23-03-18 15.53
Cyrano ha scritto:
Non riesco a spiegarmi
Un brano rock/pop/jazz nonnsi studia in una tonalità
Lo si studia nelle sue funzioni/relazioni armoniche e nei suoi blocchi di incisi melodici
È ovvio che se non ho pratica nella tonalità di Gb (pratica che si acquisisce con esercizi specifici e applicazione quotidiana), anche se in teoria il bramo lo conosco funzionalmente in pratica lo eseguirò in maniera stentata
Ma è solo questione di pazienza e di metodo, basta davvero poco
E a che cosa serve?
1) accompagnare chiunque in qualunque tonalità
2) affrontare senza patemi d'!animo brani che abbiano sezioni in tonalità rognose
3) ma sopratutto, capire quello che si suoma e non limitarsi ad essere dei meri "schiacciatori di tasti"
No Cyrano, ti sei spiegato benissimo e come ho scritto, il tuo metodo è perfetto.
Lo sto solo mettendo in relazione al tempo che io ho da dedicare allo studio, è un limite mio: mettiamo che io abbia 45 minuti da decidare allo studio di un brano (mi riferisco alla sola parte pratica, quella che, come giustamente scrivi "si acquisisce con esercizi specifici e applicazione quotidiana"): se io li dedico interamente allo studio del brano nella tonalità in cui lo eseguirò ragionevolmente il risultato dell'esecuzione sarà 10/10 rispetto a quelle che sono le mie potenzialità tecniche. Se io invece dedico quegli stessi 45 minuti a impratichirmi su tutte le tonalità è chiaro che non lo avrò davvero perfezionato in nessuna di queste e rischierei di non essere pronto nel momento in cui lo devo suonare davvero. Ma appunto dipende dagli obiettivi che uno si pone e agli ambiti in cui opera. Io suono solo in un contesto di band, ben difficilmente mi trovo nella situazione di dovermi adattare ad accompagnare qualcuno in tonalità "a sorpresa". E' tutto definito a priori, alle prove. Se c'è un brano "nativo" in una tonalità ostica, come ho scritto sopra (e come è capitato), tanto meglio, è un'occasione che fare pratica su quella tonalità (non uso certo il "transpose"!). Nel mio caso per fortuna, malgrado tutto, capisco quello che suono, ho chiari in testa i rapporti armonici, perchè come detto la maggior parte delle volte studio in auto e non avendo l'orecchio assoluto non so le note che sto ascoltando, ma so cosa sto ascoltando e che rapporto hanno tra di loro gli accordi che sto ascoltando, anche se le mie dita non seguono di pari passo la mia testa purtroppo
. L'obiettivo che ho a livello personalenel mio contesto è quello di eseguire nel modo migliore possibile le mie parti. Detto più banalmente, per il tempo che ho da dedicare alla musica purtroppo mi ritrovo costretto a dover scegliere tra
- studiare lo strumento (tecnicamente) o
- studiare i brani che devo suonare nei live.
So benissimo che studiare con costanza lo strumento mi darebbe una base tecnica tale da rendere più agevole lo studio del brano nello specifico, ma a 40 anni, con un lavoro, una moglie e una figlia non mi è possibile. Se non avessi dei gruppi in cui suono live e suonassi a casa allora sì, lo farei senza pensarci due volte.