27-04-13 20.47
Ai puristi del tasto dico di non leggere neppure queste osservazioni : stiamo parlando di mini tasti. chi non gradisce mininova, vada a leggersi le eventuali considerazioni dell'Ultranova. (scusate la precisazione ma e' necessaria).
Lo strumento :
A livello di corpo appare compatto e gradevole da vedere e tutto il complesso trasmette una solidita' solitamente rara nelle tastiere a mini tasti, generalmente plasticose.
Il Pannello superiore in metallo, conferisce al mininova un aspetto decisamente piu' professionale del suo fratello maggiore (con tasti normali) che invece ha un case gradevole, ma in plastica.
I fianchetti in legno, completano la gradevolezza delle finiture, assieme alle solide manopole dei vari controlli.
Nel complesso sembra di avere davanti un PPG di altri tempi, e questo innalza non di poco il giudizio estetico sul mininova.
La sorpresa pero' arriva dalla tastiera : credo la miglior tastiera (a mio giudizio) mai provata su un sintetizzatore con tasti ridotti. Solida, per nulla plasticosa o debole (come per altri sintetizzatori) e quasi identica come risposta e dinamica alle tastiere dei sintetizzatori maggiori.
Si fa suonare gradevolmente per tutti i timbri disponibili sul sintetizzatore, timbri percussivi compresi, dove spesso le mini tasti tendono ad essere decisamente poco gradevoli.
I suoni.
Come nella tradizione Novation, anche mininova ha la tendenza a voler apparire aggressiva e ribelle, ma con un attenta programmazione non e' difficile domarla e portarla a sonorita' decisamente piu' calde. In ogni caso i tre oscillatori con i vari ring modulator, le numerose forme d'onda analog style, digital e wavetable, il grande assortimento di filtri ed LFO, e gli effetti interni, fanno del mininova uno strumento con tutte le dotazioni di un grande synth, pur nelle dimensioni compatte di questo formato ridotto.
Si sente la corposita' tipica del Supernova, anche se stiamo parlando (doveroso precisarlo) di versioni scaled down", ed ovviamente i synth di questa serie pur conservando un buon spessore sonoro, devono fare i conti con le diferenze reali rispetto al predecessore. In ogni caso il DNA e' quello e si sente.
Apprezzabili anche le funzioni "animate", dove su 8 pad vengono assegnate delle specie di "variation" sulla patch iniziale, che consentono di modellare il timbro durante l'esecuzione, grazie alla pre assegnazione di variabili tipiche (LFO, filtri, detune, ecc) Inoltre a rendere piu' immediata la variazione del parametro principale (freq.cutoff) c'e' un manopolone (uno dei due sul pannello) dedicato allo scopo.
L'altro manopolone e' dedicato alla scelta dei suoni per categorie, forse ispirato pari pari al pioniere dei minitasti Microkorg classic.
Rispetto al microkorg pero' mininova presenta anche una comoda levetta che consente di assegnare i quattro controlli principali, a varie serie di parametri (filtro, inviluppo, amp e FLT, oscillatori ecc) facilitando cosi' le modifiche da strumento per l'eventuale programmazione a pannello.
In ogni caso per la programmazione un po' piu' dettagliata, e' possibile scaricare l'editor (in formato VST) dal sito Novation, assieme ad un comodo librarian, alle classiche patches extra, e software in bundle come Ableton Live lite.
Uno strumento che puo' competere tranquillamente con i suoi avversari di formato, e che puo' sicuramente catturare l'attenzione di chi vuole molto, ma in poco spazio e peso.