Volume alto del piano acustico

sweezy58 16-10-24 10.42
Metto le mani avanti: perdonate la natura anomala/stravagante dell'argomento postato.
Vorrei passare ad un acustico silent (tipo Kawai K300) da interfacciare con il resto della strumentazione digitale.
Ma abituato oramai da anni con un piano digitale (Kawai MP10), che mi consente il controllo totale, quando suono un acustico non ne sopporto il volume.
Anche se il mio cuore vorrebbe approdare ad un acustico, tuttavia mi chiedo: se non mi piace (probabilmente perchè non sono capace di averne il giusto controllo) come percepisco il suono di un acustico in appartamento per il troppo volume, ha senso per me decidere di abbandonare il digitale?
D'altronde suonare con la sordina non sarebbe la stessa cosa.
Così come suonare solo con il silent sarebbe come avere un digitale, con buona meccanica sì ma digitalmente meno efficiente.
Del resto per quest'ultimo ci sarebbero altre soluzioni (Ibrido).
Che ne pensate amici forumer?
vin_roma 16-10-24 11.11
Se hai da spendere...

Io l'ho suonato, è incredibile.
maxpiano69 16-10-24 11.25
@ vin_roma
Se hai da spendere...

Io l'ho suonato, è incredibile.
Già.... stesso video ma in Italiano + una "recensione" di un insegnante di piano giapponese che alla fine dice che.... ma guardate voi stessi
giosanta 16-10-24 12.35
maxpiano69 ha scritto:
... che alla fine dice che.... ma guardate da voi stessi

Ineccepibile, anche perché il Maestro giapponese parametrizza quello che afferma rispetto al prezzo.
Cio detto la logica di strumenti di questo tipo, PER ME, risiede altrove.
vin_roma 16-10-24 14.39
giosanta ha scritto:
Cio detto la logica di strumenti di questo tipo, PER ME, risiede altrove

Infatti lo dice: offre il 95% di ciò che un pianoforte acustico può dare ma se sei pianista hai bisogno del 100%.

Giusto

Anche io, dal mio piccolo, indirizzo sempre su un acustico se pianista vuoi essere perché il contatto con la produzione fisica del suono non ha eguali nella comprensione del tocco e della tecnica in generale ma, una volta acquisite queste certezze, puoi dominare anche un digitale e se è spinto alle massime capacità ancora di più tirerai fuori meraviglie.
Ma parliamo di pianismo "serio", professionale.
Nella situazione descritta in questo thread lo Yamaha presentato non colma il 95% dell'esigenza ma, forse, il 400%.
Unico neo il costo.
maxpiano69 16-10-24 15.05
@ vin_roma
giosanta ha scritto:
Cio detto la logica di strumenti di questo tipo, PER ME, risiede altrove

Infatti lo dice: offre il 95% di ciò che un pianoforte acustico può dare ma se sei pianista hai bisogno del 100%.

Giusto

Anche io, dal mio piccolo, indirizzo sempre su un acustico se pianista vuoi essere perché il contatto con la produzione fisica del suono non ha eguali nella comprensione del tocco e della tecnica in generale ma, una volta acquisite queste certezze, puoi dominare anche un digitale e se è spinto alle massime capacità ancora di più tirerai fuori meraviglie.
Ma parliamo di pianismo "serio", professionale.
Nella situazione descritta in questo thread lo Yamaha presentato non colma il 95% dell'esigenza ma, forse, il 400%.
Unico neo il costo.
Si si, sono d'accordo con te, ho voluto condividere quel video anche a beneficio di altri che dovessero leggere questa discussione, ma per l'esigenza di sweezy58 uno Yamaha NUX1 sarebbe una super-soluzione, però la sua domanda originale è se varrebbe la pena passare ad un silent o ibrido rispetto al suo attuale Kawai MP10 ed allora secondo me (contestualizzando al suo caso) la risposta è "no"
sweezy58 16-10-24 16.38
@ maxpiano69
Si si, sono d'accordo con te, ho voluto condividere quel video anche a beneficio di altri che dovessero leggere questa discussione, ma per l'esigenza di sweezy58 uno Yamaha NUX1 sarebbe una super-soluzione, però la sua domanda originale è se varrebbe la pena passare ad un silent o ibrido rispetto al suo attuale Kawai MP10 ed allora secondo me (contestualizzando al suo caso) la risposta è "no"
Suono per puro "diletto", non ho esigenze di studio classico...pratico molto modestamente jazz e non disdegno rock/pop. Questo per dire che non ho un'esigenza oggettiva di avere un piano acustico ....ma mi piacerebbe sinceramente cambiare il mio buon MP10 con una meccanica più realistica. Quindi il mio primo pensiero è stato: con i costi attuali di un buon ibrido (Avantgrand della Yamaha o NV della Kawai) potrei prendere direttamente un acustico silent (Kawai K300, Yamaha U3 o equivalenti) che attraverso le funzionalità midi si può intefacciare con il mondo digitale.... e con un unica tastiera (anche per ragioni di spazio) risolvo! Ma poi quando metto le mani su un acustico, la percezione soggettiva di una eccessiva "esuberanza sonora" dello strumento acustico rispetto a come mi ha abituato il piano digitale mi insinua il dubbio che l'acustico non sia fatto per me. Probabilmente e molto banalmente per superare questo avrei bisogno di capire se e come si può riuscire a controllare e/o attenuare il livello sonoro di un piano acustico: ci sono pianoforti con minore risonanza verso cui orientarmi? oppure, un installatore può regolare diversamente la meccanica?
toniz1 16-10-24 16.54
ehh... domanda mica facile.
Cosi' di primo acchito direi di no... e ti direi di restare col tuo MP10.
Ora cerco di argomentare.
Uno strumento fisico e reale come e' un pianoforte ha indubbiamente un impatto sonoro non da poco... e parli con uno che anche da ragazzo apriva tutto il possibile sul proprio pianoforte verticale da studio per avere "in faccia" tutto il suono possibile emoemo
Ma se la tua sensibilità è superiore alla mia... (come e' probabile) ... questo ti potrebbe piu' disturbare che aiutare.

Io ti direi di restare su un digitale magari ancora superiore... oppure con "mobile" di buon livello... cosi' se vuoi volume ce l'hai come per un piano "vero" altrimenti resti nel modo digitale e buonanotte. Pero' magari ha una keybed che ti soddisfa di piu'... se nel tempo non riesci ad abiutarti ad avere "il suono in faccia" del digitale con le sue casse.. allora e' inutile prendere un piano "vero"... che comporata pure accordature etc.etc...

boh... io ti direi o un MP11... oppure un Kawai "di quelli belli" tipo il CA701 di cui si parlava in altro post... per me che non suono pianoforti veri da molto (ma solo digitali ogni tanto)... mi ha impressionato molto suonare il CA79 di un amico (che e' quasi identico).

Se invece prevedi di aver modo di suonare pianoforti veri, magari in ambienti grandi (teatri, locali grandi...etc.) il passare ad un silent potrebbe essere corretto.

Ma io per me prenderei un MP11SE e buona vita a tutti. emo
maxpiano69 16-10-24 16.58
@ sweezy58
Suono per puro "diletto", non ho esigenze di studio classico...pratico molto modestamente jazz e non disdegno rock/pop. Questo per dire che non ho un'esigenza oggettiva di avere un piano acustico ....ma mi piacerebbe sinceramente cambiare il mio buon MP10 con una meccanica più realistica. Quindi il mio primo pensiero è stato: con i costi attuali di un buon ibrido (Avantgrand della Yamaha o NV della Kawai) potrei prendere direttamente un acustico silent (Kawai K300, Yamaha U3 o equivalenti) che attraverso le funzionalità midi si può intefacciare con il mondo digitale.... e con un unica tastiera (anche per ragioni di spazio) risolvo! Ma poi quando metto le mani su un acustico, la percezione soggettiva di una eccessiva "esuberanza sonora" dello strumento acustico rispetto a come mi ha abituato il piano digitale mi insinua il dubbio che l'acustico non sia fatto per me. Probabilmente e molto banalmente per superare questo avrei bisogno di capire se e come si può riuscire a controllare e/o attenuare il livello sonoro di un piano acustico: ci sono pianoforti con minore risonanza verso cui orientarmi? oppure, un installatore può regolare diversamente la meccanica?
Meno di tanto non si può, a meno di snaturarlo, è proprio nella natura dello strumento produrre quel livello sonoro e quelle risonanze.

Però se l'esecutore ha un buon controllo del pedale del forte (sustain), la cosa è assolutamente "gestibile" in senso musicale, purtroppo spesso chi viene dal digitale (ma non solo) tende invece ad abusarne, a tenerlo troppo premuto (a sproposito) e come forse anche hai visto dal video del giapponese è invece importante padroneggiarlo, inclusa la gestione del mezzo pedale.

Per limitare quella che chiami "l'esuberanza di un piano vero" serve una stanza (o box/cabina) acusticamente trattata, che però costa a sua volta.

Conclusione (associandomi a toniz1 che è stato più veloce di me): nel tuo caso forse meglio se resti sul digitale.
sweezy58 16-10-24 17.07
@ maxpiano69
Meno di tanto non si può, a meno di snaturarlo, è proprio nella natura dello strumento produrre quel livello sonoro e quelle risonanze.

Però se l'esecutore ha un buon controllo del pedale del forte (sustain), la cosa è assolutamente "gestibile" in senso musicale, purtroppo spesso chi viene dal digitale (ma non solo) tende invece ad abusarne, a tenerlo troppo premuto (a sproposito) e come forse anche hai visto dal video del giapponese è invece importante padroneggiarlo, inclusa la gestione del mezzo pedale.

Per limitare quella che chiami "l'esuberanza di un piano vero" serve una stanza (o box/cabina) acusticamente trattata, che però costa a sua volta.

Conclusione (associandomi a toniz1 che è stato più veloce di me): nel tuo caso forse meglio se resti sul digitale.
Grazie per le puntuali risposte sia a Toniz che a Max.
In effetti, una alternativa subottimale (con ridotta spesa) a cui avevo pensato era proprio il passaggio ad un Kawai CA79 o anche ad Casio GP (magari usato).
Comunque, è vero pure che su alcuni acustici...mi è capitato proprio con il kawai K300...la percezione di questa esuberanza fosse minore.
Probabilmente dovrei sperimentare meglio e capire se riesco a trovare un giusto compromesso.
giosanta 17-10-24 00.38
Sweezy, a mio modo di vedere il problema è il contrario.
Non è il pianoforte acustico ad essere esuberante, ma è il digitale che ti consente di suonare sui tasti anche "fortissimo" ma ascoltare a volume anche "bassissimo". In altre parole volume e dinamica nel digitale sono indipendenti, nell'acustico no.
Un acustico è un acustico e non si discute (non ne parliamo se a coda), ma pur senza scomodare lo Yamaha NU1XA portato ad esempio, qualche vantaggio / comodità col digitale c'è...
michelet 17-10-24 11.07
@ sweezy58
Metto le mani avanti: perdonate la natura anomala/stravagante dell'argomento postato.
Vorrei passare ad un acustico silent (tipo Kawai K300) da interfacciare con il resto della strumentazione digitale.
Ma abituato oramai da anni con un piano digitale (Kawai MP10), che mi consente il controllo totale, quando suono un acustico non ne sopporto il volume.
Anche se il mio cuore vorrebbe approdare ad un acustico, tuttavia mi chiedo: se non mi piace (probabilmente perchè non sono capace di averne il giusto controllo) come percepisco il suono di un acustico in appartamento per il troppo volume, ha senso per me decidere di abbandonare il digitale?
D'altronde suonare con la sordina non sarebbe la stessa cosa.
Così come suonare solo con il silent sarebbe come avere un digitale, con buona meccanica sì ma digitalmente meno efficiente.
Del resto per quest'ultimo ci sarebbero altre soluzioni (Ibrido).
Che ne pensate amici forumer?
Penso che siano due cose diverse. Il pianoforte acustico rimane sempre il mio preferito in assoluto, purché sia accordato e le meccaniche a posto. Il digitale, che sia stage piano o altro, è comodo per tutta un'altra serie di motivazioni, non da ultimo l'integrazione con un sistema MIDI/DAW, ammesso si desideri questa ibridazione.
Se potessi avere spazio per un pianoforte acustico in casa, lo preferirei decisamente a tutti gli strumenti che possiedo, perché la sensazione di suonare un acustico, magari a 1/2 coda, non ha assolutamente rivali.