Ennesimo pasticcio
Personalmente sono sempre stato favorevole a politiche di tolleranza, per motivi biochimici, anche perché trovo che alcool e cannabinoidi siano sostanze non troppo lontane dal punto di vista dell'uso ricreativo: è inutile essere ipocriti, i cannabinoidi non sono la porta della tossicodipendenza, sono una droga con marcata connotazione sociale, molto diversa dalla connotazione che anche per motivi psicodinamici è caratteristica di droghe quali cocaina o eroina.
Tabacco, alcool, marijuana: psicotropi della socialità, che possono essere assunte in maniera relativamente sicura (più per il prossimo che per sé stesso, perché i danni organici sono direi più che noti) mettendo dei paletti, quali ad esempio l'alcoolemia.
Questo se si parla di marijuana ad alto titolo di THC.
Quando si parla di cannabis light, il discorso è completamente diverso: la componente psicotropa è inesistente, non è una droga.
E ritorniamo nell'ipocrisia.
Le infiorescenze di cannabis light e le sementi sono vendute con una dicitura fantastica: "prodotto ad uso tecnico".
Che uso tecnico si può fare di semi di canapa se non piantarla?
Che uso tecnico si può fare delle cimette di lemon haze a basso titolo di THC se non fumarle o fare un decotto per rilassarsi a mente lucida?
È tutta un'ipocrisia, sia da parte di chi proibisce che da parte di chi sostiene la liberalizzazione di questa particolare varietà di canapa.
La nuova filiera produttiva non è mica volta alla produzione di corde e tessuti: il grosso del business riguarda prodotti per fumo/assunzione in varie forme (inclusi liquidi per ecig), che non sarebbe consentita dalla legge (chissà perché mi viene da dire, non è droga e non è più nociva di una sigaretta), e secondariamente prodotti "biologico/salutistici" fra cui oli alimentari (carissimi), prodotti di bellezza cruelty free, etc etc.
E non ci sarebbe nulla di male.
Però basta ipocrisia da parte di tutti.
Lo Stato deve smetterla di additare questo prodotto come una droga pericolosa, perché non lo è, e deve consentire al cittadino di farne qualsiasi uso: fumare, mangiare, collezionare, finché lo Stato continuerà a vendere tabacco e alcool non c'è alcun motivo logico per proibire la vendita PER QUALSIASI USO della canapa a basso tenore di THC.
I sostenitori e i produttori devono smetterla di raccontare che producono o articoli per uso tecnico o prodotti ai fini salutistici: devono avere la coerenza di dire la verità, cioè che il loro business è vendere roba da fumare.
La gente compra i prodotti a base di canapa per "trasgressione", è un dati di fatto.
PS: questa è una opinione da libero cittadino. Come medico non posso fare altro che sconsigliare l'assunzione di tutte le sostanze per le quali è dimostrato un effetto nocivo per la salute, tanto vale per le sigarette di tabacco quanto per quelle di cannabis light.