01-08-22 14.09
d_phatt ha scritto:
le note che può usare su un determinato accordo le individua conoscendo l'accordo e il contesto tonale in cui esso si trova.
Poi certo, saper disporre di quelle note (cordali, di passaggio, cromatismi, dove disporle all'interno di una battuta, ecc) al fine di creare musica è un altro paio di maniche, entrano in gioco tanti aspetti...Ma questo vale sempre, a prescindere, non è che se imparo a memoria 10000 tabelle con i modi
Premesso che di improvvisazione sono l'ultima persona qua a poter spendere anche solo una parola, il Levine l'ho letto e a me sembra che dica questo (anche se non è chiarissimo, ma questo è quello che a me sembra sottointenda):
Sul G7 (ad esempio) fin dai tempi passati i musicisti avevano cognizione delle note che ci stavano bene sopra.. la fondamentale , la terza , la quinta e la settima (minore) di sicuro che sono le note dell'accordo, ma anche seconda e sesta, la quarta invece è da usare con cautela.
A questo punto quando ci si riferisce ai gradi rispetto ad un accordo, dire "G misolidio" diventa un sinonimo di questo concetto.
Lo stesso Levine ammette che uno potrebbe lecitamente chiedere : ma non basta dire "suono in Do maggiore?".
Lui non dà una risposta diretta a questa domanda ma subito dopo comincia a parlare delle "avoid note" quindi per me la sua risposta sottointesa è che parlando di modo misolidio "inquadri" meglio le note che sono le stesse della scala maggiore (ionica) della tonalità di riferimento, ma in relazione all'accordo che vuoi suonare. Una scala in cui inquadri bene tonica, terza, quinta ecc., sai che la quarta devi maneggiarla con cura, ecc. il tutto riferito all'accordo in questione.
Pensare semplicemente in Do maggiore magari per qualcuno potrebbe essere più pericoloso, ad esempio pensando alla scala di Do, già la fondamentale di Do è la nota a cui devi fare più attenzione su un G7.
Ovviamente suppongo che nell' affermare un concetto più generico come "suono in Do" in realtà è già sottinteso il "controllo" delle note più o meno adeguate su un certo accordo mentre l'altra faccia della medaglia è un insieme di fastidiose permutazioni delle stesse note che ti intasano inutilmente la mente, per cui sono d'accordo che l'approccio "suono nella tonalità, anche momentanea, di riferimento" sia un concetto molto più immediato. Ad esempio io mi sono fatto inizialmente attrarre dal concetto dei modi il che mi ha fatto perdere il già pochissimo tempo che avevo a disposizione, senza portarmi a risultati tangibili.
Ora che invece ho visto qualche video di Valerio Silvestro, anche se ancora non mi ci sono messo seriamente, mi è chiaro come il suo concetto è molto più allettante e possa fare ottenere qualche risultato con minor sforzo