16-10-18 09.20
Chiariamoci.
Possono esistere varie esigenze nel ricercare un suono, su una scala da 0 a 100 stiamo discutendo sugli ultimi 2/3 centesimi.
Il mio metro di paragone è la suonabilità, l'espressività che si può ottenere da uno strumento, vero o digitale che sia.
In questa demo
(andate dal min. 2.20) ascolto uno strumento che, per quanto finto, permette di mettere in risalto la parte alta, di creare una "nuvola" dolce con le armonie di supporto, di piazzare i bassi con distinzione, senza mischiare il tutto rendendo tutta l'esecuzione plastica, controllabile, dove gli accenti risaltano, insomma ...'na cosa viva.
Nella demo di losfogos, forse anche per l'editing che ha dichiarato di aver effettuato, il suono mi è arrivato tutto livellato, molte delle parti interne hanno lo stesso suono delle parti più importanti, tutto in faccia mentre i bassi, se pur corposi, risultano ad un livello innaturale (piano) rispetto alla decisione con cui sono stati colpiti e risultano comunque poco separati nell'insieme, insomma, non sento la dimensione di una tavola armonica che vibra.
Stiamo parlando di imitazioni comunque e ci si adatta sempre, ma se si vuol dire eccellenza certi parametri della suonabilità di uno strumento vero non dovrebbero sfuggire e alla fine (per me) il suono, sempre parlando di un certo livello, diventa secondario.