Behringer: tutto e il contrario di tutto...

  • anonimo
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13-07-21 13.53

Non so se avete visto i prezzi su amazon di questi giorni.. (il venditore e' Behringer).

Probabilmente hanno un po' di giacenze in magazzino, e c'e' un ribasso consistente (non so quanto durera')..

Deepmind6 386 euro
Poly D 525,80 euro
Model D 246 euro (il prezzo piu' basso mai visto)...

Ovviamente i prezzi sono relativi ad oggi 13/07/2021, e come in passato finita l'offerta torneranno al valore normale.
Il deepmind lo avevo preso scontato e poi e' risalito al prezzo pieno, ma ora costa ancora meno di quando l'ho acquistato io.

Non e' un invito all'acquisto.. solo la constatazione di come oscillano questi prodotti.. e non e' tutto positivo : chi li acquista a prezzo pieno e dopo un po' vuole venderlli usati, rischia il rovescio della medaglia.

Anche se personalmente un model D non lo vendero' mai.. Mi era venuta un po' la gas per il Poly D, ma avendo gia' preso il Monopoly, sconto o non sconto non mi sento di spenderci ancora..
  • MicheleJD
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13-07-21 15.02

UB-XA mrFirechild

Non è la composizione migliore di questo artista a mio parere, ma è una bella dimostrazione secondo me. Ma lascio a voi più esperti di me di certo i commenti
  • anumj
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13-07-21 16.14

@ MicheleJD
UB-XA mrFirechild

Non è la composizione migliore di questo artista a mio parere, ma è una bella dimostrazione secondo me. Ma lascio a voi più esperti di me di certo i commenti
C'è poco da commentare. Il video conferma che basta un sintetizzatore per realizzare musica.

Se viene confermato il prezzo di cui si vocifera, ci troviamo di fronte ad un game-changer, una vera rivoluzione nel settore.
Molti diranno addio al virtual e al digital, tranne laddove queste 2 componenti ,che hanno stra-dominato da oltre 20 anni, troveranno nuove possibilità e nuova flessibilità che vanno ben oltre (direi 'molto oltre'...) quello che oggi sta sul mercato e, soprattutto, a prezzi 'congrui' con quelli che sono i costi della tecnologia digitale.
Altri invece inizieranno a guardare sempre con meno pregiudizi verso Behringer.
  • giosanta
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13-07-21 18.05

anumj ha scritto:
... soprattutto, a prezzi 'congrui' con quelli che sono i costi della tecnologia digitale...

E qui scatta la standing ovation!
anumj ha scritto:
Altri invece inizieranno a guardare sempre con meno pregiudizi verso Behringer.

Altri ancora l'esatto contrario... 'sti tedeschi stanno cominciando a dare fastidio...
  • giosanta
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13-07-21 18.11

-
  • d_phatt
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13-07-21 18.51

Bell'intervento, ma
anumj ha scritto:
Molti diranno addio al virtual e al digital

di questo ne dubito, gli innegabili vantaggi del digitale e del virtuale rimarranno tali anche dopo...secondo me si andrà verso una maggiore integrazione tra analogico e digitale, semmai.
anumj ha scritto:
e, soprattutto, a prezzi 'congrui' con quelli che sono i costi della tecnologia digitale

E qui, invece, mi trovi pienamente d'accordo.
Certe carcasse digitali che vengono vendute, basate su tecnologie spesso decennali o ventennali con pochi miglioramenti (o magari peggioramenti) qua e là, sono proposte a prezzi indecenti e sempre uguali, quando poi spesso mancano di funzioni basiche fondamentali, come le funzionalità MIDI, della cui assenza in strumenti anche "professionali" mi lamento sempre. Ma poi serve veramente uno strumento top per implementare a un livello non dico eccellente, ma almeno buono, una tecnologia (e relativo software) basata su un protocollo che ha quasi 40, e dico QUARANTA, anni?

C'è ovviamente da fare una precisazione, la tecnologia digitale costa, nel senso che sviluppare software complesso costa, costa tempo, risorse umane... specialmente software come quello musicale che deve essere testato e corretto fino allo sfinimento, perché non deve, in teoria, poter mai fallire, crashare...
Ma costa svilupparlo UNA volta, all'inizio, quando tutto è nuovo...non dopo decenni che lo riproponi fondamentalmente sempre uguale. Poi va mantenuto, ma quello è un altro discorso.
Poi all'estremo opposto (di quelli che propongono sempre le stesse cose da decenni) c'è ziokiller che praticamente da solo ti tira fuori strumenti multisintesi con motori software dedicati e specializzati a modelli fisici, alcuni (tutti?) dei quali allo stato dell'arte, sempre aggiornati gratis e te li vende senza castrazioni (anzi) volendo a meno di 1000 euro (e se ho ben capito, producendo in Italia)...ma stiamo scherzando?
  • wildcat80
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13-07-21 20.31

UB Xa potrebbe rappresentare una pietra miliare?
Non lo so, e cerco di spiegare il motivo.
Al momento il più evidente tallone d'Achille di casa Behringer è lo sviluppo dei vari firmware, che ha tenuto parzialmente al palo le prime RD8 e che ha rallentato di mesi per non dire anni la RD9.
Il vero game changer, secondo me, oggi può essere solo il clone analogico fedele nell'interfaccia e ovviamente nel suono, ma con implementazione MIDI completa (ogni parametro di sintesi per capirci) che lo possa integrare al 100% in una DAW, perché il grosso del mercato dei synth non lo fanno i tastieristi, ma i produttori di musica elettronica.
Premesso il fatto che a me starebbe benissimo un clone 1:1 full analog, da suonare e da usare in produzione anche se non midizzato al 100%, credo che questo sia il vero goal che devono segnare per imporre una svolta: il clone analogico vero con i vantaggi del digitale.
Oggi gli manca l'ultima parte.
  • d_phatt
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13-07-21 20.59

wildcat80 ha scritto:
credo che questo sia il vero goal che devono segnare per imporre una svolta: il clone analogico vero con i vantaggi del digitale.

Eh, sarebbe bello, ma è una evoluzione che richiede profonde modifiche sulle schede (dev'essere inserito il controllo digitale, possibilmente con precisione a 14 bit, su ogni singolo parametro, più tutto il microcontrollore che gestisce l'ambaradan), con il conseguente aumento di complessità del progetto e...costi. Temo.
  • mima85
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13-07-21 21.32

wildcat80 ha scritto:
Il vero game changer, secondo me, oggi può essere solo il clone analogico fedele nell'interfaccia e ovviamente nel suono, ma con implementazione MIDI completa (ogni parametro di sintesi per capirci) che lo possa integrare al 100% in una DAW, perché il grosso del mercato dei synth non lo fanno i tastieristi, ma i produttori di musica elettronica.


d_phatt ha scritto:
Eh, sarebbe bello, ma è una evoluzione che richiede profonde modifiche sulle schede (dev'essere inserito il controllo digitale, possibilmente con precisione a 14 bit, su ogni singolo parametro, più tutto il microcontrollore che gestisce l'ambaradan), con il conseguente aumento di complessità del progetto e...costi. Temo.


Di fatto mi aspetto che l'UB-Xa sia così. Voglio dire, gli analogici dal 1984 in poi permettevano questa cosa, perché non dovrebbe permetterlo un UB-Xa fatto nel 21esimo secolo?

Non c'è alcun ostacolo tecnico al controllo via MIDI di tutti i parametri, perché questi sono già gestiti digitalmente. Ad essere analogica è la catena audio, ma tutto il pilotaggio per forza di cose è digitale, altrimenti non sarebbe possibile nemmeno memorizzare i preset.

Per quanto riguarda il DAC su ogni parametro, non è necessario. Si usa solo un DAC, che sputa fuori periodicamente il segnale multiplexato con i valori di tutti i parametri messi in fila, e con dei circuiti sample and hold che vengono attivati uno dopo l'altro nell'istante temporale in cui il DAC emette il parametro di ciascuno, se ne preleva il valore in tensione e lo si immagazzina nel buffer di ciascun S/H. Ed ogni S/H pilota un parametro della catena di sintesi. Questa procedura viene ripetuta diverse centinaia di volte al secondo per non far percepire ritardi tra l'impostazione del parametro ed il suo effetto sul suono, e già i vari Z80 e microcontroller Intel/Motorola/eccetera usati in quegli anni riuscivano a gestirla tranquillamente. Di fatto è principalmente quello lo scopo della loro presenza nel synth.

Questo schema di funzionamento è stato introdotto col Prophet 5, e da allora è diventato il metodo standard di pilotaggio dei synth analogici con memorie. A tutt'oggi funzionano secondo lo stesso principio.
  • d_phatt
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13-07-21 21.36

@ mima85
wildcat80 ha scritto:
Il vero game changer, secondo me, oggi può essere solo il clone analogico fedele nell'interfaccia e ovviamente nel suono, ma con implementazione MIDI completa (ogni parametro di sintesi per capirci) che lo possa integrare al 100% in una DAW, perché il grosso del mercato dei synth non lo fanno i tastieristi, ma i produttori di musica elettronica.


d_phatt ha scritto:
Eh, sarebbe bello, ma è una evoluzione che richiede profonde modifiche sulle schede (dev'essere inserito il controllo digitale, possibilmente con precisione a 14 bit, su ogni singolo parametro, più tutto il microcontrollore che gestisce l'ambaradan), con il conseguente aumento di complessità del progetto e...costi. Temo.


Di fatto mi aspetto che l'UB-Xa sia così. Voglio dire, gli analogici dal 1984 in poi permettevano questa cosa, perché non dovrebbe permetterlo un UB-Xa fatto nel 21esimo secolo?

Non c'è alcun ostacolo tecnico al controllo via MIDI di tutti i parametri, perché questi sono già gestiti digitalmente. Ad essere analogica è la catena audio, ma tutto il pilotaggio per forza di cose è digitale, altrimenti non sarebbe possibile nemmeno memorizzare i preset.

Per quanto riguarda il DAC su ogni parametro, non è necessario. Si usa solo un DAC, che sputa fuori periodicamente il segnale multiplexato con i valori di tutti i parametri messi in fila, e con dei circuiti sample and hold che vengono attivati uno dopo l'altro nell'istante temporale in cui il DAC emette il parametro di ciascuno, se ne preleva il valore in tensione e lo si immagazzina nel buffer di ciascun S/H. Ed ogni S/H pilota un parametro della catena di sintesi. Questa procedura viene ripetuta diverse centinaia di volte al secondo per non far percepire ritardi tra l'impostazione del parametro ed il suo effetto sul suono, e già i vari Z80 e microcontroller Intel/Motorola/eccetera usati in quegli anni riuscivano a gestirla tranquillamente. Di fatto è principalmente quello lo scopo della loro presenza nel synth.

Questo schema di funzionamento è stato introdotto col Prophet 5, e da allora è diventato il metodo standard di pilotaggio dei synth analogici con memorie. A tutt'oggi funzionano secondo lo stesso principio.
Forse ho inteso male il discorso di Wildcat, credevo che si riferisse in generale ai cloni analogici Behringer.
Comunque io non mi riferivo nello specifico all'ub-xa, ma in generale.

Poi se in questo caso è così (non sono ferrato su gran parte degli analogici post-1980), quello che dici è sacrosanto.
  • mima85
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13-07-21 21.44

d_phatt ha scritto:
Forse ho inteso male il discorso di Wildcat, credevo che si riferisse in generale ai cloni analogici Behringer.
Comunque io non mi riferivo nello specifico all'ub-xa, ma in generale.


Io invece avevo capito che si riferisse all'UB-Xa. Vediamo che ci dice emo
  • anumj
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13-07-21 22.10

d_phatt ha scritto:
di questo ne dubito, gli innegabili vantaggi del digitale e del virtuale rimarranno tali anche dopo...


Il vantaggio più importante del virtual rispetto all'analog era il costo più contenuto. E il signor U.B. a quanto pare ha azzerato questo vantaggio, costruendo synth che costano addirittura meno dei virtual.

Per il resto il digitale deve solo riscoprire il suo vero DNA, ossia molto più semplicemente offrire al musicista quelle tonalità di colore che sono impossibili da ottenere con l'analogico. Per farlo deve uscire dal caos attuale e ripercorrere, cosi come ha fatto l'analogico, il suo percorso storico più nobile... Wavetable, Vettoriale, FM. Ma anche qui credo che un altro passo decisivo lo farà ancora il visionario svizzero:



Come vedete non serve inventare nulla oramai. Sono passati più di 100 anni dalla scoperta del triodo. Abbiamo fatto il giro e siamo tornati al punto di partenza.
  • anonimo
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13-07-21 23.10

mima85 ha scritto:
Non c'è alcun ostacolo tecnico al controllo via MIDI di tutti i parametri, perché questi sono già gestiti digitalmente.


Sul deepmind sono gestibili in remoto via midi.. Ne e' testimone il bell'editor messo a disposizione dal costruttore.
Mi aspetto la stessa cosa anche sull'UBxa.

Model D e simili son stati concepiti secondo la filosofia anni 70... deepmind e' gia' un clone anni 80 riveduto in chiave attuale. Il clone oberheim secondo me seguira' questa strada (e spero con tanto di TC helicon inclusi).
  • anonimo
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13-07-21 23.16

anumj ha scritto:
Il vantaggio più importante del virtual rispetto all'analog era il costo più contenuto. E il signor U.B. a quanto pare ha azzerato questo vantaggio,


Oramai certi VSTi costano piu' degli analogici hardware.. Se me lo avessero detto 15 anni fa avrei pensato ad un pesce d'aprile.

Nel settore software (tranne casi rari) ho sempre avuto l'impressione di prezzi fin troppo gonfiati rispetto al contenuto.
Capisco costi di sviluppo, personale ecc.. ma finito quello non c'e' nulla : non ci sono materiali, imballi, distributori, negozi ecc......

Poi non sto a dire cosa e' meglio (ho gia' visto troppi scontri sul tema).. Ogni scarrafone e' bello a mamma soja... c'e' chi non e' attratto da un clone storico, e c'e' chi non ama sbattersi con software, latenze e quant'altro.
  • giosanta
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13-07-21 23.23

valenciano ha scritto:
... Ogni scarrafone e' bello a mamma soja... c'e' chi non e' attratto da un clone storico, e c'e' chi non ama sbattersi con software, latenze e quant'altro.

Concordo integralmente!


  • wildcat80
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13-07-21 23.39

Intendo proprio con Behringer, perché se riescono a mettere assieme il concetto di clone fedele con questa implementazione hanno fatto bingo.
Peraltro come dice Valenciano lo hanno già fatto con il DeepMind, dove però il modello a cui si sono ispirati (non è un clone 1:1) è molto semplice e nello specifico il loro prodotto ha inviluppi e LFO digitali, vediamo come riescono a mettere assieme tutto...
  • anonimo
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14-07-21 07.52

wildcat80 ha scritto:
Peraltro come dice Valenciano lo hanno già fatto con il DeepMind, dove però il modello a cui si sono ispirati (non è un clone 1:1)


Peraltro a me il fatto che alcuni synth non siano cloni 1:1 piace, perche' alla fine ne nasce un sintetizzatore con concetti piu' evoluti e quindi con sonorita' sue.
Un deepmind puo' fare il Juno 106 (e sono numerosi i video di utenti che hanno programmato le stesse patches del Roland), ma puo' fare anche il Deepmind, cioe' un 106 potenziato.

Stesso discorso sul Poly D al quale molti rimproverano differenze rispetto al mini e al piu' fedele model D.
Per me il Poly D e' un sintetizzatore a se stante dal quale si possono tirare fuori sonorita' tutte sue : non sono quelle del Moog? poco importa.. se il suono lo hai fatto tu, sono le TUE sonorita'.
(IMHO).

Come ho gia' ribadito in post precedenti, spero che sull'UB ci mettano la catena di effetti del Deepmind.. Un UB con quella potenza di fuoco sarebbe il piu' grande spettacolo dopo il big bang..

Poi l'utente puo' decidere se metterli o no, quanto caricarli ecc... ma il valore aggiunto del deepmind e' dato proprio dalla sezione effetti e dal meraviglioso editor a corredo sia per la programmazione che per concatenare gli effetti stessi.
Se un VSTi costa qualche centinaio di euro, il solo editor deepmind con la programmazione effetti in stile vst, vale una bella fetta del prezzo del deepmind..
E' stato il primo sintetizzatore di questa serie annunciata, e direi che e' stato centrato al primo colpo.
  • wildcat80
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14-07-21 10.38

Però è anche vero che ad eccezione del DeepMind, che è un progetto loro ex novo, nessun altro clone ha la midizzazione completa...
  • anonimo
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14-07-21 14.03

@ wildcat80
Però è anche vero che ad eccezione del DeepMind, che è un progetto loro ex novo, nessun altro clone ha la midizzazione completa...
Fin'ora l'unico polifonico, ma anche l'unico che riprende dei concetti anni 80 anziche' anni 70. (fa il verso al Juno 106)

Gli altri moduli e synth sono tutti cloni di monofonici, che fanno il verso ad Arp, MS20, Polysix e simili. Alcuni (Polysix, MS20) sono usciti ad inizio anni 80, ma il progetto (ed i concetti) erano del decennio precedente.

Da UB mi aspetto invece un implementazione anni 80 a prescindere.



  • maxpiano69
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14-07-21 15.13

@ anonimo
Fin'ora l'unico polifonico, ma anche l'unico che riprende dei concetti anni 80 anziche' anni 70. (fa il verso al Juno 106)

Gli altri moduli e synth sono tutti cloni di monofonici, che fanno il verso ad Arp, MS20, Polysix e simili. Alcuni (Polysix, MS20) sono usciti ad inizio anni 80, ma il progetto (ed i concetti) erano del decennio precedente.

Da UB mi aspetto invece un implementazione anni 80 a prescindere.



Ci sta e come ha scritto giustamente qualcuno, nel momento in cui gestisci dei Preset è implicito che hai un controllo digitale dei parametri (almeno di quelli memorizzabili) e quindi renderli disponibili anche via MIDI rimane solo una questione di implementazione software, non ci sono scuse.