Sax o non Sax ? Questo é il dilemma

  • semar
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08-11-21 11.57

Buongiorno.
A parte il flauto dolce da piccolo, non ho ancora provato uno strumento a fiato.
Vorrei cimentarmi con il sassofono.
Da quanto ho capito non é uno strumento facile - nessuno strumento é facile, chiaro, intento dire che non é che premi un tasto come sul piano, e suona. Con il sassofono serve una buona tecnica giá all' imboccatura.
Mi domando tuttavia se, in virtú di questa sua precipua caratteristica, non mi conviene invece "sterzare" verso un sassofono midi, come l' Akai EWI 5000.
Avrei come "vantaggio" il fatto di poter esercitarmi - almeno all' inizio - senza svegliare la ciurma di casa mia e di quella dei vicini.
Potrei inoltre impratichirmi con la diteggiatura, che é simile sul sassofono vero, anche se su quest´ultimo si usa anche il palmo della mano, a quanto leggo, cosa che l' Akai non dispone.

Pensieri ? Esperienze ? Considerazioni ? Consigli ?
Fatevi avanti.

Buona giornata.
Sergio
  • WTF_Bach
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08-11-21 12.18

Tra gli strumenti a fiato il sax é uno dei più facili, se non il più facile.

E per imparare a suonare il sax ci vuole… un sax emo
  • markelly2
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08-11-21 12.55

Per fare uscire il suono da un sax si incomincia con un'ancia montata sul bocchino, e basta.
Io in una lezione l'ho fatto suonare, cioè ho fatto vibrare l'ancia (seguito da un Maestro).
Poi si prosegue montando il bocchino sul collo, cioè sul pezzo superiore del sax.
Solo alla seconda lezione si assembla tutto lo strumento.
Tutto questo però, dopo aver imparato la respirazione diaframmatica: fondamentale!
  • semar
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08-11-21 13.26

@ WTF_Bach
Tra gli strumenti a fiato il sax é uno dei più facili, se non il più facile.

E per imparare a suonare il sax ci vuole… un sax emo
Ah ecco, la prima frase mi rincuora non poco. Pensavo fosse diversamente, quindi grazie WTF_Bach per il commento !
  • semar
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08-11-21 13.27

@ markelly2
Per fare uscire il suono da un sax si incomincia con un'ancia montata sul bocchino, e basta.
Io in una lezione l'ho fatto suonare, cioè ho fatto vibrare l'ancia (seguito da un Maestro).
Poi si prosegue montando il bocchino sul collo, cioè sul pezzo superiore del sax.
Solo alla seconda lezione si assembla tutto lo strumento.
Tutto questo però, dopo aver imparato la respirazione diaframmatica: fondamentale!
Grazie anche a te. Quindi presumo che per imparare si debba essere accompagnati giocoforza da un maestro in carne ed ossa o da una scuola insomma, e non dagli svariati video presenti sul tubo - anche se alcuni sembrano fatti bene.
  • lucaGiack
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08-11-21 14.23

@ semar
Grazie anche a te. Quindi presumo che per imparare si debba essere accompagnati giocoforza da un maestro in carne ed ossa o da una scuola insomma, e non dagli svariati video presenti sul tubo - anche se alcuni sembrano fatti bene.
Concordo sulla semplicità, non avendo tempo per continuare a suo0nare la tromba sono passato al sax e la differenza è enorme.
Di fatto, come tante cose, puoi impararle anche da autodidatta, tutto dipende da dove vuoi arrivare e da che basi hai.
Come ti hanno suggerito la respirazione è importante, ma può essere spesso causa di ritardi nell'apprendimento perché diventa un'ossessione.
Quello che ti consiglio io è di acquistare un sax vero (e che sia suonabile, eventualmente rivolgiti al mercato dell'usato), di iniziare dal contralto o tenore (meglio il primo, più leggero e a pari qualità più economico nell'acquisto), e nello studio di impratichirti, senza fossilizzarti, con la respirazione facendo almeno una scala di note lunghe al giorno, ponendo attenzione all'intonazione e al mantenimento della nota suonata. Ti dico almeno una perché il rischio di rompersi le balle, soprattutto all'inizio, con questo esercizio è molto alto, ma se riesci a farne di più meglio, l'intonazione e la padronanza del suono ne trarranno solo giovamento.
L'importante è che non dedichi un'ora alle note lunghe e dopo sei talmente annoiato da non avere più voglia di fare il resto.
  • semar
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09-11-21 09.36

@ lucaGiack
Concordo sulla semplicità, non avendo tempo per continuare a suo0nare la tromba sono passato al sax e la differenza è enorme.
Di fatto, come tante cose, puoi impararle anche da autodidatta, tutto dipende da dove vuoi arrivare e da che basi hai.
Come ti hanno suggerito la respirazione è importante, ma può essere spesso causa di ritardi nell'apprendimento perché diventa un'ossessione.
Quello che ti consiglio io è di acquistare un sax vero (e che sia suonabile, eventualmente rivolgiti al mercato dell'usato), di iniziare dal contralto o tenore (meglio il primo, più leggero e a pari qualità più economico nell'acquisto), e nello studio di impratichirti, senza fossilizzarti, con la respirazione facendo almeno una scala di note lunghe al giorno, ponendo attenzione all'intonazione e al mantenimento della nota suonata. Ti dico almeno una perché il rischio di rompersi le balle, soprattutto all'inizio, con questo esercizio è molto alto, ma se riesci a farne di più meglio, l'intonazione e la padronanza del suono ne trarranno solo giovamento.
L'importante è che non dedichi un'ora alle note lunghe e dopo sei talmente annoiato da non avere più voglia di fare il resto.
Bene, grazie lucaGiack, faró tesoro di questi consigli, quindi sto "virando" verso un sax acustico. Vedo di trovare un buon modello ( per principianti ) a noleggio - giusto per verificare se non si tratti di un capriccio passeggero - unitamente ad un corso presso una scuola di musica.
  • EADgbe
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09-11-21 10.28

Molti anni fa ho avuto una breve, simpatica esperienza con un sax contralto*. C'era una banda in cerca di nuove leve e mi hanno fornito strumento, rudimenti per iniziare e il locale per le prove. Magari può essere un'idea per vedere se ti piace senza troppo impegno.
Non so però che restrizioni subiscano in tempo di Covid.
Confermo che è abbastanza intuitivo suonarlo, mi pare di ricordare che la diteggiatura sia la stessa del flauto dolce con l'aggiunta delle chiavi per le alterazioni.


*ho smesso perchè non riuscivo proprio a tollerare il repertorio della banda: Fanfulla da Lodi, Eulalia Torricelli...
  • semar
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09-11-21 14.09

@ EADgbe
Molti anni fa ho avuto una breve, simpatica esperienza con un sax contralto*. C'era una banda in cerca di nuove leve e mi hanno fornito strumento, rudimenti per iniziare e il locale per le prove. Magari può essere un'idea per vedere se ti piace senza troppo impegno.
Non so però che restrizioni subiscano in tempo di Covid.
Confermo che è abbastanza intuitivo suonarlo, mi pare di ricordare che la diteggiatura sia la stessa del flauto dolce con l'aggiunta delle chiavi per le alterazioni.


*ho smesso perchè non riuscivo proprio a tollerare il repertorio della banda: Fanfulla da Lodi, Eulalia Torricelli...
Grazie EADgbe per il tuo cortese intervento.
Un' altra conferma quindi verso la versione acustica dello strumento.
Chiacchierando quá e lá con altri sassofonisti, se ho capito bene la pressione delle labbra influisce sulla nota attuale, nel senso che si puó ottenere un semitono in su o in giú..
Quindi, perdonate l' ingenuitá, per fare un glissando tra, diciamo, do e fa, é un "gioco" di movimento di dita ma anche di pressione sull' imboccatura.
  • lucaGiack
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09-11-21 16.29

@ semar
Grazie EADgbe per il tuo cortese intervento.
Un' altra conferma quindi verso la versione acustica dello strumento.
Chiacchierando quá e lá con altri sassofonisti, se ho capito bene la pressione delle labbra influisce sulla nota attuale, nel senso che si puó ottenere un semitono in su o in giú..
Quindi, perdonate l' ingenuitá, per fare un glissando tra, diciamo, do e fa, é un "gioco" di movimento di dita ma anche di pressione sull' imboccatura.
Diciamo che con la pressione puoi "intonare" le note e fare alcuni effetti, ma prima pensa a suonare e divertirti "normalmente", per i virtuosismi c'è sempre tempo.
Quello che hai detto comunque è corretto
  • semar
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09-11-21 19.59

@ lucaGiack
Diciamo che con la pressione puoi "intonare" le note e fare alcuni effetti, ma prima pensa a suonare e divertirti "normalmente", per i virtuosismi c'è sempre tempo.
Quello che hai detto comunque è corretto
Nuovamente grazie lucaGiack.
Non ho resistito e vi ho "thanksato" tutti ( che parola orripilante !)