Suite / End of 20

  • vin_roma
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24-02-21 12.42

L'ho ascoltato molto, ho voluto capire bene prima di scrivere qualcosa perché sin dai primi assaggi, anche dal cellulare, sentivo qualcosa che, più che disturbarmi, mi destabilizzava.
Credo di aver capito: una bella trama raccontata male.
Già dall'inizio: le due battute fanno capire che si stanno caricando i bagagli in macchina per un bel viaggio, ma ... zack! ...il racconto non continua, anzi, riparte da capo, con la macchina ferma e i bagagli a terra (batt. 3 e 4).
Parte il "viaggio" con sonorità belle ed anche affascinanti ma il racconto (la melodia) non è sempre fluido e coerente, come dopo la 2^ strofa quando incontra una battuta in più (forse un buca?) o come in un po' tutta l'esposizione melodica che viene "affogata" da un suono pad molto simile alla "voce recitante" (la parte melodica). E continua così, andando senza far capire dove ci si trova, se ci si può rilassare o se ci si deve aspettare un panorama mozzafiato dall'alto di un ponte ...va e, inaspettatamente, la musica arriva al "casello" dove un sax "esattore" disbriga velocemente la pratica e chiude il viaggio.

"Il nome della rosa" era un bel "mattone" e ricordo che Eco, solo per descrivere il portone del monastero dove il frate Guglielmo andava a fare le indagini, impiegò quasi due pagine di racconto ...ma fluide, accattivanti, piene di ritmo.
Ci può essere arte più difficile da comprendere perché magari raccontata su piani troppo evoluti per la nostra cultura ma, onestamente e con tutto il rispetto, non penso che sia questo il caso.
In questo caso, al di là del senso melodico che avrebbe bisogno solo di pochi aggiustamenti, sento mancanza di equilibrio nei pesi, nelle proporzioni e l'ascolto mi risulta faticoso.
Secondo me:
Quell'intro di 2+2 battute, che si ripropone uguale, può anche essere, ma magari esasperando quel suono a mo' di fill alla fine della 2^ battuta usandolo come effetto "rewind", per sorprendere e ricominciare, ma poi ci deve essere uno sviluppo che apra e presenti il discorso tematico, che dica: eccolo qui il "succo",.
Tutto il motivo del brano è camuffato dal pad, lo si segue a stenti. Magari doppiare la parte con un suono quasi simile ma distinguibile?

Riascoltalo tra un po', con senso critico e vedrai che saprai misurare meglio tutti gli ingredienti.
  • 1paolo
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24-02-21 13.06

@ vin_roma
L'ho ascoltato molto, ho voluto capire bene prima di scrivere qualcosa perché sin dai primi assaggi, anche dal cellulare, sentivo qualcosa che, più che disturbarmi, mi destabilizzava.
Credo di aver capito: una bella trama raccontata male.
Già dall'inizio: le due battute fanno capire che si stanno caricando i bagagli in macchina per un bel viaggio, ma ... zack! ...il racconto non continua, anzi, riparte da capo, con la macchina ferma e i bagagli a terra (batt. 3 e 4).
Parte il "viaggio" con sonorità belle ed anche affascinanti ma il racconto (la melodia) non è sempre fluido e coerente, come dopo la 2^ strofa quando incontra una battuta in più (forse un buca?) o come in un po' tutta l'esposizione melodica che viene "affogata" da un suono pad molto simile alla "voce recitante" (la parte melodica). E continua così, andando senza far capire dove ci si trova, se ci si può rilassare o se ci si deve aspettare un panorama mozzafiato dall'alto di un ponte ...va e, inaspettatamente, la musica arriva al "casello" dove un sax "esattore" disbriga velocemente la pratica e chiude il viaggio.

"Il nome della rosa" era un bel "mattone" e ricordo che Eco, solo per descrivere il portone del monastero dove il frate Guglielmo andava a fare le indagini, impiegò quasi due pagine di racconto ...ma fluide, accattivanti, piene di ritmo.
Ci può essere arte più difficile da comprendere perché magari raccontata su piani troppo evoluti per la nostra cultura ma, onestamente e con tutto il rispetto, non penso che sia questo il caso.
In questo caso, al di là del senso melodico che avrebbe bisogno solo di pochi aggiustamenti, sento mancanza di equilibrio nei pesi, nelle proporzioni e l'ascolto mi risulta faticoso.
Secondo me:
Quell'intro di 2+2 battute, che si ripropone uguale, può anche essere, ma magari esasperando quel suono a mo' di fill alla fine della 2^ battuta usandolo come effetto "rewind", per sorprendere e ricominciare, ma poi ci deve essere uno sviluppo che apra e presenti il discorso tematico, che dica: eccolo qui il "succo",.
Tutto il motivo del brano è camuffato dal pad, lo si segue a stenti. Magari doppiare la parte con un suono quasi simile ma distinguibile?

Riascoltalo tra un po', con senso critico e vedrai che saprai misurare meglio tutti gli ingredienti.
emoemo
Grazie per la dettagliata analisi che hai fatto! Mi piace in particolare l'idea di doppiare il suono del pad per far risaltare il tema; sono pezzi che nascono come improvvisazioni ma probabilmente, ai fini del risultato finale, hanno bisogno di rifiniture.. trovo molto utili questi confronti sul forum dove molti dei presenti hanno preparazione ed esperienza da vendere..emo
  • vin_roma
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24-02-21 13.32

@ 1paolo
emoemo
Grazie per la dettagliata analisi che hai fatto! Mi piace in particolare l'idea di doppiare il suono del pad per far risaltare il tema; sono pezzi che nascono come improvvisazioni ma probabilmente, ai fini del risultato finale, hanno bisogno di rifiniture.. trovo molto utili questi confronti sul forum dove molti dei presenti hanno preparazione ed esperienza da vendere..emo
Ah, non mi mandi affxxxxxx? emo
  • 1paolo
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24-02-21 15.20

@ vin_roma
Ah, non mi mandi affxxxxxx? emo
ma perché dovrei; hai usato il tuo tempo ad ascoltare e riascoltare, analizzare, scrivere e dare il tuo parere..
  • artemiasalina
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25-02-21 10.02

@ 1paolo
emoemo
Grazie per la dettagliata analisi che hai fatto! Mi piace in particolare l'idea di doppiare il suono del pad per far risaltare il tema; sono pezzi che nascono come improvvisazioni ma probabilmente, ai fini del risultato finale, hanno bisogno di rifiniture.. trovo molto utili questi confronti sul forum dove molti dei presenti hanno preparazione ed esperienza da vendere..emo
Quoto in maniera particolare la riflessione che hai fatto, e lo faccio perchè ci sono passato anche io.
Se ascolti la mia musica online, trovi il primo album, Atmospheres: questo è praticamente pensato, registrato e pubblicato in meno di 2 mesi.
E purtroppo...si sente tutto. Molti brani sono nati al volo e così sono rimasti.
Per l'ultimo album, inSideB, dalle prime note, alla pubblicazione, sono passati 2 anni quasi. Tra aggiusti vari, imparare a mixare un pochino meglio, scelta dei suoni, rivedere le idee, insomma, le improvvisazioni vanno benissimo, ma servono solo per imprimere l'idea di quel momento, poi ci si deve lavorare. Si perde un po' di quell'effetto "di pancia" (o come si potrebbe dire alla Castanediana maniera, si perde l'intento che c'è dietro al brano), ma personalmente penso che sia un processo doveroso.
  • 1paolo
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25-02-21 10.43

@ artemiasalina
Quoto in maniera particolare la riflessione che hai fatto, e lo faccio perchè ci sono passato anche io.
Se ascolti la mia musica online, trovi il primo album, Atmospheres: questo è praticamente pensato, registrato e pubblicato in meno di 2 mesi.
E purtroppo...si sente tutto. Molti brani sono nati al volo e così sono rimasti.
Per l'ultimo album, inSideB, dalle prime note, alla pubblicazione, sono passati 2 anni quasi. Tra aggiusti vari, imparare a mixare un pochino meglio, scelta dei suoni, rivedere le idee, insomma, le improvvisazioni vanno benissimo, ma servono solo per imprimere l'idea di quel momento, poi ci si deve lavorare. Si perde un po' di quell'effetto "di pancia" (o come si potrebbe dire alla Castanediana maniera, si perde l'intento che c'è dietro al brano), ma personalmente penso che sia un processo doveroso.
Ho sentito qualche traccia della tua musica; il primo lavoro mi sembra molto basato su improvvisazioni al pianoforte mentre il secondo è sicuramente più strutturato..
Mi piacciono entrambi le situazioni ma è ovvio che se si vuole proporre ad altri la propria musica occorra lavorare (ma non troppo..!) intorno all'ispirazione avendo cura di non cambiarne i connotati emo
  • 1paolo
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28-02-21 13.59

@ 1paolo
Brano pensato per colonna sonora [linkIMG url=https://www.bandlab.com/revisions/b43588d4-7d5e-eb11-a607-0050f28a2802?sharedKey=C
Up per ulteriori e bene accetti commenti ..😎
  • wildcat80
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28-02-21 14.41

Credo che Vincenzo abbia già fatto un'analisi ben più che completa.
La mia opinione è che come sonorizzazione può anche andare, con i consigli di Vincenzo riusciresti a dargli un'altra caratura.
  • 1paolo
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02-04-21 09.12

@ 1paolo
Up per ulteriori e bene accetti commenti ..😎
Versione riarrangiata tenendo conto dei preziosi suggerimenti,l.. .

emoemoemo
  • 1paolo
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02-04-21 20.20

@ vin_roma
L'ho ascoltato molto, ho voluto capire bene prima di scrivere qualcosa perché sin dai primi assaggi, anche dal cellulare, sentivo qualcosa che, più che disturbarmi, mi destabilizzava.
Credo di aver capito: una bella trama raccontata male.
Già dall'inizio: le due battute fanno capire che si stanno caricando i bagagli in macchina per un bel viaggio, ma ... zack! ...il racconto non continua, anzi, riparte da capo, con la macchina ferma e i bagagli a terra (batt. 3 e 4).
Parte il "viaggio" con sonorità belle ed anche affascinanti ma il racconto (la melodia) non è sempre fluido e coerente, come dopo la 2^ strofa quando incontra una battuta in più (forse un buca?) o come in un po' tutta l'esposizione melodica che viene "affogata" da un suono pad molto simile alla "voce recitante" (la parte melodica). E continua così, andando senza far capire dove ci si trova, se ci si può rilassare o se ci si deve aspettare un panorama mozzafiato dall'alto di un ponte ...va e, inaspettatamente, la musica arriva al "casello" dove un sax "esattore" disbriga velocemente la pratica e chiude il viaggio.

"Il nome della rosa" era un bel "mattone" e ricordo che Eco, solo per descrivere il portone del monastero dove il frate Guglielmo andava a fare le indagini, impiegò quasi due pagine di racconto ...ma fluide, accattivanti, piene di ritmo.
Ci può essere arte più difficile da comprendere perché magari raccontata su piani troppo evoluti per la nostra cultura ma, onestamente e con tutto il rispetto, non penso che sia questo il caso.
In questo caso, al di là del senso melodico che avrebbe bisogno solo di pochi aggiustamenti, sento mancanza di equilibrio nei pesi, nelle proporzioni e l'ascolto mi risulta faticoso.
Secondo me:
Quell'intro di 2+2 battute, che si ripropone uguale, può anche essere, ma magari esasperando quel suono a mo' di fill alla fine della 2^ battuta usandolo come effetto "rewind", per sorprendere e ricominciare, ma poi ci deve essere uno sviluppo che apra e presenti il discorso tematico, che dica: eccolo qui il "succo",.
Tutto il motivo del brano è camuffato dal pad, lo si segue a stenti. Magari doppiare la parte con un suono quasi simile ma distinguibile?

Riascoltalo tra un po', con senso critico e vedrai che saprai misurare meglio tutti gli ingredienti.
Questo e’ il risultato..(post sopra)
  • paolo_b3
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  • Risp: 13999
  • Loc: Ravenna
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03-04-21 20.28

@ 1paolo
Questo e’ il risultato..(post sopra)
Si, meglio secondo me. Bella!
emo
  • 1paolo
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03-04-21 20.50

@ paolo_b3
Si, meglio secondo me. Bella!
emo
emo
  • 1paolo
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  • Risp: 5183
  • Loc: Cuneo
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08-04-21 08.07

@ paolo_b3
Si, meglio secondo me. Bella!
emo
e questa invece è "End of 20", secondo pezzo orchestrale nato a fine anno come auspicio di ritorno alla normalità..
  • artemiasalina
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08-04-21 16.27

@ 1paolo
e questa invece è "End of 20", secondo pezzo orchestrale nato a fine anno come auspicio di ritorno alla normalità..
Perdona la franchezza, ma penso sia dovuta in un forum di musicisti in cui ci si rapporta per migliorare.
Innanzitutto non capisco perchè abbia definito il brano orchestrale, visto che mi sembra di aver sentito solo l'oboe come strumento acustico (oltre al piano ovviamente).
Onestamente penso che, al di là dell'idea compositiva, per la quale non mi permetto di parlare visto che è un discorso totalmente soggettivo, tu debba lavorare ancora per quanto riguarda gli aspetti tecnici: scelta dei suoni prima di tutto, mix e studio delle articolazioni e della programmazione dei suoni, dinamiche tra le parti. Inoltre devi essere più preciso nelle realizzazioni per togliere quella patina di "improvvisazione", soprattutto nel piano (non usi una tastiera pesata vero?).
Ma ovviamente prendi tutto per i consigli spassionati di uno che studia queste cose da molti anni e che ancora non vede la luce...eheh.
  • 1paolo
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  • Risp: 5183
  • Loc: Cuneo
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08-04-21 16.37

@ artemiasalina
Perdona la franchezza, ma penso sia dovuta in un forum di musicisti in cui ci si rapporta per migliorare.
Innanzitutto non capisco perchè abbia definito il brano orchestrale, visto che mi sembra di aver sentito solo l'oboe come strumento acustico (oltre al piano ovviamente).
Onestamente penso che, al di là dell'idea compositiva, per la quale non mi permetto di parlare visto che è un discorso totalmente soggettivo, tu debba lavorare ancora per quanto riguarda gli aspetti tecnici: scelta dei suoni prima di tutto, mix e studio delle articolazioni e della programmazione dei suoni, dinamiche tra le parti. Inoltre devi essere più preciso nelle realizzazioni per togliere quella patina di "improvvisazione", soprattutto nel piano (non usi una tastiera pesata vero?).
Ma ovviamente prendi tutto per i consigli spassionati di uno che studia queste cose da molti anni e che ancora non vede la luce...eheh.
Orchestrale per dire che i tre suoni utilizzati sono : pianoforte, archi e ed oboe appunto quindi niente batteria basso chitarra e synth.
Registro, da dilettante, con Garage band utilizzando a volte i suoni interni e a volte quelli di altre app. In effetti le idee sono frutto di improvvisazione ed infatti le definisco "frammenti"; uso tastiere semipesate da sempre in quanto non ho formazione pianistica ma sono fondamentalmente autodidatta.
Grazie per l'ascoltoemo
ps: non sono un "Musicista" , ma un appassionato di musica che fa tutt'altro lavoro per campare..
  • wildcat80
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08-04-21 17.40

Il vero problema dell'orchestrazione è proprio quello del riuscire a restituire una certa naturalezza, che dona all'insieme tutta un'altra efficacia.
O si usano librerie dedicate, o meglio pensare ad altri tipi di arrangiamento.
Personalmente, in altro contesto, sono letteralmente impazzito a creare due tracce di chitarra che suonassero verosimili.
Ci ho messo una settimana per 120 battute di pezzo, prima la ricerca del suono, poi l'articolazione, poi la scelta della catena di effetti per differenziare le parti ed essere più realistico possibile.
Sugli orchestrali ti abbuoni gli effetti ma hai tutto il lavoro precedente che è enorme a voler fare le cose a modo.
  • 1paolo
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  • Loc: Cuneo
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08-04-21 17.51

@ wildcat80
Il vero problema dell'orchestrazione è proprio quello del riuscire a restituire una certa naturalezza, che dona all'insieme tutta un'altra efficacia.
O si usano librerie dedicate, o meglio pensare ad altri tipi di arrangiamento.
Personalmente, in altro contesto, sono letteralmente impazzito a creare due tracce di chitarra che suonassero verosimili.
Ci ho messo una settimana per 120 battute di pezzo, prima la ricerca del suono, poi l'articolazione, poi la scelta della catena di effetti per differenziare le parti ed essere più realistico possibile.
Sugli orchestrali ti abbuoni gli effetti ma hai tutto il lavoro precedente che è enorme a voler fare le cose a modo.
Devo dedurre che il pezzo non ti piace .. emo
  • wildcat80
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08-04-21 18.50

Ma no semplicemente sto dicendo che la parte orchestrale se vuoi che renda al meglio è una rottura di palle clamorosa, e che le parti se sono ben articolate fanno suonare anche Fra Martino come una sinfonia.
Che secondo me è l'unica criticità, se così vogliamo chiamarla, del pezzo.
  • wildcat80
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  • Thanks: 1508  

08-04-21 19.35

Circostanziando meglio il piano mi piace come suona, anche se la dinamica si sente che non è quella di un pesato (basta regolare la giusta curva di risposta per ammorbidire un po', ed eventualmente editare le velocity successivamente se non dovesse bastare).
Strings e oboe: io farei una parte di synth strings che suoni come un sintetizzatore, e l'oboe lo sostituirei con un lead morbido.
Così secondo me cambia molto la resa.
  • 1paolo
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08-04-21 20.10

@ wildcat80
Ma no semplicemente sto dicendo che la parte orchestrale se vuoi che renda al meglio è una rottura di palle clamorosa, e che le parti se sono ben articolate fanno suonare anche Fra Martino come una sinfonia.
Che secondo me è l'unica criticità, se così vogliamo chiamarla, del pezzo.
Eh eh avete ragione, ci sono sicuramente delle lacune date soprattutto dal fatto che la “parte tecnica” e’ composta da master + iPad con GarageBand e qualche App, e che non mi appassiona il mixaggio oltre ad alzare o abbassare il volume delle tracce.