17-10-17 11.27
@ lele49
Certo che se questi japp fanno suonare così una psr 670 da 500 euro,meditiamo se effettivamente una genos ci serve....
video
Ma neanche 9 psr 670(se poi la fai suonare con ipad)
Caro Lele, non mi fa specie che certe cose possano dirle altri, notoriamente avvezzi ad un rapporto "passivo" con gli arranger, subendone ciò che offrono di default senza opporre grande resistenza. Mi sorprende invece che lo faccia tu che hai un approccio attivo e smanettone. Quello che dici è sintomo di una superficialità che non t'appartiene e che è meglio lasciare ad altri.
L'acquisto di uno strumento di questa categoria che tende con gli anni a diventare sempre più meravigliosamente complesso non può essere legato alla sola abilità manuale del musicante (a proposito ma c'è un albo dove prendere atto dei curriculum di ognuno in modo da pontificare circa abilità e probabili sverniciature come fanno taluni su questo forum???). Oggi è meraviglioso sapere che la mia personale interpretazione di un brano possa passare attraverso profonde possibilità di editing e potenti qualità sonore che non sono tipiche di ottimi giocattoli come la psr s670. E' bello sapere che in cambio di un "modesto
" surplus di prezzo posso avere tasti degni di tale nome, un display touch comodo e luminoso, interazioni audio/midi sui multipad, una nuova tecnologia che esalta le tracce ritmiche, un numero maggiore di suoni articolati e una disponibilità maggiore di articolazioni, 28 (ventotto
) insert per colorare al meglio ogni traccia, uscite audio digitali a 32 bit, più uscite audio analogiche per processare anche esternamente un suono, 1,8 gb per nuovi campioni, una banca arpeggi favolosa e una funzione style assembly di facile utilizzo, tutto per offrirmi il modo di costruire il suono che voglio. Fosse anche solo per imitare la sirena dell'ambulanza.
Il giapponese lasciamolo dov'è, anche perchè se lo dovessimo focalizzare troppo per molti di noi anche una psr s670 diverrebbe un lusso. E a costoro cosa rimarrebbe da suonare? Un Piffero?? Nooo, lasciamo stare il nipponico e andiamo avanti per la nostra strada. Ognuno si porti a casa quello che può o che ritiene più adatto alle proprie tasche e alla propria musicalità. Tutto il resto, califfo docet, è noia.