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Di fatto il campionatore e' nato per avere suoni piu' realistici a portata di mano.
Inizialmente non si badava alla dinamica e alla risoluzione del campione, le memorie erano piccole costose e non si poteva fare di piu', pero' il metro di paragone era il sintetizzatore, anch'esso nato per imitare strumenti acustici (invece fini' per creare suoni completamente nuovi).
All'inizio dell'era del sintetizzatore c'era entusiasmo : i violini erano in fondo somigliavano molto ..
Cosi' via per basso, fiati ecc.
Mancava il pianoforte ed altri strumenti, cosi' difficili da riprodurre per sintesi, per via della complessita' del loro spettro armonico.
Quando arrivo' il campionatore invece il suono di un pianoforte appariva piu' realistico dei plasticosi pianoforti in sintesi sottrattiva.
Anche gli archi, i fiati ed altri strumenti : sembrava che si era raggiunto il realismo totale a tal punto che in questo periodo, preziosi sintetizzatori oggi ricercatissimi, finirono negli scantinati, o addirittura accatastati nei reparti usato dei grandi negozi (ricordo cataste di arp odissey, svendute come se fosse finita la loro era).
Col passare del tempo pero' ci si rese conto che il campionatore era si piu' realistico del sintetizzatore, ma da li al realismo totale c'era ancora un abisso.
Nel frattempo il sintetizzatore si prese la sua rivincita nel momento in cui ci si rese conto che la sua forza non era nel realismo emulativo, ma nel fatto che era uno strumento a se stante, con suoni nuovi tutti suoi, caldi avvolgenti e soprattutto unici.
Cosi' mentre le considerazioni sul campionatore vennero un po' riviste con maggiore obiettivita', quelle sul sintetizzatore vennero rivalutate nell'inevitabile caccia al vintage, con il famoso detto "l'analogico pero' suonava caldo"..
Col passare del tempo i ruoli si sono ben definiti, ed anche le pretese del tastierista.
E' vero : un sax campionato non sara' mai un sax vero, il pianoforte non sara' mai uno steinway, pero' un sintetizzatore a campioni comunque ti consente di avere suoni di orchestra e di synth del passato senza portarti dietro intere orchestre o pianoforti pesantissimi : non sara' realismo totale, ma il vantaggio di un bagaglio sonoro simile e' evidente.
Con l'esplosione dei synth a campione, per contro si e' visto un enorme calo dei campionatori prodotti dalle varie case.
Questo perche' la maggior parte degli utenti finali, si e' resa conto che campionare bene non e' un gioco, richiede tempo ed attrezzatura, oppure se si pensa di accedere alle librerie gia' pronte, si cade nel costo eccessivo dei supporti gia' campionati (CD ecc..)..
Cosi' il campionatore e' stato per una gran fetta sostituito dai sintetizzatori a campioni, detti anche "rompler" (ROM Player), mentre i campionatori puri sono diventati oggetto di culto di chi lavora molto su effetti e suoni particolari, e preferisce farsi il suono da se.
Come gia' scritto da altri forumers, ad oggi chi sceglie un campionatore non lo fa per cercare di farsi il suono steinway piu' fedele, peraltro gia' presente in molte librerie VST, perche' sa quanto sia laborioso come lavoro, e quanto scarso rischia di essere il risultato finale, senza gli adeguati supporti tecnici.
Il campionatore invece diventa utile per effetti, suoni esclusivi e personalizzati, e per tutte quelle cose non disponibili nelle librerie rom dei rompler.