Behringer: tutto e il contrario di tutto...

  • mima85
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07-05-19 22.43

@ afr
Behringer DS-80















Multi-Timbral 8-Voice Polyphonic
Analog Synthesizer with Dual Channels
per Voice, Polyphonic Aftertouch,
Ribbon Controller and Patch Memory

We want to be absolutely clear that this a very complex synthesizer project and it is at a very early stage. It will take us a long time to complete, however we are committed to deliver.

Why are we showing you this project at such an early stage? We believe that including you in the design process from the very beginning while help us and the synthesizer community to create a better product - and that's all that matters to us.
Thank you for your participation and now let us hear your feedback... Uli
OK, bello è bello, promette bene e se lo faranno sarà certamente tanto di guadagnato, ma... nel 2019, invece di clonare 1:1 anche il sistema di "memorie analogiche" del CS-80 originale, non potevano progettare la macchina con una CPU ed una memoria preset digitale?

Capisco il clonare gli strumenti del passato, ma portarsi dietro anche svantaggi tecnici del genere e che non aggiungono assolutamente nulla alla funzionalità dello strumento (anzi in questo caso lo rendono più scomodo da usare) mi sembra abbastanza stupido.
  • gobert4
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07-05-19 23.07

@ mima85
OK, bello è bello, promette bene e se lo faranno sarà certamente tanto di guadagnato, ma... nel 2019, invece di clonare 1:1 anche il sistema di "memorie analogiche" del CS-80 originale, non potevano progettare la macchina con una CPU ed una memoria preset digitale?

Capisco il clonare gli strumenti del passato, ma portarsi dietro anche svantaggi tecnici del genere e che non aggiungono assolutamente nulla alla funzionalità dello strumento (anzi in questo caso lo rendono più scomodo da usare) mi sembra abbastanza stupido.
Forse, senza sbattersi in riprogettazioni, hanno scelto la soluzione che lascia il signal path audio più "pulito"
  • SimonKeyb
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07-05-19 23.17

@ filigroove
Questo Scarano parla inglese come un italiano che ha passato trent'anni in Francia.
è vero emo
  • mima85
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08-05-19 08.35

gobert4 ha scritto:
Forse, senza sbattersi in riprogettazioni, hanno scelto la soluzione che lascia il signal path audio più "pulito"


Negli analogici il percorso del segnale audio è sempre "pulito", anche in un polifonico con controllo a microprocessore. La parte digitale genera soltanto i segnali di controllo che pilotano i vari elementi, ma nessuno di questi segnali raggiunge direttamente il percorso audio.

Se proprio si vuole fare i puristi, invece di generare LFO ed inviluppi digitalmente si usano oscillatori e generatori d'inviluppo hardware, come si faceva con la prima generazione di polifonici analogici con controllo digitale (Prophet 5, OB-X/Xa, Jupiter 4/8, eccetera). Ma sempre sotto il pilotaggio del processore, che genera le tensioni di controllo che vanno a parametrizzare questi componenti.

Chiaramente clonare 1:1 è più semplice e meno costoso che dover riprogettare delle parti, ma oggi penso che nessuno veda le 4 memorie analogiche del CS-80 come una caratteristica distintiva dello strumento su cui puntare, piuttosto è una limitazione d'uso piuttosto grossa perché ti permette di crearti solo 4 preset. Posso capirlo nel 1976, non oggi. Per di più nella catena di sintesi, cioè il grosso dello strumento, non ci sarebbe nulla da riprogettare, perché i suoi elementi sono già pilotati in tensione anche nell'originale. Semplicemente queste tensioni di controllo, invece di essere derivate dalla posizione degli slider dei preset dovrebbero essere generate da una sezione digitale con processore e memoria. Nel Deckard's Dream (altro clone del CS-80) l'hanno fatto.

C'è da dire che Behringer per questo strumento è ancora nella fase concettuale e non è nemmeno sicuro che lo faranno, speriamo che non siano così miopi da preferire le 4 memorie analogiche con la tecnologia del 1976 ad una gestione più flessibile ed automatizzata dei preset, che oggi fai con poche decine di euro di componenti (e ci sto calcolando dentro anche un display LCD ed i pulsanti) e con uno sforzo progettuale relativamente basso.
  • PandaR1
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08-05-19 09.05

@ mima85
gobert4 ha scritto:
Forse, senza sbattersi in riprogettazioni, hanno scelto la soluzione che lascia il signal path audio più "pulito"


Negli analogici il percorso del segnale audio è sempre "pulito", anche in un polifonico con controllo a microprocessore. La parte digitale genera soltanto i segnali di controllo che pilotano i vari elementi, ma nessuno di questi segnali raggiunge direttamente il percorso audio.

Se proprio si vuole fare i puristi, invece di generare LFO ed inviluppi digitalmente si usano oscillatori e generatori d'inviluppo hardware, come si faceva con la prima generazione di polifonici analogici con controllo digitale (Prophet 5, OB-X/Xa, Jupiter 4/8, eccetera). Ma sempre sotto il pilotaggio del processore, che genera le tensioni di controllo che vanno a parametrizzare questi componenti.

Chiaramente clonare 1:1 è più semplice e meno costoso che dover riprogettare delle parti, ma oggi penso che nessuno veda le 4 memorie analogiche del CS-80 come una caratteristica distintiva dello strumento su cui puntare, piuttosto è una limitazione d'uso piuttosto grossa perché ti permette di crearti solo 4 preset. Posso capirlo nel 1976, non oggi. Per di più nella catena di sintesi, cioè il grosso dello strumento, non ci sarebbe nulla da riprogettare, perché i suoi elementi sono già pilotati in tensione anche nell'originale. Semplicemente queste tensioni di controllo, invece di essere derivate dalla posizione degli slider dei preset dovrebbero essere generate da una sezione digitale con processore e memoria. Nel Deckard's Dream (altro clone del CS-80) l'hanno fatto.

C'è da dire che Behringer per questo strumento è ancora nella fase concettuale e non è nemmeno sicuro che lo faranno, speriamo che non siano così miopi da preferire le 4 memorie analogiche con la tecnologia del 1976 ad una gestione più flessibile ed automatizzata dei preset, che oggi fai con poche decine di euro di componenti (e ci sto calcolando dentro anche un display LCD ed i pulsanti) e con uno sforzo progettuale relativamente basso.
Dicono che accettano consigli... Io credo che questa cosa la segnaleranno in parecchi
  • mima85
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08-05-19 09.27

@ PandaR1
Dicono che accettano consigli... Io credo che questa cosa la segnaleranno in parecchi
Speriamo. Avessi Facebook gli avrei già rotto le palle in proposito emo
  • kurz4ever
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08-05-19 10.13

@ mima85
gobert4 ha scritto:
Forse, senza sbattersi in riprogettazioni, hanno scelto la soluzione che lascia il signal path audio più "pulito"


Negli analogici il percorso del segnale audio è sempre "pulito", anche in un polifonico con controllo a microprocessore. La parte digitale genera soltanto i segnali di controllo che pilotano i vari elementi, ma nessuno di questi segnali raggiunge direttamente il percorso audio.

Se proprio si vuole fare i puristi, invece di generare LFO ed inviluppi digitalmente si usano oscillatori e generatori d'inviluppo hardware, come si faceva con la prima generazione di polifonici analogici con controllo digitale (Prophet 5, OB-X/Xa, Jupiter 4/8, eccetera). Ma sempre sotto il pilotaggio del processore, che genera le tensioni di controllo che vanno a parametrizzare questi componenti.

Chiaramente clonare 1:1 è più semplice e meno costoso che dover riprogettare delle parti, ma oggi penso che nessuno veda le 4 memorie analogiche del CS-80 come una caratteristica distintiva dello strumento su cui puntare, piuttosto è una limitazione d'uso piuttosto grossa perché ti permette di crearti solo 4 preset. Posso capirlo nel 1976, non oggi. Per di più nella catena di sintesi, cioè il grosso dello strumento, non ci sarebbe nulla da riprogettare, perché i suoi elementi sono già pilotati in tensione anche nell'originale. Semplicemente queste tensioni di controllo, invece di essere derivate dalla posizione degli slider dei preset dovrebbero essere generate da una sezione digitale con processore e memoria. Nel Deckard's Dream (altro clone del CS-80) l'hanno fatto.

C'è da dire che Behringer per questo strumento è ancora nella fase concettuale e non è nemmeno sicuro che lo faranno, speriamo che non siano così miopi da preferire le 4 memorie analogiche con la tecnologia del 1976 ad una gestione più flessibile ed automatizzata dei preset, che oggi fai con poche decine di euro di componenti (e ci sto calcolando dentro anche un display LCD ed i pulsanti) e con uno sforzo progettuale relativamente basso.
sta storia delle memorie in effetti rompe parecchio. Il problema è solo capire come sostituirla con un digitale. le memorie non erano micro sliders? quindi come si fa a realizzare una resistenza programmabile? Se lo fai non suona più uguale. Ma se non lo fai allora è un fermacarte....
A questo punto forse un VA palluto è una soluzione migliore... (magari HW, non VST, e con tutti gli spippoli)
Vedremo...
  • maxpiano69
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08-05-19 10.19

@ mima85
Speriamo. Avessi Facebook gli avrei già rotto le palle in proposito emo
Penso tu posa farlo anche via gearslutz (Uli Behringer ci scrive e quindi magari legge, anche...), il thread in questione é
  • mima85
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08-05-19 10.31

kurz4ever ha scritto:
le memorie non erano micro sliders? quindi come si fa a realizzare una resistenza programmabile?


Uno slider di fatto è una "resistenza programmabile". Lo si mette tra la tensione da modulare e la massa, e se la tensione da modulare è per esempio di 5V e tu setti lo slider a metà corsa, sulla sua uscita avrai 2.5V. Se la tensione è a 10V e tu metti lo slider a 3/4, la tensione in uscita sarà di 7.5V.

kurz4ever ha scritto:
Se lo fai non suona più uguale.


Non è vero. Se queste tensioni di controllo arrivano ai componenti della catena di sintesi modulate dagli slider o generate da un processore e convertite in analogico da un DAC, non cambia nulla dal punto di vista del suono. 5V sono 5V sia che escano da uno slider che da un DAC.

Juno 6 e Juno 60 suonano identici, hanno la stessa identica scheda voci e lo stesso chorus. Il primo non ha memorie e processore, il secondo li ha.

kurz4ever ha scritto:
Ma se non lo fai allora è un fermacarte...


Visto che l'avere le memorie analogiche invece che un sistema di preset digitale non porta nessun vantaggio a livello sonoro, ma solo svantaggi a livello di utilizzo e gestione dello strumento, non dico che è un fermacarte ma che semplicemente, nel 2019, non è più accettabile. Allora a questo punto non si mettono le memorie e si fa come col Minimoog, niente preset e programmazione solo da pannello. Così sarebbe più coerente.
  • mima85
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08-05-19 10.31

@ maxpiano69
Penso tu posa farlo anche via gearslutz (Uli Behringer ci scrive e quindi magari legge, anche...), il thread in questione é
emo
  • zaphod
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08-05-19 10.44

A questo punto mi chiedo se il vulcanico Uli Behringer produrrà mai un clone Hammond.
Ovviamente elettromeccanico...

ok, vado a farmi un caffè altrimenti comincio ad avere le mie solite visioni mattutine emo
  • kurz4ever
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08-05-19 10.46

mima85 ha scritto:
Non è vero. Se queste tensioni di controllo arrivano ai componenti della catena di sintesi modulate dagli slider o generate da un processore e convertite in analogico da un DAC, non cambia nulla dal punto di vista del suono. 5V sono 5V sia che escano da uno slider che da un DAC.

se fossero solo tensioni di controllo... ma se finiscono nel percorso di segnale?...
anche se ho scoperto che esistono cose tipo questa che viene via con niente
  • mima85
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08-05-19 11.33

kurz4ever ha scritto:
se fossero solo tensioni di controllo... ma se finiscono nel percorso di segnale?...


Le tensioni di controllo non finiscono nel percorso del segnale, servono solo per pilotare i vari elementi analogici che generano e processano l'audio. Se lo fanno è perché c'è qualche problema dovuto a componenti guasti o circuiti non progettati correttamente.
  • SimonKeyb
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08-05-19 13.10

il rendering dello strumento è poco più che un 3D quindi restituisce poco della dimensione "reale" dello strumento.

qualcuno criticherà l'estetica ma secondo me se lo avessimo davanti saremmo di tutt'altro avviso, e se ne faranno un progetto dal costo non troppo elevato anche con le caratteristiche che sono state mostrate in anteprima (compresi i 4 preset analogici che a me invece piacciono parecchio perchè permettono un editing dei parametri "alla cieca" mentre si suona altro) credo che potrebbe essere un mezzo orgasmo emo
  • mima85
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08-05-19 13.55

SimonKeyb ha scritto:
qualcuno criticherà l'estetica ma secondo me se lo avessimo davanti saremmo di tutt'altro avviso


A me l'estetica devo dire che piace e pure parecchio. Se lo faranno spero che manterranno quel design, slider dei preset a parte per i motivi detti sopra.
  • afr
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08-05-19 14.28

ed intanto si procede con UB-Xa







Intervista ad Uli ..... rigorosamente in tedesco
  • gobert4
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08-05-19 16.07

Se Behringer mette mano in versione cheap china mode sui preset, le tensioni scandagliate dal microprocessore possono provocare un comportamento a scalini, quando si muovono i potenziometri.

Succedeva in passato, è successo anche in un passato molto più recente (SE-1).
Preferisco di gran lunga i synth senza preset (su modelli dalla catena di sintesi semplice)...
  • mima85
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08-05-19 16.40

gobert4 ha scritto:
Se Behringer mette mano in versione cheap china mode sui preset, le tensioni scandagliate dal microprocessore possono provocare un comportamento a scalini, quando si muovono i potenziometri.


Si se hai una risoluzione da 8 miseri bit come ai tempi dello Z80, e gli scalini sono comunque 256, che per un utilizzo del genere non sono nemmeno pochissimi. Sul Jupiter 6 e sull'OB-8 (entrambi scansionano il pannello con 8 bit di risoluzione) non percepisco scalini quando per esempio modulo a mano il filtro, sul Jupiter 6 diventano un po' percettibili se vado proprio di fino con gli slider (ma roba di spostamenti inferiori al millimetro, giusto una toccata allo slider) quando per esempio uso la crossmod tra gli oscillatori, dove anche la minima variazione può produrre un cambiamento sensibile del suono. Per il resto niente scalinate, e non le ho sentite nemmeno sul Jupiter 8 quando l'ho avuto, che è un altro synth che la scansione del pannello la fa ad 8 bit.

Sul Juno 106 invece si, gli scalini si percepiscono quando si regola a mano il cutoff del filtro, ma li mi sa che la risoluzione che hanno usato per la scansione del pannello è addirittura inferiore agli 8 bit. Non ricordo sul JX-8P, dovrei provare.

Già a 16 bit hai 65536 scalini, che distribuiti su tensioni inferiori ai 10V (quelle con cui tipicamente lavora il pannello di un synth) non possono produrre il minimo artefatto percepibile. E non credo proprio che Behringer si metta a lesinare su una cosa del genere, anzi non può proprio permetterselo visto che da sempre è stata vista con sospetto, e lo è ancora di più adesso che s'è messa a fare synth. Un errore del genere gli costerebbe caro.

L'SE-1 è del 2000, sono quasi 20 anni fa, quindi non parliamo poi di tempi così recenti. E anche li se quel synth aveva quel problema, in tempi in cui gestire parametri a 16 bit ormai non era più una difficoltà, è perché in fase di progettazione hanno voluto fare i braccini corti.
  • gobert4
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08-05-19 17.35

Esatto :)
Ma l'SE non era così economico come i Behringer!!

Chiaro...si fa 'pour parler'...
Se fanno un buon lavoro, nulla da dire.

Io comunque, sarò anacronistico, ma più passa il tempo, più i synth li voglio no smd, senza memorie e possibilmente interamente a componenti discreti.
  • mima85
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08-05-19 19.51

@ afr
ed intanto si procede con UB-Xa







Intervista ad Uli ..... rigorosamente in tedesco
Bene bene, speriamo tirino fuori una bella macchinetta. Le premesse ci sono.