Keybed indecenti

  • anonimo

01-05-17 12.43

@ paolo_b3
La differenza sostanziale tra il CTK 100 e la FA06, oltre ad un'ottava di tasti, sta tutta dentro ai microprocessori. Cambia la programmazione ma il costo è pressochè identico. Credici se vuoi...
non lamentatevi se vi pagano 30€ quando suonate fuori emo
  • anonimo

01-05-17 12.48

@ kurz4ever
Il paragone è leggermente improprio perché non c'erano le tecnologie per fare quello che fa il fa ora...comunque il modello entry level di roland era il juno 106.. Con una keybed fantastica ma ahimè non solo priva di AT ma anche di risposta dinamica al tocco...mentre il poly 800 di korg ( per restare sotto i 1000 usd) aveva una keybed più economica...
Il problema è che mentre con il digitale e la parte sw/fw si sono fatti passi da gigante in poco tempo (e con migliori economie di scala) la parte meccanica è evoluta ( ora tastiere sensibili al tocco sono quasi onnipresenti anche su macchine economiche e leggere) ma ad un ritmo inferiore....
torniamo al punto uno juno106 o un poly800 sono paragonabili a un fa06? c'è un'abisso allo stesso prezzo (attualizzato) quindi viva le tastiere odierne.
  • paolo_b3
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01-05-17 12.50

@ anonimo
non lamentatevi se vi pagano 30€ quando suonate fuori emo
Non mi lamenterò... emo
  • anonimo

01-05-17 13.00

@ paolo_b3
Non mi lamenterò... emo
e il mangiare te lo porti da casa emo
  • paolo_b3
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01-05-17 13.00

@ anonimo
torniamo al punto uno juno106 o un poly800 sono paragonabili a un fa06? c'è un'abisso allo stesso prezzo (attualizzato) quindi viva le tastiere odierne.
Mi permetto di farti notare che il senso di questa discussione non è di voler sostenere che un juno 106 o un poly 800 siano meglio del FA, semplicemente ci stavamo chiedendo come mai questi a prodotti di oggi manca sempre qualcosa per soddisfare appieno chi li acquista.
Poi è vero che se anche la macchina ce la potessimo comporre a nostro piacimento, dopo un po' ci avrebbe comunque stufato.
emo
  • anonimo

01-05-17 13.04

paolo_b3 ha scritto:
semplicemente ci stavamo chiedendo come mai questi a prodotti di oggi manca sempre qualcosa per soddisfare appieno chi li acquista.


la domanda che vi fate se permetti non è questa ma, perchè i produttori non mettono dentro tutto quello che voglio al prezzo che voglio io? emo
  • paolo_b3
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01-05-17 13.09

@ anonimo
e il mangiare te lo porti da casa emo
Guarda la mitica storia dei Blues Brother, a me non è mai capitata, ma ad alcuni miei amici si.
Al termine della serata gli è stato scalato dall'ingaggio le spese di cena e bevande e sono andati vicini a farci patta emo
  • paolo_b3
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01-05-17 13.10

Jaam ha scritto:
tutto quello che voglio al prezzo che voglio io?


Si è il medesimo concetto emo
  • anonimo
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01-05-17 13.24

Perche' le meccaniche sono diventate cosi' costose?.

Perche' in un sistema industriale dove i profitti maggiori sono sull'automazione, costa meno fare schede farcite di elettronica e funzioni, rispetto a leve, levette e molle da montare a mano.

Aggiungiamoci il fatto che le materie prime hanno subito aumenti di costo enorme, per via dell'enorme richiesta dei mercati emergenti (Cina, India ecc), viene fuori che costa meno fare due schede elettroniche seppur complesse e piene di funzioni e rinchiuderle in un involucro di plastica, che piegare lamiere per un case in metallo o fare molle e leve da montare a mano su una tastiera.

Una volta un paraurti cromato per una 500 costava meno di una coppia di alzacristalli elettrici.
Oggi i meccanismi manuali per far muovere i cristalli, costerebbero di piu' di quelli automatici (soprattutto in termini di montaggio) ed un paraurti in metallo cromato, sarebbe un lusso improponibile su un'auto odierna.

Questo credo sia il punto.
Ai tempi del Juno 106 era l'esatto contrario : le lamiere e le meccaniche costavano molto meno della complessa circuiteria elettronica, basata peraltro da mille componenti che oggi ci stanno in un solo microprocessore.
  • Tama72
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01-05-17 13.36

@ anonimo
ditemi che tastiera negli anni 80/90 vi dava le stesse funzioni della FA06 per 1.000.000 di lire (corrispettivo di 1000€)
Ovviamente nessun synth poteva avere le funzioni di un synth attuale, ma il Roland D10 aveva all'incirca quel prezzo ( attorno 1.100.000 lire mentre il d20 sicuro l'ho pagato circa 1.300.000 lire in un negozio di Milano )
  • anonimo

01-05-17 13.39

@ Tama72
Ovviamente nessun synth poteva avere le funzioni di un synth attuale, ma il Roland D10 aveva all'incirca quel prezzo ( attorno 1.100.000 lire mentre il d20 sicuro l'ho pagato circa 1.300.000 lire in un negozio di Milano )
ora a 1200€ c'è il deepmind 12
  • Tama72
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01-05-17 13.48

Ritorno a dire che il problema di meccaniche pessime sta nel fatto che si richiede tastiere sempre più leggere ( solo la meccanica del Tp 40 pesa circa 15 kg, intendo dire solo lo chassis!!! Ricordo che la meccanica di una tastiera non è autoportante quindi devi aggiungere al peso della stessa tutta la struttura della tastiera stessa ).
  • Tama72
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01-05-17 13.57

@ anonimo
ora a 1200€ c'è il deepmind 12
emo Non ho capito cosa intendi, se ti riferisci alla differenza di prezzo il d10 era una workstation, allora io rilancio con il synth OSC Oscaremo
Devo guardare in soffitta, dovrei avere almeno un numero di "Tutti gli strumenti del mondo" di " Strumenti musicali ". Ma so già che vinci tu se tiro in ballo il Fairlght, quindi dico subito che non valeemo
emo
  • anonimo

01-05-17 14.01

mi pare che il discorso meccaniche fosse riferito alle waterfall, le pesate di oggi sono un lusso rispetto al passato tutte le case hanno fatto passi avanti nello sviluppo delle pesate, se prendiamo l'esempio del fa06 è un modello che non viene acquistato per suonarci il piano altrimenti si va sulla fa08, di solito le waterfall sono tastiere che vengono messe sopra uno stage nel setup, l'unica volta che sono rimasto ben impressionato da una waterfall è stato quando ho provato una yamaha top mi pare fosse un motif o una tyros le versioni con case nero.
  • anonimo

01-05-17 14.06

@ Tama72
emo Non ho capito cosa intendi, se ti riferisci alla differenza di prezzo il d10 era una workstation, allora io rilancio con il synth OSC Oscaremo
Devo guardare in soffitta, dovrei avere almeno un numero di "Tutti gli strumenti del mondo" di " Strumenti musicali ". Ma so già che vinci tu se tiro in ballo il Fairlght, quindi dico subito che non valeemo
emo
certo, chiunque abbia vissuto quegli anni si rende conto che ora siamo ad un'altro livello (se parliamo di stage piano poi la cosa si fa imbarazzante) ricordo ancora il korg DSS1 pagato 4.000.000 mi sto dando ancora del pirla emo
  • michelet
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01-05-17 14.06

@ anonimo
mi pare che il discorso meccaniche fosse riferito alle waterfall, le pesate di oggi sono un lusso rispetto al passato tutte le case hanno fatto passi avanti nello sviluppo delle pesate, se prendiamo l'esempio del fa06 è un modello che non viene acquistato per suonarci il piano altrimenti si va sulla fa08, di solito le waterfall sono tastiere che vengono messe sopra uno stage nel setup, l'unica volta che sono rimasto ben impressionato da una waterfall è stato quando ho provato una yamaha top mi pare fosse un motif o una tyros le versioni con case nero.
Probabilmente era una Motif XF, che equipaggia la tanto decantata FSX, piace a molti e a me pochino...
  • anonimo
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01-05-17 14.10

@ Tama72
Ovviamente nessun synth poteva avere le funzioni di un synth attuale, ma il Roland D10 aveva all'incirca quel prezzo ( attorno 1.100.000 lire mentre il d20 sicuro l'ho pagato circa 1.300.000 lire in un negozio di Milano )
Infatti ho citato quel catalogo Roland per fare un paragone un po' piu' vicino nelle caratteristiche (con le dovute considerazioni rispetto ad epoche diverse).

D10 e D20 avevano case in metallo, keybed gradevolissima. Il D20 inoltre era dotato di sequencer (che da solo costava almeno 40/500 mila lire) e floppy disk (che all'epoca sui synth costava una cifra).

Ma non e' solo questo il punto. Dal D10 al D70 (includendo expander Mt32, D110 e D550) c'era una differenziazione di prodotti, dove ognuno trovava quello piu' indicato alle sue esigenze. Da trecentomila lire a due milioni trovavi in mezzo una nutrita fascia di prodotti intermedi, dove scegliere lo strumento giusto a seconda del compromesso tra necessita' e portafogli.

Adesso c'e' Il FA, l'integra o il Jupiter. La fascia di scelta e' ristretta dai 1000 euro ai 2000 euro. (escludo i Juno perche' sono una versione ritrita di modelli con sonorita' piu' vecchie, come voler collocare gli alpha Juno nel catalogo della serie D).
Oggi se vuoi la tastiera buona devi spendere 2000 euro. All'epoca gia' a 900 mila lire (prezzo del D5) ti davano anche la tastiera, e se non la volevi spendevi 6/700 mila lire e prendevi l'expander.

Se dovessimo paragonarci ad allora, per avere una tastiera buona potevi prendere solo il D50 o il D70, ma il D50 te lo avrebbero dato senza aftertouch (come l'attuale Jupiter 50 da me scartato per questo motivo).



  • kurz4ever
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01-05-17 14.50

@ anonimo
Infatti ho citato quel catalogo Roland per fare un paragone un po' piu' vicino nelle caratteristiche (con le dovute considerazioni rispetto ad epoche diverse).

D10 e D20 avevano case in metallo, keybed gradevolissima. Il D20 inoltre era dotato di sequencer (che da solo costava almeno 40/500 mila lire) e floppy disk (che all'epoca sui synth costava una cifra).

Ma non e' solo questo il punto. Dal D10 al D70 (includendo expander Mt32, D110 e D550) c'era una differenziazione di prodotti, dove ognuno trovava quello piu' indicato alle sue esigenze. Da trecentomila lire a due milioni trovavi in mezzo una nutrita fascia di prodotti intermedi, dove scegliere lo strumento giusto a seconda del compromesso tra necessita' e portafogli.

Adesso c'e' Il FA, l'integra o il Jupiter. La fascia di scelta e' ristretta dai 1000 euro ai 2000 euro. (escludo i Juno perche' sono una versione ritrita di modelli con sonorita' piu' vecchie, come voler collocare gli alpha Juno nel catalogo della serie D).
Oggi se vuoi la tastiera buona devi spendere 2000 euro. All'epoca gia' a 900 mila lire (prezzo del D5) ti davano anche la tastiera, e se non la volevi spendevi 6/700 mila lire e prendevi l'expander.

Se dovessimo paragonarci ad allora, per avere una tastiera buona potevi prendere solo il D50 o il D70, ma il D50 te lo avrebbero dato senza aftertouch (come l'attuale Jupiter 50 da me scartato per questo motivo).



mi trovo d'accordo con te su tutto o quasi.
Il fatto è che è che in rapporto stretto agli stipendi medi i costi degli strumenti musicali si sono mantenuti più o meno equivalenti per segmentazione dell'offerta (TOTL su 3-4 volte lo stipendio medio, middle sullo stipendio medio, e qualcosa in più sulla fascia inferiore c'è). Ma il mercato dell'elettronica da intrattenimento (da cui pescava molto la categoria di strumenti degli anni '80 di cui sopra) si è prosciugato in mille rivoli (videogiochi, smartphone, PC) per cui il guadagno effettivo di una compagnia che fa un prodotto non di nicchia (o meglio non dedicato esclusivamente all'utenza professionale) si è ridotto. Oramai vale tutto per tenere bassi i costi. D'altro canto sta anche a noi fare una selezione del prodotto per keybed e non solo per le funzionalità date dal SW (e che spesso utilizziamo pochissimo).
Certo che il caso Roland è emblematico...Fa0x, Integra, Rd800 e Jupiter 80/50 condividono il medesimo motore sonoro. Come fai a non sovrapporre troppo i segmenti di mercato cecchinandoti da solo i tuoi prodotti? Attraverso una più o meno ampia castrazione delle funzionalità che vanno dai suoni (integra ha tutto tranne il piano di rd800 e la polifonia di Jupiter 80, rd800 ha ottimi piani ed organi ma non ha i suoni di contorno degli altri, e così via) all'hw (jupiter 80 ha un ottimo touch screen grafico con cui l'editing della macchina è veramente veloce, fa0x non ce l'ha ma ha la tastiera pesata e una utile matrice di controllo su pannello, l'app per IOS di integra non è stata più evoluta dopo il lancio altrimenti tanti saluti a Jupiter....). Tradotto... personalmente toglietemi tutto ma non la keybed figa o almeno decente (parafrasando una nota pubblicità)...ma la verità è che un monitor touch vs non touch o lo scatolato metallico al posto di quello in resina o la keybed di plastichina con la corsa corta e senza AT fanno la differenza a livello di costo...mentre le castrazioni a livello di FW segmentano il mercato ma non riducono i costi.
Fondamentalmente se uno deve suonare in modo decente non ce n'è, deve andare su modelli top (qui kurz con la serie pc3le faceva eccezione...ma mi sembra fosse l'unica) e prendere prodotti che abbiano funzionalità decenti di master. Poi via di expander (che non sono ancora defunti per fortuna...gemini, integra7, nord lead 4, blofeld, virus TI2... sono i primi che mi vengono in mente, ma ce ne sono sicuramente altri).
  • anonimo
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01-05-17 15.19

kurz4ever ha scritto:
mi trovo d'accordo con te su tutto o quasi.


Mi sarei preoccupato se fossi stato d'accordo con me su tutto : avrei pensato ad un risponditore automatico emoemoemo
  • anonimo
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01-05-17 15.36

kurz4ever ha scritto:
Certo che il caso Roland è emblematico...Fa0x, Integra, Rd800 e Jupiter 80/50 condividono il medesimo motore sonoro. Come fai a non sovrapporre troppo i segmenti di mercato cecchinandoti da solo i tuoi prodotti? Attraverso una più o meno ampia castrazione delle funzionalità che vanno dai suoni (integra ha tutto tranne il piano di rd800 e la polifonia di Jupiter 80, rd800 ha ottimi piani ed organi ma non ha i suoni di contorno degli altri, e così via) all'hw (jupiter 80 ha un ottimo touch screen grafico con cui l'editing della macchina è veramente veloce, fa0x non ce l'ha ma ha la tastiera pesata e una utile matrice di controllo su pannello, l'app per IOS di integra non è stata più evoluta dopo il lancio altrimenti tanti saluti a Jupiter....). Tradotto... personalmente toglietemi tutto ma non la keybed figa o almeno decente (parafrasando una nota pubblicità)...ma la verità è che un monitor touch vs non touch o lo scatolato metallico al posto di quello in resina o la keybed di plastichina con la corsa corta e senza AT fanno la differenza a livello di costo...mentre le castrazioni a livello di FW segmentano il mercato ma non riducono i costi.


Hai dimostrato cio' che molti pensano (me compreso). Nella rosa di prodotti fanno sempre in modo che manchi qualcosa, cosi' da rendere il prodotto scelto incompleto. (riescono a scontentare tutti, cosi' lasciano il seme per una GAS futura...emo)

kurz4ever ha scritto:
Fondamentalmente se uno deve suonare in modo decente non ce n'è, deve andare su modelli top


Come non quotare, ed infatti e' cio' che ho fatto : modelli top come base, e poi expanders.
Le WK sono state acquistate usate (quindi a prezzo inferiore) e servono come complemento, ma i suoni principali vengono pilotati in remoto.

Una curiosita' : il blofeld, comprato usato a prezzo da affarone, mi da praticamente la stessa soddisfazione di un VIrus (ed in questo mi ha davvero stupito).

Mox06 ed FA06 (che comunque mi piacciono molto) con una keybed leggermente migliore, sarebbero state perfette : ma forse i costruttori temevano questo, assieme al fatto di non riuscire a vendere i modelli superiori.