Imparare a fare i soli nel jazz

  • nicolo
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19-09-19 12.26

Carissimi, spinto dal post in cui ci si proponeva di avere un’ora al giorno per studiare, al quale ho risposto che l’avrei utilizata per correre, devo però dire, al di là della battuta, che mi è sorto un desiderio.

Quello di imparare un po’ di jazz.
Mi direte, trovati un maestro, e vai.
Mi sto muovendo, ma fino all’anno prossimo mi è impossibile.

Ora, vorrei fare qualcosa da solo.
Vi espongo il mio livello di partenza, acciocchè possiate inquadrare il discorso.

Ho 45 anni.
Ho il V anno di piano da tempo, leggiucchio ogni tanto qualcosa del programma dell’VIII ma solo per muovere le dita, insomma tecnicamente ho delle basi.

Conosco bene l’armonia classica, ho fatto anche qualche arrangiamento per coro (dirigo un bel coro a 4 voci)

Conosco un po’ di armonia jazz. Ho suonato con vari gruppi, , jazz-funk-fusion; se mi si parla di accordi, sigle, voicing, modi, scale, rivolti, li conosco, ma nei soli queste cose mi rimangono lì appese alla teoria, non riesco ad applicare nulla, tranne che nella sinistra, che fa armonia.

Insomma, i miei soli fanno un po’ pena, nonostante la tecnica e le (magari incomplete) conoscenze.

Insomma che faccio? Cosa mi metto a fare? Mi leggo dei soli altrui e li decifro, magari trasponendoli? Continuo a solidificare la teoria (i modi dovrei ripassarli)?

Ogni consiglio sarà ben accetto, e grazie della pazienza.
  • ahivela
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19-09-19 13.46

nicolo ha scritto:
Insomma che faccio? Cosa mi metto a fare?


Fai la cosa apparentemente piu' facile: ascolti e riascolti., quello che ti piace o ti colpisce.

nicolo ha scritto:
Mi leggo dei soli altrui e li decifro, magari trasponendoli?


E' una mia opinione personale, ma penso che leggere i soli trascritti da altri non serva a molto.
Invece e' molto piu' utile ascoltare e trascrivere personalmente quello che ci colpisce. In questo processo si capiscono un sacco di cose, ed e' anche piu' facile capire la logica con cui si muovono le note in relazione all'armonia sottostante. Magari senza cimentarsi con materiale troppo avanzato. Anche studiare bene e a memoria (e magari in diverse tonalita') i temi dei classici standard del bebop aiuta parecchio, ed e' un lavoro che tornera' sempre utile.
  • nicolo
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19-09-19 13.49

Temi: ottimo suggerimento, proverò.
Ascolto... ne ho fatto tanto, in passato e oggi, continuo.
  • simondrake
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19-09-19 14.15

@ nicolo
Temi: ottimo suggerimento, proverò.
Ascolto... ne ho fatto tanto, in passato e oggi, continuo.
Ascolto: sì ok ma cosa ascolto e come ascolto?
Io per esempio non riesco a fare un ascolto selettivo, mi entra tutto, magari mi rimane una melodia. Ma ascoltare vuol dire riuscire a focalizzarsi su aspetti specifici, che so la linea di basso, la ritmica, la progressione armonica, il ruolo degli arrangiamenti, le diverse voci e l'armonizzazione. Quello che dico è che molti riescono ad ascoltare percepire e separare le diverse componenti di un brano. Io no, maledizione. Dico questo in questo topic che non mi appartiene, perchè vorrei che qualcuno mi desse suggerimenti su come imparare ad ascoltare con la finalità di apprendere. Io invece mi faccio prendere dal groove, o dal testo e tutto il resto me lo perdo. A volte ascolto un brano con mia moglie e lei inizia a cantare la seconda voce e solo allora mi accorgo che c'era. Da quel momento la sento anche io. E' come se fosse comparsa dal nulla eppure era lì. Scusa nicolo per l'interruzione, ne ho approfittato.
  • anonimo

19-09-19 14.20

@ nicolo
Carissimi, spinto dal post in cui ci si proponeva di avere un’ora al giorno per studiare, al quale ho risposto che l’avrei utilizata per correre, devo però dire, al di là della battuta, che mi è sorto un desiderio.

Quello di imparare un po’ di jazz.
Mi direte, trovati un maestro, e vai.
Mi sto muovendo, ma fino all’anno prossimo mi è impossibile.

Ora, vorrei fare qualcosa da solo.
Vi espongo il mio livello di partenza, acciocchè possiate inquadrare il discorso.

Ho 45 anni.
Ho il V anno di piano da tempo, leggiucchio ogni tanto qualcosa del programma dell’VIII ma solo per muovere le dita, insomma tecnicamente ho delle basi.

Conosco bene l’armonia classica, ho fatto anche qualche arrangiamento per coro (dirigo un bel coro a 4 voci)

Conosco un po’ di armonia jazz. Ho suonato con vari gruppi, , jazz-funk-fusion; se mi si parla di accordi, sigle, voicing, modi, scale, rivolti, li conosco, ma nei soli queste cose mi rimangono lì appese alla teoria, non riesco ad applicare nulla, tranne che nella sinistra, che fa armonia.

Insomma, i miei soli fanno un po’ pena, nonostante la tecnica e le (magari incomplete) conoscenze.

Insomma che faccio? Cosa mi metto a fare? Mi leggo dei soli altrui e li decifro, magari trasponendoli? Continuo a solidificare la teoria (i modi dovrei ripassarli)?

Ogni consiglio sarà ben accetto, e grazie della pazienza.
per cercare di darti un consiglio dovresti mettere un esempio di un tuo solo
  • anonimo

19-09-19 14.37

simondrake ha scritto:
molti riescono ad ascoltare percepire e separare le diverse componenti di un brano. Io no, maledizione.


Io invece mi faccio prendere dal groove, o dal testo e tutto il resto me lo perdo


Secondo me è questione di abitudine e di esercizio. Il testo di una canzone è senz'altro importante e può, in alcuni casi, essere molto significativo perché, magari, tratta un tema sociale, oppure è un testo di denuncia oppure, più semplicemente, racconta una storia, però, in questo caso, prova a non ascoltare il testo: prova a concentrarti sulla musica e ad ascoltare ciò che fanno gli strumenti come la batteria (per capire il tempo ed il ritmo), il basso (per aiutarti a capire l'armonia ed il suo sviluppo) il Pianoforte (ascolta l'armonia e la melodia suonate dal pianista), gli strumenti solisti, la voce (e le seconde voci). Cerca di capire che armonia c'è dietro al pezzo che stai ascoltando, cerca di capire su che tipo di scale (Modali, Minori Armoniche, Minori Melodiche, Diminuite, Esatonali ecc.) improvvisano gli strumenti (non è sempre facile per via dell'estrema velocità con la quale gli strumentisti, a volte, improvvisano e cambiano scale andando anche "fuori" dall'armonia per qualche istante salvo poi rientrare...). Comincia, magari, con pezzi "facili", cioè lenti e/o che conosci perché già ascoltati in precedenza... Prova anche a guardare qualche Video di Tino Carugati:

https://www.youtube.com/watch?v=6r0q58gnM0U

https://www.youtube.com/watch?v=XF5k0pjHmRw

https://www.youtube.com/watch?v=Qay2VZIUDeo

https://www.youtube.com/watch?v=ek_TzXxhR10

https://www.youtube.com/watch?v=mklXOstoIzQ
  • simondrake
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19-09-19 15.57

@ anonimo
simondrake ha scritto:
molti riescono ad ascoltare percepire e separare le diverse componenti di un brano. Io no, maledizione.


Io invece mi faccio prendere dal groove, o dal testo e tutto il resto me lo perdo


Secondo me è questione di abitudine e di esercizio. Il testo di una canzone è senz'altro importante e può, in alcuni casi, essere molto significativo perché, magari, tratta un tema sociale, oppure è un testo di denuncia oppure, più semplicemente, racconta una storia, però, in questo caso, prova a non ascoltare il testo: prova a concentrarti sulla musica e ad ascoltare ciò che fanno gli strumenti come la batteria (per capire il tempo ed il ritmo), il basso (per aiutarti a capire l'armonia ed il suo sviluppo) il Pianoforte (ascolta l'armonia e la melodia suonate dal pianista), gli strumenti solisti, la voce (e le seconde voci). Cerca di capire che armonia c'è dietro al pezzo che stai ascoltando, cerca di capire su che tipo di scale (Modali, Minori Armoniche, Minori Melodiche, Diminuite, Esatonali ecc.) improvvisano gli strumenti (non è sempre facile per via dell'estrema velocità con la quale gli strumentisti, a volte, improvvisano e cambiano scale andando anche "fuori" dall'armonia per qualche istante salvo poi rientrare...). Comincia, magari, con pezzi "facili", cioè lenti e/o che conosci perché già ascoltati in precedenza... Prova anche a guardare qualche Video di Tino Carugati:

https://www.youtube.com/watch?v=6r0q58gnM0U

https://www.youtube.com/watch?v=XF5k0pjHmRw

https://www.youtube.com/watch?v=Qay2VZIUDeo

https://www.youtube.com/watch?v=ek_TzXxhR10

https://www.youtube.com/watch?v=mklXOstoIzQ
Grazie Luca, il Tino lo guardo prorpio volentieri, come sempre.
  • anonimo

19-09-19 16.02

simondrake ha scritto:
Grazie Luca, il Tino lo guardo prorpio volentieri, come sempre.


emo
  • zaphod
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19-09-19 17.26

leggendo il titolo di sfuggita, mi pareva di aver letto:
"imparare a fare i SOLDI nel jazz"
...e stavo preparandomi a scrivere 'campa cavallo' emo
  • steeveJ
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19-09-19 21.46

@ zaphod
leggendo il titolo di sfuggita, mi pareva di aver letto:
"imparare a fare i SOLDI nel jazz"
...e stavo preparandomi a scrivere 'campa cavallo' emo
lo stavo per scrivere e sono entrato per questo!! ... poi ho visto che mi hai preceduto :) ... la dice lunga sulla psicologia dei jazzisti!! emoemo in effetti sarebbe stato molto più utile imparare a fare SOLDI nel jazz ! ahahah emoemo
  • anonimo

20-09-19 08.54

simondrake ha scritto:
Grazie Luca


Prego! emo Se "mastichi" un po' l'Inglese puoi guardare anche questo video (Pianoforte Jazz - Quali Scale suonare con i vari Accordi):

https://www.youtube.com/watch?v=Ro2dVvwzKNs
  • WhiskyLiscio

11-10-19 14.23

io penso che per la race music in generale bisogna proprio esserci "portati" se conosci la tecnica di base ma non sai applicarla purtroppo a mio avviso non migliorerai per il semplice motivo che non l'hai dentro. Quando trovo chi "insegna" improvvisazione sinceramente mi fa un po ridere, poicheè tolt quelle 4 nozioni tecniche che vuoi insegnare, se non ti viene dall'anima non lo fai punto.
A molti miei allievi che vengono dal classico consiglio sempre di lasciar perdere se non trovo quella verve o quella "predisposizione" per l'improvvisazione. A prescindere dallo strumento una fondamentale per la race music è il sapersi dimenare in situazioni quanto le piu disparate e se una persona è abituata fin dall'inizio ad una impostazione classica non puo riuscirci fisiologicamente, poiché la sua mente ricadrebbe nei dogmi delle fondamentali classiche.
  • anonimo

11-10-19 19.00

@ anonimo
simondrake ha scritto:
Grazie Luca


Prego! emo Se "mastichi" un po' l'Inglese puoi guardare anche questo video (Pianoforte Jazz - Quali Scale suonare con i vari Accordi):

https://www.youtube.com/watch?v=Ro2dVvwzKNs
Per improvvisare le scale, più che inutili, sono deleterie
  • anonimo

11-10-19 19.01

@ WhiskyLiscio
io penso che per la race music in generale bisogna proprio esserci "portati" se conosci la tecnica di base ma non sai applicarla purtroppo a mio avviso non migliorerai per il semplice motivo che non l'hai dentro. Quando trovo chi "insegna" improvvisazione sinceramente mi fa un po ridere, poicheè tolt quelle 4 nozioni tecniche che vuoi insegnare, se non ti viene dall'anima non lo fai punto.
A molti miei allievi che vengono dal classico consiglio sempre di lasciar perdere se non trovo quella verve o quella "predisposizione" per l'improvvisazione. A prescindere dallo strumento una fondamentale per la race music è il sapersi dimenare in situazioni quanto le piu disparate e se una persona è abituata fin dall'inizio ad una impostazione classica non puo riuscirci fisiologicamente, poiché la sua mente ricadrebbe nei dogmi delle fondamentali classiche.
Mi sa che dissento
  • maxpiano69
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11-10-19 19.07

@ anonimo
Mi sa che dissento
Mi associo e basta citare un nome, il primo che mi viene in mente: Stefano Bollani, diplomato al Conservatorio nel 93 e poi... il resto é storia emo

La predisposizione all'improvvisazione sicuramente é importante, ma non la vedo in contrasto con gli studi classici, al massimo complementare.

PS: in che senso "sapersi dimenare"?? emo
  • paolo_b3
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11-10-19 19.13

@ WhiskyLiscio
io penso che per la race music in generale bisogna proprio esserci "portati" se conosci la tecnica di base ma non sai applicarla purtroppo a mio avviso non migliorerai per il semplice motivo che non l'hai dentro. Quando trovo chi "insegna" improvvisazione sinceramente mi fa un po ridere, poicheè tolt quelle 4 nozioni tecniche che vuoi insegnare, se non ti viene dall'anima non lo fai punto.
A molti miei allievi che vengono dal classico consiglio sempre di lasciar perdere se non trovo quella verve o quella "predisposizione" per l'improvvisazione. A prescindere dallo strumento una fondamentale per la race music è il sapersi dimenare in situazioni quanto le piu disparate e se una persona è abituata fin dall'inizio ad una impostazione classica non puo riuscirci fisiologicamente, poiché la sua mente ricadrebbe nei dogmi delle fondamentali classiche.
Credo che per parlare occorra avere delle idee e proprietà di linguaggio. Se hai delle idee meravigliose ma non le sai spiegare rimangono nella tua testa. Viceversa sei hai proprietà di linguaggio ma non hai nulla da dire finisci nell'esercizio di stile.

Trasposto al nostro caso, il jazz è un linguaggio, per parlarlo occorrono entrambe le cose che ho detto sopra. Quindi primo proprietà di linguaggio, che si ottiene con lo studio. Può essere classico, jazz, autodidattico...
Poi le cose da dire, se sei intelligente, o se preferisci artista, e ci pensi un po', le idee ti vengono.
  • WhiskyLiscio

11-10-19 19.14

@ maxpiano69
Mi associo e basta citare un nome, il primo che mi viene in mente: Stefano Bollani, diplomato al Conservatorio nel 93 e poi... il resto é storia emo

La predisposizione all'improvvisazione sicuramente é importante, ma non la vedo in contrasto con gli studi classici, al massimo complementare.

PS: in che senso "sapersi dimenare"?? emo
scusatemi ma bollani è un jazzista ??

emoemo


Bollani è un bravissimo musicista ma ben lontano dall'essere un jazzista, Bollani è un "varietè" non un jazzista, scusate ma su queste cose ci tengo particolarmente.
  • paolo_b3
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11-10-19 19.16

@ WhiskyLiscio
scusatemi ma bollani è un jazzista ??

emoemo


Bollani è un bravissimo musicista ma ben lontano dall'essere un jazzista, Bollani è un "varietè" non un jazzista, scusate ma su queste cose ci tengo particolarmente.
Tu come lo definiresti Bollani ?
  • WhiskyLiscio

11-10-19 19.18

Bollani è un bravissimo musicista ma ben lontano dall'essere un jazzista, Bollani è un "varietè" non un jazzista, scusate ma su queste cose ci tengo particolarmente. Infatti anche lui stesso non si definisce un jazzista ma un "musicista eclettico" e queste parole sono uscite dalla sua bocca mentre era davanti a me. Poi fate come volete.
  • WhiskyLiscio

11-10-19 19.22

altra cosa che non è chiara a molti è che dentro la parola musicista jazzista si racchiudono almeno altre 10/15 specializzazioni, prendiamo in esame un pianista "jazzista", a mio avviso il nome è solo un aggettivo e basta. dentro alla parola jazzista ci possono stare altri 20 stili . Una volta acquisita la tecnica il tutto viene affidato alla tua abilità e a molto molto molto molto molto molto lavoro sul campo, diversamente non sei un jazzista ma un suonatore classico o varietè.