14-06-24 10.33
@ McFly
Questo post mi sta piacendo molto perchè affronta temi interessanti non legati direttamente alla musica.
Faccio il commerciale di professione (in tutt’altro settore) e ritengo che il tempo dei “pirati da vendita” sia finito e, ora più che mai, la parte importante sia la “relazione” con il venditore o l’acquirente. Senza scomodare troppo Freud ritengo che, come già detto, l’educazione e l’apertura al dialogo (in entrambi i sensi) siano fondamentali: scrivere “prezzo non trattabile” (cosa di per se sacrosanta se uno non vuole scendere sotto una certa cifra) è già di per se una chiusura… perchè in questi casi non aumentare “artificialmente” il prezzo per lasciare un cuscinetto di trattativa? La vendita online si porta dietro (purtroppo o per fortuna) la fama di “affare” e la gente pensa che ci deve per forza risparmiare. Dal mio punto di vista un “affare” non è solo economico, ma è più legato alla soddisfazione di aver acquistato “bene” e con “piacere”, con una trattativa serena e costruttiva dove, magari, ho interagito con una persona nuova. Io, per esempio, non compro e non vendo mai se non c’è stato un contatto telefonico per capire “la vibrazione” dell’altra persona: a volte mi è capitato di leggere messaggi laconici solo perchè il venditore/acquirente non era a suo agio con il canale della scrittura. Sono poi d’accordo con voi che MM sia pieno di cafoni e maleducati ma, una volta appurato, giro alla larga o, se proprio quell’annuncio era l’unico, adatto il mio modo di pormi per non creare conflitti.
Mi preme segnalare che invece, i “pirati da acquisto” sono una specie tutt’altro che in estinzione, bravissimi a fare proposte inaccettabili, con la vana speranza di spuntarla. Invece, fanno solo perdere tempo, come se anche il loro non avesse alcun valore. Inoltre, proprio per le loro caratteristiche, non leggono mai gli annunci e propongono scambi dove il venditore vuole solamente monetizzare,
A parte MM in cui nemmeno i gestori hanno interesse a “selezionare” chi inserisce e/o risponde agli annunci (a loro interessa solo che non ci si scambi numeri di cellulari ed email, forzando la comunicazione attraverso una pietosissima chat, più dannosa che utile) non ci si salva nemmeno da Reverb, che un tempo era piattaforma affidabile, oggi ha costi di mediazione esorbitanti (siamo oltre il 10%) e non difende i venditori dagli acquirenti che promettono di comperare e poi spariscono nel nulla. Quando si inoltra una contestazione al supporto, la risposta è quanto di più irritante si possa ricevere: “interveniamo solo se il soggetto è recidivo…” . Così si può essere presi in giro senza soluzione di continuità, perché non ci sono controlli su quanti account un potenziale acquirente possa avere.