Roland jupiter-80. È un pesce d'aprile?

  • ruggero
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22-04-11 18.16

efis007 ha scritto:
Approposito dei bottoni sotto la tastiera mi chiedo se chi li ha criticati ha mai avuto in passato degli organi a due manuali.


hai ragione fratello!!!
chi viene dagli ELECTONE lo sa...
  • efis007
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22-04-11 18.54

Guarda, io avuto Farfisa, Solton, Elka, Crumar, e Yamaha electone.
Di organi ai tempi ne ho fatti girare parecchi, ne ho avuto almeno una decina, e tutti avevano i bottoni sotto il primo manuale.
L'Elka X750 poi lo ricordo con grande affezione (maronna se suonava sto organo!).

Insomma la bottoniera sotto il manuale era uno standard, irrinunciabile per qualsiasi musicista.
Poi sono arrivate le tastiere e questo accorgimento è scomparso (in peggio).
Roland quindi ha fatto la cosa più intelligente che poteva fare, ha riportato in auge un sistema live indispensabile.
E mi auguro che in futuro si prosegua su questa strada anzichè continuare a menarla coi tamagochi da pigiare sul display o coi pulsantini modello telefonino cellulare sul pannello principale.

Oltretutto hai notato la forma dei bottoni del JP80 sul pannello principale?
Guarda bene come sono fatti.

Non solo sono grandi (e quindi più pratici degli schiribuzzini modello cellulare che fanno adesso), ma la loro forma "rialzata" è fatta appositamente per essere acchiappati al volo.
Basta un niente, un minimo tocco del dito per azionarli.
Non è necessario usare nè la mira, nè una forte pressione per azionarli (i bottoni del mio M3 ad esempio col cavolo che li tocchi e vanno, devi prenderli con precisione assoluta al centro altrimenti si ingrippano, si piegano di lato, non commutano, e inoltre devi premerli belli forte).
Insomma il JP80 quanto ad ergonomia per uso musicale è centrato in pieno.
Un signor "live instrument" come dio comanda (a parte il NS, imbattibile da questo punto di vista). emo
Sono davvero felice che Roland abbia fatto questo strumento, anzi non vedo l'ora di provarlo personalmente perchè ho come il sentore che ne ricaverò un'eccelente impressione, sia ergonomica, sia sonora.
emo
Edited 22 Apr. 2011 17:57
  • afr
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22-04-11 18.58

@ efis007
Guarda, io avuto Farfisa, Solton, Elka, Crumar, e Yamaha electone.
Di organi ai tempi ne ho fatti girare parecchi, ne ho avuto almeno una decina, e tutti avevano i bottoni sotto il primo manuale.
L'Elka X750 poi lo ricordo con grande affezione (maronna se suonava sto organo!).

Insomma la bottoniera sotto il manuale era uno standard, irrinunciabile per qualsiasi musicista.
Poi sono arrivate le tastiere e questo accorgimento è scomparso (in peggio).
Roland quindi ha fatto la cosa più intelligente che poteva fare, ha riportato in auge un sistema live indispensabile.
E mi auguro che in futuro si prosegua su questa strada anzichè continuare a menarla coi tamagochi da pigiare sul display o coi pulsantini modello telefonino cellulare sul pannello principale.

Oltretutto hai notato la forma dei bottoni del JP80 sul pannello principale?
Guarda bene come sono fatti.

Non solo sono grandi (e quindi più pratici degli schiribuzzini modello cellulare che fanno adesso), ma la loro forma "rialzata" è fatta appositamente per essere acchiappati al volo.
Basta un niente, un minimo tocco del dito per azionarli.
Non è necessario usare nè la mira, nè una forte pressione per azionarli (i bottoni del mio M3 ad esempio col cavolo che li tocchi e vanno, devi prenderli con precisione assoluta al centro altrimenti si ingrippano, si piegano di lato, non commutano, e inoltre devi premerli belli forte).
Insomma il JP80 quanto ad ergonomia per uso musicale è centrato in pieno.
Un signor "live instrument" come dio comanda (a parte il NS, imbattibile da questo punto di vista). emo
Sono davvero felice che Roland abbia fatto questo strumento, anzi non vedo l'ora di provarlo personalmente perchè ho come il sentore che ne ricaverò un'eccelente impressione, sia ergonomica, sia sonora.
emo
Edited 22 Apr. 2011 17:57
dato che non ho mai avuto/suonato un organo, potresti farmi notare ( magari nel caso specifico del J80 ) quale potrebbe essere il plus di tale soluzione?

tnx
  • efis007
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22-04-11 19.11

E beh è difficile ARF capire cosa significhi.
Bisogna averlo provato in anni di "organismo".
Ti dico solo che durante le esecuzioni live dove hai la necessità di cambiare velocissimamente i suoni la bottoniera permette un'agevolazione notevole.
Si possono cambiare i suoni senza staccare le mani dai tasti, magari mentre tieni un accordo, e col pollice tacc, cambi il suono.
Insomma è una cosa molto comoda che, una volta appresa in anni di tecnica organistica, non riesci quasi più a farne a meno.
Però così su due piedi è difficile da spiegare.
Ti dico solo che quando ce l'hai, e hai capito i vantaggi che ti porta, farai fatica suonare su altre tastiere, ti sentirari sempre mancare qualcosa.
E quel qualcosa è appunto la bottoniera sotto pollice.
Ovviamente poi è questione di abitudine.
C'è chi la usa tanto, chi la usa meno, chi non la usa affatto perchè non è abituato.
Fatto sta che averla è un "plus", è un'accorgimento mirato a favorire il musicista, non a sfavorirlo.
Qualunque accorgimento atto a favorire il musicista nella sua performance è quindi sempre bene accetto.
emo
  • afr
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22-04-11 19.13

@ efis007
E beh è difficile ARF capire cosa significhi.
Bisogna averlo provato in anni di "organismo".
Ti dico solo che durante le esecuzioni live dove hai la necessità di cambiare velocissimamente i suoni la bottoniera permette un'agevolazione notevole.
Si possono cambiare i suoni senza staccare le mani dai tasti, magari mentre tieni un accordo, e col pollice tacc, cambi il suono.
Insomma è una cosa molto comoda che, una volta appresa in anni di tecnica organistica, non riesci quasi più a farne a meno.
Però così su due piedi è difficile da spiegare.
Ti dico solo che quando ce l'hai, e hai capito i vantaggi che ti porta, farai fatica suonare su altre tastiere, ti sentirari sempre mancare qualcosa.
E quel qualcosa è appunto la bottoniera sotto pollice.
Ovviamente poi è questione di abitudine.
C'è chi la usa tanto, chi la usa meno, chi non la usa affatto perchè non è abituato.
Fatto sta che averla è un "plus", è un'accorgimento mirato a favorire il musicista, non a sfavorirlo.
Qualunque accorgimento atto a favorire il musicista nella sua performance è quindi sempre bene accetto.
emo
sei stato chiarissimo, chiaro le cose vanno usate per poterne apprezzare l'utilità, non avendo mai avuto esperienza in merito ho preferito chiedere

tnxemo


... comunque sarei afr emo
Edited 22 Apr. 2011 17:14
  • efis007
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22-04-11 19.21

Dimenticavo, anche il "bean" (o come si chiama) ho sempre ritenuto che sia un bell'accorgimento.
Avere ad esempio un tappetone di archi, e con un movimento della mano nell'aria puoi controllargli l'espressione, è molto appagante.
Prova a simulare il movimento adesso.
Prova a fingere di suonare un accordo di archi con la mano destra, e con la sinistra muovi la mano sù e giù per variarne l'espressione.
Non lo trovi molto più naturale del non mettere la mano sinistra su uno slider e muoverlo avanti e indietro?

Naturalmente potresti dire "sì ok, ma basta un bel pedale d'espressione per ottenere lo stesso scopo".
Verissimo.
Infatti il pedale d'espressione è un bell'accorgimento che funziona molto bene.
Tuttavia il muovere la mano "nell'aria" mi sembra una cosa ancor più naturale che non muovere un piede.
Insomma è come dirigere con la mano un'orchestra, la sensazione di movimento che se ne ricava ha la stessa naturalezza.

Questo dispositivo devo ammettere che mi ha sempre affascianato e non lo trovo un dispositivo stupido.
Usato bene è piacevole per il musicista.
In sostanza è un altro accormento atto a favorire il musicista anzichè sfavorirlo.
Se poi lo si vuole usare o no è un discorso a parte.
Se l'avessi sullo Stage molto probabilmente lo userei spesso per fare determinate cose.
Ma purtroppo non ce l'ho. emo
  • efis007
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22-04-11 19.23

afr ha scritto:
... comunque sarei afr emo
Edited 22 Apr. 2011 17:14

Azz hai ragione.

ARF sapeva un po' troppo di arrapato, soprattutto se ripetuto tre volte "arf arf arf". emo

Pardon chiedo scusa AFR.
emo
  • SMARTKID
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22-04-11 19.44

@ efis007
afr ha scritto:
... comunque sarei afr emo
Edited 22 Apr. 2011 17:14

Azz hai ragione.

ARF sapeva un po' troppo di arrapato, soprattutto se ripetuto tre volte "arf arf arf". emo

Pardon chiedo scusa AFR.
emo
in effetti...


aldo, meno male..

emo
  • losfogos
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22-04-11 20.03

ARF ....emoemoemoemoemo
  • afr
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22-04-11 20.06

uilà ragazzi indisciplinati! emo



emoemo
Edited 22 Apr. 2011 18:06
  • Mykelus
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22-04-11 20.07

Anche Roland ci Fotte (soldi)
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22-04-11 20.25

@ Mykelus
Anche Roland ci Fotte (soldi)
o magari... Aldo ci Radia dal Forum...

emo
  • SimonKeyb
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22-04-11 20.43

afr ha scritto:
il concetto, è spiegato in uno dei vari video, quando venne presentato il primo J8 l'intento era di proporre una macchina che emulasse gli strumenti acustici, trombette violini e simili.

osteria hai ragione!!!

però non ha molto senso... anche il moog era nato per emulare gli strumenti a fiato, come l'hammond il suono di organo liturgico.

poi è nato uno strumento nuovo da questo tentativo di emulazione, ma mi sembra una gran minchiata applicare quel concetto per una macchina moderna!!!!

è come fare un HAMMOND con dentro suoni campionati di pipe organ!!!

oppure un MOOG che emula i flautini e le trombe...

ma si può?? emo
  • SimonKeyb
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22-04-11 20.45

efis007 ha scritto:
Dimenticavo, anche il "bean"


si chiama D BEAM

emoemoemoemoemoemoemoemo
  • SMARTKID
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22-04-11 22.04

Perbaccolina.. per non dire.. oh cazzo. Non sapevo bastasse cliccare sul nome dell 'ultimo post, per andare alla fine della discussione. chiedo perdono.

Pero', era da un po' che non sentivo la mannaia scendere sulla testa... ogni tanto un po' di adrenalina ci vuole..emo

ok, visto che proseguiamo qui.. sai dirmi qualcosa AFR (e non ARF..) su eventuali punto di contatto tra il j80 e il v synth?

thanks
emo
  • efis007
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22-04-11 22.45

SimonKeyb ha scritto:
è come fare un HAMMOND con dentro suoni campionati di pipe organ!!!

oppure un MOOG che emula i flautini e le trombe...

ma si può?? emo

Infatti.
Secondo me (e premetto che potrei avere torto) stiamo assistendo a una evoluzione del concetto di tastierismo.
Dopotutto basta guardare i vari segmenti: digital piano, workstation, synth, arranger.
Una volta questi strumenti avevano una spiccata differenza dal punto di vista sonoro, tanto che era quasi assurdo cercare di paragonare i suoni di un segmento con un altro.
Oggi invece se ci fate caso le cose si stanno livellando non poco.
Un arranger ha suoni belli tanto quanto una workstation (pensate a Tyros giusto per fare un esempio).
E una WS ha suoni belli tanto quanto un digital piano (pensate a Kronos ad esempio).
Insomma se una volta il cercare di paragonare macchine completamente diverse tra loro era "diabulus", oggi questo discorso non è più tanto così, la qualità sonora generale di tutte queste tastiere (anche se appartenenti a settori diversi) è estremamente elevata, per non dire altamente competitiva.
Non solo.
Si assiste anche a un radicale scoinvolgimento di certe categorie di macchine le quali, per definizione, dovrebbero fare soltanto delle cose specifiche, ma poi sul lato pratico vanno a farne altre che nulla hanno a che vedere con la tipologia di strumento.
Giusto qualche esempio per far capire il concetto: un Roland RD700 o un kawai MP6 oltre a fare i "piani digitali" fanno anche suoni che non centrano niente con un piano digitale (archi, synth, chitarre, batterie, cori, etc etc), ossia di fatto cercano di "pestare i piedi" (concedetemi questo termine) alle workstation.
Stessa cosa per il noto Nord Stage, dichiarato apertamente come stage piano, ma si permette di fare anche hammond migliori delle WS e suoni di synth da vero sintetizzatore, nonostante il NS non è un sintetizzatore, è uno stage piano.
Oppure dall'altra parte abbiamo Kronos e JP80 che si affacciano al pubblico cercando di pestare i piedi agli stage pianos quanto a qualità dei suoni di pianoforte.

In sostanza quello che sto notando è proprio questo ridimensionamento globale degli strumenti, dove lentamente si stanno svanendo le specifiche categorie che c'erano una volta, per lasciare spazio a una nuova categoria di... chiamiamoli... "strumenti generici tutto fare di altissimo livello sonoro".
I digital piano stanno diventando sempre più WS.
Le WS stanno diventando sempre più digital piano.
Gli arranger idem.
I sintetizzatori anche (basta pensare al Nord Wave, ossia un synth, ma che usa campioni di strumenti veri come si trovano nelle WS).

Io in tutto questo vedo una corsa irrefrenabile al "tutto compreso e tutto bello".
E poco importa se sia un digital piano, o una WS, o un synth.
Quello che si nota è che, qualunque sia la natura dello strumento, c'è quasi sempre questa caratteristica del "tutto compreso e tutto bello".
Il JP80 non si discosta da questa moda.
E' un synth, non un digital piano, ma si permette di fare cose che teoricamente non dovrebbero riguardargli (i pianoforti).
E il bello è che le fa pure bene!
Da quì vien da chiedersi: ha ancora senso nel 2011 parlare di tipologie di strumenti? emo

Parliamone.
emo
Edited 22 Apr. 2011 20:53
  • stesgarbi
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23-04-11 00.25

Una piccola riflessione . . .

Questo Jupiter 80, per il nome attribuitogli e per il look revival, secondo me sta scontando alcune critiche pregiudiziali, a mio avviso infondate (oltre che premature).

A mio parere, infatti, l'errore è quello di volerlo "comparare" al glorioso Jupiter 8.
In realtà, si tratta di una machina del tutto diversa.
La filosofia di Roland non è analoga a quella di Dave Smith, che ha riproposto una machina comunque analogica, con il nome Prophet.

Qui siamo di fronte ad un synth completamente differente, laddove il nome ed il look "Jupiter" costituiscono solo una "veste grafica" a scopo pubblicitario, che al limite potremmo considerare un po' ardito ed in stile "japan-marketing".

Personalmente credo che dovremmo fare finta che questa macchina non si chiami Jupiter . . . ma, che so, "pincopalla" . . . ed apprezzarla (in positivo o in negativo) per quella che è.

Stefano
  • ivanzajic
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  • Thanks: 49  

23-04-11 04.23

si comunque il nome Jupiter era sottinteso già con il Jd800. cioè Jupiter digital 800, o con lo jp8000, abbreviazione di jupiter 8000 appunto, mentre questo è lo jupiter 80, è tipico roland, nessuna novità
  • SMARTKID
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23-04-11 12.20

@ stesgarbi
Una piccola riflessione . . .

Questo Jupiter 80, per il nome attribuitogli e per il look revival, secondo me sta scontando alcune critiche pregiudiziali, a mio avviso infondate (oltre che premature).

A mio parere, infatti, l'errore è quello di volerlo "comparare" al glorioso Jupiter 8.
In realtà, si tratta di una machina del tutto diversa.
La filosofia di Roland non è analoga a quella di Dave Smith, che ha riproposto una machina comunque analogica, con il nome Prophet.

Qui siamo di fronte ad un synth completamente differente, laddove il nome ed il look "Jupiter" costituiscono solo una "veste grafica" a scopo pubblicitario, che al limite potremmo considerare un po' ardito ed in stile "japan-marketing".

Personalmente credo che dovremmo fare finta che questa macchina non si chiami Jupiter . . . ma, che so, "pincopalla" . . . ed apprezzarla (in positivo o in negativo) per quella che è.

Stefano
come parli bene..... sembri un avvocato..emo



comunque sono assolutamente d accordo con te. E' ovvio pero' che se mi proponi un oggetto con il nome jupiter 80, con i colori e look dello jupiter, magari qualche pensiero e paragone al vecchio glorioso j8 viene non trovi? sono proprio loro che sbandierandolo a titolo pubblicitario con questa veste, "costringono" gli utenti a voli pindarici su eventuali somiglianze con lo jupiter originale (e inimitabile).

Ps Una curiosita': guardate su mercatino musicale, cliccando jupiter 8. Un tale lo cerca usato a 400, un altro lo vende usato a 5200! chi è folle dei 2??? emo


meditate gente..emo



buona Pasqua a tutti!
Skemo
Edited 23 Apr. 2011 10:20
  • Jeanlu
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23-04-11 15.45

@ efis007
SimonKeyb ha scritto:
è come fare un HAMMOND con dentro suoni campionati di pipe organ!!!

oppure un MOOG che emula i flautini e le trombe...

ma si può?? emo

Infatti.
Secondo me (e premetto che potrei avere torto) stiamo assistendo a una evoluzione del concetto di tastierismo.
Dopotutto basta guardare i vari segmenti: digital piano, workstation, synth, arranger.
Una volta questi strumenti avevano una spiccata differenza dal punto di vista sonoro, tanto che era quasi assurdo cercare di paragonare i suoni di un segmento con un altro.
Oggi invece se ci fate caso le cose si stanno livellando non poco.
Un arranger ha suoni belli tanto quanto una workstation (pensate a Tyros giusto per fare un esempio).
E una WS ha suoni belli tanto quanto un digital piano (pensate a Kronos ad esempio).
Insomma se una volta il cercare di paragonare macchine completamente diverse tra loro era "diabulus", oggi questo discorso non è più tanto così, la qualità sonora generale di tutte queste tastiere (anche se appartenenti a settori diversi) è estremamente elevata, per non dire altamente competitiva.
Non solo.
Si assiste anche a un radicale scoinvolgimento di certe categorie di macchine le quali, per definizione, dovrebbero fare soltanto delle cose specifiche, ma poi sul lato pratico vanno a farne altre che nulla hanno a che vedere con la tipologia di strumento.
Giusto qualche esempio per far capire il concetto: un Roland RD700 o un kawai MP6 oltre a fare i "piani digitali" fanno anche suoni che non centrano niente con un piano digitale (archi, synth, chitarre, batterie, cori, etc etc), ossia di fatto cercano di "pestare i piedi" (concedetemi questo termine) alle workstation.
Stessa cosa per il noto Nord Stage, dichiarato apertamente come stage piano, ma si permette di fare anche hammond migliori delle WS e suoni di synth da vero sintetizzatore, nonostante il NS non è un sintetizzatore, è uno stage piano.
Oppure dall'altra parte abbiamo Kronos e JP80 che si affacciano al pubblico cercando di pestare i piedi agli stage pianos quanto a qualità dei suoni di pianoforte.

In sostanza quello che sto notando è proprio questo ridimensionamento globale degli strumenti, dove lentamente si stanno svanendo le specifiche categorie che c'erano una volta, per lasciare spazio a una nuova categoria di... chiamiamoli... "strumenti generici tutto fare di altissimo livello sonoro".
I digital piano stanno diventando sempre più WS.
Le WS stanno diventando sempre più digital piano.
Gli arranger idem.
I sintetizzatori anche (basta pensare al Nord Wave, ossia un synth, ma che usa campioni di strumenti veri come si trovano nelle WS).

Io in tutto questo vedo una corsa irrefrenabile al "tutto compreso e tutto bello".
E poco importa se sia un digital piano, o una WS, o un synth.
Quello che si nota è che, qualunque sia la natura dello strumento, c'è quasi sempre questa caratteristica del "tutto compreso e tutto bello".
Il JP80 non si discosta da questa moda.
E' un synth, non un digital piano, ma si permette di fare cose che teoricamente non dovrebbero riguardargli (i pianoforti).
E il bello è che le fa pure bene!
Da quì vien da chiedersi: ha ancora senso nel 2011 parlare di tipologie di strumenti? emo

Parliamone.
emo
Edited 22 Apr. 2011 20:53
Discorso giustissimo.
Quoto pienamente.
Posso confermare, essendone possessore, che il cp5 ha tantissime funzioni da workstation, nella gestione dei programmi e degli effetti, layer e split, salvataggio presets interni o su USB, ingresso segnali audio esterni, ecc, Per esempio...
A me tra l'altro il concetto di tuttofare piace davvero tanto, e di una tastiera preferisco apprezzare che faccia qualcosa in più rispetto allo standard, anzichè andare a puntualizzare il fatto che non fa tutto (dato che, per forza di cose, la tastiera perfetta non esiste, e anche nei nostri sogni man mano si aggiornano).