01-11-18 11.28
anumj ha scritto:
minimo sforzo, massimo rendimento
A me sembra un concetto molto valido su cui basare un businness. Soprattutto se il prodotto risultante è "good enough" per la maggior parte del pubblico pagante.
Sicuramente meglio dell'alternativa: massimo sforzo, minimo rendimento. A cui normalmente si accompagna un pubblico che alla fine non compra, o comunque minoritario/irrilevante.
Il livello di realismo (e vastità di strumenti coperti) a cui un rompler XG come il Genos è arrivato, con costi tecnologici e produttivi modesti, dà ragione a Yamaha. Se sei nel business da oltre 100 anni, e sei anche il numero uno, vuol dire che non solo sai fare il tuo mestiere, ma sai anche fare di conto .....
Il fatto di ottenere il massimo con mezzi poveri e bassa tecnologia è un merito. Così come la semplicità (quello che non c'è non costa e non si rompe).
Solo chi ha grandi capacità progettuali e conoscenza riesce a mettere insieme un progetto semplice, lineare, economico e funzionante alla grande. Consiglio a tutti di guardare lo schema elettrico e meccanico di un synth od arranger Yamaha: c'è molto da imparare, inclusa l'ingegnerizzazione per la produzione economica su larga scala.
I mediocri spendono una barca di soldi, fanno un prodotto complesso, pieno di bug, inaffidabile, ed alla fine falliscono.
Chi ha idee e conoscenza, e solo dopo molto sforzo ed iterazioni, riesce ad esprimere un concetto complesso in maniera chiara e con poche parole (che richiede poco tempo e sforzo all'ascoltatore, ma molto tempo e sforzo preparatorio all'oratore). Gli altri parlano di getto per mezz'ora, in maniera confusa, e non dicono niente.