08-10-08 11.29
Questa estate l'ho trascorsa suonando con un gruppo coverband di Gianni Morandi, sinceramente ho "monitorato" questa situazione:
Le persone preferiscono (= si accontentano) di un concerto live nella piazza della loro città, suonato e cantato da una coverband, che spendere i propri euretti per il concerto dell'artista stesso. La crisi c'è.
Mi spiace, ma nella media di 20 concerti, ho sentito la stessa nota. Se a questo consideriamo che anche le "amministrazioni" sono più propense ad accettare un gruppo cover di un artista famoso che i Project sound BluesCountryJazzMarch, abbiamo una partecipazione più massiccia agli eventi live.
Anche perchè la coverband di Mordandi o piuttosto dei Pooh, della Pausini... costa loro dieci volte meno, ed hanno sicuramente assicurato uno spettacolo dignitoso e la "cittadinanza" è contenta.
Quest'anno fare parte di un progetto del genere in qualità di tastierista e arrangiatore mi ha fruttato circa 8.000 Euro in tre mesi di concerti e fasi di pre-produzione.
Niente male considerando che sconoscevo l'artista e la sua musica.
Quindi? Ha ragione a lamentarsi Morandi, ma tutto nella vita ha un prezzo e un equilibrio.
Forse il management degli artisti, dovrebbe abbassare un pò il tiro e riconquistare piazza per piazza il loro pubblico, senza pensare troppo al mediatico.
Del resto la musica è comunicazione e scusatemi tanto, ma comunicare in uno stadio olimpico gremito è diverso dal comunicare in giro per tutta l'italia la propria musica.
Sono scelte economiche, di stile, di cifra.., ma alla lunga questi super eventi non portano nulla di buono. Grandi masse si spostano verso l'artista, ma sarebbe bello e secondo me opportuno esattamente l'opposto.
Morandi si lamenta?
Proposta?,
prenda la sua chitarra e un impianto audio e inizi a ripercorrere le tappe della sua Italia canterina, ma in maniera più certosina e sono certo che si riprenderebbe da questa apparente catarsi musicale. Se fate un giro in internet e guardate le date delle coverband vi renderete conto che fanno molte date il che significa sacrificio e costanza. La determinazione e la costanza è il sale per le coverband, ma dovrebbe essere spontaneo e quotidiano per gli artisti famosi (sorrido), per loro dovrebbe essere un vero e proprio lavoro. Per questo ammiro tanto chi non se la tira e lavora, lavora su se stesso e per la propria musica. Battiato insegna, i Pooh sono una ditta specializzata, Vasco Rossi è un magnete per l'acculturazione musicale delle grandi masse e Morandi si lamenta, ma alla fine ha sfornato un triplo album e l'anno prossimo uscirà il suo nuovo cd di brani inediti. Insomma alla fine, mi pare che ognuno si faccia proprio i propri conticini, proprio come me che l'anno prossimo sarò anche il tastierista arrangiatore di una coverband della Pausini, per la quale abbiamo un contratto di esclusiva di 20 date ( 6000 euri che per me non sono pochi). Insomma ragazzi diamoci dentro con le coverband, che ci conviene.
Saluti
Giovanni Giuffrida
Con tanta stima
Giovanni Giuffrida