Testo di armonia

  • giosanta
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25-11-19 21.32

Sapreste consigliarmi un testo di armonia di taglio divulgativo, ovvero che NON sia strettamente un manuale scolastico ma sia autoconclusivo, rivolto all'appassionato / interessato.
Se può avere significato aggiungo "orientato" al piano jazz.
Grazie.
  • ahivela
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26-11-19 00.07

Di quelli "classici" probabilmente il Trattato di Armonia di Schoenberg e' il piu' indicato al tuo approccio.
In ambito piu' "jazz-pianistico" i due volumi di Mark Levine sono un must.
Un classico e' pure "Tecnica e arte del Jazz" di Gaslini.
Molto interessanti anche i libri di Andrea Avena.
Questi in italiano, se invece va bene anche in inglese, trovi una quantita' sterminata di roba che ci si perde, e non ti posso essere granche' d'aiuto, anche perche' si puo' andare molto nello specifico...
  • BB79
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26-11-19 07.15

@ giosanta
Sapreste consigliarmi un testo di armonia di taglio divulgativo, ovvero che NON sia strettamente un manuale scolastico ma sia autoconclusivo, rivolto all'appassionato / interessato.
Se può avere significato aggiungo "orientato" al piano jazz.
Grazie.
Un mio caro amico, insegnante di chitarra, mi ha proposto questo, che mi sento di consigliare per il taglio pratico e moderno Spadoni
emo
  • anonimo

26-11-19 08.44

Bisognerebbe innanzitutto fugare alcuni malintesi su ciò che l'armonia è veramente...

Alcuni trattati rischiano invece, se manca una base solida di vera comprensione dell'armonia, di fuorviare lo studente

Alcuni concetti veramente basici:

1) l'armonia occidentale nasce dai rapporti armonici già contenuti (appunto come armonici) nelle frequenze emesse da una corda vibrante/aria che vibra in un tubo

2) le relazioni tra le frequenze (e gli elementi psicoacustici istintive che l'essere umano possiede) ci consegnano i concetti di consonanza/dissonanza

3) La costruzione degli accordi per terze sovrapposte è convenzionale, ma comoda ed utile; essa non è che il "rimettere in ordine" in senso verticale, nella maniera più compatta possible, la "ricostruzione ampliata" degli armonici, e le sue possibili variazioni/manipolazioni

4) le scale, egualmente, non sono altro che un'altra maniera di "riorganizzare gli armonici in maniera ancor più compatta", ma stavolta seriale e non verticale

5) L'armonia si occupa sì di "comprendere gli accordi", ma sopratutto di "comprendere le relazioni tra gli accordi"

6) ecco che scopriamo il cardine dell'armonia occidentale, il "movimento cadenzante" (praticamente la quarta ascendente) ed i suoi elementi di dettaglio: la sensibile che sale di un semitono alla tonica e la sottodominante che scende di un semitono alla mediante

7) da qui, si procede a esaminare le "regioni armoniche", comprendendo che una tonalità non è un concetto monolitico ma è una "casa con molte stanze"

8) nel frattempo, si studia il moto delle parti, ricordando che l'armonia è nata dal contrappunto e non viceversa; quindi gli accordi non sono blocchi monolitici da gestire come se fossero degli "insiemi indivisibli", ma ogni nota che è contenuta in un accordo arriva da una nota precedente e va verso una nota successiva, obbedendo a regole e sensibilità specifiche

9) ecco che impariamo a realizzare un'armonia, sia partendo da un basso (e qui che sia cifrato in maniera "classica" o sia cifrato con le sigle moderne è praticamente la stessa cosa), sia da una melodia (cosa un pelo più difficile)

10) solo a questo punto possiamo capire e realizzare i voicings, da considerare come "distillati" di tutto ciò che abbiamo studiato prima

NB: le scale non c'entrano quasi niente, i modi non c'entrano quasi niente, Gaslini non c'entra niente del tutto ed è massimamente fuorviante
  • anonimo

26-11-19 09.07

Aggiungo una curiosità: se guardiamo gli armonici naturali, la scala che ne deriva è una scala con la settima minore, ovvero una scala per così dire "di dominante"...non sarà per questo che naturalmente sentiamo la perenne esigenza di cadenzare?
  • anonimo

26-11-19 09.15

@ BB79
Un mio caro amico, insegnante di chitarra, mi ha proposto questo, che mi sento di consigliare per il taglio pratico e moderno Spadoni
emo
Mi scuso per l'apoditticità, ma ad esempio questo manuale è estremamente fuorviante, anche se contiene alcuni capitoli interessanti...ma manca completamente la riflessione sulla natura dei rapporti armonici, si passa direttamente alla costruzione "meccanica" degli accordi...poi manca il concetto di condotta delle parti, il voicing è trattato in maniera "meccanica"...e troppo spazio dedicato alle scale ed ai modi, che sono argomenti di teoria e non di armonia

Last, but not least, la teoria del rapporto chord/scale è una teoria sbagliata
  • anonimo

26-11-19 09.16

Alla fine Piston, Schoenberg, Levine (ma solo dopo aver capito le basi con il Piston e Schoenberg), un buon trattato di contrappunto (ad averene voglia il Dubois) e un libro di bassi numerati risolti

Insisto: impossibile imparare l'armonia senza studiare il contrappunto
  • dobermann103
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26-11-19 09.33

@ anonimo
Mi scuso per l'apoditticità, ma ad esempio questo manuale è estremamente fuorviante, anche se contiene alcuni capitoli interessanti...ma manca completamente la riflessione sulla natura dei rapporti armonici, si passa direttamente alla costruzione "meccanica" degli accordi...poi manca il concetto di condotta delle parti, il voicing è trattato in maniera "meccanica"...e troppo spazio dedicato alle scale ed ai modi, che sono argomenti di teoria e non di armonia

Last, but not least, la teoria del rapporto chord/scale è una teoria sbagliata
ottime riflessioni che portano i forumer a dire: scrivi un trattato.... effettivamente molti libri che ho letto non risultano chiari in molte parti ...Da premettere che ho studiato anni con un gran maestro per questo lo posso dire. Ho continuato ad acquistare libri per cercare quel qualcosa che non ho trovato per approfondire. Molti rischiano di disperdere la concentrazione. per questo è necessario avere una guida umana(con esperienza) almeno all'inizio. Per curiosità comunque acquisterò Spadoni che sembra articolato bene e il libro di Cyrano che sicuramente sarà come vorremmo tutti. emoemo
  • giosanta
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26-11-19 09.38

dobermann103 ha scritto:
il libro di Cyrano che sicuramente sarà come vorremmo tutti.

Prima lo fa meglio è
  • ahivela
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26-11-19 13.08

Cyrano ha scritto:
Mi scuso per l'apoditticità, ma ad esempio questo manuale è estremamente fuorviante, anche se contiene alcuni capitoli interessanti...ma manca completamente la riflessione sulla natura dei rapporti armonici, si passa direttamente alla costruzione "meccanica" degli accordi...poi manca il concetto di condotta delle parti, il voicing è trattato in maniera "meccanica"...e troppo spazio dedicato alle scale ed ai modi, che sono argomenti di teoria e non di armonia


Di Spadoni: non conosco i suoi libri, ma ho conosciuto lui, che oltre ad essere persona squisita e' un grande didatta e un eccellente chitarrista. Forse quello che rilevi e' dovuto proprio all'approccio "chitarristico" (per sua natura verticale) all'armonia. Purtroppo la chitarra e' lo strumento meno indicato per svincolarsi dal discorso accordale e ragionare per condotta delle parti.
Comunque tra i testi di armonia classica, trovo che il Piston sia il migliore, per completezza, rigore e chiarezza di esposizione, anche se non e' proprio un fuscello...
  • anonimo

26-11-19 13.15

@ ahivela
Cyrano ha scritto:
Mi scuso per l'apoditticità, ma ad esempio questo manuale è estremamente fuorviante, anche se contiene alcuni capitoli interessanti...ma manca completamente la riflessione sulla natura dei rapporti armonici, si passa direttamente alla costruzione "meccanica" degli accordi...poi manca il concetto di condotta delle parti, il voicing è trattato in maniera "meccanica"...e troppo spazio dedicato alle scale ed ai modi, che sono argomenti di teoria e non di armonia


Di Spadoni: non conosco i suoi libri, ma ho conosciuto lui, che oltre ad essere persona squisita e' un grande didatta e un eccellente chitarrista. Forse quello che rilevi e' dovuto proprio all'approccio "chitarristico" (per sua natura verticale) all'armonia. Purtroppo la chitarra e' lo strumento meno indicato per svincolarsi dal discorso accordale e ragionare per condotta delle parti.
Comunque tra i testi di armonia classica, trovo che il Piston sia il migliore, per completezza, rigore e chiarezza di esposizione, anche se non e' proprio un fuscello...
Credo tu abbia ragione, è l’approccio chitarristi o che pervade il libro a renderlo quello che è.

Ribadisco che comunque ci sono molte cose buone in questo libro.
  • BB79
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26-11-19 13.41

@ anonimo
Mi scuso per l'apoditticità, ma ad esempio questo manuale è estremamente fuorviante, anche se contiene alcuni capitoli interessanti...ma manca completamente la riflessione sulla natura dei rapporti armonici, si passa direttamente alla costruzione "meccanica" degli accordi...poi manca il concetto di condotta delle parti, il voicing è trattato in maniera "meccanica"...e troppo spazio dedicato alle scale ed ai modi, che sono argomenti di teoria e non di armonia

Last, but not least, la teoria del rapporto chord/scale è una teoria sbagliata
Caro Ale, da Te, in subjecta materia, si accetta tutto emoemoemoemoemo
  • anonimo

26-11-19 13.51

Il mio manuale consta sostanzialmente di una sola regola (alla faccia delle liste numerate):

1) nella nuda, sola nota DO tutto è già presente:

a) la consonanza e la dissonanza

b) la cadenza/tensione al FA, quindi il concetto di cadenza (perchè la piramide degli armonici esplicita il SIb e non il SI)

c) la scala di dominante come reale scala generatrice, e quindi la sostanziale instabilità della tonica

d) la naturalità delle quadriadi (e non delle triadi), che sono la vera base dell'armonia

e) il concetto di regioni armoniche, grazie alla fondamentale instabilità della piramide degli armonici (e ciò spiega il fatto che la musica occidentale si è evoluta verso stilemi sempre più evitanti la risoluzione, vedi Wagner e Mahler)...insomma l'eterno dualismo tra il risolvere ed il rilanciare la tensione

f) il modo minore come "ribaltamento speculare" degli intervalli maggiori
  • anonimo

26-11-19 13.59

@ BB79
Caro Ale, da Te, in subjecta materia, si accetta tutto emoemoemoemoemo
Sempre e comunque opinioni personali e nulla più emo
  • anonimo
  • maxpiano69
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27-11-19 18.16

@ anonimo
Bisognerebbe innanzitutto fugare alcuni malintesi su ciò che l'armonia è veramente...

Alcuni trattati rischiano invece, se manca una base solida di vera comprensione dell'armonia, di fuorviare lo studente

Alcuni concetti veramente basici:

1) l'armonia occidentale nasce dai rapporti armonici già contenuti (appunto come armonici) nelle frequenze emesse da una corda vibrante/aria che vibra in un tubo

2) le relazioni tra le frequenze (e gli elementi psicoacustici istintive che l'essere umano possiede) ci consegnano i concetti di consonanza/dissonanza

3) La costruzione degli accordi per terze sovrapposte è convenzionale, ma comoda ed utile; essa non è che il "rimettere in ordine" in senso verticale, nella maniera più compatta possible, la "ricostruzione ampliata" degli armonici, e le sue possibili variazioni/manipolazioni

4) le scale, egualmente, non sono altro che un'altra maniera di "riorganizzare gli armonici in maniera ancor più compatta", ma stavolta seriale e non verticale

5) L'armonia si occupa sì di "comprendere gli accordi", ma sopratutto di "comprendere le relazioni tra gli accordi"

6) ecco che scopriamo il cardine dell'armonia occidentale, il "movimento cadenzante" (praticamente la quarta ascendente) ed i suoi elementi di dettaglio: la sensibile che sale di un semitono alla tonica e la sottodominante che scende di un semitono alla mediante

7) da qui, si procede a esaminare le "regioni armoniche", comprendendo che una tonalità non è un concetto monolitico ma è una "casa con molte stanze"

8) nel frattempo, si studia il moto delle parti, ricordando che l'armonia è nata dal contrappunto e non viceversa; quindi gli accordi non sono blocchi monolitici da gestire come se fossero degli "insiemi indivisibli", ma ogni nota che è contenuta in un accordo arriva da una nota precedente e va verso una nota successiva, obbedendo a regole e sensibilità specifiche

9) ecco che impariamo a realizzare un'armonia, sia partendo da un basso (e qui che sia cifrato in maniera "classica" o sia cifrato con le sigle moderne è praticamente la stessa cosa), sia da una melodia (cosa un pelo più difficile)

10) solo a questo punto possiamo capire e realizzare i voicings, da considerare come "distillati" di tutto ciò che abbiamo studiato prima

NB: le scale non c'entrano quasi niente, i modi non c'entrano quasi niente, Gaslini non c'entra niente del tutto ed è massimamente fuorviante
Questo me lo stampo e lo appendo al muro davanti al pianoforte emo
  • clouseau57
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01-12-19 21.22

Cyrano sei un pilastro emo
  • Teo777
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01-12-19 22.05

Cyrano ha scritto:
d) la naturalità delle quadriadi (e non delle triadi), che sono la vera base dell'armonia


perchè dici che le quadriadi sono la vera natura dell'armonia e non le triadi?
  • anonimo

02-12-19 08.50

@ Teo777
Cyrano ha scritto:
d) la naturalità delle quadriadi (e non delle triadi), che sono la vera base dell'armonia


perchè dici che le quadriadi sono la vera natura dell'armonia e non le triadi?
Perchè nella piramide degli armonici c'è il Bb

Il che significa che l'accordo fondamentale, la base di tutta l'armonia occidentale, non è, come crediamo, la triade maggiore, ma la quadriade di settima di dominante
  • filigroove
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02-12-19 18.13

@ anonimo
Perchè nella piramide degli armonici c'è il Bb

Il che significa che l'accordo fondamentale, la base di tutta l'armonia occidentale, non è, come crediamo, la triade maggiore, ma la quadriade di settima di dominante
azz... ma lo consideri consonante? come funziona? se è un casino rispondere perché troppo complesso ignorami.