L'Analogico

  • SavateVoeanti
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13-07-17 16.26

tsuki ha scritto:
Ma cio' che ha fatto Robert Moog (RIP) all'epoca non è ripetibile,perchè legato a quegli anni,a quella cultura,a quel contesto musicale mondiale globale.

A quell'apoca in cui ci si lavava una volta a settimana!
Pare una boiata ma secondo me centra qualcosa, credo influisca nell'abitudine del cervello. Oggi che, a differenza di ieri, ci laviamo 24 volte al giorno ci lamentiamo sempre, non siamo mai pienamente soddifatti del nuovo prodotto, e invece una voltasi era sempre contenti del nuovo prodotto.
Dovremmo tornare a lavarci di meno.
  • vin_roma
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13-07-17 16.48

@ SavateVoeanti
tsuki ha scritto:
Ma cio' che ha fatto Robert Moog (RIP) all'epoca non è ripetibile,perchè legato a quegli anni,a quella cultura,a quel contesto musicale mondiale globale.

A quell'apoca in cui ci si lavava una volta a settimana!
Pare una boiata ma secondo me centra qualcosa, credo influisca nell'abitudine del cervello. Oggi che, a differenza di ieri, ci laviamo 24 volte al giorno ci lamentiamo sempre, non siamo mai pienamente soddifatti del nuovo prodotto, e invece una voltasi era sempre contenti del nuovo prodotto.
Dovremmo tornare a lavarci di meno.
emo Perché, magari, non potrebbe essere l' abitudine al telecomando? A quei tempi la FIAT 850, coma la Jaguar, si apriva con la chiavetta, oggi tutte le auto hanno il bottoncino magico se non addirittura un riconoscitore digitale di prossimità ...anche questo cambiamento potrebbe influire sulle abitudini mentali ...e si sa, le cose facili addormentano il cervello! emo
  • giosanta
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13-07-17 19.25

Allora, visto che ci siamo...
E quando c'era lui i treni arrivavano in orario! emo
  • zaphod
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13-07-17 22.15

vin_roma ha scritto:
oggi tutte le auto hanno il bottoncino magico se non addirittura un riconoscitore digitale di prossimità ...anche questo cambiamento potrebbe influire sulle abitudini mentali ...e si sa, le cose facili addormentano il cervello

L'accesso Keyless è una delle cose più comode che esista, e non è che mi sento più pigro perché non uso la chiave! Capisco che il tuo era solo un esempio, ma io credo che la tecnologia non ci faccia impigrire, ma facilitandoci la vita in tante occasioni, ci permette di utilizzare il cervello per le cose che ci interessano veramente.
Tornando IT, a proposito di analogico: Qui è dove sto provando ultimamente... non c'è niente da fare, quando si tratta di suonare nel senso più viscerale del termine, l'analogico lo trovo ancora vincente... si suona con tutto, ok, ma è la soddisfazione, nemmeno troppo sottile, di sentire una cosa viva sotto le dita è impagabile e niente te la può restituire allo stesso modo!
  • tsuki
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13-07-17 22.18

Scusa,ma dove l'hai letto che ci si lavava una volta alla settimana??emo
  • giosanta
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14-07-17 00.05

zaphod ha scritto:
non c'è niente da fare, quando si tratta di suonare nel senso più viscerale del termine, l'analogico lo trovo ancora vincente... si suona con tutto, ok, ma è la soddisfazione, nemmeno troppo sottile, di sentire una cosa viva sotto le dita è impagabile e niente te la può restituire allo stesso modo!

"Viscerale"
Come non quotare...
  • vin_roma
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14-07-17 01.18

Non so se, quando dico "pari dignità" tra un violino e un Minimoog vengo realmente compreso...
  • giacomo_torino
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14-07-17 03.55

giosanta ha scritto:

E quando c'era lui i treni arrivavano in orario!

C'è poco da ridere! Purtroppo è sacrosantamente VERO!!!! Sono fatti, non pippe!
  • giacomo_torino
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14-07-17 03.56

vin_roma ha scritto:
Non so se, quando dico "pari dignità" tra un violino e un Minimoog vengo realmente compreso...

Io ti comprendo ... emo
  • maxpiano69
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14-07-17 08.36

@ vin_roma
Non so se, quando dico "pari dignità" tra un violino e un Minimoog vengo realmente compreso...
Anche io ti capisco Vin, almeno credo di poter di che é cosí, ma secondo me il termine di paragone non é il Minimoog ma il "sintetizzatore analogico in sottrattiva" in generale (Emerson usava un modulare prima del Mini) ed é sulle conseguenze che trai dalla tua considerazione, rispetto ai "successori" (analogici) del Minimoog ovvero il tema del thread, che poi abbiamo visioni diverse.

Ma siamo sul piano delle opinioni quindi nessuna esclude l'altra e tutte si rispettano.

PS: magari, cercando di rifrasare il tuo pensiero, solo a beneficio della discussione, possiamo dire che il Minimoog sta ai synth come uno Stradivari sta al violino?
  • mima85
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14-07-17 09.01

maxpiano69 ha scritto:
PS: magari, cercando di rifrasare il tuo pensiero, solo a beneficio della discussione, possiamo dire che il Minimoog sta ai synth come uno Stradivari sta al violino?


Anch'io tendo di più a questo pensiero. Il Minimoog certamente spicca tra gli analogici per la sua importanza storica, il suo suono e per aver caratterizzato con la sua voce un periodo musicalmente e socialmente particolarmente florido, analogamente ad uno Stradivari (per quest'ultimo perlomeno musicalmente, perché socialmente mi sa che a quel tempo, a parte i nobili ed i ricconi gli altri non è che se la passassero 'sto granché bene). Questo però senza nulla togliere agli altri analogici, vintage o moderni che siano.

Anche perché il synth alla fin fine è solo un tassello di un mosaico molto più complesso ed esteso, composto innanzitutto dalla musica, ma anche dal periodo storico e dalla situazione sociale. Se il Minimoog fosse nato oggi, in questo periodo di crisi, piattume e superficializzazione musicale e sociale, non credo che tra 40 anni avrebbe orde di fan e lo status symbol che oggi ha il Minimoog nato negli anni '60. Anzi magari verrebbe addirittura ricordato come uno strumento che ha caratterizzato il suono di musica di scarso valore artistico, e verrebbe valutato di conseguenza.
  • giosanta
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14-07-17 09.08

mima85 ha scritto:
...il synth alla fin fine è solo un tassello di un mosaico molto più complesso ed esteso, composto innanzitutto dalla musica, ma anche dal periodo storico e dalla situazione sociale. Se il Minimoog fosse nato oggi, in questo periodo di crisi, piattume e superficializzazione musicale e sociale, non credo che tra 40 anni avrebbe orde di fan...

CENTRATO!
  • mima85
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14-07-17 09.09

giosanta ha scritto:
CENTRATO!


Ho vinto il pesciolino rosso? emo
  • maxpiano69
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14-07-17 09.58

@ mima85
giosanta ha scritto:
CENTRATO!


Ho vinto il pesciolino rosso? emo
Chiedi a greg. É lui che ha lanciato la sfida emo

Comunque si, hai sintetizzato molto bene i punti fondamentali della questione e condivido. emo
  • mima85
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14-07-17 10.09

maxpiano69 ha scritto:
Comunque si, hai sintetizzato molto bene


D'altronde di synth stiamo parlando emo

OK, la smetto emo
  • tsuki
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14-07-17 11.47

La cosa che mi fa piu' ridere è che agli albori del Moog,praticamente tra alcuni degli "addetti ai lavori" tra i quali io,ragazzino ancora in calzoni corti mi aggiravo rompendogli le palle affascinato dal mondo musicale,il Moog veniva chiamato "lo Scorreggione"....Ahhhhhhh!!!!! Quando non si è capito un tubo di un'idea nuova........emo
  • maxpiano69
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14-07-17 13.06

@ mima85
maxpiano69 ha scritto:
Comunque si, hai sintetizzato molto bene


D'altronde di synth stiamo parlando emo

OK, la smetto emo
emo emo emo giuro che il doppio senso é stato del tutto involontario emo
(anche se Freud non sará d'accordo emo)
  • greg
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14-07-17 19.14

@ mima85
maxpiano69 ha scritto:
PS: magari, cercando di rifrasare il tuo pensiero, solo a beneficio della discussione, possiamo dire che il Minimoog sta ai synth come uno Stradivari sta al violino?


Anch'io tendo di più a questo pensiero. Il Minimoog certamente spicca tra gli analogici per la sua importanza storica, il suo suono e per aver caratterizzato con la sua voce un periodo musicalmente e socialmente particolarmente florido, analogamente ad uno Stradivari (per quest'ultimo perlomeno musicalmente, perché socialmente mi sa che a quel tempo, a parte i nobili ed i ricconi gli altri non è che se la passassero 'sto granché bene). Questo però senza nulla togliere agli altri analogici, vintage o moderni che siano.

Anche perché il synth alla fin fine è solo un tassello di un mosaico molto più complesso ed esteso, composto innanzitutto dalla musica, ma anche dal periodo storico e dalla situazione sociale. Se il Minimoog fosse nato oggi, in questo periodo di crisi, piattume e superficializzazione musicale e sociale, non credo che tra 40 anni avrebbe orde di fan e lo status symbol che oggi ha il Minimoog nato negli anni '60. Anzi magari verrebbe addirittura ricordato come uno strumento che ha caratterizzato il suono di musica di scarso valore artistico, e verrebbe valutato di conseguenza.
mi tirate in ballo...........e io ballo!
e' un discorso speculativo. la non precedente invenzione del Minimoog cambierebbe la linea temporale............
Ma aldilà di argomenti alla John Titor ( Voyager docet)emo, poi non si protrebbero immaginare altri strumenti di altre case............
Diciamo che secondo me attualmente ciò che ha rovinato migliaia di potenziali tastieristi, non necessariamente bravi, ma sicuramente dediti alla riproduzione musicale, sono stati: il Karaoke di Fiorello e tutte le strumentazioni prodotte che hanno permesso di trasformare il discorso sequenza, dai primi synthsequencers fine anni '70, a mera riproduzione di basi musicali di fine anni '80 o da software per Atari e MSdos o con sequencers dedicati. Poi la Gem si inventò tastiere sempre più interfacciabili.
Tutto questo ha letteralmente annichilito per anni la ricerca nel campo dei sintetizzatori, al punto di non essere più in grado di ricuperare il terreno perduto sui concorrenti giapponesi e americani.
Io penso che la storia ci debba far riflettere e ammettere che lo Stradivari è un punto di arrivo. L'Hammond è un punto di arrivo,
il Rhodes è un punto di arrivo, il Minimoog è un punto di arrivo, il Gran Coda è un punto di arrivo, l'OB8 è un punto di arrivo. Il JP8 è un punto di arrivo. Non si prescinde più da certi strumenti, il resto come possiamo definirlo? Surrogati? Non necessariamente.
Arriveremo col software e i samples a far suonare un pianoforte meglio o quasi di uno Stenway. Il problema è lo standard, il chilo d'oro della zecca dello stato che sarà sempre il chilo do riferimento, dovesse variare il suo peso o essere meno preciso nel tempo.
Rendo l'idea?
  • greg
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14-07-17 19.18

SavateVoeanti ha scritto:
ci laviamo 24 volte al giorno

Parla per teemoemoemo
  • mima85
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14-07-17 19.58

greg ha scritto:
il Rhodes è un punto di arrivo, il Minimoog è un punto di arrivo, il Gran Coda è un punto di arrivo, l'OB8 è un punto di arrivo. Il JP8 è un punto di arrivo. Non si prescinde più da certi strumenti


Purtroppo arriverà il momento in cui lo si dovrà fare. Perché i Minimoog, i Jupiter 8, gli OB-8, eccetera, che sono tastiere che nel migliore dei casi hanno 30 anni sulle spalle, prima o poi cesseranno di funzionare. Tutti. So che la cosa può sembrare molto menagramo, io stesso visto che ho la cantina-studio piena di synth anni '80 (tra cui un Jupiter 6 ed un Jupiter 8) mi tocco i gioielli di famiglia. Ma questa purtroppo è la realtà. Si può fare in modo di allungarne la vita residua, tenendoli con cura, conservandoli in un ambiente senza grossi sbalzi di temperatura ed umidità, alimentandoli con corrente elettrica pulita, facendogli regolare manutenzione e via dicendo (che è quello che faccio sulle mie macchine). Ma i 30/40 anni sulle spalle li hanno sempre, e non so se potranno viverne ancora altrettanti.

Per non parlare dei modelli in cui progettisti si sono presi alcune libertà nell'utilizzo dei componenti, violando alcune delle regole esposte nei relativi datasheet. Ho scoperto di recente per esempio, da fonti competenti, che il sig. Tom Oberheim si è preso diverse libertà nel costruire la circuiteria attorno alcuni componenti, facendo si che questi durante l'uso vengano "stressati" più del dovuto, e questo naturalmente influisce parecchio sulla loro vita operativa. Oberheim OB-X ed Oberheim OB-Xa per esempio sono funestati da questa cosa, e di certo ciò non concorre alla loro longevità.

Magari si salveranno gli elettromeccanici (Fender Rhodes, Wurlitzer, Hammond e similari), in quanto alla loro base di funzionamento ci sono dei pezzi metallici che mal che vada possono essere riforgiati e rimodellati. Ed ovviamente gli strumenti acustici. Ma il destino degli strumenti elettronici è segnato, specie di quelli che fanno uso di chip custom (quindi praticamente tutti i polifonici analogici degli anni '80, non parliamo poi dei digitali dell'epoca che sono la fiera della customizzazione elettronica). Infatti una minima di scorta di chip un po' particolari e difficilmente trovabili me la sono dovuta fare, e dovrò aggiungerci anche qualche altro componente più in la.

Quindi per fortuna che qualcuno si è svegliato, ed ha riempito di nuovo il mercato con dei nuovi analogici che hanno ancora tutta la vita davanti.