idea di aprire uno studio solo mio

  • vin_roma
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27-06-18 12.36

Metà anni '80.
Avevo la famosa accoppiata Tascam M15 e 8516 con i DBX.

Questo il Mixer: (non il mio, questo è da internet, il mio è tutto smontato ed ho sempre l'idea di rimetterlo a posto)
Questo il 16 tracce: che non ho più.

Era materiale che acquistai da Carlo Rustichelli che usava per musicare alcuni film nel suo studio.
Di li a poco vennero fuori gli ADAT Alesis ...e cambiò il mondo.
  • anonimo

27-06-18 12.47

@ SimonKeyb
mi sono reso conto che nell'ambito dei liberi professionisti una componente essenziale del lavoro sta anche nel procacciarsi la clientela, nell'avere delle figure che funzionino come i PR per i bar e le disco, che siano fortemente portate a livello sociale avendo molte conoscenze e in grado di costruire e garantire un afflusso di lavori che consenta di mantenere in piedi l'attività....
mi sto interessando di questa cosa per il discorso degli studi di architettura, che è il mio ambito, e gironzolando un pò sia in questo settore che in quello musicale mi sono accorto che chi lavora di più non sono necessariamente i più bravi, ma i più conosciuti.
è una cosa che succede in tutti i campi o sei ad alti/altissimi livelli oppure anche in musica gente che sa vendersi commercialmente lavora molto di più di musicisti musicalmente più preparati
  • orange1978
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27-06-18 12.48

@ vin_roma
Metà anni '80.
Avevo la famosa accoppiata Tascam M15 e 8516 con i DBX.

Questo il Mixer: (non il mio, questo è da internet, il mio è tutto smontato ed ho sempre l'idea di rimetterlo a posto)
Questo il 16 tracce: che non ho più.

Era materiale che acquistai da Carlo Rustichelli che usava per musicare alcuni film nel suo studio.
Di li a poco vennero fuori gli ADAT Alesis ...e cambiò il mondo.
si e cambio in peggio xD

ma in realta l'adat nel pro audio non fu poi cosi un grande successo, gli studi seri lo avevano piu per compatibilitá ma non per reale utilizzo pratico tranne magari per espandere il numero di tracce a disposizione.

lo standard dei registratori fu dai primi anni 80 il mitsubishi x800 pro digi, a 32 tracce digitali e poi a metá anni 80 il sony dash a 48 tracce, entrambi digitali.

cio che veramente fu rivoluzionario é il concetto del tapeless studio ossia hard disc recording, iniziato con il synclavier e che in seguito con i sistemi avid pro tools ha spazzato via tutti i registratori digitali compreso adat.

quel mixer che hai postato lo conosco, ricordo di averlo visto usare in passato in uno studio che produceva dance, non era costosissimo e funzionava.

il registratore visto da qui non capisco che formato di nastro usa, non mi sembra un due pollici standard, era a 16 tracce?
  • vin_roma
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27-06-18 13.15

orange1978 ha scritto:
ma in realta l'adat nel pro audio non fu poi cosi un grande successo

parlavo infatti al mio livello e in genere dei piccoli studi.

Il Sony lo avevano qui a Roma al Forum Studio e ricordo gli smadonnamenti di Patrignani per il suono che non gli piaceva però serviva.

orange1978 ha scritto:
quel mixer che hai postato lo conosco, ricordo di averlo visto usare in passato in uno studio che produceva dance, non era costosissimo e funzionava.

Il mixer lo ricordo molto caldo e preciso, poche cose e funzionali. Era chiamato il "mulo" per l'affidabilità e la praticità.

orange1978 ha scritto:
il registratore visto da qui non capisco che formato di nastro usa, non mi sembra un due pollici standard, era a 16 tracce?
Quota il testo selezionato

Era 16 tracce su un pollice con DBX in un rack ed ogni scheda/canale era lunga quasi mezzo metro. Successivamente presi un Soundcraft a 16 trk su 2 pollici. Una bestia! Quello si che aveva un suono da paura! Qualunque cosa entrasse usciva perfetto, rotondo, profondo.
Per il master avevo il Revox/Studer PR99 con autolocator.
  • orange1978
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27-06-18 13.23

@ vin_roma
orange1978 ha scritto:
ma in realta l'adat nel pro audio non fu poi cosi un grande successo

parlavo infatti al mio livello e in genere dei piccoli studi.

Il Sony lo avevano qui a Roma al Forum Studio e ricordo gli smadonnamenti di Patrignani per il suono che non gli piaceva però serviva.

orange1978 ha scritto:
quel mixer che hai postato lo conosco, ricordo di averlo visto usare in passato in uno studio che produceva dance, non era costosissimo e funzionava.

Il mixer lo ricordo molto caldo e preciso, poche cose e funzionali. Era chiamato il "mulo" per l'affidabilità e la praticità.

orange1978 ha scritto:
il registratore visto da qui non capisco che formato di nastro usa, non mi sembra un due pollici standard, era a 16 tracce?
Quota il testo selezionato

Era 16 tracce su un pollice con DBX in un rack ed ogni scheda/canale era lunga quasi mezzo metro. Successivamente presi un Soundcraft a 16 trk su 2 pollici. Una bestia! Quello si che aveva un suono da paura! Qualunque cosa entrasse usciva perfetto, rotondo, profondo.
Per il master avevo il Revox/Studer PR99 con autolocator.
che belle cose, quelli erano capolavori di ingegneria, altro che le schede focusrite scarlet o maudio.

come mai poi non hai tenuto almeno i registratori?
  • vin_roma
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27-06-18 13.56

@ orange1978
che belle cose, quelli erano capolavori di ingegneria, altro che le schede focusrite scarlet o maudio.

come mai poi non hai tenuto almeno i registratori?
Il vecchio 8516 è ancora esistente, sta in una cantina di amici a cui l'avevo dato ...in cambio di niente. Forse se mi riaffaccio... rugine e relé permettendo... Ol Soundcraft invece lo portai da quello che me lo vendette che era anche l'importatore Ampex a Roma. Appunto mi regalò decine di pizze da riciclare ma avevano quel difetto famoso di rilasciare silicone che impiastrava tutte le puleggie bloccando i motori. Intanto presi gli ADAT e il registratore, non usandolo (i nastri costavano) e non sapendo dove metterlo lo lasciai, come detto, dal tizio che me lo vendette anche perché era saltata la scheda controllo motori per il grippaggio dei nastri e mi aveva promesso di ripararlo... Sono passati anni ed ho saputo che proprio poco tempo fa questa persona è venuta a mancare. Pensa, era, oltre che importatore Ampex, anche un tecnico famoso tra gli studi di Roma, cablava e assisteva qualsiasi macchina o mixer, conosceva tutto e tutti e, un po' alla volta, recuperando, scambiando e sostituendo, si riempì un magazzino di queste vecchie glorie: Ampex, Studer, Cadac, Tassoni, Argentini... Sarebbe da chiedere alla figlia cosa ne sia rimasto, sicuramente storia della RCA, RAI...
  • orange1978
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27-06-18 15.07

Tassoni cos era la cedrata? emo

Argentini cé ancora, si chiama Arrel Audio...
  • losfogos
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27-06-18 15.47

@ vin_roma
Metà anni '80.
Avevo la famosa accoppiata Tascam M15 e 8516 con i DBX.

Questo il Mixer: (non il mio, questo è da internet, il mio è tutto smontato ed ho sempre l'idea di rimetterlo a posto)
Questo il 16 tracce: che non ho più.

Era materiale che acquistai da Carlo Rustichelli che usava per musicare alcuni film nel suo studio.
Di li a poco vennero fuori gli ADAT Alesis ...e cambiò il mondo.
Carlo Rustichelli, caspita...io ho usato per anni l'accoppiata Adat Fostex RD8 x2 con un banco Spirit Studio, una sottomarca di Soundcraft e va bene, (poi vendemmo tutto per i primi sistemi hd recording) ma saro' pazzo se dico che i lavori suonavano bene! Ricordo diversi lavori fatti in uno altro studio, di un amico, il quale aveva un banco Amek 2500 e un 24 piste analogico Studer, li' eravamo ad altri livelli, ma e' preistoria ormai. Ricordo anche uno studio a Berlino, dove si lavorava con un eccellente banco Soundtracs Jade e i Tascam DA88, quando arrivammo noi (del mio-allora gruppo) avevano smantellato la consolle analogica a favore di una coppia di Yamaha 02 digitali, un sensibile scadimento in basso secondo me...

scusate il piccolo OT, ma Vincenzo mi ha stimolato non poco!
  • vin_roma
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27-06-18 15.50

@ orange1978
Tassoni cos era la cedrata? emo

Argentini cé ancora, si chiama Arrel Audio...
Effettivamente di Argentini in rete si trova qualcosa, di Tassoni manco l'ombra.
C'è solo E.F.T. (Elettronica F. Tassoni) che produce attrezzi audio artigianali per cinema, radio/tv e sale d'incisione.
Negli anni '50/60 so che in Italia i compressori erano molto famosi ed usati in RAI e sale varie.

emo qualche altra falla di memoria? eppure... cercherò meglio.
  • vin_roma
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27-06-18 16.17

@ losfogos
Carlo Rustichelli, caspita...io ho usato per anni l'accoppiata Adat Fostex RD8 x2 con un banco Spirit Studio, una sottomarca di Soundcraft e va bene, (poi vendemmo tutto per i primi sistemi hd recording) ma saro' pazzo se dico che i lavori suonavano bene! Ricordo diversi lavori fatti in uno altro studio, di un amico, il quale aveva un banco Amek 2500 e un 24 piste analogico Studer, li' eravamo ad altri livelli, ma e' preistoria ormai. Ricordo anche uno studio a Berlino, dove si lavorava con un eccellente banco Soundtracs Jade e i Tascam DA88, quando arrivammo noi (del mio-allora gruppo) avevano smantellato la consolle analogica a favore di una coppia di Yamaha 02 digitali, un sensibile scadimento in basso secondo me...

scusate il piccolo OT, ma Vincenzo mi ha stimolato non poco!
Sicuramente, e il mio Tascam 8516 a 16 tracce lo conferma, il suono analogico prima di essere stampato su nastro subiva delle belle "piallature", un po' come accade per i vinili.
Ricordo che i DBX, quando attivi, rendevano ogni suono già pronto per il mix. Se lo disinserivi oltre al fruscio sentivi un mare di armoniche fuori posto e suoni aspri, lo inserivi ed era la pace musicale, ogni traccia da sola sembrava un disco! Poi il mixer... semplice, silenzioso, morbido. Era un piacere. Con niente mixavi e andava bene subito.

Oggi è tutt'altra dinamica, ogni suono spinge, fai fatica a mantenere tutto in riga, è tutto più dettagliato e importante ...e forse per questo prima era più facile e immediato, c'era meno da sbattere e non perdevi il senso della musica appresso a plugins, monitor, finestre, muose, eri tu e il suono, senza vederlo sul monitor, lo "sentivi" e basta, era poco ma essenziale e tutto era più rotondo e determinato.

Oggi non saprei mixare senza vedere ...che poi, in pratica, non dovrebbe servire ad un cxxxx! emo
Solo davanti ad un mixer, solo con le orecchie...
  • violino999
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27-06-18 22.01

@ vin_roma
Sicuramente, e il mio Tascam 8516 a 16 tracce lo conferma, il suono analogico prima di essere stampato su nastro subiva delle belle "piallature", un po' come accade per i vinili.
Ricordo che i DBX, quando attivi, rendevano ogni suono già pronto per il mix. Se lo disinserivi oltre al fruscio sentivi un mare di armoniche fuori posto e suoni aspri, lo inserivi ed era la pace musicale, ogni traccia da sola sembrava un disco! Poi il mixer... semplice, silenzioso, morbido. Era un piacere. Con niente mixavi e andava bene subito.

Oggi è tutt'altra dinamica, ogni suono spinge, fai fatica a mantenere tutto in riga, è tutto più dettagliato e importante ...e forse per questo prima era più facile e immediato, c'era meno da sbattere e non perdevi il senso della musica appresso a plugins, monitor, finestre, muose, eri tu e il suono, senza vederlo sul monitor, lo "sentivi" e basta, era poco ma essenziale e tutto era più rotondo e determinato.

Oggi non saprei mixare senza vedere ...che poi, in pratica, non dovrebbe servire ad un cxxxx! emo
Solo davanti ad un mixer, solo con le orecchie...
per quanto riguarda eventuali contributi ci potrebbero essere quelli per agevolare. la nuova imprenditoria. una. persona che conosco ha aperto ij un grosso fondo presso zona industriale della periferia di Firenze una grossa sala prove con 5 sale e scuola di musica e piccoli servizi come caffè bibite. in confidenza mi disse Che il costo totale era suo 300 mila euro interamente finanziati da banca con una grossa parte di fondi regionali per nuova imprenditoria. al riguardo ci sono delle società di consulenza che sono specializzate nella gestione e ottenimento dei vari finanziamenti pubblici per distribuzione dei fondi europei. in caso di studio di fattibilità della tua idea non sarebbe male informarsi. ciao e auguri per tutto.
  • Edmond

28-06-18 09.17

@ cipmunk
In linea di massima quello che dite è tutto giusto, competenze,business plan, mura, strumentazione..etc etc, avendo lavorato come aiuto tecnico in una struttura del genere in Sardegna per sette anni dal 98 al 2006 circa( si è vero 2 differenti mercati, un isola, e una penisola) l'unica cosa che mi sento di consigliare è..mai aprire uno studio di registrazione senza che vi sia un abbinamento di almeno 2 sale prove...motivo presto spiegato...10 anni fa ancora un po l'economia girava e uno studio con un medio giro poteva anche lavorare, la computer music non era cosi evoluta e qualcuno"Credeva" ancora che investire in una registrazione studio potesse portare qualche frutto nonostante le spese di una recording..oggi purtroppo la situazione è drasticamente cambiata in peggio..i dischi degli emergenti si fanno con una rme e un computer con steroidi e qualche malato rispolvera un vecchio 24 canali per godere del Sommatore..poi ovviamente se sei bravo nel marketing e hai giro..io ti auguro vivamente di trovare clienti che credono nello studio, anzi ti auguro proprio di avere la fila.
tornando in topic sala prove...le sale prove gruppi, ben attrezzate e affittate ai gruppi a ore..ti permettono di avere soldini subito e ti permettono di lavorare su 2 fronti, registrazioni anche live e possono essere l'invito a registrazioni più professionali da fare in futuro nel tuo studio...e almeno il culo te lo pari ...avrai capito che la vedo grigia aprire solo lo studio di registrazione e basta…...ci devono essere 2 entità nel tuo futuro studio…...auguri!
quoto al 100%

se non vuoi andare sotto i ponti… allo studio devi integrare 2 sale prova…. io nella mia zona feci questo investimento e nonostante le sale prova dovetti alzare le mani… oggi c'è crisi la gente non spende …. il solo studio anche se con dormitorio non lo prendere in considerazione nemmeno.
  • garubi
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28-06-18 10.54

@ Edmond
quoto al 100%

se non vuoi andare sotto i ponti… allo studio devi integrare 2 sale prova…. io nella mia zona feci questo investimento e nonostante le sale prova dovetti alzare le mani… oggi c'è crisi la gente non spende …. il solo studio anche se con dormitorio non lo prendere in considerazione nemmeno.
Ciao Andrea,
aggiungo anche i miei consigli, per quello che valgono, soprattutto come "micro imprenditore" (ho aperto una micro azienda con un socio nel 2014).

Innanzitutto dal punto di vista professionale del tuo settore sei di sicuro in una posizione di forza: per la tua esperienza, per la tua passione per questo lavoro, per la dotazione tecnologica che già hai.

Con molta umiltà mi sento di sottolineare due cose da non sottovalutare:
- Non partire da solo. Bisogna essere almeno in due. Ci sono troppi aspetti da seguire anche solo nella gestione ordinaria di qualunque attività imprenditoriale perchè uno da solo possa fare tutto. (anche se poi ci aggiungi collaboratori, consulenti, ma non è la stessa cosa... e poi costano) Trovati un socio, che magari si occupi di altri aspetti, sia complementare alle tue competenze (tu segui il "core", la parte audio, l'altro l'amministrazione, o l'hospitality) ecc
- Investi nella parte commerciale e marketing: l'ho imparato a mie spese ma ora ho raddrizzato la situazione: se non fai sapere quello che fai, se non fai vedere dove sei, se non dedichi risorse (non solo soldi, ma tempo, tanto tempo) alla promozione, puoi essere anche il più bravo di tutti ma non serve a niente. Nel tuo caso, visto che sei nel settore da una vita, dovrai riuscire a "portarti dietro" le tue conoscenze, le tue relazioni, da dove sei ora a dove andrai.

Guarda, lo dico con tutta la passione possibile perchè per me è stato il tasto dolente: è prorpio in questo che io ho sentito la differenza tra essere un bravo tecnico nel mio settore ma che lavora per altri (come ero io prima del 2014) ed essere un imprenditore (per quando micro): la competenza tecnica da sola non è sufficiente (è indispensabile, ma non basta). Nel mio caso il mio socio si occupa del commerciale, delle relazioni, del marketing e così, mentre io lavoro da "tecnico", lui lavora "per vendere": sennò se fai da solo mentre registri o produci, non hai tempo per trovare clienti... e il cane non solo si morde la coda... pian piano se la manngia.

Detto questo: io ci proverei! Perchè la vita è una sola e a un certo punto bisogna seguire i propri sogni, specialemente se hanno basi solide ;-)

Stefano
  • lipzve
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29-06-18 15.26

Ma in trentino uno studio 300 mila? Ma come... uno studio?
In ogni caso, guardando solo i prezzi, se in trentino costa - poniamo - la metà però c'è 1/4 del lavoro che prenderesti a milano.... ti sei risposto da solo....
  • orange1978
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30-06-18 03.59

@ lipzve
Ma in trentino uno studio 300 mila? Ma come... uno studio?
In ogni caso, guardando solo i prezzi, se in trentino costa - poniamo - la metà però c'è 1/4 del lavoro che prenderesti a milano.... ti sei risposto da solo....
se solo ti prendessi la briga di leggere attentamente quello che uno scrive eviteresti di dire fregnacce a sproposito o fare domande del genere.
  • orange1978
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30-06-18 04.02

@ garubi
Ciao Andrea,
aggiungo anche i miei consigli, per quello che valgono, soprattutto come "micro imprenditore" (ho aperto una micro azienda con un socio nel 2014).

Innanzitutto dal punto di vista professionale del tuo settore sei di sicuro in una posizione di forza: per la tua esperienza, per la tua passione per questo lavoro, per la dotazione tecnologica che già hai.

Con molta umiltà mi sento di sottolineare due cose da non sottovalutare:
- Non partire da solo. Bisogna essere almeno in due. Ci sono troppi aspetti da seguire anche solo nella gestione ordinaria di qualunque attività imprenditoriale perchè uno da solo possa fare tutto. (anche se poi ci aggiungi collaboratori, consulenti, ma non è la stessa cosa... e poi costano) Trovati un socio, che magari si occupi di altri aspetti, sia complementare alle tue competenze (tu segui il "core", la parte audio, l'altro l'amministrazione, o l'hospitality) ecc
- Investi nella parte commerciale e marketing: l'ho imparato a mie spese ma ora ho raddrizzato la situazione: se non fai sapere quello che fai, se non fai vedere dove sei, se non dedichi risorse (non solo soldi, ma tempo, tanto tempo) alla promozione, puoi essere anche il più bravo di tutti ma non serve a niente. Nel tuo caso, visto che sei nel settore da una vita, dovrai riuscire a "portarti dietro" le tue conoscenze, le tue relazioni, da dove sei ora a dove andrai.

Guarda, lo dico con tutta la passione possibile perchè per me è stato il tasto dolente: è prorpio in questo che io ho sentito la differenza tra essere un bravo tecnico nel mio settore ma che lavora per altri (come ero io prima del 2014) ed essere un imprenditore (per quando micro): la competenza tecnica da sola non è sufficiente (è indispensabile, ma non basta). Nel mio caso il mio socio si occupa del commerciale, delle relazioni, del marketing e così, mentre io lavoro da "tecnico", lui lavora "per vendere": sennò se fai da solo mentre registri o produci, non hai tempo per trovare clienti... e il cane non solo si morde la coda... pian piano se la manngia.

Detto questo: io ci proverei! Perchè la vita è una sola e a un certo punto bisogna seguire i propri sogni, specialemente se hanno basi solide ;-)

Stefano
eh hai ragione....lo so bene pero prima di fare promozione e marketing devi avere il prodotto! se non apro che promozione faccio?

cmq soci preferirei di no a meno di non trovare uno che sia davvero sulla mia lunghezza d'onda cosa credo quasi impossibile.
  • orange1978
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30-06-18 04.08

@ Edmond
quoto al 100%

se non vuoi andare sotto i ponti… allo studio devi integrare 2 sale prova…. io nella mia zona feci questo investimento e nonostante le sale prova dovetti alzare le mani… oggi c'è crisi la gente non spende …. il solo studio anche se con dormitorio non lo prendere in considerazione nemmeno.
il problema delle sale prove lo conosco bene infattindove sono io ne abbiamo 4...

il discorso peró é che la sala prova é incompatibile con il genere di attivitá che avrei in mente io, perche un conto se sei come me in una grande citta o alle porte, un conto é se sei sperduto nel nulla, nella mia valle chi cazzo viene a provare, le mucche?

infatti la mia idea sarebbe quella di prendere la clientela da fuori facendo leva sul fatto del relax, della location, dei prezzi...etc etc....non certo per prendere le persone che passano li vicino per andare a comprare il pane o il caffe al mattino.

se invece il progetto fosse rilocato in una zonw come quella in cui sono io ossia a 15 min da milano allora il discorso cambia perche due o tre sale prove possono essere una fonte di guadagno parallelo allo studio.

comunque ripeto il mio amico ha uno studio con mixer large scale, facility per i gruppi ed é in una zona di campagna....é sempre pieno....non capisco perche le regole valgono solo per me.
  • lipzve
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30-06-18 18.05

@ orange1978
se solo ti prendessi la briga di leggere attentamente quello che uno scrive eviteresti di dire fregnacce a sproposito o fare domande del genere.
ma se andassi da le mie parti ij trentino e facessi una cosa con anche la facility? perche il sawmills funziona proprio grazie al fatto che i gruppi arrivano e li ospitano, dormono li.

se mi vendo casa tanto sono solo, secondo me ce la posso fare tranquillamente, ovviamente poi bisogna trattare e creare l'acustica dello studio fatta bene ma secondo me con 300 mila euro ce la si puo fare comprando i muri anche, ovviamente non a milano.