Suonare senza guardare la tastiera

  • anonimo

13-07-14 00.27

Sarebbe interessante riuscire a tenere incollati gli occhi allo spartito e lasciare che le dita trovino da sole i tasti esatti, qualche consiglio? Grazie
  • anonimo

13-07-14 22.42

mi chiedo se è una caratteristica che viene da se col tempo e mediamente dopo quanto tempo

grazie ancora

13-07-14 23.02

Viene col tempo, certo. Quanto tempo? Dipende dalla maggiore o minore capacità individuale e dal tempo dedicato. E poi dipende da cosa si deve suonare. Io, dopo quasi 40 anni che suono il piano sono in grado di suonare "fra' martino" in qualunque tonalità con gli occhi fissi allo spartito senza mai nemmeno sbirciare per un attimo i tasti. (è solo un esempio).
Una delle danze Ungheresi di Listz, hai voglia a passarci i mesi sopra, ma sarà molto meglio che la impari a memoria perché gli occhi saranno impegnatissimi ad aiutare le mani a districasi e saltare sui tasti, tempo di guardare lo spartito non c'è proprio...

PS, la cosa di cui stiamo parlando, che viene col tempo, sempre col tempo VA VIA, se non si coltiva costantemente.

Ecco, le mie dieci righe di scontate banalià le ho prodotte....
  • anonimo

13-07-14 23.36

@ quartaumentata
Viene col tempo, certo. Quanto tempo? Dipende dalla maggiore o minore capacità individuale e dal tempo dedicato. E poi dipende da cosa si deve suonare. Io, dopo quasi 40 anni che suono il piano sono in grado di suonare "fra' martino" in qualunque tonalità con gli occhi fissi allo spartito senza mai nemmeno sbirciare per un attimo i tasti. (è solo un esempio).
Una delle danze Ungheresi di Listz, hai voglia a passarci i mesi sopra, ma sarà molto meglio che la impari a memoria perché gli occhi saranno impegnatissimi ad aiutare le mani a districasi e saltare sui tasti, tempo di guardare lo spartito non c'è proprio...

PS, la cosa di cui stiamo parlando, che viene col tempo, sempre col tempo VA VIA, se non si coltiva costantemente.

Ecco, le mie dieci righe di scontate banalià le ho prodotte....
grazie, molto interessante.

In effetti non capisco come si possa suonare uno spartito osservando le dita, o l'uno o l'altro; su questo tema, prima di chiedere ne ho lette un po' di tutte, poi ho deciso che era arrivato il momento di chiedere direttamente a chi ci è passato.
Mi conforta il fatto che col tempo, come dici, qualcosa arriva: speriamo sia anche il mio caso. Attualmente dedico 2 ore al giorno alla tastiera del pianoforte. Ho notato che i piccoli pezzi che riesco ad eseguire dopo un po' che li rieseguo le dita ci arrivano quasi da sole e posso permettermi quasi il lusso di guardare altrove. Per nuovi pezzi o improvvisazioni invece non è affatto così; devo guardare costantemente la tastiera altrimenti suono a vanvera.

Pensavo anche al fatto che alcuni passaggi di alcuni pezzi sono talmente veloci che ho molti dubbi che l'occhio sia in grado di seguire le mani o sbaglio?

Oggi per pura curiosità didattica ho provato a suonare La Marcia Turca di Mozart, dopo qualche nota che eseguivo a velocità lumaca, avendo ascoltato questo pezzo migliaia di volte l' ho suonato ad orecchio: ho fatto prima emo

grazie per il tuo preziosissimo contributo
Edited 13 Lug. 2014 21:39
  • anonimo

14-07-14 01.07

Come in tutte le cose, si tratta di abitudineemo...e anche di necessità....mi spiego

In piccolo, quando guidiamo la macchina non guardiamo né i pedali né il cambio...

Un esercizio che aiuta é suonare una mezz'oretta bendati o al buio
  • anonimo

14-07-14 22.00

grazie per i preziosi consigli.

Mi chiedo come stabilire da me se faccio progressi, sembra banale ma la domanda è tutt'altro che banale. A volte ho la sensazione di staticità e quindi continuo a gettarmi su nuovi pezzi senza mai ultimarne uno completamente e cerco di determinarne ad orecchio melodia ed armonia di ogni pezzo che mi viene in mente.
L'insegnante che mia ha seguito per qualche lezione incoraggiava questo tipo di approccio (in pratichese) in quanto abitua l'orecchio ad indovinare le note giuste in funzione dell'accordo che si sta eseguendo.

scusate per le ovvietà e banalità
  • giannirsc
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14-07-14 22.46

Come gia detto è questione di allenamento e il "professionista" nin legge le note in tempo reale ma le anticipa..ad esempio con un occhiata "immagazzina" al volo 4 misure e le suona e cosi via..
  • Michele76
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14-07-14 22.57

Non c'è una "regola" precisa. Di sicuro bisogna studiare, su quello non c'è alternativa. Al di là di chi ha o meno certe capacità, c'è lo studio alla base. Qui stai parlando della lettura e la lettura migliora con l'esercizio, con gli studi di tecnica in modo che il colpo d'occhio "traduce" in quali gesti devono fare mani-braccia-corpo per realizzare quanto scritto sullo spartito. Con una buona lettura puoi appunto anticipare ma non è che leggi sempre 4 battute in anticipo perché a volte gli spartiti possono anche essere scritti male e risultare complicati proprio perché realizzati non molto bene quindi a quel punto il compito del musicista preparato, che ha esperienza di lettura, di accompagnamento, sta nel saper anche "semplificare" o magari nel saper togliere il superfluo che non ha nemmeno una buona resa, in funzione di un'esecuzione fluida ma completa di ciò che lo spartito deve indicare in quel momento. Ma alla radice c'è lo studio, l'esercizio di lettura, quindi la conoscenza del solfeggio che è la lettura musicale e la tecnica allo strumento sul quale stai leggendo. Puoi essere un ottimo solfeggiatore ma se non hai tecnica sullo strumento non serve a niente, tutto deve andare grosso modo di pari passo
  • anonimo

14-07-14 23.09

@ Michele76
Non c'è una "regola" precisa. Di sicuro bisogna studiare, su quello non c'è alternativa. Al di là di chi ha o meno certe capacità, c'è lo studio alla base. Qui stai parlando della lettura e la lettura migliora con l'esercizio, con gli studi di tecnica in modo che il colpo d'occhio "traduce" in quali gesti devono fare mani-braccia-corpo per realizzare quanto scritto sullo spartito. Con una buona lettura puoi appunto anticipare ma non è che leggi sempre 4 battute in anticipo perché a volte gli spartiti possono anche essere scritti male e risultare complicati proprio perché realizzati non molto bene quindi a quel punto il compito del musicista preparato, che ha esperienza di lettura, di accompagnamento, sta nel saper anche "semplificare" o magari nel saper togliere il superfluo che non ha nemmeno una buona resa, in funzione di un'esecuzione fluida ma completa di ciò che lo spartito deve indicare in quel momento. Ma alla radice c'è lo studio, l'esercizio di lettura, quindi la conoscenza del solfeggio che è la lettura musicale e la tecnica allo strumento sul quale stai leggendo. Puoi essere un ottimo solfeggiatore ma se non hai tecnica sullo strumento non serve a niente, tutto deve andare grosso modo di pari passo
grazie

quindi nel mio caso faccio bene a leggere ed a suonare contemporaneamente?
Chiaramente sono più lento ma mi sforzo di suonare le note che leggo senza guardare; la ritmica fortunatamente mi viene abbastanza naturale.
  • anonimo

14-07-14 23.14

@ giannirsc
Come gia detto è questione di allenamento e il "professionista" nin legge le note in tempo reale ma le anticipa..ad esempio con un occhiata "immagazzina" al volo 4 misure e le suona e cosi via..

scusa ma non dipende dalla complessità del brano?
Poi, ti chiedo da profano: stai parlando del caso di un pezzo che il musicista già conosce oppure del caso di un pezzo mai suonato?



grazie
  • vin_roma
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15-07-14 00.22

Guarda, leggere e suonare dipende da tantissimo allenamento.

Quando si suona si si dà sempre un occhio su e uno giù, anche i più esperti lo fanno ma dipende... comunque non è uno scopo riuscirci, lo scopo è rendere la musica.

Se è un brano strettamente pianistico e abbastanza difficile da eseguire allora lo si studia prima e dopo averlo letto tante volte, da lento al tempo giusto l' hai quasi imparato a memoria nel senso che ti basta dare un' occhiata all' andamento delle note sul foglio e sai già dove andare. In questo caso si può anche non guardare la tastiera se le note sono a distanza di dito, ma se ci sono salti dare un colpo con la coda dell' occhio è normale, non ti denuncia nessuno.
Se poi è un pezzo che straconosci non ci dovrebbero essere problemi neanche bendato ma se non devi fare il fenomeno da circo perchè evitare un colpetto d' occhio?

Una reale lettura a prima vista vuol dire che non conosci assolutamente le note scritte e in questo caso vale l' esperienza. Prima si guarda la parte, si individuano i punti più pericolosi e si cerca di simularli a mente... poi mani sulla tastiera e occhi sulla carta. A prima vista si può anche tralasciare qualche fronzolo inutile in favore della scorrevolezza dell' esecuzione e comunque si leggono più che altro i rapporti di distanza tra le note e con un po' di intuito, musicalità ed esperienza si arriva in fondo.