impeto di curiosità: acquistato Behringer Pro-800

  • PandaR1
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19-04-24 10.21

@ wildcat80
Semplicemente molti filtri analogici hanno delle regolazioni fisiche sia sulla frequenza di taglio che a volte sulla risonanza: in pratica se non è ben tarato, il tutto aperto del filtro può corrispondere a 5 come 20 kHz.
Se il filtro ha un tutto aperto settato male, col tuo potenziometro vai da zero alla massima frequenza predeterminata, che dovrebbe essere 20 kHz ma non è detto lo sia, per cui cambia molto sulle regolazioni.
Per dire attraverso alcune regolazioni si possono portare filtri che non vanno in auto oscillazione ad andarci... Ovviamente a proprio rischio e soprattutto sapendolo fare.
Oppure possono esserci delle regolazioni analoghe fattibili via firmware, nel caso specifico da quanto si legge in rete SEMBRA che con gli aggiornamenti via via si sia guadagnato un po' in alto.
Solo che al momento non si sa nulla degli schemi, e soprattutto anche se si sapesse, su uno strumento in garanzia completa risulta azzardato.
C'è già qualcuno che ha fatto recap del filtro, altra mossa azzardata.
Ok, era come pensavo allora... Mah, potrebbe essere un problema di controllo qualita' oppure una scelta... credo che un controllo sulla frequenza di taglio del filtro la facciano prima di metterlo nella scatola, pero' visto il price point potrebbe anche essere di no... chissa' se e' controllato da potenziometri o da attuatori via firmware, se e' migliorato magari la seconda
  • wildcat80
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19-04-24 10.25

@ PandaR1
Ok, era come pensavo allora... Mah, potrebbe essere un problema di controllo qualita' oppure una scelta... credo che un controllo sulla frequenza di taglio del filtro la facciano prima di metterlo nella scatola, pero' visto il price point potrebbe anche essere di no... chissa' se e' controllato da potenziometri o da attuatori via firmware, se e' migliorato magari la seconda
È capitato anche su altri modelli, il caso delle prime 303 è emblematico.
  • stesgarbi
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19-04-24 10.36

wildcat80 ha scritto:
SEMBRA che con gli aggiornamenti via via si sia guadagnato un po' in alto.

In effetti, con l'ultimo aggiornamento ho notato un certo miglioramento, sia nella risposta degli inviluppi che nella tenuta delle frequenze alte.
Comunque, con una buona equalizzazione ed una leggera compressione, il synth si comporta piuttosto bene.
Devo dire che quello che mi è arrivato a casa probabilmente è uno di quelli "baciati dalla fortuna". Infatti, dopo averlo acceso mi basta effettuare una "calibrata" standard e subito dopo una calibrata rapida e il synth rimane stabile per ore.
Più ci smanetto e più mi sembra uno dei migliori affari che ho fatto (ovviamente in rapporto al prezzo) al punto tale che mi sta venendo la tentazione di "raddoppiarlo" con un gemello, utilizzando la coppia nella configurazione master/slave via midi.
Non mi interessa tanto raddoppiare la polifonia, visto che il pro-800 non è dotato di polychain, quanto la possibilità di avere otto voci di polifonia analogica bitimbrica e, soprattutto, dopo avere fatto alcuni esperimenti aggiungendo un terzo oscillatore "prestato" dall'Hydrasynth (con opportune regolazioni "matching" di volume, filtri e inviluppi) scoprendo un notevole incremento di "presenza timbrica" .
  • maxpiano69
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19-04-24 10.44

@ PandaR1
Con "taglia in alto" intendo proprio che taglia le alte...
OK, avevo frainteso, comunque se guardi su quel link non sembra di vedere trimmer nella zona filtro, come dicevi anche tu potrebbe essere stata una scelta o un errore progettuale o di controllo qualità (basta un condensatore più "generoso" del previsto)
  • SimonKeyb
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19-04-24 11.00

@ wildcat80
Comunque a scanso equivoci è un problema che si bypassa con un equalizzatore da basso da pochi euro, non è una tragedia per uno strumento così economico.
Vero. Occhio però coi pedalini perchè quelli da chitarra di solito tagliano le basse, da tastiera sono meglio quelli per basso che non fanno questi tagli.
Per dire l'equalizer behringer dichiara come bande di intervento da 100hz a 6.5 khz su quello standard da chitarra mentre il bass equalizer lavora da 50hz a 10khz

Cmq se il filtro è simile a quello del Pro1, per rifilare il suono a volte aumento leggermente la risonanza, siccome mangia le basse in maniera incredibile.

Difatti se devo fare dei suoni ben risonanti per degli sweep senza che mi si svuoti tutto mi tocca caricare il VCA attivando in contemporanea due oscillatori (aggiungo il triangolare) sull'OSC2, siccome la macchina lo consente.
  • PandaR1
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19-04-24 11.02

@ maxpiano69
OK, avevo frainteso, comunque se guardi su quel link non sembra di vedere trimmer nella zona filtro, come dicevi anche tu potrebbe essere stata una scelta o un errore progettuale o di controllo qualità (basta un condensatore più "generoso" del previsto)
Se ci fosse un controllo via firmware sarebbe un'ottima notizia, a sto punto potrebbero introdurre anche un parametro che ti puoi impostare a piacimento...
  • stesgarbi
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19-04-24 11.21

@ SimonKeyb
Vero. Occhio però coi pedalini perchè quelli da chitarra di solito tagliano le basse, da tastiera sono meglio quelli per basso che non fanno questi tagli.
Per dire l'equalizer behringer dichiara come bande di intervento da 100hz a 6.5 khz su quello standard da chitarra mentre il bass equalizer lavora da 50hz a 10khz

Cmq se il filtro è simile a quello del Pro1, per rifilare il suono a volte aumento leggermente la risonanza, siccome mangia le basse in maniera incredibile.

Difatti se devo fare dei suoni ben risonanti per degli sweep senza che mi si svuoti tutto mi tocca caricare il VCA attivando in contemporanea due oscillatori (aggiungo il triangolare) sull'OSC2, siccome la macchina lo consente.
Un Juno Chorus TAL (software) ed il suono ne guadagna parecchio.
  • wildcat80
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19-04-24 11.22

@ SimonKeyb
Vero. Occhio però coi pedalini perchè quelli da chitarra di solito tagliano le basse, da tastiera sono meglio quelli per basso che non fanno questi tagli.
Per dire l'equalizer behringer dichiara come bande di intervento da 100hz a 6.5 khz su quello standard da chitarra mentre il bass equalizer lavora da 50hz a 10khz

Cmq se il filtro è simile a quello del Pro1, per rifilare il suono a volte aumento leggermente la risonanza, siccome mangia le basse in maniera incredibile.

Difatti se devo fare dei suoni ben risonanti per degli sweep senza che mi si svuoti tutto mi tocca caricare il VCA attivando in contemporanea due oscillatori (aggiungo il triangolare) sull'OSC2, siccome la macchina lo consente.
Bass equalizer. La prima banda generalmente va sui 60 Hz.
  • Bob_Braces
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19-04-24 12.28

@ wildcat80
Comunque a scanso equivoci è un problema che si bypassa con un equalizzatore da basso da pochi euro, non è una tragedia per uno strumento così economico.
Però sai che allora non ho capito? Per venire all'esempio che facevi sopra, se il filtro passa basso "difettoso" tutto aperto traglia a 5 Khz, come le ripristini le frequenze sopra questa soglia (che in teoria non ci sono più) con un equalizzatore? Poi posso capire che visto che nessun filtro è "verticale" qualcosa si riesce sempre a fare, però immagino che il timbro ne possa risentire.
O forse non ho seguito con sufficiente attenzione la discussione e allora mi scuso.
  • PandaR1
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19-04-24 12.33

@ Bob_Braces
Però sai che allora non ho capito? Per venire all'esempio che facevi sopra, se il filtro passa basso "difettoso" tutto aperto traglia a 5 Khz, come le ripristini le frequenze sopra questa soglia (che in teoria non ci sono più) con un equalizzatore? Poi posso capire che visto che nessun filtro è "verticale" qualcosa si riesce sempre a fare, però immagino che il timbro ne possa risentire.
O forse non ho seguito con sufficiente attenzione la discussione e allora mi scuso.
Beh, perche' il filtro attenua, non taglia via tutto... con un equalizzatore pompi le alte e riporti lo spettro in piano... ovvio entro certi limiti
  • SimonKeyb
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19-04-24 12.47

@ wildcat80
Bass equalizer. La prima banda generalmente va sui 60 Hz.
? si stavo consigliando il bass eq per questo... 50 Hz c'è scritto non 60 con il behringer

Vale anche per gli effetti, il mio ehx Neo Clone taglia le basse quando lo attivi. Il DD6 boss per dire, non taglia nulla.
  • wildcat80
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19-04-24 13.39

@ Bob_Braces
Però sai che allora non ho capito? Per venire all'esempio che facevi sopra, se il filtro passa basso "difettoso" tutto aperto traglia a 5 Khz, come le ripristini le frequenze sopra questa soglia (che in teoria non ci sono più) con un equalizzatore? Poi posso capire che visto che nessun filtro è "verticale" qualcosa si riesce sempre a fare, però immagino che il timbro ne possa risentire.
O forse non ho seguito con sufficiente attenzione la discussione e allora mi scuso.
Tutto corretto, 5 kHz è un estremismo, nel senso che se tagliasse netto proprio lì non si sentirebbe nulla.
Probabilmente c'è una calibrazione mal fatta in cui i 20 kHz del tutto aperto sono meno, risente positivamente di un po' di boost sulle alte frequenze (ho ottenuto un suono piacevole dando un +3 dB ai 2k e +6 ai 4k, che non sono settaggi certo estremi).
  • mima85
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19-04-24 13.53

Mac066 ha scritto:
la meccanica era terrificante


È una tastiera della Panasonic che è stata usata pure su synth di rango molto più alto come il MemoryMoog o l'OB-8, ed avendo quest'ultimo confermo che fa abbastanza schifo. È si robusta quanto basta e piuttosto facile da mantenere perché è semplice a livello meccanico e le contattiere in gomma si trovano ancora nuove, ma il tocco lascia parecchio a desiderare e credo che nemmeno sostituendo i feltri di fine corsa dei tasti la cosa possa migliorare di molto.

PandaR1 ha scritto:
come fa un filtro la cui frequenza di lavoro e' variabile ad essere "starato" visto che in ogni caso la frequenza di taglio la imposti tu? e' un problema di key tracking?


Ci può essere un problema di key-tracking come dici tu, come ci può essere il problema che la frequenza iniziale a cui è tarato il filtro è troppo bassa e quindi anche arrivando a fine corsa sul pannello non apre tutto, come ci può essere il livello della risonanza che è troppo basso o troppo alto. In generale sono questi tre i parametri (cutoff iniziale, key tracking e intensità della risonanza) che si possono regolare su un VCF analogico, per ognuno dei quali è presente un trimmer apposito.

Nei polifonici, come altri hanno scritto, il problema non è solo avere il filtro tarato correttamente ma averli tutti quanti tarati giusti. Un certo livello di variabilità può starci perché da quella punta di casualità al suono che tanto viene decantata nei poly analogici vintage, ma quando premi ripetutamente una nota ed in sequenza senti che il filtro di una voce è troppo chiuso, quello di quella dopo dopo troppo aperto, quello dopo ancora una via di mezzo, che la risonanza è troppo disomogenea tra una voce e l'altra eccetera, diventa un problema che va rettificato con la calibrazione.

Molti synth di nuova produzione per la calibrazione non usano più trimmer, ma viene gestita tutta dal processore.
  • wildcat80
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19-04-24 14.31

mima85 ha scritto:
Molti synth di nuova produzione per la calibrazione non usano più trimmer, ma viene gestita tutta dal processore.


Da quanto ne so, Behringer utilizza calibrazione fisica sui mono/parafonici.
Il Deepmind faceva via software, il Pro800 credo anche, perché dalle foto che ho visto, fra cui quelle postare da Max, non si vedono trimmer.
È una scelta sicuramente moderna che permette aggiornamenti di massa omogenei.
Ma torno a sottolineare il fatto che su 300 euro di strumento (un Minilogue a 300 non lo trovi tutti i giorni per dire, che forse è il poly analogico moderno più affine) è una manchevolezza sopperibile a basso costo.
  • mima85
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19-04-24 14.55

wildcat80 ha scritto:
Da quanto ne so, Behringer utilizza calibrazione fisica sui mono/parafonici.


Li è più semplice, hai una voce sola da calibrare (o un solo VCF e VCA sui parafonici, con eventualmente l'intonazione generale dell'oscillatore master) quindi anche il numero di trimmer è piuttosto limitato. Inviluppi ed LFO al netto di qualche eccezione sono generati in digitale anche sui monofonici moderni, quindi non c'è bisogno di alcuna calibrazione per questi sistemi.

Con i polifonici il discorso cambia, il numero di trimmer diventa molto maggiore, così come i tempi di manodopera per la ricalibrazione. Scrivere il codice per far fare tutte le misure e le relative calibrazioni al processore probabilmente costa meno dell'ingente numero di trimmer da infilare in tutti gli strumenti prodotti, nonché della manodopera necessaria per ricalibrare gli strumenti quando vengono inviati per riparazioni in garanzia.

Per un tecnico l'auto-calibrazione è una manna dal cielo, di conseguenza pure per il proprietario perché può farsi la calibrazione da se senza portare il synth ad un laboratorio e spendere soldi per questo. Ho avuto un Jupiter 8, calibrare quel synth significava regolare più di 200 trimmer. È una giornata intera di lavoro, ricordo che già solo per i 16 VCO ci voleva quasi un pomeriggio intero. Per macchine come lo Yamaha CS-80 una giornata intera non basta. Fortunatamente altri polifonici, specialmente se usciti dopo il 1981, hanno reso la vita un po' più facile con l'apparire delle prime calibrazioni assistite a software.

wildcat80 ha scritto:
Ma torno a sottolineare il fatto che su 300 euro di strumento (un Minilogue a 300 non lo trovi tutti i giorni per dire, che forse è il poly analogico moderno più affine) è una manchevolezza sopperibile a basso costo.


È il bello degli analogici, se qualche aspetto del loro suono non piace spesso c'è un po' di spazio di manovra per migliorarlo.
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19-04-24 15.13

@ mima85
wildcat80 ha scritto:
Da quanto ne so, Behringer utilizza calibrazione fisica sui mono/parafonici.


Li è più semplice, hai una voce sola da calibrare (o un solo VCF e VCA sui parafonici, con eventualmente l'intonazione generale dell'oscillatore master) quindi anche il numero di trimmer è piuttosto limitato. Inviluppi ed LFO al netto di qualche eccezione sono generati in digitale anche sui monofonici moderni, quindi non c'è bisogno di alcuna calibrazione per questi sistemi.

Con i polifonici il discorso cambia, il numero di trimmer diventa molto maggiore, così come i tempi di manodopera per la ricalibrazione. Scrivere il codice per far fare tutte le misure e le relative calibrazioni al processore probabilmente costa meno dell'ingente numero di trimmer da infilare in tutti gli strumenti prodotti, nonché della manodopera necessaria per ricalibrare gli strumenti quando vengono inviati per riparazioni in garanzia.

Per un tecnico l'auto-calibrazione è una manna dal cielo, di conseguenza pure per il proprietario perché può farsi la calibrazione da se senza portare il synth ad un laboratorio e spendere soldi per questo. Ho avuto un Jupiter 8, calibrare quel synth significava regolare più di 200 trimmer. È una giornata intera di lavoro, ricordo che già solo per i 16 VCO ci voleva quasi un pomeriggio intero. Per macchine come lo Yamaha CS-80 una giornata intera non basta. Fortunatamente altri polifonici, specialmente se usciti dopo il 1981, hanno reso la vita un po' più facile con l'apparire delle prime calibrazioni assistite a software.

wildcat80 ha scritto:
Ma torno a sottolineare il fatto che su 300 euro di strumento (un Minilogue a 300 non lo trovi tutti i giorni per dire, che forse è il poly analogico moderno più affine) è una manchevolezza sopperibile a basso costo.


È il bello degli analogici, se qualche aspetto del loro suono non piace spesso c'è un po' di spazio di manovra per migliorarlo.
Beh, si, in pratica in linea di montaggio possono attaccare il synth ad un analizzatore di spettro, metterlo in modalita' calibrazione, la cpu genera uno sweep, l'analizzatore vede la risposta la comunica alla cpu che setta i parametri dei filtri, iteri due o tre volte e hai i filtri calibrati in pochi secondi, secondo me usano un metodo simile in fase di assemblaggio
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19-04-24 15.23

PandaR1 ha scritto:
Beh, si, in pratica in linea di montaggio possono attaccare il synth ad un analizzatore di spettro, metterlo in modalita' calibrazione, la cpu genera uno sweep, l'analizzatore vede la risposta la comunica alla cpu che setta i parametri dei filtri


Nemmeno, fa tutto la CPU. È lei che misura ampiezze e frequenze usando la circuiteria già a bordo dello strumento. Tu lanci la calibrazione dal menù delle utilità di sistema, lasci la il synth a pensare per il tempo che gli serve, e te lo trovi tutto calibrato. Tant'è vero che per la calibrazione ormai non serve nemmeno più portare il synth in assistenza. A meno che non ci siano problemi a cui la calibrazione non può più ovviare, ma in questo caso si tratta di veri e propri guasti a livello di componenti che impediscono alla macchina di funzionare.

Tanti analogici moderni addirittura ad ogni giro di auto-calibrazione misurano la temperatura nel momento in cui questa viene fatta, e si costruiscono in memoria una tabella dove per ogni temperatura rilevata c'è un record con tutti i parametri necessari per far suonare correttamente il synth a quella temperatura. È per questo che per esempio Sequential dice che nei primi tempi bisogna insistere un po' con le calibrazioni automatiche perché ogni tot lo strumento si stara un po', ma dopo il synth non ne avrà più bisogno. Perché è in quel frangente che letteralmente impara a gestirsi alle varie temperature.
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19-04-24 15.50

@ mima85
PandaR1 ha scritto:
Beh, si, in pratica in linea di montaggio possono attaccare il synth ad un analizzatore di spettro, metterlo in modalita' calibrazione, la cpu genera uno sweep, l'analizzatore vede la risposta la comunica alla cpu che setta i parametri dei filtri


Nemmeno, fa tutto la CPU. È lei che misura ampiezze e frequenze usando la circuiteria già a bordo dello strumento. Tu lanci la calibrazione dal menù delle utilità di sistema, lasci la il synth a pensare per il tempo che gli serve, e te lo trovi tutto calibrato. Tant'è vero che per la calibrazione ormai non serve nemmeno più portare il synth in assistenza. A meno che non ci siano problemi a cui la calibrazione non può più ovviare, ma in questo caso si tratta di veri e propri guasti a livello di componenti che impediscono alla macchina di funzionare.

Tanti analogici moderni addirittura ad ogni giro di auto-calibrazione misurano la temperatura nel momento in cui questa viene fatta, e si costruiscono in memoria una tabella dove per ogni temperatura rilevata c'è un record con tutti i parametri necessari per far suonare correttamente il synth a quella temperatura. È per questo che per esempio Sequential dice che nei primi tempi bisogna insistere un po' con le calibrazioni automatiche perché ogni tot lo strumento si stara un po', ma dopo il synth non ne avrà più bisogno. Perché è in quel frangente che letteralmente impara a gestirsi alle varie temperature.
Sapevo che la calibrazione funziona cosi' per quanto riguarda la taratura degli oscillatori (misurare la frequenza e' abbastanza semplice, basta contare), pensavo che per tarare i filtri occorresse uno strumento esterno, visto che misurare il livello di uscita durante lo sweep lo vedo piu' complicato, ma e' sicuramente fattibile...
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19-04-24 16.06

PandaR1 ha scritto:
pensavo che per tarare i filtri occorresse uno strumento esterno, visto che misurare il livello di uscita durante lo sweep lo vedo piu' complicato, ma e' sicuramente fattibile...


Per calibrare i filtri viene usata la risonanza. Quello che il synth fa per ogni voce è, dopo aver calibrato correttamente gli oscillatori, di mandare il segnale di uno di essi al filtro, settare il filtro sulla stessa frequenza a cui è l'oscillatore e tirare su la risonanza al massimo. Arrivati a questo punto bisogna capire se la frequenza di taglio settata dalla CPU corrisponde effettivamente a quella dell'oscillatore che gli è stato applicato all'ingresso, e per farlo il cutoff del filtro viene spostato leggermente avanti e indietro fino ad ottenere l'ampiezza massima del segnale in uscita. Una volta che questa viene raggiunta significa che la frequenza di taglio del filtro e la frequenza dell'oscillatore corrispondono, e se per raggiungere questo risultato ci si è dovuti spostare un po' l'offset che è stato applicato viene memorizzato nella famosa tabella di cui parlavo prima. Questo viene fatto su diverse ottave in modo da calibrare anche il key tracking del filtro.

Una volta fatto questo, sempre con lo stesso sistema di misura si allinea l'intensità della risonanza su tutti i filtri.
  • PandaR1
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19-04-24 16.14

@ mima85
PandaR1 ha scritto:
pensavo che per tarare i filtri occorresse uno strumento esterno, visto che misurare il livello di uscita durante lo sweep lo vedo piu' complicato, ma e' sicuramente fattibile...


Per calibrare i filtri viene usata la risonanza. Quello che il synth fa per ogni voce è, dopo aver calibrato correttamente gli oscillatori, di mandare il segnale di uno di essi al filtro, settare il filtro sulla stessa frequenza a cui è l'oscillatore e tirare su la risonanza al massimo. Arrivati a questo punto bisogna capire se la frequenza di taglio settata dalla CPU corrisponde effettivamente a quella dell'oscillatore che gli è stato applicato all'ingresso, e per farlo il cutoff del filtro viene spostato leggermente avanti e indietro fino ad ottenere l'ampiezza massima del segnale in uscita. Una volta che questa viene raggiunta significa che la frequenza di taglio del filtro e la frequenza dell'oscillatore corrispondono, e se per raggiungere questo risultato ci si è dovuti spostare un po' l'offset che è stato applicato viene memorizzato nella famosa tabella di cui parlavo prima. Questo viene fatto su diverse ottave in modo da calibrare anche il key tracking del filtro.

Una volta fatto questo, sempre con lo stesso sistema di misura si allinea l'intensità della risonanza su tutti i filtri.
Ok, ora mi e' chiaro. Pero' se cosi' fosse ogni pro-800 dovrebbe essere sempre tarato alla perfezione. Evidentemente c'e' qualcosa che non funziona lato firmware.