Scelta setup principale… HW o SW… o misto?

  • wildcat80
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13-04-24 14.40

@ vansys
La situazione è più semplice...
La mia partenza è RD-300 gettato sui canali 1, 2 e 3 relativamente ad Up1 Up2 e Low. Su Fantom le zone 1, 2 e 3 vengono impostate mn base a ciò che voglio che suoni l'RD (la zona 2 è d'obbligo per via dell'organo). Dopodichè imposto i suoni e le relative zone 4, 5, 6, 7 e 8 su Fantom e programmo i Pad a tal fine, ad esempio Pad 1 fa suonare in laser le zone 4 e 5, Pad 2 fa suonare in split le zone 6 e 7 e il Pad 3 fa suonare la zona 8 e via così...
Peccato che se collego le tastiere via Usb tutto funziona alla grande, se le collego via Midi no. La RD non suona ciò che dovrebbe ma è come se suonasse le parti relative a Fantom.
Come sono i led delle zone che vuoi suonare solo sul Fantom?
  • vansys
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13-04-24 14.41

@ wildcat80
Come sono i led delle zone che vuoi suonare solo sul Fantom?
Accesi.
La cosa comica è che se non tocco nulla, a parte i cavi che sostituisco, tutto funziona in un modo ma non nell'altro.
Ovviamente imposto RD affinchè lavori in Usb o Midi
  • wildcat80
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13-04-24 14.44

@ vansys
Accesi.
La cosa comica è che se non tocco nulla, a parte i cavi che sostituisco, tutto funziona in un modo ma non nell'altro.
Ovviamente imposto RD affinchè lavori in Usb o Midi
Spegnili e prova. Io posso aiutarti poco perché non ho mai controllato il Fantom via MIDI e non ho RD, aggiungiamoci il fatto che piuttosto che leggerti i manuali ti fai sparare emo a parte tutto devi andarti a vedere le impostazioni in trasmissione di RD e in ricezione di Fantom.
  • michelet
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13-04-24 22.37

@ vansys
Ciao a tutti!!!
Vorrei fare una sorta di sondaggio.
Tra un setup fondato totalmente su MainStage + master, uno ibrido dove alcuni suoni sono su MainStage ed alcuni su hardware ed uno totalmente incentrato su macchine e niente computer, premesso di aver modo di gestire tutte e tre le situazioni, in che ordine le mettete?
Agli inizi si tende a privilegiare un setup tutto hardware... Calcolando che il mio primo sintetizzatore l'ho avuto nel 1982, quando credevo si potessero emulare tutti i suoni, specialmente gli acustici, da allora di acqua sotto i ponti ne è passata molta e molte certezze sono miseramente crollate. Come dicevo, agli inizi si privilegia il setup completamente hardware, perché la preparazione informatico musicale è ridotta o del tutto assente. Mi ricordo ancora quando alla fine della scuola (1985), si organizzavano dei piccoli concerti ed io, tra un gruppo e l'altro, proponevo delle mie composizioni soliste armato esclusivamente da un Yamaha DX7mkI, Roland JX-8P ed una Yamaha RX-11, sulla quale avevo programmato meticolosamente le sequenze di pattern, in song distinte. A distanza di anni, alcuni compagni di scuola si ricordano ancora e non può che farmi piacere.
Trascorso un breve ed infruttuoso periodo con Yamaha QX-7, un sequencer hardware a sole due tracce, con possibilità di mixing dei dati, senza possibiità di tornare indietro, qualche anno più tardi, grazie al mio povero padre che, per lavoro, passava da Olivetti M20 ad Apple Macintosh, avevo l'opportunità di muovere i primi passi, veramente pionieristici, con l'informatica musicale. Allora c'era veramente pochissimo software, però ricordo con emozione le prime volte che con l'Opcode MidiMac sequencer registravo le mie prime composizioni e successivamente le vedevo in notazione grazie al Deluxe Music Construction Set.
Da lì, successivamente il passo è stato breve, avendo capito che il computer a supporto della musica, specialmente per un lupo solitario come me, è di fondamentale importanza. Se da un lato suonare con il gruppo è sempre stimolante, dall'altro non esime da scontri di idee, confronti talvolta tutt'altro che pacifici, dall'altro avere uno studio con strumenti tutti propri significa avere una gestione molto più semplice, senza dipendere da nessuno.
Quindi, volendo rispondere alla domanda, che comunque si diversifica a seconda del tipo di obiettivo, posso dire che oggi senza computer è molto difficile portare avanti progetti solisti. Diverso è se si suona in un gruppo, dove, volendo, potrebbe bastare anche un semplice tablet per l'invio dei cambi di programma e lettura testi/spartiti.
Nello specifico, ritengo che il giusto bilanciamento tra software e hardware sia la cosa migliore, nel senso che dove non arriva l'hardware (che comunque, per quanto progredito, ha ancora i suoi forti limiti) compensa il software, peraltro limitato dalla performance complessiva del PC su cui gira.
Insomma, come dicevano i latini "In medio stat virtus".
  • giosanta
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14-04-24 11.39

ruggero ha scritto:
in live facciamo tutto alla vecchia. Suonando in un tributo a Pink Floyd ci piace che la gente a teatro "veda la roba" sul palco. Considerate che il mio chitarrista in live si porta due testate e due casse da 2 X 12... più tutti gli effetti. Mi vergognerei ad usare due master e un Ipad

Meno male che c'è ancora qualcuno che si preoccupa dell'immagine, vivadio!
  • vansys
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14-04-24 18.09

@ giosanta
ruggero ha scritto:
in live facciamo tutto alla vecchia. Suonando in un tributo a Pink Floyd ci piace che la gente a teatro "veda la roba" sul palco. Considerate che il mio chitarrista in live si porta due testate e due casse da 2 X 12... più tutti gli effetti. Mi vergognerei ad usare due master e un Ipad

Meno male che c'è ancora qualcuno che si preoccupa dell'immagine, vivadio!
Ma infatti su questo tema ci sarebbe da argomentare e non poco.
A me ad esempio ha sempre frenato molto l’idea di stare sul palco con due master che, diciamolo pure, in rari casi sono “fighe” collegate ad un computer che oltretutto spesso comunica alla massa, che ignora, la falsa teoria che tutto sia su base… teoria figlia di chi con pc e basi ci ha creato un lavoro vero e proprio e ben venga, intendiamoci. Diciamo che il lavoro di intrattenitore di serata è differente da quello di tastierista ma spesso si sono per così dire confusi.
Tornando in tema di immagine il principio sta proprio nel fatto che suonare significa anche soddisfare un proprio feticcio per lo strumento, vale per tutti dal bassista al chitarrista al batterista… tutti amano il proprio strumento e sul palco si vogliono anche”vestire” del proprio strumento.
Da qui in me si è sempre alternata la curiosità verso il mondo software stroncata da questo aspetto.
Oggi sto cercando un ibrido che mi permetta di prendere il bello da tutto, la praticità e la velocità di gestione ma anche la bellezza di programmare lo strumento e vestirmi di esso sul palco e non solo.
  • maxpiano69
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14-04-24 18.46

@ giosanta
ruggero ha scritto:
in live facciamo tutto alla vecchia. Suonando in un tributo a Pink Floyd ci piace che la gente a teatro "veda la roba" sul palco. Considerate che il mio chitarrista in live si porta due testate e due casse da 2 X 12... più tutti gli effetti. Mi vergognerei ad usare due master e un Ipad

Meno male che c'è ancora qualcuno che si preoccupa dell'immagine, vivadio!
Quindi il tastierista di Steve Hackett, che da anni usa (anche) master e VSTi, é un pivello... ovvero diciamo "ha meno cura dell'immagine" della cover band di provincia, OK...
  • Deckard
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14-04-24 18.54

@ maxpiano69
Quindi il tastierista di Steve Hackett, che da anni usa (anche) master e VSTi, é un pivello... ovvero diciamo "ha meno cura dell'immagine" della cover band di provincia, OK...
Credo che il paragone non regga, qui la "robba" c'è eccome, a prescindere dai VST e software utilizzato c'è anche tanto hardware (vedo anche un Fantom 6 se non erro) e "l'immagine" è salvaguardata lo stesso...tutto molto ordinato e di buon effetto visivo tra l'altro...
  • maxpiano69
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14-04-24 18.55

@ Deckard
Credo che il paragone non regga, qui la "robba" c'è eccome, a prescindere dai VST e software utilizzato c'è anche tanto hardware (vedo anche un Fantom 6 se non erro) e "l'immagine" è salvaguardata lo stesso...tutto molto ordinato e di buon effetto visivo tra l'altro...
Si sta parlando anche di setup misti mi pare, o no? emo Io comunque mi riferivo al fatto che ci si debba vergognare o meno di suonare live con master e iPad o computer, cosa che secondo me dipende dal singolo ma volevo evidenziare che ci sono professionisti che questo problema apparentemente non se lo fanno.
  • Deckard
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14-04-24 18.56

@ maxpiano69
Si sta parlando anche di setup misti mi pare, o no? emo Io comunque mi riferivo al fatto che ci si debba vergognare o meno di suonare live con master e iPad o computer, cosa che secondo me dipende dal singolo ma volevo evidenziare che ci sono professionisti che questo problema apparentemente non se lo fanno.
Tu hai citato master e vst emo...gli altri due forumer (mi sfuggono i nomi pardon) immagino si riferissero a situazioni più "scarne", tipo masterina con ipad sopra o accrocchi vari intorno
  • maxpiano69
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14-04-24 18.58

@ Deckard
Tu hai citato master e vst emo...gli altri due forumer (mi sfuggono i nomi pardon) immagino si riferissero a situazioni più "scarne", tipo masterina con ipad sopra o accrocchi vari intorno
Se rileggi con attenzione noterai che ho scritto "(anche)" e non l'ho aggiunto dopo emo; cmq se riesco a trovare quel concerto piú vecchio in cui usava solo master (addirittura se ricordo bene una o due master Acuna Studiologic) magari lo posto.
  • Deckard
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14-04-24 19.03

@ maxpiano69
Se rileggi con attenzione noterai che ho scritto "(anche)" e non l'ho aggiunto dopo emo; cmq se riesco a trovare quel concerto piú vecchio in cui usava solo master (addirittura se ricordo bene una o due master Acuna Studiologic) magari lo posto.
Sissi, ma se leggi con attenzione anche me ho aggiunto a cosa, secondo me, si riferissero in realtà 8cosa che per altro condivido).
  • maxpiano69
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14-04-24 19.04

@ Deckard
Sissi, ma se leggi con attenzione anche me ho aggiunto a cosa, secondo me, si riferissero in realtà 8cosa che per altro condivido).
Si si, capito; rispetto il vostro punto di vista, anche se io continuo piuttosto a ritenere che la musica si giudichi prima di tutto con le orecchie e non gli occhi... ma sono in minoranza probabilmente (o forse ... ho capito perché non ho mai suonato in una cover band dei PF) emo

PS: ho trovato il video che avevo in mente o perlomeno che gli somiglia

Alla fine per me il discorso si risolve in: a ciascuno il setup con cui si trova meglio, fare statistiche o sondaggi lascia un po' il tempo che trova, meglio sempre sperimentare e valutare di persona (se si ha tempo e voglia ovviamente, altrimenti "squadra che vince non si cambia")
emo
  • kurz4ever
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14-04-24 21.05

@ maxpiano69
Si si, capito; rispetto il vostro punto di vista, anche se io continuo piuttosto a ritenere che la musica si giudichi prima di tutto con le orecchie e non gli occhi... ma sono in minoranza probabilmente (o forse ... ho capito perché non ho mai suonato in una cover band dei PF) emo

PS: ho trovato il video che avevo in mente o perlomeno che gli somiglia

Alla fine per me il discorso si risolve in: a ciascuno il setup con cui si trova meglio, fare statistiche o sondaggi lascia un po' il tempo che trova, meglio sempre sperimentare e valutare di persona (se si ha tempo e voglia ovviamente, altrimenti "squadra che vince non si cambia")
emo
mah... i miei due cents...
il concerto si ascolta con le orecchie e con gli occhi: qualità dei suoni e movimenti degli esecutori. Che ci sia un rack con 4 keybed o un solo strumento non cambia niente... che ci sia un vero hammond con il suo leslie o un clone di buona qualità non cambia niente, che ci sia una mezzacoda o uno stage digitale non cambia niente...
io voglio sentire una buona musica, suonata meglio di come posso suonarla io e devo percepire che chi la suona la sta suonando davvero e non sta solo lanciando sequenze, e magari fa pure un poco di sforzo per darmi quello spettacolo.
Che sia vi o hw non cambia nulla...
Certo che se si va di vi bisogna avere certezza assoluta che poi il sw/laptop/pc non ci lasci a piedi a metà del guado....
  • vansys
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14-04-24 22.36

Scusate, non vorrei che il post prendesse una piega un po’ deviata.
È ovvio che si voglia giungere al miglior risultato musicale e che l’orecchio sia il primo giudice di ciò…
Certo è che esiste anche, ma magari non per tutti, la ricerca del bello, di quel completamento alla base fondamentale che è la musica.
Dopodiché ci saranno sempre talenti spettacolari per l’Hammond che si portano 10 kg in tutto tra master e MacBook e altri altrettanti bravi che girano con un furgone e 200 kg di B3 Leslie escluso
  • giosanta
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14-04-24 23.40

maxpiano69 ha scritto:
capito; rispetto il vostro punto di vista, anche se io continuo piuttosto a ritenere che la musica si giudichi prima di tutto con le orecchie e non gli occhi...

Premesso speculare rispetto per le opinioni tue come di chiunque guarda, forse anche per una deformazione professionale, PER ME la forma è sostanza ma, nello specifico, non è solo questo.
maxpiano69 ha scritto:
...fare statistiche o sondaggi lascia un po' il tempo che trova...

Concordo.
kurz4ever ha scritto:
.. che ci sia un vero hammond con il suo leslie o un clone di buona qualità non cambia niente, che ci sia una mezzacoda o uno stage digitale non cambia niente...

Anche qui massimo rispetto ma, sempre assai personalmente, mi permetto di dissentire e, pur amando particolarmente l'Hammond, specie sul secondo esempio.
vansys ha scritto:
Certo è che esiste anche, ma magari non per tutti, la ricerca del bello, di quel completamento alla base fondamentale che è la musica.
Dopodiché ci saranno sempre talenti spettacolari per l’Hammond che si portano 10 kg in tutto tra master e MacBook e altri altrettanti bravi che girano con un furgone e 200 kg di B3 Leslie escluso

Sempre a mio modesto avviso non è, o non solo, una questione di "bello" ma di ricerca del miglior risultato possibile sotto tutti gli aspetti che non sono solo esclusivamente acustici, ovviamente nei limiti del possibile. Fatto salvo che determinate scelte non siano derivate da una precisa volontà dell'artista, tali da dover essere rispettate senza se e senza ma.
Che poi lo strumento NON faccia il musicista (magari fosse...) non ci piove, ma è storia vecchia.

Andrebbe poi considerato anche un altro aspetto.
In generale lo "strumento", sostantivo che nella musica assume una valenza tutta particolare, può avere un "peso" diverso a seconda del musicista, ovvero del rapporto empatico che s'instaura tra la "macchina" in senso lato ed il suo utilizzatore. Può esserci allora chi riesce tranquillamente a prescindere dalla natura dello strumento stesso e chi no. Con ovvie riflessioni sul suo "suonare".
  • maxpiano69
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15-04-24 08.39

giosanta ha scritto:
Premesso speculare rispetto per le opinioni tue come di chiunque guarda, forse anche per una deformazione professionale, PER ME la forma è sostanza ma, nello specifico, non è solo questo.

Allora, sull'aspetto estetico/visivo (parlando strettamente di utilizzo di master + iPad/computer in live) riconosco di essere stato alquanto tranchant, ma avevo in mente quel caso di cui ho postato il video (e non è il solo).

In altri casi si può comunque migliorare l'effetto visivo, senza rinunciare a quel tipo di soluzione; molte master dal punto di vista di quel che può vedere il pubblico non risultano tanto diverse a vedersi rispetto ad un synth oppure

Se però proprio fa specie (*fare vedere una master "nuda"), ci sono artisti che incorporano le master keyboard (o synth/ws usati a tale scopo in setup ibridi), all'interno di scocche di pianoforte, come faceva ad esempio David Paich dei Toto (Motif/Montage dentro una scocca di un verticale) e così si salvano capra (orecchie) e cavoli (occhi), quindi alla fine dei conti a mio parere una cosa non esclude l'altra, dipende sempre tutto dallo scopo (acustico, esecutivo e finanche visivo) che si vuol ottenere.
  • giosanta
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15-04-24 09.23

maxpiano69 ha scritto:
Se però proprio fa specie, ci sono artisti che incorporano le master keyboard (o synth/ws usati a tale scopo in setup ibridi), all'interno di scocche di pianoforte

ORRORE!
Un conto la "forma", un'altro la caricatura.
  • vansys
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15-04-24 09.48

Visto che mi piace l'eleganza con cui si stanno intervallando i vari punti di vista vorrei solo fare una piccola e personale precisazione...
La ricerca del bello che può diventare feticcio non la considero importante per chi ascolta/guarda o comunque non solo.
Non rappresenta la ricerca del voler mostrare a terzi un qualcosa che in realtà non è presente sul palco.
Io parlo di me, musicista, che nell'esprimere la mia arte desidero farlo in un modo piuttosto che in un altro.
L'esempio della Master incastonata in una scocca lo posso comprendere in determinati contesti dove per esigenze tecniche servirebbe, ad esempio, un pianoforte ma non è possibile gestirlo in maniera veloce...
Parlando dei Toto preferisco pensare a Greg Phillinganes che ha disegnato e fatto fare un supporto per le 4 macchine che usava (al tempo una Oasys e una Trinity frontalmente e due Triton disposte a destra e a sinistra... in Korg docet...) estremamente estetico al netto di una utilità identica ad un normalissimo supporto a X doppio. Quella è estetica volta al pubblico.
Dopodichè io stesso dopo anni mi sono innamorato di MainStage per le potenzialità che ha, la velocità di gestione e tutto il resto.
Però avere su uno schermo l'interfaccia di un Minimoog sarà anche praticissimo e comodo e super economico ma non è paragonabile ad avere sotto le mani un Minimoog, con i suoi knobs, il legno (che non serve a nulla ma comunque scalda il suono... mah...) e tutto il resto.

15-04-24 10.55

Dopo anni spesi a rincorrere master, schede audio, diverse meccaniche, diverse workstation, sono giunto alla conclusione contestabile, che a meno di non essere sul palco non Elisa, non ha alcun senso reale impazzire dietro a cavi cavetti e quant'altro da interfacciare tra tastiere, pc, mini pc, schede audio, midi, ecc ecc ecc.
Questo perchè il problema reale che si presenta in sede di live è il Service e il locale stesso.
Pian piano sono giunto a pensare che "è meglio esserci con un suono neutro" che "sparire nel mix" dopo settimane di lavoro di editing non modificabile in sede di live.
Le mie prime soddisfazioni sono arrivate con MOXF, sfoltendo la mole di effettistica inutile su molte voices, e creando una lista limitata di suoni utili alle diverse cause
Insomma, alla fin fine ti servono tra i 12 e i 20 suoni al massimo. Il più delle volte secchi e con attacco immediato.

Prima impazzivo tra selezione di diverse patches, terrore di computer che si impallavano, schedine audio piu o meno performanti, master controller per controllare le caratteristiche del suono in tempo reale.

Potessi tornare indietro, avrei comprato direttamente una Nord Electro fin dal primo giorno, per poi passare (come ormai ho fatto) ad una yamaha CP73. Avrei risparmiato non solo tanti soldi, ma anche tante sfacchinate inutili. My Two cents