14-10-23 12.25
@ d_phatt
MarianoM ha scritto:
Molto interessante anche il discorso del "margine" DPhatt, che mi piacerebbe approfondire e capire come valutarlo
Ci sono tante persone molto più qualificate di me per approfondire queste cose, quel poco che io posso dire è che ritengo che ogni musicista abbia dei suoi margini in fase di esecuzione, che chiaramente dipenderanno dal suo stato di forma e dalla difficoltà del pezzo. Sono tante le variabili in gioco, padronanza tecnica, padronanza del brano, abitudine o meno a essere in certe situazioni...maggiore è il margine detenuto sul brano, minore sarà la possibilità di sbagliare qualcosa (non solo i tasti, ma anche le dinamiche, il fraseggio, la pulizia esecutiva, tutto). E sicuramente questo margine tende a diminuire nelle performance live, anche se la bravura sta proprio nel contenere questa diminuzione. Poi chiaramente si parla in media, siamo umani e non robot, ci sono i momenti e le giornate per tutti, ma secondo me quello che fa la differenza di qualità è il livello medio che ognuno riesce a garantire con costanza più o meno sempre.
Poi entrano in gioco tante cose, se ci si dedica alla musica part time o nei ritagli di tempo, non saranno mai le stesse ore di chi la fa a tempo pieno, e magari passa le giornate a mantenere la tecnica, studiare i brani...poi certo, io neanche con 12 ore di studio al giorno diventerei Keith Emerson (che tra l'altro a sua volta faceva a malapena la figura del diligente scolaretto suonando in duo con Oscar Peterson...), però pur dedicando parecchie ore a settimana alla musica studio sempre meno sullo strumento e sarebbe ingiusto nei miei stessi confronti pormi obiettivi che sarebbero fuori luogo rispetto a quello che riesco a studiare adesso, prima ancora che per le mie (poche) capacità. Ad esempio portare Tarkus in live
Parole da scolpire. La chiave della serenità è la consapevolezza.