06-05-18 15.56
@ filigroove
Posso dare un suggeriminto a Guido per uno sviluppo ulteriore del Seven o di una sua evoluzione? Avrei voluto scrivergli in privato perché magari l'idea è buona e ad un post pubblico ha accesso anche la concorrenza.
Molte volte mi è capitato di suonare il suono di rhodes di una tastiera e magari trovare la zona media adeguata, mentre avrei voluto basse più chiare e la parte acuta più ricca di armoniche e reattiva, per fare un esempio. Ora, sul Rhodes si può intervenire su distanza e angolazione di ogni singolo pickup, cioè si può regolare nota per nota, in un processo che da una parte è molto flessibile, ma dall'altra è lungo e stancante. Vengo al punto, sarebbe interessante avere la possibilità, tramite i modelli fisici, di avere tre, massimo quattro zone differenziate da poter regolare liberamente. Una delle difficoltà potrebbe essere quella di mantenere l'omogeneità e quindi andrebbe implementato un programma che smussa i punti di transizione.
Per me sarebbe molto interessante, purtroppo non capisco un cavolo di informatica e non so quante risorse ci vogliano per una cosa del genere. Sono curioso su cosa ne pensiate voi e Guido. Ciao
Il mio modello del Rhodes già lavora così internamente, cioè tutti i parametri (distanza, offset, ecc.) sono impostati nota per nota, ci sono delle tabelle interne con dei valori precisi ai quali sono arrivato poco alla volta durante gli anni, facendo rilievi dai miei e da altri Rhodes. Esternamente, invece, a disposizione dell'utente ci sono dei parametri che vanno a modificare in proporzione quelli interni, perché dare all'utente l'accesso ad una valanga di parametri spesso non è una buona idea (si tratterebbe di circa 10 ~ 12 parametri per ogni singola nota, ovvero oltre mille parametri... non è fattibile).
Quanto al discorso armonici, va detto che nel Rhodes vero in realtà di armonici ce ne sono già molto pochi, il corpo del suono è composto principalmente dalla fondamentale più il primo armonico, e il bilanciamento fra questi due parziali viene dall'offset della tine rispetto al pickup. Oltre una certa frequenza il primo armonico va a scomparire, risultando in una sinusoide pura con giusto un po' di presenze aliene nella fase di attacco.
Il punto è che quando suoni dei campioni non stai facendo altro che viaggiare indietro col tempo su dei suoni che sono nati e morti in un preciso momento, e ogni volta che suoni quella nota X senti sempre la stessa cosa, quindi se quella volta quel determinato Rhodes suonava male, il campione suonerà male. E inoltre non c'è interazione tra te e lo strumento campionato, perché c'era solo fra lo strumento da campionare e la persona (o il robot) che ha premuto quel tasto, poi è finita lì. Con i modelli fisici è diverso.
Forse dovresti provare il Seven per capire di cosa parlo... Forse mettendoci le mani sopra scoprirai quante affinità ci sono fra il Seven e il Rhodes vero che sei abituato a suonare, affinità che non hai mai notato quando hai suonato i campionamenti. E non lo dico per fare lo slogan pubblicitario, lo dico perché tecnicamente è così.