Il pianobar è morto?

  • anonimo
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04-08-13 22.24

Mi si perdoni il titolo provocatorio... E' uno sfogo personale forse, spero mi sia concesso.
Vicino a casa mia c'è un circolo che organizza serate di "pianobar" e serate "da ballo" il martedì e il venerdì, per luglio e agosto. I musicisti sono sicuramente ingaggiati da agenzie di spettacolo, a giudicare dai manifesti con quegli enormi faccioni che ti mettono davanti all'ingresso del bar. Ma a parte questo lato puramente estetico, andando sovente a prendere un caffé dopocena, mi sono imbattuto in alcuni di questi happening e, sono sincero, mal riuscivo a resistere per più di due minuti senza andarmene di corsa con un macigno allo stomaco.
L'approccio è sempre il solito: basi, duo lei-lui, mimica del suonare, attrezzatura spaziale per far credere che si sia lì per suonare davvero, impianto della madonna con sub stratosferici... e poi stendiamo un velo pietoso sul pubblico, sebbene molto numeroso... io mi vergognerei ad andare a ballare senza sapermi minimamente muovere, impacciato, senza saper distinguere una salsa da una bachata .. in una parola: negato!... per carità, io non me ne intendo nulla di ste robe, ma cavolo.. se dovessi andare a una serata da ballo, dovrei essere un minimo, dico un minimo appassionato, o no?.. tutti gli stili venivano ballati nel solito modo, e singolarmente, non a coppie... tutti divisi! Un pò come fanno a Riccione sulla spiaggia la mattina alle 9 che pare siano sul piazzale di una caserma militare!

Allora mi è venuto da pensare che forse il pianobar è morto perché è morto lo spettatore. La società è diventata in pochi anni egocentrica e individualista in modo spaventoso, si ascolta solo ciò che viene proposto dall'alto, il resto è come se non esistesse. Una volta c'era rispetto per il ballo, per la musica, per le parole. Oggi non stai più lì ad ascoltare, a riflettere...
sei tu, spettatore medio di un tempo, che vuoi cantare (karaoke), metterti in pista a ballare anche se non ti è mai riuscito, scrivere parole di altri sul tuo profilo facebook come se fossero parole tue, fare foto e spacciarle per artistiche, etc etc

Guardando alle sfere alte, dove sono i nuovi Gassman, De Filippo, Modugno, Albertazzi, Sordi, Rota, Morricone, etc.etc?
I più, al massimo compaiono su zelig o si riempiono le tasche con la pubblicità del caffé. Una volta se un attore famoso finiva a fare le pubblicità veniva deriso perché come attore vero valeva poco... oggi conta più se lavori per la lavazza piuttosto che con pupi avati...

Chiedo venia, fine dello sfogo.
  • am0
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04-08-13 22.34

Argomento affrontato più volte.
E c'è sempre da intristirsi col magone che monta a mille.
C'è un degrado della cultura generale e della cognizione, altrimenti non saremmo in questo pessimo stato (stato = da leggersi a piacereemo)
  • giannirsc
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04-08-13 23.44

Si se ne parla spesso...il pubblico vuole quello..cantare e magari vedere il testo su maxischermo...più è grande lo schermo e più è bravo " il duo "...i musicisti se suonano o no prendono lo stesso cachet. ..ecco perché il pianobar è morto...

Ps.. anche io quando quelle poche volte che faccio pianobar o suono nei matrimoni tengo la tastiera muta...tanto è uguale e ci vado per portarmi a casa i soldi....per divertirmi con la musica ho il mio studio e i miei gruppi live.
  • steve
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05-08-13 12.13

non mi risulta che il (vero) piano bar si faccia nelle piazze per gente che vuole ballare a mo' di sagra paesana... ne avevo un'idea piu "raffinata"... classico piano (rigorosamente acustico) contesto alberghiero o pub... volume molto moderato (da sottofondo...) e clientela che tra una consumazione e una chiacchiera con l'interlocutore seduto/a accanto gli scappa un applauso a fine brano...

ma forse mi debbo aggiornare...
  • serpaven
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05-08-13 14.14

è inevitabile, il pubblico pagante si diverte come meglio crede,, esce di casa e va nei locali illudendosi di saper ballare, e si muove scompostamente a ritmo di hully-gully su qualunque brano! emo

escono di casa e si muovono come scimmie ammaestrate (ubriache) cercando di far rientrare la loro monotona sequenza di movimenti (battito di mani compreso) su qualunque ritmo e su qualunque brano. emo

da cantante cadono le braccia a terra solo a guardarli e mi rendo conto che per chi è seduto davanti alla tastiera ed ha un minimo di amor proprio e vorrebbe suonare con le proprie dita deve essere ancora peggio. emo
  • Michele76
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05-08-13 15.24

Spectrum ha scritto:
sei tu, spettatore medio di un tempo, che vuoi cantare (karaoke), metterti in pista a ballare anche se non ti è mai riuscito, scrivere parole di altri sul tuo profilo facebook come se fossero parole tue, fare foto e spacciarle per artistiche, etc etc
Il pianobar, è ancora come dice Steve, negli ambienti a cui fa riferimento. Da 7 anni faccio pianobar (solo musica) con un pianoforte acustico in un hotel e succede proprio così ancora oggi, sia che gli spettatori siano italiani che di altre nazionalità.


Per i miei gusti la definizione di pianobar, è stata proprio caratterizzata, negli anni cosiddetti d'oro, dalla presenza del pianoforte, proprio come tipologia di situazione musicale. Sarà che da pianista o pianaio che dir si voglia, quando sento dire che fa pianobar un duo chitarra e voce, mi stona. Non per sminuire perché suonare la chitarra non ritengo che sia più "facile" che suonare il pianoforte, anzi... suonare bene è difficile, qualunque sia lo strumento da far "cantare"... ritengo che tutto sommato l'orchestra o la band, possano chiamarsi o "etichettarsi" benissimo come ballo con orchestra o band dal vivo con o senza cantante/i, bigband/orchestra, insomma, tanto anche per mantenere una diversificazione che in sostanza c'è nelle varie situazioni musicali
Edited 5 Ago. 2013 21:31
  • lucabbrasi
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05-08-13 15.44

...teniamo duro. Prima o poi la gente si stuferà. Tornerà di moda telefonare, parlarsi, leggersi un libro di carta, imbroccare dal vivo con un drink, ascoltare la musica a casa o in un teatro, suonare un piano in una hall, etc etc



anche se il futuro mi pare più come quello del trailer di Esylium (o come si chiama l'ultimo film di Matt Damon..)

05-08-13 18.02

Beh, è tantissimo che non sento del piano bar fatto da qualcuno che sappia suonare, è tutta una base e grandissima perizia nel premere start-stop...

Piuttosto è dall'estate scorsa che tocco con mano il fenomeno di un impoverimento generale anche sul fronte dj. Non che avessi gran considerazione della categoria, ma almeno mixare... Invece, mi è bastato passeggiare sul lungomare sia l'estate scorsa e questa e sentire da fuori che molti dei dj per seratine danzanti ai bagnetti e sulla spiaggia sono degli improvvisati acquirenti di una coppia di casse abbastanza potenti e un mixerino. Via con gli mp3 e il missaggio consiste in:

1) sfumare il pezzo che sta finendo
2) assolvenza del pezzo che inizia

Senza curarsi d'altro.

Non è che al pubblico sta bene così. Il pubblico proprio non sentirebbe alcuna differenza in caso di lavoro ben fatto.
  • anonimo
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05-08-13 19.54

non mi risulta che il (vero) piano bar si faccia nelle piazze per gente che vuole ballare a mo' di sagra paesana... ne avevo un'idea piu "raffinata"... classico piano (rigorosamente acustico) contesto alberghiero o pub... volume molto moderato (da sottofondo...) e clientela che tra una consumazione e una chiacchiera con l'interlocutore seduto/a accanto gli scappa un applauso a fine brano...

ma forse mi debbo aggiornare...


La mia definizione personale di pianobar non ha luoghi o tempi ben precisi. Per me è tanto pianobarista il clavicembalista di corte nel rinascimento quanto il liutista nel medioevo, al pari del pianista nei saloon western o nei bordelli parigini della "belle epoque", e via discorrendo.

Volendo essere più attuali, considero pianobarista il musicista che da pischello vedevo nella piazzetta del bar (a metà anni 80), mentre eseguiva "the final countdown" o "Hold the line" supportato da due arranger di fronte a un pubblico seduto a sorseggiare in relax, o ancora il vicino di casa polistrumentista che negli anni 90 suonava nei locali di Montecatini Terme rock anglosassone, dai Queen a Clapton ai Toto ai Beatles, supportato dalle basi di produzione propria (con uno dei primi Cubase), con un Roland R8 per le drums, compressore dbx, Soundbrush e sc-88 pro e altri moduli rack vari che ora non ricordo...
Quindi non ritengo che la definizione rientri necessariamente nell'attività "piano-voce" della hall d'albergo signorile riservato a pochi quattrinai...
Il pianobar rientra nei cosiddetti intrattenimenti musicali "nazionalpopolari", così come lo sono parallelamente (ma con intenti e qualità differenti) il karaoke, il liscio, le orchestre spettacolo e via dicendo...
Fino a pochi anni fa si faceva pianobar ovunque: discoteche, balere, bar, pub, ristoranti, alberghi, pensioni e locande, sagre e feste...
Inoltre non esisteva una "scaletta" o delle regole preimpostate, se eri bravo potevi suonare standard jazz al piano per tutta la sera.. non avevi limitazioni, a parte quella di essere un musicista di mestiere o comunque possedere le doti e la professionalità del musicista (anche se di giorno poi facevi il bancario).

Ma prima di tutto, il pianobarista doveva avere la professionalità del musicista, altrimenti non se ne parlava nemmeno! E per professionalità non intendo solo bravura o doti tecniche, ma (soprattutto) puntigliosità e grande passione nella propria organizzazione dell'attività.

Un aneddoto per far capire meglio cosa intendo per "professionalità": una sera il vicino di casa in questione si fece spedire via fax il testo di "Free as a bird" di Lennon, appena uscito, perché sebbene conoscesse a menadito l'inglese, le parole del testo non erano molto comprensibili e voleva mettere in scaletta la sera stessa "Free as a bird". Mi fece vedere il fax arrivato da Londra, col testo trascritto da un suo amico musicista londinese!! Roba che a raccontarla oggi, sembra fantascienza!!

Mi scuso per la lungaggine, ma essendo cresciuto tra adulti che erano pianobaristi (e musicisti) veri, l'argomento della decadenza odierna mi sta molto a cuore.
Edited 5 Ago. 2013 17:56
  • Michele76
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05-08-13 23.40

Spectrum ha scritto:
Mi fece vedere il fax arrivato da Londra, col testo trascritto da un suo amico musicista londinese!! Roba che a raccontarla oggi, sembra fantascienza!!

Perché fantascienza? In fondo ci sono moltissime persone appassionate ancora oggi che anche se magari non fanno queste mosse (o forse sì), comunque ci tengono ad essere pronte. Io nel mio piccolo, quando so che in hotel c'è qualche personaggio "famoso", a qualsiasi diciamo livello, cerco sempre di aver dietro o avere pronto qualcosa da suonargli, così tipo saluto o omaggio, sperando di far cosa gradita, niente di più.
Ricordo che anni fa arrivai in un hotel, iniziai a suonare e al tavolo davanti al pianoforte sentivo parlare di canzonissima, e si infervoravano, con parolacce e toni che si alzavano e ritornavano pacati... raccontavano dettagli che solo chi è del "giro" può riportare... infatti davanti, di spalle, c'era quel popò di artista che è M. Ranieri che mi sembra stava per fare un concerto alla Versiliana. Io feci mente locale e insomma suonai quella che secondo me è una bellissima canzone, "perdere l'amore"... suonai "sottovoce" anche perché non ricordavo la stesura... non mi venivano in mente le parole, e il testo, si sa, aiuta moltissimo anche nel ricordare la linea melodica... insomma arrivai in fondo e questo si girò e mi ringraziò... son belle cose e fanno piacere. Ho ancora il suo autografo sulla prima pagina di quella raccolta secondo me molto bella che è "suona con tutta l'orchestra", adattissima per il pianobar, che quando io ero alle elementari, usciva penso in edicola e che racchiude un po' tutti i tipi di musica, dalle canzoni, alle colonne sonore, ai temi classici, standard di ogni tipo, evergreen, e che ancora oggi utilizzo praticamente sempre perché se lo sfogli pagina dopo pagina è pieno di brani bellissimi che piacciono a tutti
  • nuvoleblue
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07-08-13 17.11

L'altra sera sono andato da Eataly a Roma (per chi non lo conoscesse e' un palazzo di tre piani in cui ci sono i nostri prodotti alimentari d'eccellenza) ebbene appena passato l'ingresso vedo in un angolo un pianoforte mezzacoda,penso fra me...cosa c'entra un pianoforte in questo contesto? Mi avvicino e sul leggio c'era un cartello che diceva pressapoco : "Se sei capace di suonarlo facci sentire qualcosa..."
Dovrebbe essere tutto cosi'...tornare a suonare dal vivo tutto live.
Peccato che ho suonato quel poco che ricordavo,purtroppo senza spartiti ho poca memoria.
Comunque ben vengano queste iniziative l'essenza vera della musica, sono rimasto molto contento.
Un salutone a tutti.
  • SavateVoeanti
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07-08-13 17.32

Ma proporre un repertorio ragtime da saloon che impatto avrebbe?
  • renatus
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15-08-13 12.22

Spectrum ha scritto:
Allora mi è venuto da pensare che forse il pianobar è morto perché è morto lo spettatore.


Già solo per questa frase, meriti un Thanks.


Edited 15 Ago. 2013 10:23
  • anonimo
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16-08-13 03.34

Michele76 ha scritto:
Perché fantascienza?


Perché era il 1995, eravamo agli albori dei cellulari, internet non esisteva e reperire il testo incomprensibile di una canzone inglese uscita il giorno stesso era una faccenda per cui dovevi sbatterti non poco. A raccontarla oggi, molti addetti ai lavori riderebbero in faccia all'amico, magari loro avrebbero "risolto" inventandosi le parole mancanti. Tanto se il pubblico non distingue una base da un'esecuzione in real time, figuriamoci se si scandalizza per un inglese rattoppato.
  • Michele76
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16-08-13 10.25

Ma più che alla soluzione trovata in quei tempi, mi riferivo al fatto in sé di una persona interessata a lavorare bene o comunque di una persona che dà il giusto peso a quello che fa.

Lo spettatore poi è morto "ammazzato" più che altro, non di morte naturale, di vecchiaia emo anche se comunque si sta generalizzando sulla "massa" "ammazzata" appunto dai programmi televisivi più ridicoli che attraggono tutta questa attenzione. Nel dettaglio ci sono ancora molte persone che ascoltano e che apprezzano. Ovviamente in un bar dove c'è il karaoke, difficilmente ci sarà gente che non sia interessata al karaoke... chi vuol sentire un po' di musica sarà difficilmente accontentato ma sicuramente non starà lì a farsi sfondare le orecchie come è successo a me ieri, a casa col mal di schiena a sentire un casino qui sotto... facevano "festa"... è arrivata anche una che "cantava" Mina a un certo punto... urli come la stessero squoiando... ma tutto sta che un locale ingaggia un gruppetto di persone valide e ecco che la folla si accalca. E' un problema culturale (voluto)
  • michelet
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21-08-13 00.52

La crisi economica ha determinato una sostanziale riduzione non solo dei pianobaristi, quelli seri e professionali, ma anche dei pagliacci che, dotati di tastiera arranger, cantano sulle basi MIDI e fanno finta di suonare.

Essendo reduce da una relativa breve villeggiatura di 2 settimane a Jesolo posso dire con certezza che in tutta la via Bafile (arteria principale jesolana che diventa pedonale alla sera) c'è un solo pianista che utilizza un arranger ed un pianoforte a 1/2 coda, peraltro non del tutto accordato emo Ad onor del vero, costui sembra che le mani sulla tastiera (la sua) le sappia pure mettere, ma demanda molto all'arranger.

Oltre a questo c'è un numero relativamente elevato di pagliacci senza tastiera che, dotati di apparecchiature idonee, non fanno altro che cantare sulle basi mp3 ed improvvisare pietosi karaoke con il pubblico presente.

Tutto questo è terribilmente triste, non solo perché ci si rende conto a che punto siamo arrivati, ma anche perché non c'è pi§ il pubblico che pretende un tipo di spettacolo diverso. emo
  • SavateVoeanti
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21-08-13 18.13

@ michelet
La crisi economica ha determinato una sostanziale riduzione non solo dei pianobaristi, quelli seri e professionali, ma anche dei pagliacci che, dotati di tastiera arranger, cantano sulle basi MIDI e fanno finta di suonare.

Essendo reduce da una relativa breve villeggiatura di 2 settimane a Jesolo posso dire con certezza che in tutta la via Bafile (arteria principale jesolana che diventa pedonale alla sera) c'è un solo pianista che utilizza un arranger ed un pianoforte a 1/2 coda, peraltro non del tutto accordato emo Ad onor del vero, costui sembra che le mani sulla tastiera (la sua) le sappia pure mettere, ma demanda molto all'arranger.

Oltre a questo c'è un numero relativamente elevato di pagliacci senza tastiera che, dotati di apparecchiature idonee, non fanno altro che cantare sulle basi mp3 ed improvvisare pietosi karaoke con il pubblico presente.

Tutto questo è terribilmente triste, non solo perché ci si rende conto a che punto siamo arrivati, ma anche perché non c'è pi§ il pubblico che pretende un tipo di spettacolo diverso. emo
Io faccio da un po di tempo faccio il "pagliaccio" su un orchestra di lissio, tutte quelle canzoni moderne da ramazzotti a pinco pallino...tutto in playback!!
Ma sinceramente io penso che per fortuna che si fa in playback, per 2 motivi:
Uno è che alla gente che vuole sentire quel tipo di musica non interessa se suoni o fai finta, perchè hanno altri interessi nella vita.
Due è che imparare 300 canzoni di quel tipo lì...oltre a non farcela si rischia di cadere in depressione.

Secondo me il problema sta a monte, cioè che non bisogna dare al pubblico quello che vuole, non è il pubblico che deve decidere cosa devi suonare, ma il musicista a decidere cosa deve sentire il pubblico. Lo so non è facile da immaginare, sarebbe un mondo completamente diverso e meno corrotto però! (E' che oramai non credo si possa più rimediare se non si fa tutti insieme)

E poi se uno vuole sentire per forza ramazzotti(nome a caso senza discriminazioni) non dovrà fare altro che mettere sù il disco senza bisogno che qualcuno nasconda niente a nessuno.


Io la penso così

Edited 21 Ago. 2013 16:15
  • tastotosto
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22-08-13 18.57

...non me ne vorra' chi li fa'....ma a me questi...dui...voce chitarra, mettono una tristezza e una malinconia da paura, ma proprio, mi sa' di angoli di periferia.....un mortorio e una tristezza stratosferica.....emoemo
  • gobbato
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23-08-13 12.10

L'intera questione "decadenza della musica in Italia" è, a mio avviso, classificabile in 2 tronconi: il degrado causato da chi finge e la mancanza di cultura musicale delle nuove generazioni, causato da chi divulga la musica.

Sulla prima questione, indipendentemente da come la si pensi al riguardo, credo che il pubblico e chi paga i musicisti, o pseudo musicisti, abbia il diritto di sapere se la musica è effettivamente dal vivo oppure no, e credo che quest'ultimi abbiano il dovere di informare se suonano davvero o no, esattamente come io vorrei sapere, entrando in un ristorante, se mangerò cose fresche, piuttosto che surgelate o riscaldate di 2 giorni prima, o, entrando in una gelateria, se il gelato è artigianale o è quello del supermercato. Questo a prescindere dal fatto se sia apprezzabile o no quello che la gente sta ascoltando. La musica dal vivo è una cosa, il playback, totale o parziale che sia è un'altra cosa e l'imbroglio è un'altra cosa ancora. Io musicista pretendo di essere rispettato e messo in concorrenza con chi fa il mio mestiere e non con chi imbroglia. Di forme di intrattenimento ce ne sono parecchie (deejay, karaokisti, cabarettisti, maghi, clown, spogliarellisti, ecc..) e la musica dal vivo deve essere appunto musica dal vivo, altrimenti è un'altra cosa, e la gente lo deve sapere, così può scegliere consapevolmente dove andare. Se tutti ci ribellassimo e iniziassimo a formare le coscienze e ad informare i clienti chi fa musica dal vivo e chi no, inizierebbero a cambiare tante cose.

Sulla seconda questione sono dell'avviso che la decadenza totale sia da parte di chi ha il compito di divulgare la musica in Italia. Radio e Tv ci propinano sempre e solo le stesse ultime cose, pub, locali e feste ci propinano sempre le stesse band tributo, la maggior parte sempre dei soliti Vasco e Ligabue. Tutto all'insegna dell'andare sul sicuro, sulla musica che tira e che ti fa vendere una birra in più. In scenari come questi, gioco forza i giovani non sanno più neanche cos'è la musica al di fuori del rap o dell'hip-hop. E poi pretendiamo che vadano a sentire il pianobar? Per non parlare della musica classica e della lirica, agonizzanti anche loro. Fino a quando non si capirà che la cultura non è lucro, che bisogna tornare a rischiare, investire su iniziative atte a far conoscere anche se non c'è da lucrarci sopra, fino a quando il governo non la smetterà di tagliare risorse alla cultura o di scoraggiare tutti con permessi, siae, enpals, ecc..non cambierà più niente, chiunque potrà andare in giro a fare intrattenimento, ormai anche gratis, in un piattume di qualità scadente verso l'inevitabile fine.

Ribelliamoci a tutto questo, smuoviamo le coscienze di tutti gli addetti ai lavori, facciamoci valorizzare, non facciamoci sottopagare in modo tale che l'alternativa a noi sia solamente lo squallore, smascheriamo gli imbroglioni e facciamo capire a chi paga che un imbroglione, anche se pagato poco, merita meno del cameriere, che almeno lavora sul serio e non finge...e forse un giorno i bravi musicisti torneranno a sorridere e a guadagnarsi la pagnotta che si meritano.
  • steve
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24-08-13 03.29

giusto e comprensibile il rammarico che leggo qua e là però mi chiedo: come mai i chitarristi i bassisti i batteristi ecc non si pongono - almeno apparentemente - questi problemi? forse perchè non gli serve aggiornare S.O. o simili? o necessità di campionare pernacchie?

non sarà che qualche responsabilità ce l'abbiamo anche un po' noi tastieristi (ovviamente senza generalizzare...) che gridiamo allo scandalo se l'ultimo modello non ha un drum-kit decente o la porta usb 3 (eh si... perchè la 2 è troppo lenta e quindi superata no...?) ignorando che l'uso di tutto questo ben di dio potrebbe essere esasperato e usato impropriamente?

allora mettiamoci d'accordo: un conto è suonare per davvero un altro è simulare...

beh... diciamocelo francamente... far finta di suonare un sax (e - paradossalmente - proprio perchè ben campionato) e far proprio finta di suonare... usando le basi... sempre di simulazione si tratta... non vedo grandissima differenza se non che la seconda è portata all'esasperazione...

e se ve lo dice uno che (ricorderete...) aveva la smania di cercare campionamenti il piu possibile fedeli...

semplicemente riflettevo... anche noi rischiamo di togliere lavoro ad altri strumentisti... posso capire per un coro... un ensemble di archi (ingaggiarli comporterebbe qualche problema... sia economico che di reperibilità...) ma per il resto... come dire? a ognuno il suo mestiere...

e non insisterei neanche troppo sul fatto che vengono divulgate solo cose mediocri o schifezze in nome della anti-cultura (in parte è vero ma è stato sempre cosi... probabilmente è anche un po' voluto) e neanche che la gente vuole questo... ho esperienza di persone che se gli fai sentire cose diverse e interessanti (non necessariamente da una tastiera/piano... intendo anche da un cd...) può anche apprezzarle... è una questione di predisposizione... magari nascosta... che neanche loro sospettano di avere... sta a noi aiutarla a fargliela uscire fuori...