave cantanti bene, poi sparisce.
Necessita di equalizzazione, ma mi viene un dubbio atroce: non è che c'è qualche trimmer di regolazione del filtro di cui non sappiamo nulla?
Perché davvero se si corregge sulle alte cambia faccia tutto.
Bisogna sempre ricordare che a) non hanno controlli qualità degni di tale nome e b) fanno dei manuali da sparargli in testa.
Devo dire che dopo tutto, nonostante alla fine questo PLOFET tarocco non mi dispiaccia, non credo che spenderò MAI 1300 euro in un loro strumento come UB XA. Se voglio l'Oberheim cerco un Matrix 6 che se ne trovano a palate.
Il loro target è questo: strumenti budget, spendi poco aspettati poco.
  • Deckard
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18-04-24 13.55

@ PandaR1
Eh si, manca il marchio sequential, con quello ne varrebbe anche 2000
Difficile credere che sia solo questione di marchio