(Musica e dintorni) Sfogo semiserio...

29-06-18 22.03

@ benjomy
Ci sono versioni live fatte dagli stessi autori che sono persino meglio delle versioni in studio, magari fintroppo arrangiate o versioni riarmonizzate.. un esempio su tutti gino vannelli .. io spesso preferisco la versiona live a quella da studio.. altrjmenri mettiamo jn disco e smettiamo di suonare...emo ah gia’ ..è quello che fanno i djemo (chiedo venia..) emoemo
emo infatti il mio discorso si estende anche a rifacimenti fatti dagli stessi artisti o personaggi tipo sagi rei che spesso e volentieri (per me) snaturano la bellezza originale del disco.
Ma rimaniamo sempre nel campo di gusti estremamente soggettivi.
  • ahivela
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30-06-18 02.48

Spectrum ha scritto:
Spero nella rinascita delle radio "indie", con musica a licenza creative commons, cosicché i locali faranno suonare solo radio in streaming


Eh, ma cosi' togli lavoro pure ai bravi dj...emo

Spectrum ha scritto:
e solo composizioni originali senza dover dare una lira alla siae...


Cioe' in pratica vorresti che gli autori lavorino gratis per te?
Mi sembra un poco pretenzioso, nel caso non te ne fossi accorto.

Spectrum ha scritto:
Spero davvero che diventi la moda del prossimo futuro, sta decadenza non può durare per sempre.


Immagina se qualcuno tenesse nella stessa considerazione economica il tuo, di lavoro.
Altro che decadenza emo
  • mike71
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30-06-18 10.22

Ma a me sembra che fare cover se un gruppo è bravo non sia male. A me viene in mente un gruppo di Liverpool che negli anni '60 aveva iniziato facendo dischi con cover di Chuck Berry, The Shirelles e Buddy Holly. Poi alcuni dei suoi brani vennero coverizzati da Joe Cocker, Aretha Franklin, e dcine di altri.
  • SimonKeyb
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30-06-18 11.46

le coppie acustiche fortunatamente all' 80% sono ascoltabili, complice il fatto che suonano per forza a dinamiche (e volumi) bassi; poi se posso dire la mia (da chitarrista) l'uso della chitarra come strumento di accompagnamento induce a risultati mediamente migliori che non con il piano, che invece per "tenere banco" in duo richiede un livello musicale e tecnico decisamente più alto da parte del performer.
  • anonimo
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30-06-18 16.59

ahivela ha scritto:
Eh, ma cosi' togli lavoro pure ai bravi dj...emo


Mica vero. Le radio nei locali sono utilizzate da sempre, con la discriminante che devono pagarci la tassa SIAE. Alcuni locali hanno sostituito le radio tradizionali con servizi in streaming online come Jamendo, abbattendo i costi SIAE che possono essere riutilizzati per altre iniziative, vedi live music.

ahivela ha scritto:
Cioe' in pratica vorresti che gli autori lavorino gratis per te?
Mi sembra un poco pretenzioso, nel caso non te ne fossi accorto.


Sei male informato. La CC non ha niente a che vedere con la gratuità, è una licenza "non esclusiva", significa che puoi modellare a tuo piacimento i diritti derivanti dall'uso dei tuoi brani. L'iscrizione alla SIAE conviene solo se hai un grande guadagno (migliaia di euro) sulle royalties, in caso contrario i costi non li copri neanche con cento borderò l'anno.
Se vuoi approndire l'argomento...

SimonKeyb ha scritto:
l'uso della chitarra come strumento di accompagnamento induce a risultati mediamente migliori che non con il piano, che invece per "tenere banco" in duo richiede un livello musicale e tecnico decisamente più alto da parte del performer


Mah.... gusti personali. Che la chitarra solista sia uno strumento più facile del "piano solo", ci andrei cauto. Finché si resta a livelli di chitarra da spiaggia o poco più, posso essere d'accordo, ma proviamo ad andare oltre: la chitarra classica richiede anni solo per imparare bene a gestire le dinamiche, il tocco... lo studio dell'armonia moderna sulla chitarra impone diteggiature molto più complesse rispetto al piano, e infatti sono pochi i chitarristi a superare a questo step, la maggior parte abbandona e si accontenta di rimanere a un livello di accompagnamento poco più che sufficiente.

Tornando in tema acustico, a me il piano piace molto di più, se solo penso all'estensione dei registri che mancano alla chitarra, a livello di range di frequenze non lo batte nessuno.... Sarà che avendo suonato il basso per molti anni, in uno strumento ho bisogno di sentire anche le note di "quei" registri!
Forse la chitarra acustica se la gioca sul potenziale espressivo maggiore, su certe tessiture armoniche ottenibili con gli alternate tuning..... ma occorrono tecnica e sentimento notevoli per esprimersi, anni di duro lavoro e testardaggine.... Poi ci mancherebbe, per riempire il sottofondo di un apericena possono bastare qualche "riff", trick o risoluzione armonica prelevati da youtube. Contenti loro...
  • ahivela
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30-06-18 17.29

Spectrum ha scritto:
Sei male informato. La CC non ha niente a che vedere con la gratuità, è una licenza "non esclusiva", significa che puoi modellare a tuo piacimento i diritti derivanti dall'uso dei tuoi brani. L'iscrizione alla SIAE conviene solo se hai un grande guadagno (migliaia di euro) sulle royalties, in caso contrario i costi non li copri neanche con cento borderò l'anno.
Se vuoi approndire l'argomento...


Non vorrei contraddirti, ma il male informato sei tu.
Hai scritto una serie di castronerie logiche e pratiche, per lo piu' derivanti dalla solita vulgata imperante della "siaeladra".
La siae costa 60 euro l'anno, come mandante. Molto, molto lontano dalle tue "migliaia di euro" e dai tuoi cento bordero'.
Quello che paghi alla siae va principalmente agli autori, una piccola parte allo stato in tasse, e una minima percentuale alla siae stessa.
Se poi i tuoi brani non incassano, perche' magari non se li fila nessuno, o perche' non fai concerti, non e' certo colpa della siae.
Quando tu scrivi "senza dover dare una lira alla siae" stai dicendo, papale papale, ma senza rendertene conto... che non vuoi pagare gli autori.
Poi anche il "modellare a tuo piacimento i diritti" (con le CC) e' tutto un programma...
Che cosa significa? I soldi da una parte devono uscire, qualcuno deve pagare. Due sono le cose: o decidi che gli autori vanno pagati, e quindi CC, Siae o Pincopallino cambia poco: devi cacciare i denari. Oppure che non li vuoi pagare, e torniamo al punto di partenza.
PS Non lavoro per la siae, e le riconosco tanti difetti, ma e' comunque una delle migliori al mondo, per equita', capillarita' ed efficienza nella gestione dei diritti d'autore, specie negli ultimi tempi.
  • anonimo
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30-06-18 17.42

@ ahivela
Spectrum ha scritto:
Sei male informato. La CC non ha niente a che vedere con la gratuità, è una licenza "non esclusiva", significa che puoi modellare a tuo piacimento i diritti derivanti dall'uso dei tuoi brani. L'iscrizione alla SIAE conviene solo se hai un grande guadagno (migliaia di euro) sulle royalties, in caso contrario i costi non li copri neanche con cento borderò l'anno.
Se vuoi approndire l'argomento...


Non vorrei contraddirti, ma il male informato sei tu.
Hai scritto una serie di castronerie logiche e pratiche, per lo piu' derivanti dalla solita vulgata imperante della "siaeladra".
La siae costa 60 euro l'anno, come mandante. Molto, molto lontano dalle tue "migliaia di euro" e dai tuoi cento bordero'.
Quello che paghi alla siae va principalmente agli autori, una piccola parte allo stato in tasse, e una minima percentuale alla siae stessa.
Se poi i tuoi brani non incassano, perche' magari non se li fila nessuno, o perche' non fai concerti, non e' certo colpa della siae.
Quando tu scrivi "senza dover dare una lira alla siae" stai dicendo, papale papale, ma senza rendertene conto... che non vuoi pagare gli autori.
Poi anche il "modellare a tuo piacimento i diritti" (con le CC) e' tutto un programma...
Che cosa significa? I soldi da una parte devono uscire, qualcuno deve pagare. Due sono le cose: o decidi che gli autori vanno pagati, e quindi CC, Siae o Pincopallino cambia poco: devi cacciare i denari. Oppure che non li vuoi pagare, e torniamo al punto di partenza.
PS Non lavoro per la siae, e le riconosco tanti difetti, ma e' comunque una delle migliori al mondo, per equita', capillarita' ed efficienza nella gestione dei diritti d'autore, specie negli ultimi tempi.
Ho capito, o sei un dipendente della Siae, o sei uno dei pochi italiani che vivono di rendita con i diritti di quelle 2-3 canzoni che ti suonano nei pianobar o nelle sale da ballo di mezza italia. I miei complimenti, ma mi spiace avvisarti che dai miei borderò non ti arriva un euro emo

PS: magari, anche solo per educazione, dagli un'occhiata a quel link...
  • ahivela
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30-06-18 17.51

Spectrum ha scritto:
Ho capito,


mmmm.... non si direbbe...

Spectrum ha scritto:
PS: magari, anche solo per educazione, dagli un'occhiata a quel link...


Ma che occhiata vuoi che dia?
Conosco benissimo le CC, ho svariati brani protetti sotto varie licenze CC, ne ho altri con Siae, altri con altre societa', e altri totalmente "scoperti"...
A ciascuno il suo. Ogni soluzione ha pro e contro, a condizione di sapere di cosa si sta parlando. emo
  • anonimo
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30-06-18 17.53

ahivela ha scritto:
ho svariati brani protetti sotto varie licenze CC


Nome autore e titoli? Anche in pvt. Come ben saprai esiste un database pubblico delle opere concesse in CC.
  • ahivela
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30-06-18 17.56

Spectrum ha scritto:
Nome autore e titoli? Anche in pvt. Come ben saprai esiste un database pubblico delle opere concesse in CC.


Siamo alla "foto eloquente per chi ce l'ha piu' lungo"?
  • anonimo
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30-06-18 17.56

Già l'incipit è tutto un programma

"Iscriversi a SIAE è il miglior modo per tutelare il tuo diritto d’autore"

Falso. La SIAE non tutela un bel niente.

Certo, ha abbassato le tariffe di iscrizione e aumentato le tasse sulle filodiffusioni e sull'intrattenimento nei locali... E infatti molti piccoli esercenti che prima facevano suonare, ora nisba!...d'altronde, povera Siae, vanno compatiti, la coperta è corta, da qualche parte bisogna pur rifarsi... e sennò come le versiamo le royalties ai soliti noti? Ma ormai è storia vecchia.
Non mi permetterei mai di dire che è un ente ladro, però rispetto a molti omologhi esteri, di difetti ce ne ha eccome. Ma siamo in Italia, va bene tutto.
  • Raptus
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30-06-18 18.00

@ SimonKeyb
le coppie acustiche fortunatamente all' 80% sono ascoltabili, complice il fatto che suonano per forza a dinamiche (e volumi) bassi; poi se posso dire la mia (da chitarrista) l'uso della chitarra come strumento di accompagnamento induce a risultati mediamente migliori che non con il piano, che invece per "tenere banco" in duo richiede un livello musicale e tecnico decisamente più alto da parte del performer.
Questo è dovuto alla musica contemporanea di derivazione rock che si adatta alla chitarra acustica, questo mondo è enormemente più grande del mondo della musica moderna adattabile al pianoforte in solo.
E' dovuto pure alla bassa cultura musicale sia dei tastieristi in generale (siamo pochi e spesso banali) che del pubblico.
Ad esempio un live con una "Smells like teen spirit" versione Tori Amos non credo che la sentirò mai.
Anch'io faccio acustico, anche io suonicchio la chitarra (da poco ma mi piace molto), ma non credo dipenda dallo strumento.
La chitarra permette di esprimere emozioni particolari perchè la dinamica è direttamente collegata al musicista che suona... ma tutto questo ha dei limiti che sono appunto le canzoni stesse (se accompagni una cantante non puoi fare troppo il "figo"). Il pianoforte invece ti permette di fare il figo ed il pubblico sembra quasi aspettarselo per definizione.
Se uno ha un minimo di inventiva la canzone al piano fatta nella maniera adatta secondo me ha ancora un grande fascino.
  • anonimo
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30-06-18 18.11

raptus ha scritto:
d esempio un live con una "Smells like teen spirit"


Magari! Almeno ci sarebbe un pò di varietà nei repertori... sempre le solite "What's up", "No woman no cry", "wish you were here", "knockin'on heaven's door", "patience", "easy", "jammin'"... emo
Ma la cosa che mi fa più rabbrividire è che molti di loro non sembrano neanche interessati a ciò che stanno suonando... pare che aspettino di finire per prendersi i soldi, arrivederci e grazie. Vedere questo atteggiamento da giovani leve è deprimente. Mi diverto di più a vedere gli "anta" che si dilettano a suonare blues, almeno ci credono e qualcosa riescono a trasmetterti. La musica è diventata una grande fabbrica e questo mi rattrista molto.
  • benjomy
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02-07-18 15.26

@ SimonKeyb
le coppie acustiche fortunatamente all' 80% sono ascoltabili, complice il fatto che suonano per forza a dinamiche (e volumi) bassi; poi se posso dire la mia (da chitarrista) l'uso della chitarra come strumento di accompagnamento induce a risultati mediamente migliori che non con il piano, che invece per "tenere banco" in duo richiede un livello musicale e tecnico decisamente più alto da parte del performer.
non concordo.. il suono della chitarra ha molte meno dinamiche, molte meno sfumature della ricchezza di un piano....o di quello che si può far econ un piano io parlo a parità (più o meno) di competenze tecniche..
  • maxpiano69
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02-07-18 15.44

@ benjomy
non concordo.. il suono della chitarra ha molte meno dinamiche, molte meno sfumature della ricchezza di un piano....o di quello che si può far econ un piano io parlo a parità (più o meno) di competenze tecniche..
Secondo me, a paritá di bravura del chitarrista o pianista di turno, dipende molto dal repertorio; ci sono generi per i quali il supporto ritmico che puó fornire una chitarra é difficilmente replicabile al piano che viceversa per estensione e capacitá armoniche e polifoniche é vincente in altri generi. Le sfumature e le dinamiche un bravo musicista che conosce il suo strumenti le cava da entrambi.

PS: un po’ quel che diceva raptus nel suo precedente post
  • fulezone
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02-07-18 17.45

@ maxpiano69
Secondo me, a paritá di bravura del chitarrista o pianista di turno, dipende molto dal repertorio; ci sono generi per i quali il supporto ritmico che puó fornire una chitarra é difficilmente replicabile al piano che viceversa per estensione e capacitá armoniche e polifoniche é vincente in altri generi. Le sfumature e le dinamiche un bravo musicista che conosce il suo strumenti le cava da entrambi.

PS: un po’ quel che diceva raptus nel suo precedente post
Io devo dire che un brano in cui canta un lui e una lei mi piace molto e lo trovo completo,
Poi se questo è ben arrangiato ti da emozioni che ti fanno sognare e riempiono l'anima,
uno tra questi ad esempio è Vivere di Gerardina Trovato in cui canta con Andrea Bocelli,
o Carmen Consoli che canta con Mario Venuti la canzone Mai come ieri.
Se poi questo viene accompagnato da uno o più strumenti acustici in un duo unplugged
devo dire che spesso lo preferisco a migliaia di cavi, suoni troppo forti e aggressivi,
una chitarra ben suonata e due voci, o una chitarra un piano e due voci... Ma cosa c'è di più bello?
Ci deve essere per forza il basso la batteria 3 chitarre elettriche che fanno casino?
La semplicità secondo me in molti contesti vince su tutto!
Alternativa opposta invece a quella descritta è piano, contrabbasso, batteria e voce femminile
che se puoi viene accompagnato da una tromba diventa una cosa da favola che ti fa sognare!
  • benjomy
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02-07-18 18.04

@ maxpiano69
Secondo me, a paritá di bravura del chitarrista o pianista di turno, dipende molto dal repertorio; ci sono generi per i quali il supporto ritmico che puó fornire una chitarra é difficilmente replicabile al piano che viceversa per estensione e capacitá armoniche e polifoniche é vincente in altri generi. Le sfumature e le dinamiche un bravo musicista che conosce il suo strumenti le cava da entrambi.

PS: un po’ quel che diceva raptus nel suo precedente post
si si max certo.. però a gusto personale (sarò di parte...emo) trovo più monotono e "stancante" (all'ascolto) alla lunga l'accompagnamento con la chitarra, anche per le frequenze "fisiologiche" dello strumento
  • anonimo
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02-07-18 18.13

fulezone ha scritto:
uno o più strumenti acustici in un duo unplugged
devo dire che spesso lo preferisco a migliaia di cavi, suoni troppo forti e aggressivi,
una chitarra ben suonata e due voci, o una chitarra un piano e due voci... Ma cosa c'è di più bello?


Quoto molto volentieri ciò che scrivi. La dimensione intimista di Nick Drake, Battisti, De André, Tuck & Patti (i primi che mi vengono a mente)... Ce ne fossero!
Proprio perchè è una dimensione a cui tengo particolarmente, mi rattrista constatare che il filone "unplugged" abbia generato centinaia di duo acustici in stile "due salti in padella" che speculano su questo genere per far quattrini, con repertori standardizzati e identici l'uno all'altro.
  • fulezone
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02-07-18 18.51

Spectrum ha scritto:
abbia generato centinaia di duo acustici in stile "due salti in padella" che speculano su questo genere per far quattrini, con repertori standardizzati e identici l'uno all'altro.

Come diceva Robin Williams il mio attore preferito nel mio film preferito L'attimo fuggente la poesia, come la musica intesa anch'essa come una forma di poesia ha un solo scopo, e scusa la volgarita ed è la scopata quindi a questo punto se il primo scopo non è totalmente legato alla riproduzione il secondo scopo naturale è cmq legato alla sopravvivenza cioè fare soldi
  • anonimo
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02-07-18 19.07

fulezone ha scritto:
è cmq legato alla sopravvivenza cioè fare soldi


Ma de che? Questi mica sono musicisti, son figli di papà esibizionisti... e non mettergli nel repertorio accordi di settima maggiore o semidiminuiti che vanno nel pallone emo