Oberheim ob8: non vorrei essere blasfemo ma mi ha deluso

  • MarianoM
  • Membro: Senior
  • Risp: 551
  • Loc: Avellino
  • Thanks: 38  

29-11-15 23.56

Ho provato e visto da vicino un Oberheim Ob8.
Condizioni ad alto livello, anche il prezzo...a livello molto alto,
revisionato a dovere da un tecnico esperto nella preparazione degli Ob8.

Devo dire questo...mi ha impressionato innanzitutto la dimensione dei pulsanti e di tutto l'apparecchio.
Visto dal vivo...sembra che su quell'enorme pannello avrebbero potuto starci comodamente il triplo di pulsanti
e il triplo delle manopole, ma comunque devo dire che è bello anche così.

La cosa che non mi aspettavo è che mi ha un po' deluso come suoni,
ero preparato ad ascoltare dei suoni orchestrali pieni gonfi, grassi,
ed invece non è stato così.
AL confronto il mio Roland Jx 10 avrebbe fatto una miglior figura.

Leggendo i vari commenti ed essendo consapevole che questo synth è un gioiello,
mi chiedo come mai non mi abbia impressionato.
MI è quasi balenata l'idea che con quei soldi avrei potuto comprare un super virtual analogico ed avere tutto preconfezionato e pronto.
Mi sono proposto di ascoltarlo di nuovo, però vorrei andare un po' più preparato magari con qualche vostra dritta UTILE per individuare subito i punti di forza dei suoni
.
IL fatto poi che non abbia dinamica è un grosso limite....in tal senso il super synth diventerebbe allora il MAtrix 12
Cosa ne pensate?
  • Deckard
  • Membro: Expert
  • Risp: 1947
  • Loc: Roma
  • Thanks: 206  

30-11-15 00.54

Partendo dal presupposto che i gusti personali non si discutono (a me ad esempio molti "mostri sacri" mi lasciano indifferente, meglio non dire quali emo), bisogna sottolineare che e' il modello precedente, lo Ob-Xa, ad essere considerato il top della serie Ob dell'epoca, opinione piu' o meno unanime di chi ha avuto o ha la fortuna di possederlo (io purtroppo ho avuto modo di ascoltarlo una sola volta dal vivo e nelle svariate produzioni musicali dell'epoca che ne fecero largo uso), attribuendogli un suono organico piu' ricco e grasso rispetto all'8. Detto questo pero, bisogna tenere presente che la vera potenza di questi synth esce fuori in sede di programmazione.
  • mark88
  • Membro: Expert
  • Risp: 924
  • Loc: Venezia
  • Thanks: 104  

30-11-15 03.21

maaaa.... con cosa lo hai ascoltato? cuffie? impianto? monitor? come era collegato il tutto?
Edited 30 Nov. 2015 2:21
  • michelet
  • Membro: Staff
  • Risp: 16955
  • Loc: Venezia
  • Thanks: 2416  

30-11-15 10.08

Beh, devi pensare che allora la miniaturizzazione dei componenti elettronici non era così spinta come quella di oggi. Ragion per cui, è facile che nello spazio di "n" knob ce ne serebbero potuti stare il triplo. Il fatto, però, è che il suono analogico di questi bestioni è di fatto ineguagliabile con tutta la potenza di elaborazione e sintesi che abbiamo oggi.
Hai tirato in ballo Roland JX-10 e ti posso dare ragione fino ad un certo punto. Ogni sintetizzatore analogico o analogico a controllo digitale, come il nostro JX-10, ha il suo punto di forza e di debolezza.
Per JX-10 ho un amore sconfinato, nato nel 1987 con JX-8P, venduto troppo presto e che mi ha fatto fare letteralmente pazzie per ritornare in possesso di "quel" tipo di suono. Non per nulla ho 2 JX-10 e un MKS-70 emo
JX-10 dal punto di vista timbrico lo trovo leggermente limitato, o meglio, molto forte in determinate categorie timbriche (pad, brass e qualche basso) ma abbastanza carente nel settore dei suoni con attacco rapidissimo (è un limite strutturale degli inviluppi).
Dopo aver fatto il beta tester per il nuovo firmware, che ha rivoluzionato completamente JX-10, il buon Frederic Vecoven, il geniale ingegnere belga, ha iniziato lo sviluppo di una scheda aggiuntiva per il PWM.
L'operazione in sè rivolta come un calzino JX-10 aggiungendo nuovi inviluppi, LFO ed una timbrica che si avvicina alla serie Jupiter 4/8. Peccato che bisogni effettuare delle operazioni di dissaldatura e saldatura non alla portata di tutti. Senza contare poi che un'operazione simile cambia radicalmente la struttura di sintesi del JX-10, rendendo inutilizzabile un eventuale PG-800 o qualsiasi editor virtuale su iPad e similari.

In conclusione, penso che abituato alle timbriche grasse e rotonde del JX-10, quelle di OB-8 ti siano sembrate un poco scarse e striminzite... Ma non credo sia così, è un altro "tipo" di suono. Tutto qui.
  • losfogos
  • Membro: Guru
  • Risp: 7545
  • Loc: Lecce
  • Thanks: 395  

30-11-15 11.03

Nulla contro Mariano, ma questa del vintage è una mania vera e propria. Se io collego un rhodes qualsiasi e lo ascolto al volo il suono sarà lontano da ciò che ascolto nei dischi vecchi e nuovi, ci vuole pazienza, i suoni non sono trapani o martelli pneumatici, e una tastiera non è una bomba a mano, soprattutto se ha 35 anni...ha il suo suono che va contestualizzato, sistemato etc etc...

A me piace moltissimo Oberheim Matrix 12, ed anche il JX10 che ho avuto, ma davvero non saprei come poterli utilizzare oggi se non per dei pad che alla fine quando si lavora sul brano spesso si stringono e si tolgono in vari punti per le solite esigenze di missaggio. Un grande spreco. Oggi si fa sempre meno musica con le tastiere e con i suoni, si smanetta molto con il computer con tracce varie, texture, miscugli vari, oppure si lavora con suoni iperreali e/o librerie orchestrali con mille articolazioni, e infine, si produce musica minimalista con tre suoni in croce.

Gli anni '80 sono finiti da un pezzo (purtroppo, dico io emo)
Edited 30 Nov. 2015 12:17
  • tsuki
  • Membro: Expert
  • Risp: 4247
  • Loc: Sassari
  • Thanks: 396  

30-11-15 11.13

Sento spesso questa frase della delusione sulle grandi macchine del passato....Il fatto è che questi sintetizzatori hanno un gran suono inteso come qualita' della generazione sonora stessa,convertitori,per cui senti suoni analogici non sgranati,assenza di aliasing,presenza anche a basso volume,bassi corposi e presenti,leads penetranti,ma solo sfruttando con una programmazione accurata gli splendidi filtri etc. Questo hanno,come possibilita' sonore rispetto alle macchine odierne,intese come prestazioni a tutto campo,non sono neanche da paragonare,il piu' delle volte non hanno neppure un effetto on board....Ma molti dei suoni piu' belli della storia del pop e del rock sono stati programmati proprio con queste macchine,e poi magari aggiustati ancora meglio con processori esterni....Forse è per quello che a volte si resta delusi,perchè solo programmandoli ci si rende conto della pasta sonora che riescono a tirare fuori....Prendi un D50...ha 64 patch,poca roba.....sugli acustici non esiste proprio....Ma quel suono "vetroso" presente in 1000mila dischi e CD del passato,è roba sua.....
  • Key909
  • Membro: Senior
  • Risp: 272
  • Loc: Modena
  • Thanks: 32  

30-11-15 12.54

Ciao Mariano,
non ho analogici, e mi scuso se dico fesserie o banalità, ma mi sono fatto questa idea che mi piacererebbe approfindisse chi gli analogici li usa:

Un analogico lo vedo come una chitarra elettrica, dove il suono è creato dagli effetti e dall'amplificazione.
Nelle workstation e nei Va, siamo abituati a sentire un suono finito che nel passato era frutto di una ricerca e sperimentazione. Mentre ora come forma mentis abbiamo superato con la tecnologia.

Detto questo, mi immagino che un analogico, vada domato da una serie di cose che esulano dallo strumento stesso.
E' un percorso a cui magari ci vuole tempo e dedizione :)


Ciao
  • mima85
  • Membro: Supporter
  • Risp: 12466
  • Loc: Como
  • Thanks: 1495  

30-11-15 14.16

Key909 ha scritto:
Un analogico lo vedo come una chitarra elettrica, dove il suono è creato dagli effetti e dall'amplificazione.
Nelle workstation e nei Va, siamo abituati a sentire un suono finito che nel passato era frutto di una ricerca e sperimentazione. Mentre ora come forma mentis abbiamo superato con la tecnologia.


This one. Esattamente.

O meglio, preciserei che il suono non è "creato" dagli effetti e dall'amplificazione (sono sempre e comunque le corde vocali del synth a dettar legge sull'insieme sonoro), ma ne sono responsabili di una buona percentuale della resa finale. Esattamente come per una chitarra, un piano elettrico, un basso, e via dicendo.

La maggior parte di noi oggi è abituata a sentire i synth analogici come suonano nei dischi di allora. E sappiamo tutti bene quanto influisca sul suono finale l'effettistica, l'eventuale compressione della dinamica, l'equalizzazione, il tipo di outboard utilizzato, e via dicendo. Il suono di synth che sentiamo in qualsiasi pezzo anni '80 è il risultato della concatenazione di tutti questi elementi, che inevitabilmente "snaturano" e plasmano il suono emesso dal synth.

Quindi quando noi ci approcciamo ad un Oberheim analogico ci aspettiamo premendo un tasto di sentire il brass di Jump così com'è nel disco, quando ci approcciamo ad un Jupiter 8 ci aspettiamo i suoni di Thriller tali e quali, quando ci approcciamo ad un Jupiter 4 siamo convinti di poter fare i piccoli Depeche Mode, e via dicendo. Quel che ho appena detto chiaramente è un'esagerazione un po' goliardica, però è una buona rappresentazione del pensiero che hanno tanti di coloro che provano un synth analogico la prima volta. E sottolineo che non c'è nulla di male in tutto ciò, perché chiaramente per una persona che schiaccia per la prima volta il tasto di un analogico, i "modelli di suono" che ha in mente sono quelli sentiti nei dischi.

Ma per arrivare a quei suoni bisogna aggiungere effettistica, outboard di alto livello, e via dicendo, nonché programmazione adeguata. E sentire il synth nudo e crudo, senza tutto il resto della catena, a tanti fa proprio quest'effetto "spiazzante", quel "ma com'è secco e sgraziato questo suono".

Il suono di un synth analogico nudo e crudo è quanto di più grezzo e diretto ci sia, però basta poco (per esempio un po' di delay) per renderlo più liquido e musicale, e nel complesso più gradevole.

E qui arriviamo a questa frase:

MarianoM ha scritto:
AL confronto il mio Roland Jx 10 avrebbe fatto una miglior figura.


Il JX-10 (così come i JX "più piccoli" ed i Juno) ha il magnifico chorus stereo Roland integrato, che sebbene sia dentro al synth stesso ed i suoi parametri siano integrati insieme a quelli delle patch, è pur sempre un effetto che non fa parte della catena di sintesi. Spegni il chorus, e vedi come si sgonfia il suono. Per arrivare ad un confronto "ad armi pari" con l'Oberheim inoltre, dovresti impostare il tuo JX-10 in single mode (niente layer/dual e via dicendo) e come già detto senza chorus. Anche l'Oberheim dovrebbe essere impostato in single mode (se non vado errato pure con l'OB8 si possono fare layer). Solo in questo modo puoi valutare effettivamente la voce dei due strumenti per quel che realmente è.
Edited 30 Nov. 2015 13:39
  • MarianoM
  • Membro: Senior
  • Risp: 551
  • Loc: Avellino
  • Thanks: 38  

30-11-15 14.20

Sono andato all'appuntamento con molta emozione.....
perchè quando ho provato dal vivo un Hammond C3 ho capito che tutto quanto era frutto di "sintesi ed effettistica" crollava davanti al suono originale del C3 così morbido, ricco e aggressivo.
Mi aspettavo la stessa cosa dall'OB8 di cui sento parlare e vedo quotazioni importanti in tutto il mondo.

Ho ascoltato il synth attraverso due monitor ed un mixer con riverbero.

Il proprietario non lo usava da moltissimo tempo quindi non mi ha fatto navigare verso effetti o suoni "lavorati" ed è per questo che vorrei provarlo di nuovo magari in cuffia con tutta calma, in questo senso lui mi ha dato piena disponibilità.
(P.S. sapete se ha un ingresso cuffia???????)

Di sicuro però i bassi profondi, o i synth brass pieni (tipo Jump del Van Halen) non li ho ascoltati.
Di sicuro un chorus sarebbe opportuno ma comunque il limite sulla assenza di dinamica resta.

Insomma...sono molto bendisposto...ma l'Ob8 mi deve conquistare....e poi anche il prezzo deve scendere :) :) :)
Edited 1 Dic. 2015 23:54
  • mima85
  • Membro: Supporter
  • Risp: 12466
  • Loc: Como
  • Thanks: 1495  

30-11-15 14.25

MarianoM ha scritto:
ma comunque il limite sulla assenza di dinamica resta.


Che era un limite che allora avevano la quasi totalità dei synth analogici. Mini e Memory Moog, Jupiter 4/6/8, OB-x/Xa/8, Prophet 5/600, Juno 6/60/106, insomma la maggior parte di quelli che oggi sono considerati i blasoni dell'era analogica erano sprovvisti di dinamica.

Erano pochi i synth che potevano offrire il controllo della dinamica, tra cui JX-8P/10, Matrix 12, Prophet T8.
Edited 30 Nov. 2015 13:40
  • mima85
  • Membro: Supporter
  • Risp: 12466
  • Loc: Como
  • Thanks: 1495  

30-11-15 14.29

Deckard ha scritto:
bisogna sottolineare che e' il modello precedente, lo Ob-Xa, ad essere considerato il top della serie Ob dell'epoca


È l'OB-X ad essere considerato il top, non l'Xa. L'Xa è a circuiti integrati (CEM) mentre l'X è completamente discreto (aka: diodi, resistenze, transistor e condensatori), e per i puristi dell'analogico "discreto = the best of the best". E, senza scadere nel purismo fine a se stesso (alla fine il synth è uno strumento con cui far musica, e certi dettagli portati all'estremo lasciano veramente il tempo che trovano), è innegabile che una differenza sonora ci sia tra i due tipi di circuito.

L'Xa è considerato una via di mezzo tra l'8 e l'X, che poi, anche perché non ho mai avuto modo di provare ne uno ne l'altro, mi chiedo perché, in quanto da quel che so Xa ed 8 hanno praticamente la stessa componentistica sulla catena di sintesi, e quindi dovrebbero suonare se non uguali, almeno quasi. Magari è cambiato qualcosa nei preamp degli stadi d'uscita o nella circuiteria di contorno dei vari IC di sintesi, però appunto come detto dovrei vederli e provarli per poter capire cosa passa sotto quei cofani.

Qualcuno mi vuol prestare un analogico Oberheim? emo
Edited 30 Nov. 2015 13:43
  • mima85
  • Membro: Supporter
  • Risp: 12466
  • Loc: Como
  • Thanks: 1495  

30-11-15 14.33

tsuki ha scritto:
convertitori,per cui senti suoni analogici non sgranati,assenza di aliasing


Sono synth analogici, non hanno bisogno di convertitori D/A. Quel che esce dal VCA è direttamente quello che ritrovi sull'uscita audio, previa preamplificazione degli stadi d'uscita emo
  • tsuki
  • Membro: Expert
  • Risp: 4247
  • Loc: Sassari
  • Thanks: 396  

30-11-15 15.08

Mima hai ragione,mia imprecisione ...in effetti volevo riverirmi alla preamplificazione,chedo venia.Ma per tutto il resto confermo appieno.emo
Edited 30 Nov. 2015 14:09
  • mima85
  • Membro: Supporter
  • Risp: 12466
  • Loc: Como
  • Thanks: 1495  

30-11-15 15.20

@ tsuki
Mima hai ragione,mia imprecisione ...in effetti volevo riverirmi alla preamplificazione,chedo venia.Ma per tutto il resto confermo appieno.emo
Edited 30 Nov. 2015 14:09
emo
  • Deckard
  • Membro: Expert
  • Risp: 1947
  • Loc: Roma
  • Thanks: 206  

30-11-15 16.00

mima85 ha scritto:
È l'OB-X ad essere considerato il top, non l'Xa

Facendo confronti e raccogliendo opinioni in svariati forum, siti specialisti ecc è, a parere quasi unanime, l'Xa a suonare meglio a prescindere da cosa siano composti emo

Edit: preciso che, come già ho avuto modo di dire, non ho mai avuto il piacere di provarli e tantomeno confrontarli, parlo per "voce di popolo" e informazioni raccolte personalmente...
Edited 30 Nov. 2015 15:02
  • mima85
  • Membro: Supporter
  • Risp: 12466
  • Loc: Como
  • Thanks: 1495  

30-11-15 16.31

Deckard ha scritto:
Facendo confronti e raccogliendo opinioni in svariati forum, siti specialisti ecc è, a parere quasi unanime, l'Xa a suonare meglio a prescindere da cosa siano composti emo


Io invece ho sempre letto che tra tutti è l'OB-X (cioè questo, ovvero il capostipite di quella serie) il "sacro Graal" degli OB.

Comunque si, sono opinioni personali di ognuno. Per quanto mi riguarda, tutti i possessori di quel gran cesso di OB-8, possono disfarsene e prendersi tutti l'OB-X, che sicuramente suona meglio... e dare tutti quegli OB-8 brutti e cattivi a me emoemo
  • Deckard
  • Membro: Expert
  • Risp: 1947
  • Loc: Roma
  • Thanks: 206  

30-11-15 16.35

Ma infatti, stiamo solo disquisendo di "voci di corridoio" puertroppo, magari avessi il problema di scegliere tra questi emoemoemoemo
  • mark88
  • Membro: Expert
  • Risp: 924
  • Loc: Venezia
  • Thanks: 104  

30-11-15 23.27

@ Key909
Ciao Mariano,
non ho analogici, e mi scuso se dico fesserie o banalità, ma mi sono fatto questa idea che mi piacererebbe approfindisse chi gli analogici li usa:

Un analogico lo vedo come una chitarra elettrica, dove il suono è creato dagli effetti e dall'amplificazione.
Nelle workstation e nei Va, siamo abituati a sentire un suono finito che nel passato era frutto di una ricerca e sperimentazione. Mentre ora come forma mentis abbiamo superato con la tecnologia.

Detto questo, mi immagino che un analogico, vada domato da una serie di cose che esulano dallo strumento stesso.
E' un percorso a cui magari ci vuole tempo e dedizione :)


Ciao
Naaaa.... fino ad un certo punto.
Il fatto è che finchè non lo si prova di persona, un analogico non lo si comprende.

Su Youtube un Moog suona come un Korg, o delle volte peggio.
Quando collego il mio Little Phatty all'impianto della sala prove non ho bisogno di nessun effetto, esce abbestia.
Posso zittire il chitarrista con testata Randall 100Watt e cassa 4x12 quando mi pare e piace.emo
  • cecchino
  • Membro: Guru
  • Risp: 5054
  • Loc: Roma
  • Thanks: 617  

01-12-15 00.34

mark88 ha scritto:
Posso zittire il chitarrista con testata Randall 100Watt e cassa 4x12 quando mi pare e piace.emo

Invidia...
  • maxpiano69
  • Membro: Staff
  • Risp: 25422
  • Loc: Torino
  • Thanks: 3519  

01-12-15 15.28

@ cecchino
mark88 ha scritto:
Posso zittire il chitarrista con testata Randall 100Watt e cassa 4x12 quando mi pare e piace.emo

Invidia...
Per il chitarrista? emo

Se si tratta di quello comunque, Moog o non moog, analogico o digitale, basta avere il mixer vicino alla postazione delle tastiere ed un impianto PA decente emo (ma, seriamente, io in un gruppo che fa la "guerra dei volumi" ci resterei poco, molto poco...)

In generale, tornando in topic, non é detto che qualsiasi synth piaccia a tutti allo stesso modo solo perché "é vintage", W i gusti! (giá all'epoca esistevano i fan dell'uno e dell'altro modello)
Edited 1 Dic. 2015 14:29