Behringer: tutto e il contrario di tutto...

  • maxpiano69
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04-04-24 08.27

@ MicheleJD
Sulla poca diffusione sui grandi palchi immagino che il fatto che siano per lo più dei monofonici senza memorie non aiuti.
Ho visto da poco un video abbastanza critico nei confronti del mono-poly (vs originale di korg), ma per lo più non ho letto di grandi problemi con i loro prodotti.
Si magari qualche finitura non e’ il massimo, o le tastiere sono un po’ economiche ma va anche rapportato al prezzo.
Certo l indirizzo “studiolo domestico con musicista/dj che gli fa ripetere arpeggi e sequenze” c’è in tutti i prodotti e questo già li porta verso soluzioni meno orientate al live.
Es: il poly d semplicemente monofonico con sezione effetti quali delay e riverbero e memorie sarebbe una interessante macchina live o per tutti quelli che lo vogliono suonare e non sequenziare in studio. E non credo possa essere un problema per loro farlo, vedi caratteristiche del deepmind
Magari la faccio semplice, ma io li vedo come prodotti per l'hobbista/collezionista che (giustamente), non puó o non vuole spendere le cifre degli equivalenti originali (a patto di trovarli), cosa che invece il "grande palco" non ha problemi a fare (se proprio ne ha bisogno; sul "grande palco" vedrai sempre un Moog Model D originale, anche solo noleggiato, piuttosto che un Poly D)
  • cecchino
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04-04-24 08.56

@ maxpiano69
Magari la faccio semplice, ma io li vedo come prodotti per l'hobbista/collezionista che (giustamente), non puó o non vuole spendere le cifre degli equivalenti originali (a patto di trovarli), cosa che invece il "grande palco" non ha problemi a fare (se proprio ne ha bisogno; sul "grande palco" vedrai sempre un Moog Model D originale, anche solo noleggiato, piuttosto che un Poly D)
Sarà semplicistico, come ragionamento, ma mi trova assolutamente d'accordo.
  • ruggero
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04-04-24 09.10

delle tastiere che non hanno preset secondo me si escludono per il 95% degli ipotetici impieghi su un palco. Sono d'accordo quindi che siano strumenti per hobbisti o appassionati che lavorano in studio.
  • Roberto_Forest
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04-04-24 09.26

Beh penso che ormai il mercato dei synth, che siano analogici o digitali, sia al 90% per un uso in studio. Di musica live in giro ce n’è poca, e di contro, sia a livello pro che hobby, stanno aumentando i producers, che non sono per forza dei tastieristi, ma ai quali il synth può far comodo.
Per un ragazzino che inizia a ad approcciarsi alla musica ora l’obiettivo non è più fare una band per imitare i Pink Floyd, Toto, Nirvana che siano, gli esempi ora sono altri, e in genere non sono band.
Le memorie non servono troppo in studio.

Detto questo, io sono vecchio stile e voglio ancora suonare live, e quindi le memorie mi servono. Io non ho mai avuto un synth, che sia digitale o analogico, il Pro 800 ora mi attira, ma nessuno qui l’ha preso?
  • giosanta
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04-04-24 09.38

maxpiano69 ha scritto:
Magari la faccio semplice...

Il nome sullo strumento (Moog, Hammond ecc.), ad un certo livello ha il suo peso, giusto o sbagliato che sia. Io fui quasi deriso quando lo dissi ma tant'è.
P.S. neppure il Mini Moog Model D ha memorie...
  • wildcat80
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04-04-24 11.18

giosanta ha scritto:
P.S. neppure il Mini Moog Model D ha memorie...

Aggiungerei anche che proprio negli anni 70, quando il sintetizzatore ha preso piede sui grandi palchi, la gente suonava roba tipo il Model D o peggio l'Odyssey, facendo dei veri e propri virtuosismi.
Sono sopravvissuti senza memorie utente e anzi hanno codificato il linguaggio espressivo del synth in ambito rock, prog, jazz e non solo.
Per cui, le memorie non sono un problema così grande: occorre integrare il modo di concepire il synth nel proprio setup.
  • giosanta
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04-04-24 11.29

wildcat80 ha scritto:
... o peggio l'Odyssey)...

... o peggio ancora lo ARP 2600 (Zawinul ecc), per non parlare di Keith Emerson col Moog Modular..., del resto viceversa, evidentemente avrei visto suonare i marziani.
  • wildcat80
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04-04-24 11.30

Roberto_Forest ha scritto:
Pro 800 ora mi attira, ma nessuno qui l’ha preso?


Stesgarbi lo ha. Io l'ho provato a fondo. C'è un problema di instabilità del firmware, nel senso che ogni tanto si sballano alcuni parametri dell'LFO a random.
Non è un synth aggressivo, è una pad machine con un filtro bello ricco e cremoso.
Ste può dirti di più.
  • maxpiano69
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04-04-24 11.42

@ wildcat80
giosanta ha scritto:
P.S. neppure il Mini Moog Model D ha memorie...

Aggiungerei anche che proprio negli anni 70, quando il sintetizzatore ha preso piede sui grandi palchi, la gente suonava roba tipo il Model D o peggio l'Odyssey, facendo dei veri e propri virtuosismi.
Sono sopravvissuti senza memorie utente e anzi hanno codificato il linguaggio espressivo del synth in ambito rock, prog, jazz e non solo.
Per cui, le memorie non sono un problema così grande: occorre integrare il modo di concepire il synth nel proprio setup.
Infatti, l'uso di un synth analogico senza memorie va interpretato in maniera radicalmente diversa rispetto ad uno che le ha: devi usarlo come se fosse uno strumento in ci il suono lo definisci sempre e comunque in real-time tramite i suoi controlli (un po' come in misura diversa, ma stesso principio, si fa con una chitarra, usando il selettore dei pickup, il tono ed i vari eventuali pedalini) e senza pretendere la ripetibilità assoluta, ma basandoti sulla conoscenza che devi avere di come ciascun controllo influisce sul suono.

In questo senso è più vicino alla logica del mondo dei synth modulari che non dei synth con preset e per quel motivo oggi probabilmente ha più senso nello studio di un producer (a complemento di un setup modulare o semimodulare, ed infatti sui "Behringer-clonini" abbondano ingressi ed uscite CV, anche non presenti sugli originali) che live
  • paolo_b3
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04-04-24 11.48

Il sintetizzatore nasce come strumento "originale", ossia faceva suoni che altri strumenti non facevano, in quel contesto ci stava che non avesse memorie, Oggi i sintetizzatori sono spesso emulatori, le memorie sono quasi imprescindibili.
Poi va messo in conto cosa intendete per "suonare dal vivo", ci sono molteplici situazioni ognuna con le sue peculiarità ed esigenze.
  • Sbaffone
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04-04-24 11.53

@ paolo_b3
Il sintetizzatore nasce come strumento "originale", ossia faceva suoni che altri strumenti non facevano, in quel contesto ci stava che non avesse memorie, Oggi i sintetizzatori sono spesso emulatori, le memorie sono quasi imprescindibili.
Poi va messo in conto cosa intendete per "suonare dal vivo", ci sono molteplici situazioni ognuna con le sue peculiarità ed esigenze.
suonare dal vivo o suonare dal morto, questo è il dilemma
  • maxpiano69
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04-04-24 11.56

paolo_b3 ha scritto:
Il sintetizzatore nasce come strumento "originale", ossia faceva suoni che altri strumenti non facevano, in quel contesto ci stava che non avesse memorie, Oggi i sintetizzatori sono spesso emulatori, le memorie sono quasi imprescindibili.

Dipende sempre da che musica fai, se fai musica elettronica improvvisata/sperimentale a base di modulari e semimodulari (eventualmente "live", pure quella) delle memorie fai a meno, addirittura per principio e secondo me quello è un target "live" potenziale dei prodotti di cui stiamo parlando.
  • maxpiano69
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04-04-24 11.59

@ Sbaffone
suonare dal vivo o suonare dal morto, questo è il dilemma
Le Jazz Funeral Band non hanno di questi problemi, suonano per entrambi
  • SimonKeyb
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04-04-24 12.23

paolo_b3 ha scritto:
Il sintetizzatore nasce come strumento "originale", ossia faceva suoni che altri strumenti non facevano, in quel contesto ci stava che non avesse memorie, Oggi i sintetizzatori sono spesso emulatori, le memorie sono quasi imprescindibili.

In realtà se si escludono i primi esperimenti rumoristici il sintetizzatore sarebbe nato proprio come emulatore; di strumenti a fiato per la precisione (theremin, ondes martenot),proprio come tutti i generatori di sinusoide tra cui la famiglia degli organi a canne e a ruote foniche (vedasi i nomi dei vari registri, flute, reed, strings, ecc)
in un secondo momento sono diventati degli strumenti a sè stanti.

Cmq suonare live senza preset non è così complesso se si usano più macchine dedicate, lo faccio con MS20 e Pro1 + pedalini vari. Ovvio la varietà dei suoni usabili è ridotta e deve andare in una direzione precisa valutata con la scaletta, per non trovarsi in mezzo al set a dover effettuare cambi troppo complessi (che comunque ho sempre annotato);

Mi sono accorto che anche il cambio del suono può essere interessante per il pubblico (che sentirà il suono plasmarsi in tempo reale) magari durante un pedale di intro, anche scoperto, diventa proprio parte della performance e alla gente piace. Ma non sono cose per tutti i generi e tutte le situazioni.
  • PandaR1
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04-04-24 14.08

@ Roberto_Forest
Beh penso che ormai il mercato dei synth, che siano analogici o digitali, sia al 90% per un uso in studio. Di musica live in giro ce n’è poca, e di contro, sia a livello pro che hobby, stanno aumentando i producers, che non sono per forza dei tastieristi, ma ai quali il synth può far comodo.
Per un ragazzino che inizia a ad approcciarsi alla musica ora l’obiettivo non è più fare una band per imitare i Pink Floyd, Toto, Nirvana che siano, gli esempi ora sono altri, e in genere non sono band.
Le memorie non servono troppo in studio.

Detto questo, io sono vecchio stile e voglio ancora suonare live, e quindi le memorie mi servono. Io non ho mai avuto un synth, che sia digitale o analogico, il Pro 800 ora mi attira, ma nessuno qui l’ha preso?
Si, e aveva anche fatto rece
  • Roberto_Forest
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04-04-24 14.09

@ SimonKeyb
paolo_b3 ha scritto:
Il sintetizzatore nasce come strumento "originale", ossia faceva suoni che altri strumenti non facevano, in quel contesto ci stava che non avesse memorie, Oggi i sintetizzatori sono spesso emulatori, le memorie sono quasi imprescindibili.

In realtà se si escludono i primi esperimenti rumoristici il sintetizzatore sarebbe nato proprio come emulatore; di strumenti a fiato per la precisione (theremin, ondes martenot),proprio come tutti i generatori di sinusoide tra cui la famiglia degli organi a canne e a ruote foniche (vedasi i nomi dei vari registri, flute, reed, strings, ecc)
in un secondo momento sono diventati degli strumenti a sè stanti.

Cmq suonare live senza preset non è così complesso se si usano più macchine dedicate, lo faccio con MS20 e Pro1 + pedalini vari. Ovvio la varietà dei suoni usabili è ridotta e deve andare in una direzione precisa valutata con la scaletta, per non trovarsi in mezzo al set a dover effettuare cambi troppo complessi (che comunque ho sempre annotato);

Mi sono accorto che anche il cambio del suono può essere interessante per il pubblico (che sentirà il suono plasmarsi in tempo reale) magari durante un pedale di intro, anche scoperto, diventa proprio parte della performance e alla gente piace. Ma non sono cose per tutti i generi e tutte le situazioni.
In che situazioni lo usi? Suoni da qualche parte qui vicino? Posso venirti a sentire?
  • SimonKeyb
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04-04-24 14.34

@ Roberto_Forest
In che situazioni lo usi? Suoni da qualche parte qui vicino? Posso venirti a sentire?
Domani pomeriggio faccio un piccolo set a un vernissage di una mostra di quadri di un mio amico, ma solo mezzoretta di deep ambient, per intenderci musica da ascensore con MS20 e CP88 emo

Fino a prima del covid avevo una formazione new wave, facevamo roba anche spinta dove usavo MS20 (lead), Pro1 (basso) e pedalini vari, approccio molto punk. Purtroppo di quei live è rimasto poco o nulla; in scaletta mi ero segnato esattamente i momenti in cui cambiare i settaggi (alle prove fotografavo i pannelli dei synth), e all'ultimo pezzo stravolgevo tutto il setup fino a generare solo noise (per fortuna non facevamo bis).
  • paolo_b3
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04-04-24 15.04

@ SimonKeyb
Domani pomeriggio faccio un piccolo set a un vernissage di una mostra di quadri di un mio amico, ma solo mezzoretta di deep ambient, per intenderci musica da ascensore con MS20 e CP88 emo

Fino a prima del covid avevo una formazione new wave, facevamo roba anche spinta dove usavo MS20 (lead), Pro1 (basso) e pedalini vari, approccio molto punk. Purtroppo di quei live è rimasto poco o nulla; in scaletta mi ero segnato esattamente i momenti in cui cambiare i settaggi (alle prove fotografavo i pannelli dei synth), e all'ultimo pezzo stravolgevo tutto il setup fino a generare solo noise (per fortuna non facevamo bis).
Ecco... in quelle situazioni li occorrerebbero le memorie... emo
  • maxpiano69
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04-04-24 15.24

@ paolo_b3
Ecco... in quelle situazioni li occorrerebbero le memorie... emo
A lui bastava la memoria fotografica... emo
  • SimonKeyb
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04-04-24 16.45

@ paolo_b3
Ecco... in quelle situazioni li occorrerebbero le memorie... emo
vuoi la verità? sarebbe bastata un pò di luce in più, sti pannelli scuri senza luci e display nei palchi si vedono mica granchè emo

la mia regola è : fino a 2 vco con poche modulazioni ce la si può fare e può essere anche divertente, già se inizi ad avere il sync inizi a sentire il bisogno delle memorie
Pro1 per dirti ha 3 mod e sync, struttura simil-prophet, sarebbe già un synth da preset

maxpiano69 ha scritto:
A lui bastava la memoria fotografica...

una volta per i synth senza preset c'erano le polaroid e le mascherine con i settaggi da poggiare sul pannello