Tecnica pianista da correggere, sfogarsi sui tasti

  • fulezone
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10-05-19 17.32

Dopo tanti anni che suono con il mio gruppo da qualche settimana per la prima volta sto parlando con il bassista in modo serio, di solito lui è molto burbero e non si capisce mai se scherza o evita le domande, ieri sera mi ha convinto a suonare in uno dei suoi tanti gruppi ed è andata bene meglio di quanto mi aspettassi, oggi parlando mi ha detto una cosa che mi ha stupito ma che ovviamente accetto e quindi chiedo un consiglio su come risolvere oppure affrontare il problema, lui suona da 24 anni ed è una persona molto preparata, mi ha detto: "Ieri sera ti ho chiamato a suonare senza nessuna preparazione e sei stato all'altezza", questa cosa mi ha fatto molto piacere, poi ha aggiunto "ci sono due cose però che devi migliorare, primo hai una postura sbagliata, suoni con la tastiera troppo bassa e secondo ci martelli sopra come un forsennato, scarichi la rabbia sui tasti, non te ne accorgi, ma Io si, ora lo capisco che è complicato, perché la tecnica la sviluppi da bambino però ci puoi lavorare e recuperare un buon 55%"

Mi ero accorto di qualcosa del genere ma non ci avevo fatto molto caso, stress e rabbia spesso fanno strani scherzetti,
e ti ritrovi a scaricare tanta roba sui tasti di una tastiera!
Consigli?
  • anonimo

10-05-19 17.51

è buona norma ascoltare quello che si suona e che viene fuori dal gruppo, la cosiddetta cognizione di causa, non puoi correggere un errore se non ti rendi conto che lo stai facendo emo
  • fulezone
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10-05-19 17.55

@ anonimo
è buona norma ascoltare quello che si suona e che viene fuori dal gruppo, la cosiddetta cognizione di causa, non puoi correggere un errore se non ti rendi conto che lo stai facendo emo
si infatti ascoltando alcune registrazioni ho pensato di non ricordare di avere il volume così alto,
adesso che so questa cosa riascolto i brani con un ottica diversa!
  • anonimo

10-05-19 18.04

@ fulezone
si infatti ascoltando alcune registrazioni ho pensato di non ricordare di avere il volume così alto,
adesso che so questa cosa riascolto i brani con un ottica diversa!
più invecchiamo e più diventiamo sordi emo li però è risolvibile mettendoti un monitor per il tuo volume personale e poi i main li dai al mixer generale
  • Constrictor
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10-05-19 21.44

fulezone ha scritto:
ci martelli sopra come un forsennato

Potrei sbagliare, ma NON è tanto l'abitudine che rti fa suonare così, quanto il "tuo modo" di suonare, il tuo tocco personale che rispecchia come tu "senti" la musica.
Modificare il tuo status, la vedo dura.
  • fulezone
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11-05-19 08.55

@ Constrictor
fulezone ha scritto:
ci martelli sopra come un forsennato

Potrei sbagliare, ma NON è tanto l'abitudine che rti fa suonare così, quanto il "tuo modo" di suonare, il tuo tocco personale che rispecchia come tu "senti" la musica.
Modificare il tuo status, la vedo dura.
in realtà prima avevo una Korg I40, poi per anni ho riesumato la vecchia D-70, e da pochi anni ho preso la FA-08,
la Korg aveva una pesatura inesistente, la D-70 era una semi pesata, la FA-08 invece è pesata, credo che il passaggio a una pesata mi abbia fatto questo scherzo, non ero abituato a suonare una tastiera con tasti così pesanti, ieri ho suonato uno stage piano mi pare yamaha P112, non so che modello è di preciso era color legno chiaro con tutte le connessioni dei cavi a sinistra, e mi sono effettivamente accorto che quella pesatura era troppo soft, mi rendo conto adesso che ci ho fatto caso, quando sono tornando a casa ho messo le mani sopra il mio FA08, quella tastiera ha una keybed veramente buona, (buona diciamo per me e penso come media delle keybed che ci sono in giro) e che probabilmente un po' di calo dell'udito, o forse la paura di non sentire quello che suono e sbagliare, o anche il fatto che ho sempre l'amplificatore del chitarrista sparato nelle orecchie mi ha portato a suonare più forte per sentire meglio, ieri sera mi sono sforzato di suonare piano e nonostante qualche nota che cmq è uscita forte ho scoperto veramente la dinamica del mio strumento, anche quel suono che non mi faceva impazzire perchè sempre distorto e al limite, adesso capisco che lo strumento emetteva un suono distorto perchè percepiva il tocco come a fine dinamica, fine dinamica=suono distorto, inizio dinamica suono soft, mi devo mettere di impegno, penso di riuscire, il problema forse è veramente quello di contenere la rabbia, far sfociare tutte le frustrazioni di una giornata di lavoro pesante, della persona che ti ama e ti vede sempre stanco e allora ti sgrida per spronarti, del gatto che ti urla nelle orecchie perché ha finito i croccantini, del tuo amico che adesso che lo stai mettendo a fuoco meglio e capisci che non è sfortunato, ma solamente che non ha il coraggio di dare una svolta alla sua vita e ti senti frustrato per lui, sono tante cose, devo concentrarmi nel contenere lo stress e sfogarlo magari in un assolo di sinth invece che in un passaggio jazz di pianoforte!
  • lonestar
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12-05-19 23.57

etc
  • markelly2
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13-05-19 00.06

Ma il bassista farsi i fatti propri, no eh? emo
  • anonimo

13-05-19 09.31

Gli elementi base li trovi nel Chang: la calma nelle mani e gli insiemi paralleli

Ti assicuro, per ersperienza diretta, che la pratica di questi due elementi migliorerà la tua tecnica in maniera rapidissima ed evidentissima
  • zaphod
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13-05-19 09.35

@ markelly2
Ma il bassista farsi i fatti propri, no eh? emo
ha fatto bene. In fondo, è stata una critica costruttiva.
La postura è importante, ed è relativamente facile da correggere; meno semplice è controllare l'aggressività mentre si suona. La rabbia, le frustrazioni, così come le gioie, entrano tutte in ciò che suoniamo, ma - non so se riesco a spiegarmi - vanno prima metabolizzate, così che influiscano su cosa suoniamo, non su come suoniamo. La tecnica non deve risentire degli umori del momento.
  • fulezone
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13-05-19 10.42

@ zaphod
ha fatto bene. In fondo, è stata una critica costruttiva.
La postura è importante, ed è relativamente facile da correggere; meno semplice è controllare l'aggressività mentre si suona. La rabbia, le frustrazioni, così come le gioie, entrano tutte in ciò che suoniamo, ma - non so se riesco a spiegarmi - vanno prima metabolizzate, così che influiscano su cosa suoniamo, non su come suoniamo. La tecnica non deve risentire degli umori del momento.
Ma lui ha fatto bene, non parla mai, e sono io ad avergli chiesto un parere, e lui me lo ha dato, adesso che so una cosa che prima non sapevo posso far finta di niente o provare a far qualcosa per migliorare!
  • fulezone
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13-05-19 10.44

@ anonimo
Gli elementi base li trovi nel Chang: la calma nelle mani e gli insiemi paralleli

Ti assicuro, per ersperienza diretta, che la pratica di questi due elementi migliorerà la tua tecnica in maniera rapidissima ed evidentissima
Mi dai un link o qualcosa da poter leggere?
Ultimamente lo stress è incredibile, questa cosa magari potrebbe avere riscontri positivi
su tanti aspetti!

Cyrano scrive in un altro post:

Dunque vi dico la mia:

-dita distese: questo é stato un trauma enorme! Il mio primo maestro mi aveva formato con un'articolazione "a martelletto" ed il mio secondo maestro (il grande organista Emilio Traverso) con una posizione molto clavicembalstica (suonare come se si tenesse un mandarino in mano, con le nocche ben alte)...però una volta cambiata l'impostazione, trovai di avere molto più relax e controllo, sia tecnico che timbrico...inoltre riesco a "sentire" meglio i tasti prima di suonarli
-pollice sopra: una rivoluzione copernicana, già lo facevo spontaneamente nei passaggi più veloci, ma ristudiare le scale col passaggio pollice sopra (anche lentamente) ha rivoluzionato la mia agilità
-calma nelle mani: fare questo esercizio mi ha fatto immediatamente prendere coscienza delle tensioni a livello collo, spalle e schiena
-insiemi paralleli: se fatto bene questo esercizio risolve un sacco di difficoltà tecniche...come detto da Sgranzo, aiuta anche la memorizzazione dei passaggi, ma il suo fine é costruire i meccanismi "inconsci" di articolazione fra le dita...

Stavo leggendo questa cosa e sono felice allora di non essere l'unico!
  • anonimo

13-05-19 12.23

@ fulezone
Mi dai un link o qualcosa da poter leggere?
Ultimamente lo stress è incredibile, questa cosa magari potrebbe avere riscontri positivi
su tanti aspetti!

Cyrano scrive in un altro post:

Dunque vi dico la mia:

-dita distese: questo é stato un trauma enorme! Il mio primo maestro mi aveva formato con un'articolazione "a martelletto" ed il mio secondo maestro (il grande organista Emilio Traverso) con una posizione molto clavicembalstica (suonare come se si tenesse un mandarino in mano, con le nocche ben alte)...però una volta cambiata l'impostazione, trovai di avere molto più relax e controllo, sia tecnico che timbrico...inoltre riesco a "sentire" meglio i tasti prima di suonarli
-pollice sopra: una rivoluzione copernicana, già lo facevo spontaneamente nei passaggi più veloci, ma ristudiare le scale col passaggio pollice sopra (anche lentamente) ha rivoluzionato la mia agilità
-calma nelle mani: fare questo esercizio mi ha fatto immediatamente prendere coscienza delle tensioni a livello collo, spalle e schiena
-insiemi paralleli: se fatto bene questo esercizio risolve un sacco di difficoltà tecniche...come detto da Sgranzo, aiuta anche la memorizzazione dei passaggi, ma il suo fine é costruire i meccanismi "inconsci" di articolazione fra le dita...

Stavo leggendo questa cosa e sono felice allora di non essere l'unico!
Servito
  • fulezone
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13-05-19 12.44

@ anonimo
Servito
ne farò tesoro, il mio scopo è proprio quello di migliorare!
  • FabioM
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13-05-19 12.53

fulezone ha scritto:
-pollice sopra: una rivoluzione copernicana, già lo facevo spontaneamente nei passaggi più veloci, ma ristudiare le scale col passaggio pollice sopra (anche lentamente) ha rivoluzionato la mia agilità

Ciao, mi puoi spiegare questa tecnica? non l'ho capita emo
il pollice sopra a cosa?
Grazie
Fabio
  • markelly2
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13-05-19 12.57

zaphod ha scritto:
ha fatto bene.

Dipende.
Dipende da quanto è realmente bravo l'altro per arrogarsi critiche.
Dipende dal tono usato per la critica.
Dipende se comunque il risultato finale è stato apprezzabile nonostante il "nervosismo" del nostro amico.

D'altro canto non è la prima volta che Fulezone scrive di problemi interni alla sua band, per cui mi aspetterei che prima di criticarsi tra membri, ci debba essere grande affiatamento.

Se lui avesse scritto: ho scoperto di avere questo problema, come risolverlo? Invece ha specificato che la critica è venuta da un suo collega.
Ergo, ho voluto puntualizzare.

Se però il parere lo ha chiesto lui, va bene, contento così.
emo

Sulle frustrazioni che influiscono sulla musica, è da che mondo è mondo che la migliore arte nasce dalle frustrazioni, dai sentimenti contrastanti, dai problemi, dalle delusioni. Certo bisogna saperli canalizzare.
  • fulezone
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13-05-19 13.37

@ markelly2
zaphod ha scritto:
ha fatto bene.

Dipende.
Dipende da quanto è realmente bravo l'altro per arrogarsi critiche.
Dipende dal tono usato per la critica.
Dipende se comunque il risultato finale è stato apprezzabile nonostante il "nervosismo" del nostro amico.

D'altro canto non è la prima volta che Fulezone scrive di problemi interni alla sua band, per cui mi aspetterei che prima di criticarsi tra membri, ci debba essere grande affiatamento.

Se lui avesse scritto: ho scoperto di avere questo problema, come risolverlo? Invece ha specificato che la critica è venuta da un suo collega.
Ergo, ho voluto puntualizzare.

Se però il parere lo ha chiesto lui, va bene, contento così.
emo

Sulle frustrazioni che influiscono sulla musica, è da che mondo è mondo che la migliore arte nasce dalle frustrazioni, dai sentimenti contrastanti, dai problemi, dalle delusioni. Certo bisogna saperli canalizzare.
Si di problemi con la band ne abbiamo tanti, Lui é una persona strana intelligente e preparata ma non capisci mai se scherza o é serio, é polistrumentista e suona ininterrottamente da quasi 25/30 anni e mi ha detto io non giudico mai, poi parlando parlando l'ho messo alle strette e allla fine si é aperto, mi ha detto che quando ci siamo conosciuti non gli piaceva come suonavo, ma visto che non giudica nessuno ha continuato lo stesso, poi ha visto molto impegno e mi ha visto recuperare parecchio e velocemente, erano 10 anni che non suonavo, poi il gruppo si sciolse, dopo un po di tempo misi in piedi un altro gruppo per conto mio che durò poco ma il progetto era valido e così chiamai un po' di persone tra cui lui che vedendo la bontà del progetto accettarono, in questa discussione lui mi disse ti avevo giudicato male perché una persona che si impegna a portare a avanti un suo progetto riuscendoci é da ammirare, poi non se se vi ricordate il problema del batterista che si era fatto male e ci siamo ritrovati con 2 batteristi e così lui ha fatto un altro grupponcon una ragazza il vecchio batterista e questa volta é stato lui a chiedermi di suonare, e mi ha fatto notare questa cosa dei tasti, non credo ci sia da arrabbiarsi o offendersi, anzi se qualcuno ti dice come vedi sei stato all'altezza della situazione e poi ti fa i complimenti e ti da un suggerimento perché non dovrei accettarlo? Per me la musica é un modo per scaricare il nervosismo così come purtroppo spesso lo é il cibo, mi sono promesso che entro i 40 anni avrei cambiato tutto ciò che non mi piaceva della mia vita, così ho già cambiato casa, sto cercando di cambiare lavoro e ormai mancano 2 mesi allo scadere del tempo, domani mattina esami vari di sangue e tutto il resto, a marzo farò 40 anni e quella é la data di scadenza della mia vecchia vita, ho ancora qualche mese per sistemare il tutto e ricominciare... Da sistemare ci sono alcune cose del mio modo di suonare e per questo ho chiesto a voi una mano
  • anonimo

13-05-19 14.11

@ FabioM
fulezone ha scritto:
-pollice sopra: una rivoluzione copernicana, già lo facevo spontaneamente nei passaggi più veloci, ma ristudiare le scale col passaggio pollice sopra (anche lentamente) ha rivoluzionato la mia agilità

Ciao, mi puoi spiegare questa tecnica? non l'ho capita emo
il pollice sopra a cosa?
Grazie
Fabio
Difficile da spiegare a parole

normalmente ti insegnano che, per fare una scala di DO, dopo avere suonato il MI col terzo dito il pollice va piegato sotto il palmo e poi abbassato sul FA

Sbagliato

Il pollice va alzato verticalmente sopra il palmo e, aiutandosi con una traslazione del palmo, abbassato sempre verticalmente sul FA cercando di stare più vicino possibile al bordo dell'indice
  • SimonKeyb
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13-05-19 14.22

Cyrano ha scritto:
normalmente ti insegnano che, per fare una scala di DO, dopo avere suonato il MI col terzo dito il pollice va piegato sotto il palmo e poi abbassato sul FA

ma quindi col pollice sopra si potrebbero fare (teoricamente) tutte le scale con la medesima diteggiatura?
  • divicos
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13-05-19 14.30

@ anonimo
Difficile da spiegare a parole

normalmente ti insegnano che, per fare una scala di DO, dopo avere suonato il MI col terzo dito il pollice va piegato sotto il palmo e poi abbassato sul FA

Sbagliato

Il pollice va alzato verticalmente sopra il palmo e, aiutandosi con una traslazione del palmo, abbassato sempre verticalmente sul FA cercando di stare più vicino possibile al bordo dell'indice
Ma pensa! Mi ricordo che facevo qualcosa del genere quando ero un giovane studente, e i miei maestri mi cazziavano energicamente.. emo
Smesso di prendere lezioni l'abitudine mi è rimasta. Ad oggi, nella situazione sopra descritta, il mio pollice si "appoggia" sulla prima falange (quindi vicino alla nocca) del medio che suona il MI, e intanto la mano si sposta quel tanto che basta per farlo ricadere sul FA.
Pensavo di essere semplicemente privo della tecnica corretta, ed invece scopro che è un vantaggio!