27-06-08 17.14
Salve a tutti, vorrei porvi alcune domande sulla capacità di saper riconoscere le note.27-06-08 17.20
certo..ci sono gli esercizi chiamata EAR TRAINING..sono vari esercizi dove più che "indovinare" la nota singola, ti abituano ad esempio a riconoscere il tipo di intervalli tra 2 o più note suonate insieme..ti abituano a riconoscere i rivolti e tante altre cosine..27-06-08 17.27
Pagina interessante. E' già un buon punto di partenza, grazie.27-06-08 17.45
devi essere anche un pò matto per essere più bravo da questo punto di vista.27-06-08 19.51
Ti ringrazio per le informazioni.27-06-08 21.09
Fai come me che adesso sono un mostro delle note beccate al volo.27-06-08 21.14
Per lorecchio assoluto bisogna essere pedisposti.27-06-08 21.14
27-06-08 23.50
28-06-08 03.05
io per l'intervallo di 4a faccio riferimento alla corrida...28-06-08 03.51
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conoscere la teoria quindi le scale tonalità e alterazioni aiuta chi (come me) ha problemi nel riconoscere le note ad orecchio o mettere in pratica quelle che ha in mente, e comunque le riesce a suonare perche magari per nozioni teoriche ci arriva lo stesso28-06-08 16.48
tutto aiuta in questo tuo "problema"... che problema non è. E' molto questione di allenamento, di esperienza, di tempo. Conoscendo sempre più cose, più teorie, armonia, esecuzione, ecc. migliorerai anche questa cosa. Spesso si può riconoscere con facilità il giro degli accordi e prendere al volo la nota che sta nella melodia perché è una tensione, perché è una quarta rispetto all'accordo o perché è una nona e viceversa. Certo non c'è una regola per stabilire conc ertezza come riconoscere quella data nota, è tutto un cane che si morde la coda piano piano. Più cose sai e più ti si semplifica la vita. Poi che ci sia gente che suona uno studio da concerto di Liszt ma non sa che accordi ci sono importa a pochi penso... il conservatorio è una scuola ma ho spesso notato con piacere che chi l'ha portato in fondo o anche si è fermato prima per vari motivi personali, ha comunque acquisito molte conoscenze ma solo se era realmente appassionato. Te Parsifal che sei un vero appassionato e un musicista secondo me non sbaglieresti a cercare un insegnante valido e portare in fondo questo percorso. Se non ricordo male, accennasti a qualche esperienza relativa a insegnanti un po' "così" ma se invece trovi anche un buon insegnante privato di quelli veri, è tutto da imparare. Ci sono dei personaggi in giro verament emeritevoli e possono esserlo anche se ti danno una parte di insegnamento (ma ottimo) poi per il resto o fai da te o ti rifai ad altre "scuole" di pensiero, ad altri musicisti.28-06-08 16.51
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in conservatorio ho visto molta gente che all'esame di solfeggio non sapeva fare un dettatino melodico... erano pure troppi... non dico che tutti devono avere l'orecchio assoluto ma almeno avere orecchio!!! si tratta di musica se non è necessaria neanche qui un po di attitudine... io mi candido come presidente del consiglio28-06-08 16.55
l'allenamento è sempre un'ottima strada, è ovvio, in tutte le cose. Però poi ci sono delle predisposizioni. C'è chi riconosce una successione di accordi perché gli si associa a dei colori, a delle sensazioni, percezioni maturate nel tempo che non si possono spiegare. E chi invece si è fatto il e alla fine raggiunge l'obiettivo. Però tutto è relativo alla persona e a quello che deve fare. La musica è fatta in linea di massima di ascolto, di scrittura, di esecuzione. Se ci sono un po' tutte queste cose, quindi la pratica e la teoria messe insieme, si possono fare molti passi in avanti che poi corrispondono con lo sviluppare le proprie qualità, non è che ci si "trasforma in". Chi è negato può studiare tutto e suonare tutto. Chi è portato comunque dovrà studiare, si sa. Non lo dico io, lo dicono i "grandi" sia che si parli di musica classica, che di musica leggera, che di musica jazz... in fondo sempre di musica si tratta28-06-08 17.06
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Ho letto le vostre interessanti risposte, in particolare gli interminabili interventi di micheleste.