19-03-25 10.04
@ orange1978
beh anche di suono direi, quando entra in gioco il mio model d o il voyager xl o l'arp...è finita (per il software) lo senti proprio in due cose principalmente, la gamma delle basse, rotonda, presente e tridimensionale, e poi la risposta del filtro, su un vero analogico la risonanza gorgoglia in maniera tagliente ma piacevole, sui digitali difficilissimo sopratutto a settaggi estremi, o è poco più che inesistente oppure diventa fastidiosa, manca quello che oggi chiamerebbero lo "sweet spot".
io per esempio ho alcuni behringer tipo cat, pro1, wasp, kobol....eh pure quelli costano un cavolo ma mica scherzano! ho ottenuto dei suoni con wasp processandolo con i plug in di digital performer (o logic) che a mio parere son stupendi, poi vabbè per quello che costano è incredibile.
sul fatto del feeling beh io questi problemi o "limiti" proprio non li ha grazie al cielo, per me suonare un vst o un expander hardware è uguale, purche il controller (tastiera) sia di qualità, per quel che riguarda la programmazione li dipende, se si tratta di un puro digitale anche meglio, alla fine molta gente usava editor tipo soundiver per programmare i synth, quindi è la stessa cosa o quasi.
Ciao Orange, è un piacere ritrovarti sul Forum.
In effetti, concordo pienamente.
Ad un certo punto della mia vita musicale decisi di convertirmi all' "all in the box", vendendo gran parte della mia strumentazione hardware (Andromeda, Microwave 1 e 2, prophet 08, memotron ..... e oggi me ne pento amaramente!) a parte il minimoog Voyager, per ragioni "affettive".
Il mondo dei plugins mi sembrava .... "infinito".... appagante, multiforme, spaziando da Omnisphere alle wavetables di Serum, passando per i Roland Cloud, gli Arturia e svariate librerie kontakt.
Tutto sembrava così meraviglioso, funzionale e bensuonante.... fino a quando non mi capitò di mettere le mani su un Hydrasynth explorer prestatomi da un amico per alcune registrazioni.
Immediatamente mi fu chiara la differenza.
Ai plugins "mancava" qualcosa.. Suonavano bene, alcuni molto bene, per carità, ma alla fine il sound del pezzo risultava .... "mancante" di qualcosa, come se fosse un po' "piatto" e poco tridimensionale. E poi ogni suono, bellissimo sentito da solo, richiedeva un attento lavoro di "messa a punto" (eq, comp. ecc.) per farlo stare nel mix.
Con l'Hydrasynth (e stiamo parlando di digitale, eh) da molti descritto come "plugin con tastiera", la differenza risultò immediata.
Una volta presa confidenza con i parametri (almeno quelli di base), con un minimo di "spippolamento" i suoni risultavano potenti, immediati, tridimensionali e si inserivano nel contesto che era un piacere, con pochissimi interventi di mixing.
Così decisi di tornare a visitare il "solito negozio" per acquistare un Hydrasynth deluxe e, in quell'occasione, trovai anche un Waldorf Iridium desktop usato ... e me li portai a casa entrambi.
Quindi ho "rimesso in linea" il Voyager, integrandolo con un Take 5.e, successivamente anche con un P800.
Per i piani elettrici (nessun plugin era mai riuscito a "sostituire" davvero il Rhodes MK2 e il Wurly A 200 che avevo venduto) mi sono fatto 500 km per acquistare un SV2 usato, che secondo me è pazzesco: l'unico che mi dà (quasi) la sensazione di suonare un vero piano elettrico.
Da allora, i plugins sono rimasti nel cassetto
Non li utilizzo più per i synth, ma solo per batterie acustiche, bassi, chitarre elettriche e librerie orchestrali.
Quanto ai Behringer, devo dire che sui monofonici in genere hanno fatto centro. Valgono molto più del prezzo, con una qualità davvero incredibile.
Mi è capitato di suonare un Model D desktop fianco a fianco con il mio Voyager e.... beh ..... erano entrambi "moog", con suoni potenti e ben definiti. Davvero sorprendente.
Ho avuto per poco tempo anche un Odyssey, che è risultato perfettamente in linea con le sensazioni che ricordavo dal mio vecchio MK2 (morto anni fa per "annegamento" nella resina).
Sui polifonici (dall'architettura HW più complessa), invece, la mia sensazione è che Behringer debba ancora mettere a punto alcune cose (IMHO).
Il Deepmind 12 non suona affatto male, ma difetta un po' nell'oscillatore dente di sega (un pochino deboluccio, a mio parere) e sugli inviluppi.
Il P800, per i 340 euro che mi è costato, fa molto bene il suo dovere "analogico", ma rimane un pochino "anonilmo" e poco incisivo (un po' come il Prophet 600, del resto).
Dell'UB-XA molti ne sono entusiasti, mentre alcuni lo detestano.
Personalmente, dopo averlo provato, non ho avuto quella "sensazione di potenza" del suono Oberheim che mi aspettavo.... ma questo è soggettivo (Il Teo 5 però, pur con la sua polifonia limitata, quella sensazione me l'ha data).
Oggi, sto pensando di vendere il Voyager per acquistare il Muse....