Progetto Prog / Sperimentale. Pareri.

  • vin_roma
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03-02-24 10.23

@giosanta

Io lo dico da una vita che oggi siamo in un momento di "bassa". Quello che è stato il punto alto della sinusoide musicale l'abbiamo avuto negli anni '60/'70 ed ha continuato a foraggiare le idee per un altro ventennio.
Quello che intendevo era più "verticale": riproporre sonorità già digerite non porta all'attenzione, nonostante la sinusoide storica, si può solo eseguire un bel compito.

I Maneskin? Sfacciati, a loro modo eleganti, 70% immagine 30% musica. Sanno stare sul palco, hanno una bassista che non si vedeva dai tempi di Suzy Quatro e hanno svegliato i giovani riproponendo un'energia sul palco da tempo sopita, ma niente di nuovo per chi l'ha già vissuta.
Nel caso del brano di questo post manca l'elemento dirompente che farebbe la differenza anche in presenza di ripetizioni plateali di cose già sentite.
Ma non penso che sia loro intenzione mettere la firma su un'epoca musicale e va bene così, ci si è misurati con un tipo di genere e si è fatto un buon lavoro.
  • giosanta
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03-02-24 10.35

vin_roma ha scritto:
riproporre sonorità già digerite non porta all'attenzione

Giusto, ma all'attenzion di chi?
vin_roma ha scritto:
I Maneskin? Sfacciati, a loro modo eleganti

No, qui dissento radicalmente, ZERO assoluto su tutti i fronti, operazione PURAMENTE commerciale, usati come cavie da laboratorio dall'industria discografica.
  • vin_roma
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03-02-24 10.43

giosanta ha scritto:
No, qui dissento radicalmente, ZERO assoluto su tutti i fronti, operazione PURAMENTE commerciale, usati come cavie da laboratorio dall'industria discografica.

Qui dissento io emo
I Maneskin hanno un bel serbatoio di verve Rock innato, quasi da pensare che siano alieni o viaggiatori del tempo, casomai, dopo, i vari brand di moda sono saliti sul loro carro contribuendo ad una mira più efficace nel successo.

Ma io, ovviamente, sono lontano da loro, sono solo un testimone passivo
  • jacus78
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03-02-24 13.30

La dissenteria è un vostro diritto ragazzi emo
Tornando in topic, c'è un altro dato da considerare: mia figlia ascolta i maneskin e dice wow, io ascolto i maneskin e dico mah...
io ascolto i Genesis e mi parte la lacrimuccia di nostalgia di quegli anni, mia figlia ascolta i Genesis e dice chi sono questi?

Ciò significa che la musica che ascoltiamo oggi, stupisce e coinvolge i giovani della stessa generazione, a noi lupi di Yellowstone invece non ci passa nemmeno per il cranio perché "abbiamo già sentito". Se il brano del post lo ascoltasse mia figlia seppur non conoscendo il genere (forse), potrebbe dire wow, a noi invece ci suona un po' di Genesis un po' di Gente Giant e così via.
Sulla musica che esce oggi, dovremmo allargare la mente ad empatizzare con le nuove generazioni e ciò che ascoltano loro. E la maggior parte delle cose, a loro, risultano nuove.
Tuttavia, seppur per noi non sia una innovazione leonardiana vera e propria, anche la lampadina di Edison nei secoli non si è evoluta chissà quanto, ed il principio è rimasto pressoché tale, e così, il brano del post, che con qualche piccolissimo dettaglio tecnico migliorabile, è un buon pacchetto, e si fa ascoltare ad uso e consumo credo di entrambe le generazioni.

Ecco secondo me oggi bisogna ragionare (anche musicalmente parlando) sul fatto che i princìpi sono già stati tutti o quasi tutti ideati, oggi bisognerebbe apprezzare solo il dettaglio, l'arricchimento prodotto su un principio già esistente.
  • ideare1
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03-02-24 13.44

La domanda nasce spontanea (cit) Le case discografiche propongono musica di merda come quella che gira oggi e di conseguenza si è obbligati, per dire, ad ascoltare musica di merda ? o le case discografiche propongono quello che chiede il pubblico? Rientrando in topic, rinnovo i complimenti al brano postato. Penso che se un gruppo o un musicista riesca ad essere felice suonando musica propria anche con influenze da gruppi del passato, la trovo una bella cosa, si suona per divertimento, almeno io.
  • jacus78
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03-02-24 13.50

Chi dice che oggi giri musica di merda? chi siamo noi per giudicare un "bello" o un "brutto"? sono termini molto soggettivi e personali, ciò che piace a te non piace a me e viceversa. ogni brano produce un'emozione, e quelle, per fortuna sono soggettive, per cui anche gli aggettivi con cui definiamo i concetti lo sono. Oggi gira "QUELLA" musica. bella? brutta? chissà... l'unica cosa che si sa è che le case discografiche hanno un importante ritorno economico su questa musica a dimostrazione che la maggior parte della gente la ascolta, la scarica e la compra.
  • paolo_b3
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03-02-24 14.17

@ jacus78
Chi dice che oggi giri musica di merda? chi siamo noi per giudicare un "bello" o un "brutto"? sono termini molto soggettivi e personali, ciò che piace a te non piace a me e viceversa. ogni brano produce un'emozione, e quelle, per fortuna sono soggettive, per cui anche gli aggettivi con cui definiamo i concetti lo sono. Oggi gira "QUELLA" musica. bella? brutta? chissà... l'unica cosa che si sa è che le case discografiche hanno un importante ritorno economico su questa musica a dimostrazione che la maggior parte della gente la ascolta, la scarica e la compra.
Attenzione a giudicare la musica fine a se stessa. La musica è parte integrante della cultura di una società, deve avere un messaggio rivolto agli ascoltatori. Altrimenti è roba da museo.
  • giosanta
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03-02-24 14.48

paolo_b3 ha scritto:
Attenzione a giudicare la musica fine a se stessa. La musica è parte integrante della cultura di una società, deve avere un messaggio rivolto agli ascoltatori. Altrimenti è roba da museo.

Concordo.
In altri termini, mio parere, non vanno associati i contenuti artistici, assoluti con quelli sociologici, relativi (i miti generazionali). Si, ma chi giudica? Il vaglio della Storia, che trattiene i Beatles e i Pink Floyd e lascia fluire i Thake That (primo nome che mi è venuto in mente).
  • jacus78
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03-02-24 15.54

Capisco la vostra reticenza, ma io la realtà la vedo diversamente. La vedo più concretamente. Dietro le case discografiche ci lavorano persone, e le persone hanno famiglie e case da mantenere. La musica ormai (pur rimanendo un'arte nobile), è un lavoro come un altro, e io non trasmetterei in radio i Pink Floyd che non mi farebbero guadagnare il pane da portare a casa. Trasmetterei i Maneskin o chi per loro. Poi, che la musica sia o non sia fine a sé stessa, lo decideranno le nostre emozioni e quello che ci trasmettono. Infatti, se pur trasmetterei i Maneskin, nel privato io ascolto Pink Floyd. E come io, fanno le tante figure che stanno dietro le quinte di un lavoro musicale. Il lavoro è lavoro, l'emozione è un'altra cosa.
E per quanto riguarda i musei citati da Paolo, si, la nostra musica è da "museo", da amati della CULTURA musicale... e come tutte le culture, non si da in pasto a chicchessia, la cultura è sempre stata per pochi. Per fortuna abbiamo la libertà di scavare più nella storia, e siamo liberi di farlo per conto nostro, andando nei musei, nei teatri o semplicemente sui libri o su YouTube, indipendentemente da quello che le radio o le tv ci propinano quotidianamente.
Il vostro è un pensiero nobile che capisco benissimo anche se non lo condivido in toto, ma anche alla realtà delle cose e alla concretezza va dato il giusto peso.
  • paolo_b3
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03-02-24 16.14

jacus78 ha scritto:
Capisco la vostra reticenza,

Scusa Giò ma mi sfugge il concetto, perchè reticente? Forse riluttante?
Se posso permettermi non fare confusione. La musica crea lavoro, la musica è un arte che può essere fine a se stessa, ma il punto della discussione è se ciò che passa nel mainstram oggi è meglio o peggio di quello di ieri.
Se posso chiarire meglio il mio concetto, trovo che sia una musica più calata nella società la techno che non il reggaeton. La techno è/era ricercata da giovani perchè soddisfa/ceva il loro bisogno di alienarsi dal mondo esterno, il reggaeton mi da l'idea di qualcosa che te lo sorbisci perchè è ciò che passa il convento.
Detto ciò non condanno nulla, ascolto poco e non credo che la gente debba chiedere a me cosa ascoltare, nemmeno mia figlia.

jacus78 ha scritto:
la cultura è sempre stata per pochi.

Questo è un problema che bisognerebbe risolvere.
  • jacus78
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03-02-24 16.45

@ paolo_b3
jacus78 ha scritto:
Capisco la vostra reticenza,

Scusa Giò ma mi sfugge il concetto, perchè reticente? Forse riluttante?
Se posso permettermi non fare confusione. La musica crea lavoro, la musica è un arte che può essere fine a se stessa, ma il punto della discussione è se ciò che passa nel mainstram oggi è meglio o peggio di quello di ieri.
Se posso chiarire meglio il mio concetto, trovo che sia una musica più calata nella società la techno che non il reggaeton. La techno è/era ricercata da giovani perchè soddisfa/ceva il loro bisogno di alienarsi dal mondo esterno, il reggaeton mi da l'idea di qualcosa che te lo sorbisci perchè è ciò che passa il convento.
Detto ciò non condanno nulla, ascolto poco e non credo che la gente debba chiedere a me cosa ascoltare, nemmeno mia figlia.

jacus78 ha scritto:
la cultura è sempre stata per pochi.

Questo è un problema che bisognerebbe risolvere.
reticenti ad esprimere le vostre vere emozioni secondo me, e anche riluttanti a volerne accettare altre.... potrebbero suonare come paralleli in questo caso.
Rispondo al tuo punto con qualcosa che ho già scritto sopra: le tue domande quindi sono 2:
1) è meglio o peggio ciò che passa oggi rispetto a ieri?
1) io non mi sento di dire se è meglio o peggio. ovviamente per noi di una certa è età è peggio, per le nuove leve, di contro, se in radio passassero i Beatles sarebbe peggio per loro, si sentirebbero loro "obbligati" ad ascoltare brani che non fanno parte del loro modo di vivere. quindi cos'è meglio o peggio? io non so rispondere a questo.
2) meglio la techno perché soddisfaceva i canoni dettati della nostra società o il reggaetone che proviene da culture latine/sudamericane o similari? e/o perché lo passa il convento?
2) anche in questo caso, lo passa il convento perchè evidentemente hanno un ritorno economico maggiore, e come detto prima, è un lavoro e per tale bisogna prenderlo.
per quanto riguarda la differenza di techno/reggaetone vale lo stesso, è cambiata la società, è cambiata la cultura, i modi di fare e persino i modi di pensare e di esprimere emozioni. è cambiato tutto in 50anni. Oggi c'è l"accoglienza" e l'"inclusione", prendiamo e importiamo di tutto praticamente,... vedi in giro però alla stessa maniera gente in disco che balla techno, house e commerciale, e gente in spiaggia che balla latino, raggaetone e balli di gruppo.


Considerazione: io non so cosa è giusto e sbagliato, cosa è bello o brutto o cosa è meglio o peggio, io posso dirtelo con estrema sicurezza per quel che concerne la mia persona e le mie emozioni, ma dobbiamo renderci conto che la società è varia, molto varia, e il numero maggiore delle persone che sta al mondo, di sicuro non siamo noi amanti della musica che "capiamo" i messaggi a essa associati. Ad altri, questi messaggi semplicemente non arrivano. O ne arrivano altri, da altri generi che nulla c'azzeccano con noi.
PS, nella mia auto la radio sta spenta. è in funzione solo la usb con gli mp3, con la "mia" musica. emo
  • paolo_b3
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03-02-24 16.54

@ jacus78
reticenti ad esprimere le vostre vere emozioni secondo me, e anche riluttanti a volerne accettare altre.... potrebbero suonare come paralleli in questo caso.
Rispondo al tuo punto con qualcosa che ho già scritto sopra: le tue domande quindi sono 2:
1) è meglio o peggio ciò che passa oggi rispetto a ieri?
1) io non mi sento di dire se è meglio o peggio. ovviamente per noi di una certa è età è peggio, per le nuove leve, di contro, se in radio passassero i Beatles sarebbe peggio per loro, si sentirebbero loro "obbligati" ad ascoltare brani che non fanno parte del loro modo di vivere. quindi cos'è meglio o peggio? io non so rispondere a questo.
2) meglio la techno perché soddisfaceva i canoni dettati della nostra società o il reggaetone che proviene da culture latine/sudamericane o similari? e/o perché lo passa il convento?
2) anche in questo caso, lo passa il convento perchè evidentemente hanno un ritorno economico maggiore, e come detto prima, è un lavoro e per tale bisogna prenderlo.
per quanto riguarda la differenza di techno/reggaetone vale lo stesso, è cambiata la società, è cambiata la cultura, i modi di fare e persino i modi di pensare e di esprimere emozioni. è cambiato tutto in 50anni. Oggi c'è l"accoglienza" e l'"inclusione", prendiamo e importiamo di tutto praticamente,... vedi in giro però alla stessa maniera gente in disco che balla techno, house e commerciale, e gente in spiaggia che balla latino, raggaetone e balli di gruppo.


Considerazione: io non so cosa è giusto e sbagliato, cosa è bello o brutto o cosa è meglio o peggio, io posso dirtelo con estrema sicurezza per quel che concerne la mia persona e le mie emozioni, ma dobbiamo renderci conto che la società è varia, molto varia, e il numero maggiore delle persone che sta al mondo, di sicuro non siamo noi amanti della musica che "capiamo" i messaggi a essa associati. Ad altri, questi messaggi semplicemente non arrivano. O ne arrivano altri, da altri generi che nulla c'azzeccano con noi.
PS, nella mia auto la radio sta spenta. è in funzione solo la usb con gli mp3, con la "mia" musica. emo
emo
  • ideare1
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03-02-24 18.39

Anni 60/70 e ci metto anche anni 80.....chiunque e dico chiunque di voi potrebbe citare a distanza di mezzo secolo un infinità di brani che ancora oggi, se trasmessi in radio/tv, provocherebbero emozioni sia a molti di noi che abbiamo piu anni, sia ai piu giovani. Tra 50 anni della musica che producono oggi, quanti brani saranno ricordati? Per me ZERO ASSOLUTO !!!!! Pero' ripeto la domanda " Sta merda che fanno oggi, è perche le case discografiche fanno ascoltare solo quella o perche il pubblico vuole solo quella?
  • giosanta
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03-02-24 18.50

ideare1 ha scritto:
Anni 60/70 e ci metto anche anni 80....

Scusa se mi permetto di insistere, ma se isoliamo la musica, o qualsiasi altra forma d'arte, d'espressione, dal contesto generale, non caviamo un ragno dal buco.
Non trovo giusto pensare che i ragazzi di oggi siano più stupidi o ignoranti di quelli di ieri o l'altro ieri (io), semplicemente (?!) è tutto il contesto che è radicalmente diverso. La musica, perlomeno di un certo tipo, e non solo sono solo indicatori.
  • WTF_Bach
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03-02-24 18.53

«È così venuto in chiaro, quasi di soppiatto, ciò che nell’opera è in opera: l’apertura dell’ente nel suo essere, il farsi evento della verità»

La contesa tra terra e mondo che s’invera nel tratto della forma…
  • ideare1
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03-02-24 19.10

@ giosanta
ideare1 ha scritto:
Anni 60/70 e ci metto anche anni 80....

Scusa se mi permetto di insistere, ma se isoliamo la musica, o qualsiasi altra forma d'arte, d'espressione, dal contesto generale, non caviamo un ragno dal buco.
Non trovo giusto pensare che i ragazzi di oggi siano più stupidi o ignoranti di quelli di ieri o l'altro ieri (io), semplicemente (?!) è tutto il contesto che è radicalmente diverso. La musica, perlomeno di un certo tipo, e non solo sono solo indicatori.
Non mi permetterei mai di dare dello stupido ai ragazzi di oggi, anzi. Io ho fatto una domanda. Ascoltiamo quello che oggi ci propongono, o ci propongono quello che noi vogliamo ascoltare? Se in radio/tv ci facessero ascoltare musica di un certo livello e sono sicuro che ci sarebbe l' imbarazzo della scelta, siamo sicuri che i ragazzi la schiferebbero? Non parlo di brani che hanno fatto la storia ma musica che non vuole essere fatta ascoltare al grande pubblico, musica di qualità.
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03-02-24 19.39

@ ideare1
Non mi permetterei mai di dare dello stupido ai ragazzi di oggi, anzi. Io ho fatto una domanda. Ascoltiamo quello che oggi ci propongono, o ci propongono quello che noi vogliamo ascoltare? Se in radio/tv ci facessero ascoltare musica di un certo livello e sono sicuro che ci sarebbe l' imbarazzo della scelta, siamo sicuri che i ragazzi la schiferebbero? Non parlo di brani che hanno fatto la storia ma musica che non vuole essere fatta ascoltare al grande pubblico, musica di qualità.
I ragazzi non sono stupidi, ma forse sono nient'altro che disinteressati alla musica. Per i più è solo un intrattenimento di sottofondo, quindi più semplice e immediata è, meglio è.
  • ideare1
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03-02-24 21.33

@ markelly2
I ragazzi non sono stupidi, ma forse sono nient'altro che disinteressati alla musica. Per i più è solo un intrattenimento di sottofondo, quindi più semplice e immediata è, meglio è.
Si... forse è proprio come dici emo
  • paolo_b3
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03-02-24 21.37

Propongo di nominare una delegazione che vada a chiedere scusa ad Alan per avergli invaso il thread...
  • jacus78
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04-02-24 01.15

@ giosanta
ideare1 ha scritto:
Anni 60/70 e ci metto anche anni 80....

Scusa se mi permetto di insistere, ma se isoliamo la musica, o qualsiasi altra forma d'arte, d'espressione, dal contesto generale, non caviamo un ragno dal buco.
Non trovo giusto pensare che i ragazzi di oggi siano più stupidi o ignoranti di quelli di ieri o l'altro ieri (io), semplicemente (?!) è tutto il contesto che è radicalmente diverso. La musica, perlomeno di un certo tipo, e non solo sono solo indicatori.
quoto tutto