Hanon, ha senso al giorno d‘oggi?

  • anonimo
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28-12-18 22.38

orange1978 ha scritto:
cazzo c entra il flamenco dio bono e la chitarra acustica.


La Godin è una classica amplificata. Appunto, non c'entra nulla, così come non c'entra il digitale con l'acustico.

orange1978 ha scritto:
conosco gente che ha fatto il quinto anno e parte dell ottavo su dei clavinova a mobile.


Sì, a casa di sera e nei weekend. Ma dal lunedì al venerdì si esercitano sul piano a coda in conservatorio, fidati. Il digitale per un pianista classico può essere un complemento, mai lo strumento principale. È stato detto molte volte anche su questo forum ed è la verità. Chiunque voglia iniziare uno studio del repertorio classico questo lo deve mettere in conto.
  • orange1978
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28-12-18 23.48

va bene hai ragione te, avete ragione tutti, vedo che il ragionamento su questo forum è veramente qualcosa che si è estinto.
  • anonimo
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29-12-18 00.11

@ orange1978
va bene hai ragione te, avete ragione tutti, vedo che il ragionamento su questo forum è veramente qualcosa che si è estinto.
Ma no quale ragione. Scrivi il tuo pensiero, magari stiamo affermando la stessa cosa con parole diverse.
  • LukeBB
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29-12-18 10.49

Mah... Andrea magari si esprime a modo suo, piaccia o non piaccia, ma su certe cose mi trovo d’accordo.

Le tendiniti e i dolori al polso vengono per un’impostazione sbagliata o per il troppo accanimento a velocità che non si padroneggiano ancora.

Anch’io sento dire che l’Hanon è deleterio, ma i pianisti che escono ora dal conservatorio col nuovo ordinamento non valgono nemmeno un quarto di chi ha studiato col vecchio ordinamento.

Quindi Hanon sarà ripetitivo e noioso, ma se affrontato con giudizio e testa dà i suoi frutti.

Studiati BENE tutte le scale maggiori e minori, in moto contrario e retto, sia suonando forte sia piano, cioè una volta tutto forte e una volta tutto piano. E già per arrivare ad un buon risultato ci metti 1-2 anni, in base a quanto suoni.

Poi parti con le scale doppie terze e doppie seste, stesse modalità.

E già con queste scale migliori un botto.
Ma devi affrontarle con calma e metodo, rilassando tutti i muscoli e le dita, altrimenti ti fai solo male!
  • anonimo
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29-12-18 12.20

@ LukeBB
Mah... Andrea magari si esprime a modo suo, piaccia o non piaccia, ma su certe cose mi trovo d’accordo.

Le tendiniti e i dolori al polso vengono per un’impostazione sbagliata o per il troppo accanimento a velocità che non si padroneggiano ancora.

Anch’io sento dire che l’Hanon è deleterio, ma i pianisti che escono ora dal conservatorio col nuovo ordinamento non valgono nemmeno un quarto di chi ha studiato col vecchio ordinamento.

Quindi Hanon sarà ripetitivo e noioso, ma se affrontato con giudizio e testa dà i suoi frutti.

Studiati BENE tutte le scale maggiori e minori, in moto contrario e retto, sia suonando forte sia piano, cioè una volta tutto forte e una volta tutto piano. E già per arrivare ad un buon risultato ci metti 1-2 anni, in base a quanto suoni.

Poi parti con le scale doppie terze e doppie seste, stesse modalità.

E già con queste scale migliori un botto.
Ma devi affrontarle con calma e metodo, rilassando tutti i muscoli e le dita, altrimenti ti fai solo male!
Occhio ché non sempre le cause sono da attribuire ai metodi di studio; molte tendiniti a braccia/polsi/mani possono comparire a causa di una postura scorretta e problemi alla cervicale che si riflettono sugli arti superiori. Ne ho sofferto per anni a causa di movimenti errati (di cui ero inconsapevole) sollevando pesi. Mi è capitata anche una epicondilite durata 6 mesi, per il banale sollevamento di un trolley sul treno. Esercizi quotidiani di tonicizzazione della muscolatura dell'addome e del dorso sono fortemente consigliati per chi passa molte ore a sedere, oltre a una consapevolezza ed equilibrio della propria postura per evitare infiammazioni ai tendini e strappi muscolari.
  • LukeBB
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29-12-18 12.33

@ anonimo
Occhio ché non sempre le cause sono da attribuire ai metodi di studio; molte tendiniti a braccia/polsi/mani possono comparire a causa di una postura scorretta e problemi alla cervicale che si riflettono sugli arti superiori. Ne ho sofferto per anni a causa di movimenti errati (di cui ero inconsapevole) sollevando pesi. Mi è capitata anche una epicondilite durata 6 mesi, per il banale sollevamento di un trolley sul treno. Esercizi quotidiani di tonicizzazione della muscolatura dell'addome e del dorso sono fortemente consigliati per chi passa molte ore a sedere, oltre a una consapevolezza ed equilibrio della propria postura per evitare infiammazioni ai tendini e strappi muscolari.
È esattamente quello che intendevo dire!
  • mike71
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29-12-18 13.40

LukeBB ha scritto:
Anch’io sento dire che l’Hanon è deleterio, ma i pianisti che escono ora dal conservatorio col nuovo ordinamento non valgono nemmeno un quarto di chi ha studiato col vecchio ordinamento.

Quindi Hanon sarà ripetitivo e noioso, ma se affrontato con giudizio e testa dà i suoi frutti.

A me sembra che l'HAnon sia considerato come unico esercizio di tecnica, senza pensare che ci sono altri libri di tecnica piu` recenti piu` efficienti. Ad esempio se uno usa gli esercizi del Pozzoli https://imslp.org/wiki/La_tecnica_giornaliera_del_pianista_(Pozzoli%2C_Ettore) magari fa prima a risolvere i problemi di tecnica.
Anche al fondo del Beyer 101 ci sono esercizi di tecnica pura, ci sono molti libri piu` recenti.


  • orange1978
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29-12-18 15.22

Hanon non è indispensabile, uno dei miei insegnanti non lo ha mai fatto.....eppure ha una tecnica strepitosa essendo un concertista.

ci sono vari sistemi per raggiungere lo stesso obiettivo, anche la tecnica fatta sui brani ossia estrapolare esercizi smontando e analizzando i brani e gli studi di clementi, czerny, heller, cramer, pozzoli....solo che è un lavoro piu "attivo", un musicista come charlie parker o wayne shorter probabilmente se volesse imparare il pianoforte essendo gia un mostro del jazz, sicuro saprebbe crearsi materiale di studio a seconda delle necessità, avrebbe un approccio assolutamente attivo e non passivo con lo strumento.

Hanon bisogna considerare che viene creato come libro didattico non autodidattico dove la figura del maestro è comunque centrale e lo si legge gia nella prefazione, pensato per un epoca in cui funzionava cosi.....Maestro parla....Allievo ascolta....Maestro dice...Allievo fa...fine del film.
a un allievo alle prime armi insomma spesso gli devi dire tutto, scrivere gli esercizi NOTA PER NOTA, e il maestro dice "leggi quello che ce scritto e fine, senza farti domande".

gia un libro come Mozzati per dire presuppone una testa diversa, ossia un approccio attivo in cui tu impari una strategia ma poi la sviluppi secondo le tue esigenze, è piu difficile perche un allievo figo farà il triplo degli esercizi e studierà come un pazzo essendo motivstissimo.....uno scalda sedia parcheggiato li dai genitori non farà assolutamente nulla.

libri come Hanon mettono invece tutti alla pari....il maestro ti dice "portami il numero 4/5/6 e il 32 per la prossima volta letti....piu scala di re maggiore e Si bemolle a 70 di metronomo" e tu lo devi fare sia che tu sia un fannullone o un pazzo che suona 18 ore al giorno....il compito è quello.


.....se io ti dico "estrapola esercizi dallo studio 29 del pozzoli di media difficolta", un allievo come michelangeli farebbe chissa cosa, una testa di cazzo ti fa un esercizio e poi fine "tanto non mi ha detto di fare due tre o cento....io ho estrapolato questo"

insomma Hanon dava anche una strategia ma sopratutto una via da seguire passo dopo passo, per questo lo si usava e lo si usa....l'allievo era guidato in un percorso logico, prima parte seconda parte terza parte.....incoraggiava a lavorare sul trasporto e tonalita tasti neri, a fare varianti ritmiche, esercizi preparatori, e a immaginarne dei nuovi, ma dava anche una strada precisa in cui cè un inizio e una fine.

30-12-18 00.16

vin_roma ha scritto:
Hanon esiste per pianisti esperti che hanno bisogno di mantenere forza ed elasticità e per questo va eseguito tutto, tutto il libro, una volta al giorno. Ci si mettono si e no 45 minuti.


che noia mortale! In quello stesso lasso di tempo ti delizi con almeno una 15na di brani di autori diversi (con il vantaggio di fare musica e tecnica insieme)...
  • drmacchius
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30-12-18 02.32

@ mike71
LukeBB ha scritto:
Anch’io sento dire che l’Hanon è deleterio, ma i pianisti che escono ora dal conservatorio col nuovo ordinamento non valgono nemmeno un quarto di chi ha studiato col vecchio ordinamento.

Quindi Hanon sarà ripetitivo e noioso, ma se affrontato con giudizio e testa dà i suoi frutti.

A me sembra che l'HAnon sia considerato come unico esercizio di tecnica, senza pensare che ci sono altri libri di tecnica piu` recenti piu` efficienti. Ad esempio se uno usa gli esercizi del Pozzoli https://imslp.org/wiki/La_tecnica_giornaliera_del_pianista_(Pozzoli%2C_Ettore) magari fa prima a risolvere i problemi di tecnica.
Anche al fondo del Beyer 101 ci sono esercizi di tecnica pura, ci sono molti libri piu` recenti.


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  • drmacchius
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30-12-18 02.37

@ mike71
LukeBB ha scritto:
Anch’io sento dire che l’Hanon è deleterio, ma i pianisti che escono ora dal conservatorio col nuovo ordinamento non valgono nemmeno un quarto di chi ha studiato col vecchio ordinamento.

Quindi Hanon sarà ripetitivo e noioso, ma se affrontato con giudizio e testa dà i suoi frutti.

A me sembra che l'HAnon sia considerato come unico esercizio di tecnica, senza pensare che ci sono altri libri di tecnica piu` recenti piu` efficienti. Ad esempio se uno usa gli esercizi del Pozzoli https://imslp.org/wiki/La_tecnica_giornaliera_del_pianista_(Pozzoli%2C_Ettore) magari fa prima a risolvere i problemi di tecnica.
Anche al fondo del Beyer 101 ci sono esercizi di tecnica pura, ci sono molti libri piu` recenti.


A me sembra che l'HAnon sia considerato come unico esercizio di tecnica, senza pensare che ci sono altri libri di tecnica piu` recenti piu` efficienti. Ad esempio se uno usa gli esercizi del Pozzoli https://imslp.org/wiki/La_tecnica_giornaliera_del_pianista_(Pozzoli%2C_Ettore) magari fa prima a risolvere i problemi di tecnica.
Anche al fondo del Beyer 101 ci sono esercizi di tecnica pura, ci sono molti libri piu` recenti.


É esattamente quello che cercavo di dire
  • giosanta
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30-12-18 10.43

orange1978 ha scritto:
...Hanon bisogna considerare che viene creato come libro didattico non autodidattico dove la figura del maestro è comunque centrale e lo si legge gia nella prefazione, pensato per un epoca in cui funzionava cosi...

Ritengo quesa considerazione fondamentale. Prima di parlare di questo o quel testo, sarebbe bene mettere in chiaro questo aspetto.
  • SimonKeyb
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30-12-18 15.42

ho accantonato da anni l'hanon siccome mi sono accorto che mi faceva sviluppare una tecnica troppo "muscolare", soprattutto a velocità elevate. Forse qualcosina per quanto riguarda la coordinazione e il timing dx/sx ma per la fluidità delle dita preferisco studiare dei pattern più "intelligenti" e articolati, che sviluppo a seconda delle mie esigenze/lacune.

Se devi fare i numeri leggendo pentagrammi va pur bene seguire metodi consigliati dai maestri di musica classica. Però attenzione che non sono libri per autodidatti, facile prendere posture errate o vizi di interpretazione che vanno subito corretti sotto la supervisione di un insegnante. Questo per evitare di macinare interi libri facendo le cose alla carlona, che alla fine è come non fare niente.
  • orange1978
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30-12-18 17.36

@ drmacchius
A me sembra che l'HAnon sia considerato come unico esercizio di tecnica, senza pensare che ci sono altri libri di tecnica piu` recenti piu` efficienti. Ad esempio se uno usa gli esercizi del Pozzoli https://imslp.org/wiki/La_tecnica_giornaliera_del_pianista_(Pozzoli%2C_Ettore) magari fa prima a risolvere i problemi di tecnica.
Anche al fondo del Beyer 101 ci sono esercizi di tecnica pura, ci sono molti libri piu` recenti.


É esattamente quello che cercavo di dire
...non è che il pozzoli sia poi cosi recente.

cè quel libro di quel didatta ungherese non ricordo bene, molto piu snello e rapido dell hanon...e poi oscar beringer.

comunque non é detto che un libro di studi e tecnica se non é recente non valga piu nulla, il pianoforte classico é fermo da due secoli, lo strumento quello é...il clavicembalo ben temperato di bach nei due volumi o il gradus ad parnassum di clementi, chi potrebbe sostenere una tale assurditá che oggi non siano aggiornati?

....certo, se lo scopo é diventare un pianista da cocktail lounge bar non ha molto senso se non i primi tempi, forse meglio un beringer o pischna e seguire un percorso tipo berklee moder method for piano and keyboards di james progris, in cui si inizia subito ad avere a che fare con 2 5 1, progressioni moderne etc....pero alla fine poi suonerai quasi solo quella musica.

se si vuole intraprendere un percorso in cui si debba arrivare a suonare e interpretare musica "classica" temo che la didattica sia oramai ben consolidata.

e ricordiamo ancora, che la differenza non la fa tanto il libro o l'esercizio ma l'approccio e la testa di chi lo studia, se é quello giusto ed efficace qualsiasi libro da risultati piu o meno certi, se non sai "studiare" nessun libro al mondo puo fare miracoli.
  • orange1978
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30-12-18 17.50

io ribadisco....il libro di Mozzati é molto utile e piu moderno, che poi non é un libro scritto dal maestro Mozzati ma bensi redatto dai suoi allievi piu stretti, che raccolsero i suoi appunti e strategie didattiche riunendole in un solo libro molto contenuto il cui approccio é molto diverso da un Hanon, gli esercizi sono spiegati ma non scritti nota per nota, presupponendo quindi un atteggiamento attivo e non passivo da parte dello studente (che spesso nei libri di tecnica legge esercizi in modo meccanico senza pensare alla musica...rischiando di rendere la tecnica un qualcosa di asettico e astratto)

insegna anche a sviluppare strategie per creare nuovo materiale di studio estrapolandolo dall analisi attiva dei brani, cosa molto importante.

dato che Mozzati é morto nei primi anni 80, mi pare nel 1982, si puo affermare che sia un libro moderno, forse uno dei piu recenti.
  • drmacchius
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30-12-18 23.14

@ orange1978
...non è che il pozzoli sia poi cosi recente.

cè quel libro di quel didatta ungherese non ricordo bene, molto piu snello e rapido dell hanon...e poi oscar beringer.

comunque non é detto che un libro di studi e tecnica se non é recente non valga piu nulla, il pianoforte classico é fermo da due secoli, lo strumento quello é...il clavicembalo ben temperato di bach nei due volumi o il gradus ad parnassum di clementi, chi potrebbe sostenere una tale assurditá che oggi non siano aggiornati?

....certo, se lo scopo é diventare un pianista da cocktail lounge bar non ha molto senso se non i primi tempi, forse meglio un beringer o pischna e seguire un percorso tipo berklee moder method for piano and keyboards di james progris, in cui si inizia subito ad avere a che fare con 2 5 1, progressioni moderne etc....pero alla fine poi suonerai quasi solo quella musica.

se si vuole intraprendere un percorso in cui si debba arrivare a suonare e interpretare musica "classica" temo che la didattica sia oramai ben consolidata.

e ricordiamo ancora, che la differenza non la fa tanto il libro o l'esercizio ma l'approccio e la testa di chi lo studia, se é quello giusto ed efficace qualsiasi libro da risultati piu o meno certi, se non sai "studiare" nessun libro al mondo puo fare miracoli.
Ribadisco: la tecnica pianistica é sempre la stessa, semmai cambia cosa ci suoni, ma quello fa parte più dello sviluppo della musicalità e del repertorio che della tecnica. Discorso diverso se si parla di altri strumenti a tastiera, che sembrano uguali ma non lo sono, come organo, fisarmonica, sintetizzatori.

Ribadisco ho studiato per anni sotto la guida di maestri più che qualificati, raggiunsi un livello tecnico compreso tra il terzo e il quarto anno di conservatorio, poi smisi di studiare sotto una guida e suonai musica moderna e esercitandomi su tecniche non prettamente clsssiche per almeno un decennio. Poi almeno 10 anni di oblio suonando solo saltuariamente o giocando con sintetizzatori.

L‘obiettivo sarebbe quello di ritornare al livello che avevo si tempi in uno o due anni ed eventualmente in 4-5 con l‘aiuto di un maestro raggiungere il livello del vecchio quinto anno. Non voglio fare il concertista, non voglio fare concorrenza a Pollini, non voglio avere la precisione tecnica diabolica di Arturo Benedetti Michelangeli.
Di certo l‘hanon non lo butto e lo userò certamente per risgranchirmi le dita o per avere una visione sulle scale, ma lo studiato da solo per 10 anni dopi che smisi di prendere lezioni ms i progressi tecnici smisero quando smisi di studiare gli esercizi col maestro perché questo cambiava sistematicamente diteggiature, progressione di esercizi, variazioni agli esercizi, per adattare gli esercizi per far progredire la mia mano e non per adattare la mia mano agli esercizi. Per questo le domande si diteggiature aggiornate ed esercizi più moderni, perché nell‘ultimo secolo ci sono stati fior fior di pianisti che si sono specializzati in didattica, che hanno studiato fisiologia e anatomia della mano, si sono confrontati con medici e come per lo sport si sono scoperti metodi di „allenamento“ più fisiologici o potenzialmente meno deleteri quando si vuol far suonare a una persona con una mano normale cose che un tempo suonavano dei Marfan come Liszt o Paganini; un tempo se non avevi la mano da Marfan con dita spropositamente lunghe ed agili come Liszt o immense come quelle di Rachmaninoc e Horovitzt ti dicevano che non potevi fare il pianista o la gente si rovinava le mani cercando di fare esercizi deformanti come fece Schumann.....oppure suonare senza avere una tecnica minimamente paragonabile a quella richiesta oggi persino agli esami inferiori di conservatorio(basti pensare alle incisioni di Rubiatein) perché sino alla diffusione della musica incisa, la musica si leggeva o si sentiva da gente che la suonava come la leggeva e la maggioranza dei musicisti non incontrava mai durante gli studi grandi virtuosi a cui ispirarsi. Per fortuna 2 secoli di studi sulla tecnica hanno cambiato le cose e si vedono solisti con mani che un tempo li avrebbero nemmeno fatti ammettere a lezione esibirsi con una perfezione tecnica probabilmente inimmaginabile pure per i famosi virtuosi del pianoforte ottocentesco.
Anche se le partiture dei grandi studi classici sono sempre le stesse, spesso tra le edizioni sono state cambiate le diteggiature, i commenti, i consigli -nella musica di Bach adattata da Pozzuoli gli abbellimenti sono tutti sbagliati- o semplicemente la progressione degli esercizi o il modo in cui affrontarli viene suggerito di farlo diversamente da come si diceva ai tempi di clementi o busoni.

Detto questo ribadisco che tra il Beyer e gli studi di Chopin e Brahms non c’é solo l’hanon. Per sgranchirmi le dita credo vada bene, ma se non sono riuscito a risolvere con questo metodo dei problemi tecnici 20 anni fa, dubito di riuscirci adesso. Tra l’altro ho bisogno di rimettermi a leggere, fare esercizi da imparare in una settimana, ma che sono utili per riabituare a leggere e fare apprendere nuove Skills alle mani. Studiare per 6 mesi un anno lo stesso brano mi ha permesso di suonare più che decentemente pezzi molto più complessi di quanto il mio livello tecnico non permettesse....—>
  • drmacchius
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30-12-18 23.22

@ drmacchius
Ribadisco: la tecnica pianistica é sempre la stessa, semmai cambia cosa ci suoni, ma quello fa parte più dello sviluppo della musicalità e del repertorio che della tecnica. Discorso diverso se si parla di altri strumenti a tastiera, che sembrano uguali ma non lo sono, come organo, fisarmonica, sintetizzatori.

Ribadisco ho studiato per anni sotto la guida di maestri più che qualificati, raggiunsi un livello tecnico compreso tra il terzo e il quarto anno di conservatorio, poi smisi di studiare sotto una guida e suonai musica moderna e esercitandomi su tecniche non prettamente clsssiche per almeno un decennio. Poi almeno 10 anni di oblio suonando solo saltuariamente o giocando con sintetizzatori.

L‘obiettivo sarebbe quello di ritornare al livello che avevo si tempi in uno o due anni ed eventualmente in 4-5 con l‘aiuto di un maestro raggiungere il livello del vecchio quinto anno. Non voglio fare il concertista, non voglio fare concorrenza a Pollini, non voglio avere la precisione tecnica diabolica di Arturo Benedetti Michelangeli.
Di certo l‘hanon non lo butto e lo userò certamente per risgranchirmi le dita o per avere una visione sulle scale, ma lo studiato da solo per 10 anni dopi che smisi di prendere lezioni ms i progressi tecnici smisero quando smisi di studiare gli esercizi col maestro perché questo cambiava sistematicamente diteggiature, progressione di esercizi, variazioni agli esercizi, per adattare gli esercizi per far progredire la mia mano e non per adattare la mia mano agli esercizi. Per questo le domande si diteggiature aggiornate ed esercizi più moderni, perché nell‘ultimo secolo ci sono stati fior fior di pianisti che si sono specializzati in didattica, che hanno studiato fisiologia e anatomia della mano, si sono confrontati con medici e come per lo sport si sono scoperti metodi di „allenamento“ più fisiologici o potenzialmente meno deleteri quando si vuol far suonare a una persona con una mano normale cose che un tempo suonavano dei Marfan come Liszt o Paganini; un tempo se non avevi la mano da Marfan con dita spropositamente lunghe ed agili come Liszt o immense come quelle di Rachmaninoc e Horovitzt ti dicevano che non potevi fare il pianista o la gente si rovinava le mani cercando di fare esercizi deformanti come fece Schumann.....oppure suonare senza avere una tecnica minimamente paragonabile a quella richiesta oggi persino agli esami inferiori di conservatorio(basti pensare alle incisioni di Rubiatein) perché sino alla diffusione della musica incisa, la musica si leggeva o si sentiva da gente che la suonava come la leggeva e la maggioranza dei musicisti non incontrava mai durante gli studi grandi virtuosi a cui ispirarsi. Per fortuna 2 secoli di studi sulla tecnica hanno cambiato le cose e si vedono solisti con mani che un tempo li avrebbero nemmeno fatti ammettere a lezione esibirsi con una perfezione tecnica probabilmente inimmaginabile pure per i famosi virtuosi del pianoforte ottocentesco.
Anche se le partiture dei grandi studi classici sono sempre le stesse, spesso tra le edizioni sono state cambiate le diteggiature, i commenti, i consigli -nella musica di Bach adattata da Pozzuoli gli abbellimenti sono tutti sbagliati- o semplicemente la progressione degli esercizi o il modo in cui affrontarli viene suggerito di farlo diversamente da come si diceva ai tempi di clementi o busoni.

Detto questo ribadisco che tra il Beyer e gli studi di Chopin e Brahms non c’é solo l’hanon. Per sgranchirmi le dita credo vada bene, ma se non sono riuscito a risolvere con questo metodo dei problemi tecnici 20 anni fa, dubito di riuscirci adesso. Tra l’altro ho bisogno di rimettermi a leggere, fare esercizi da imparare in una settimana, ma che sono utili per riabituare a leggere e fare apprendere nuove Skills alle mani. Studiare per 6 mesi un anno lo stesso brano mi ha permesso di suonare più che decentemente pezzi molto più complessi di quanto il mio livello tecnico non permettesse....—>
..—> mi ha ridotto notevolmente la capacità di leggere a prima vista e ha ridotto notevolmente il repertorio. Volevo riprendere suonando invenzioni a due voci, Donati e di clementi, facili sonate e sonatine classiche e clavicembalisti italiani. Chiedevo consiglio su qualche metodo di studi simili al duvernoy che avevo insieme al Beyer da accompagnare a queste piccole cose insieme allo stretching fatto con l’hanon. Quando stavo per preparare il quinto anno avevo iniziato con uno dei vari czerny, ma al momento mi sembra troppo difficile. Se qualcuno consigliasse metodi a difficoltà progressiva intermedi tra il duvernoy del primo anno e il gradua ne sarei grato.
  • Asterix
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31-12-18 00.03

@ drmacchius
..—> mi ha ridotto notevolmente la capacità di leggere a prima vista e ha ridotto notevolmente il repertorio. Volevo riprendere suonando invenzioni a due voci, Donati e di clementi, facili sonate e sonatine classiche e clavicembalisti italiani. Chiedevo consiglio su qualche metodo di studi simili al duvernoy che avevo insieme al Beyer da accompagnare a queste piccole cose insieme allo stretching fatto con l’hanon. Quando stavo per preparare il quinto anno avevo iniziato con uno dei vari czerny, ma al momento mi sembra troppo difficile. Se qualcuno consigliasse metodi a difficoltà progressiva intermedi tra il duvernoy del primo anno e il gradua ne sarei grato.
Io ti consiglio Bach "clavicembalo ben temperato" 1' volume preludi: do maggiore, do minore, re maggiore, re minore, si bemolle maggiore.
Poi sonate di Scarlatti.

31-12-18 00.09

@ drmacchius
..—> mi ha ridotto notevolmente la capacità di leggere a prima vista e ha ridotto notevolmente il repertorio. Volevo riprendere suonando invenzioni a due voci, Donati e di clementi, facili sonate e sonatine classiche e clavicembalisti italiani. Chiedevo consiglio su qualche metodo di studi simili al duvernoy che avevo insieme al Beyer da accompagnare a queste piccole cose insieme allo stretching fatto con l’hanon. Quando stavo per preparare il quinto anno avevo iniziato con uno dei vari czerny, ma al momento mi sembra troppo difficile. Se qualcuno consigliasse metodi a difficoltà progressiva intermedi tra il duvernoy del primo anno e il gradua ne sarei grato.
potrebbero fare al tuo caso:

Pozzoli studi a moto rapido
Pozzoli 16 studi di agilità
Pozzoli studi di media difficoltà
Cimarosa sonate
Kulhau sonatine
23 pezzi facili (che facili non sono, ma neanche impegnativi) di Bach
alcuni studi di Heller
Liszt studi opera 1, n 4 e 7 (belli e non particolarmente impegnativi)
dal clavicemablo ben temperato di Bach il classico preludio 1 del primo libro e il preludio 2: il preludio 12 del 2 volume, ecc.
il valzer in la min di chopin (abbordabile e davvero bello)

ecc.
...
  • drmacchius
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31-12-18 01.34

@ igiardinidimarzo
potrebbero fare al tuo caso:

Pozzoli studi a moto rapido
Pozzoli 16 studi di agilità
Pozzoli studi di media difficoltà
Cimarosa sonate
Kulhau sonatine
23 pezzi facili (che facili non sono, ma neanche impegnativi) di Bach
alcuni studi di Heller
Liszt studi opera 1, n 4 e 7 (belli e non particolarmente impegnativi)
dal clavicemablo ben temperato di Bach il classico preludio 1 del primo libro e il preludio 2: il preludio 12 del 2 volume, ecc.
il valzer in la min di chopin (abbordabile e davvero bello)

ecc.
...
Alle sonatine di Cimarosa e kuhlau avevo pensato ed erano quelle a cui pensavo quando parlavo di “epoca classica “. Di Chopin avevo già preparato abbastanza bene 3-4 valzer (i soliti di livello sino al quinto anno).
Tornando agli studi di Pozzoli, heller e list: con quale opera iniziare? Sono scritti per difficoltà progressive? Czerny e Lebert-Stark sono da evitare? O possono integrarsi bene con quelli citati ? Se si quali opere(volumi) in che edizione e in che successione studiarli rispetto quelli già citati?