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Ragazzi qualcuno mi può spiegare come funziona questa tecnica di prendere gli accordi su due mani raddoppiando la quinta????12-11-08 21.42
Potresti essere un po' + preciso?12-11-08 22.55
quando si cercano spiegazioni bisogna essere un po più "standard", almeno per capirsi...12-11-08 22.58
Si hai ragione sono stato vago.... ho letto ke esiste una tecnica usata nel jazz e nel blues ke permette di suddividere l'accordo su due mani suonando la tonica e altre note con la sinistra e con la destra il rivolto dell'accordo, però nn ho capito bene come si esegue e quali sono le regole di questa tecnica....13-11-08 00.46
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In pieno "accordo" () con quel che dice Aigor, volevo semplicemente dire che, visto che hai parlato di Jazz e di blues, quella che tu chiami "tecnica" nel disporre l'accordo su due mani non ti permette certo di aggiungere tanti colori all'armonia. Certo che se usi tre dita con la destra e due con la sinistra e su cinque note due le raddoppi rimarrai sempre, secondo me, abbastanza pop (non tanto blues e jazz). Ma allora si entra nel campo dei Voicing e delle sostituzioni, qui si può parlare, forse, di tecnica e c'è davvero da sbizzarrisi. Se ti dico che su un accordo di dominante puoi suonare l'accordo semidiminuito costruito sul terzo grado (dell'accordo di dominante in causa)... es: Sol7 ----> SiØ13-11-08 12.34
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In effetti, costruire l'armonia così per regolette è un po' difficile... bisogna studiarla un po', imparare bene il lessico, dopo sarà tutto più chiaro, per te.16-11-08 00.53
prenditi un volume di corali di Bach per abituarti a una disposizione "accordale" (che bestemmia allo stesso tempo ) delle mani sul pianoforte. Soprattutto prenditi un utilizzatissimo e importantissimo volume (dei 2 in commercio) dei corali figurati revisione Schinelli. Hai una versione di corale che non ha nulla di jazz ovviamente o di rock... ma è un esercizio di disposizione degli accordi del corale in forma semplice (che puoi quindi anche analizzare magari con qualcuno che ti dia una mano) che fa comodo su uno strumento a tastiera poi passi ai successivi "corali figurati", quelli realizzati da Bach (che è partito dal corale semplice) e ne ha dato una versione più "fiorita". Così puoi vedere, accordo per accordo, come dispone i vari accordi appunto, a parti late o strette e/o passando da parti late a parti strette e viceversa. Non essere come quelli che ripudiano a priori la parte "classica" perché è "vecchia". Chi conosce anche la parte "vecchia" la sa lunga, molto lunga18-11-08 15.21
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Micheleste è stato come al solito molto chiaro.......sperimenta sperimenta sperimenta!!!19-11-08 23.37
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comunque il "consiglio" è sempre di andare molto per gradi con qualcuno che ti segua perché se con le giuste conoscenze (almeno in teoria) diventa diciamo facile, senza queste è un gran casino di concetti "astratti". La teoria degli intervalli e le scale, DEVI conoscerle molto bene per renderti i concetti chiari (semplici non direi perché si, sulla carta, è semplice, poi a "suonarci"...)